[Gfoss] Arcgis online e licenze cc-by

Salve,

Per un lavoro universitario ci sono stati richiesti dati geografici.
Di questo lavoro "universitario" (o presunto tale) sappiamo solo che
userebbero "qgis" e "arcgis online".

Del lavor presunto sappiamo pco o nulla (come al solito)

per un lavoro universitario avrei bisogno di alcuni file (raster e vettoriali) relativi
al Comune di Loro ciuffenna per elaborare un progetto in QGis e Arcgis online.

Non conosco la piattaforma "arcgis online", il mio dubbio e' che tale
piattaforma richieda il conferimento di dati geografici e che chi li
conferisce possa con questo conferire a tale piattaforma dei diritti
di uso dei dati che vadano oltre la nostra licenza (cc-by o cc-by-sa).

Aggiungo che non sapevo che arcgis online funzionasse con qgis.
Il poco che avevo letto di tale piattaforma era che essa si integrava
con arcgis desktop.

Grazie.

--
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Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù
-----------------

arcgis online mi è capitato di vederlo usato da quelli che cercano le
soluzioni web per farsi le mappe online pensando poi che servizio
online sia sinonimo di open source (AIUTO!).
Trattandosi di un prodotto in cloud succede che carichi i dati sulla
macchina remota, vai ad usarli con il servizio proposto e pubblichi i
risultati.
Pertanto, se vuoi, i dati vanno a finire sui server di esri, ma questo
non vuol dire che diventano di loro proprietà.
Solitamente queste tipologie di servizi delegano a chi ne fa uso di
prendersi la responsabilità di non violare i permessi di riuso. A tale
scopo offrono uno spazio di archiviazione di dati dove è l'utente a
deciderne gli accessi.
Pertanto, il mio suggerimento, è quello di invitare lo studente a
leggersi i termini di utilizzo del servizio, vedere se questi delegano
all'utente la responsabilità di rispettare la licenza dei dati,
ricordare che, a sua volta, deve rispettare la licenza*
E, infine, fargli presente che usando Arcgis online si infila in una
situazione di dipendenza.

Quanto all'integrazione con il desktop suppongo (e quindi
impallinatemi pure) che sia più che altro dovuta al fatto che, una
volta caricati i dati sul server, poi questi sono disponibili anche
con i servizi OGC (oltre che alle rest api di esri).

my2cent

*da notare anche che, se fa uso della cc-by-sa, qualsiasi cosa che
produrrà dai dati (es. mappe o altri dataset) dovrà essere rilasciata
in cc-by-sa (ammesso che il dataset sia significativo per il lavoro
che sta svolgendo).

QGIS può caricare strati anche tramite le API REST della Esri:
https://github.com/qgis/QGIS/tree/master/src/providers/arcgisrest

giovanni

Il 9 lug 2017 11:09 AM, "Maurizio Napolitano" <napo@fbk.eu> ha scritto:

arcgis online mi è capitato di vederlo usato da quelli che cercano le
soluzioni web per farsi le mappe online pensando poi che servizio
online sia sinonimo di open source (AIUTO!).
Trattandosi di un prodotto in cloud succede che carichi i dati sulla
macchina remota, vai ad usarli con il servizio proposto e pubblichi i
risultati.
Pertanto, se vuoi, i dati vanno a finire sui server di esri, ma questo
non vuol dire che diventano di loro proprietà.
Solitamente queste tipologie di servizi delegano a chi ne fa uso di
prendersi la responsabilità di non violare i permessi di riuso. A tale
scopo offrono uno spazio di archiviazione di dati dove è l'utente a
deciderne gli accessi.
Pertanto, il mio suggerimento, è quello di invitare lo studente a
leggersi i termini di utilizzo del servizio, vedere se questi delegano
all'utente la responsabilità di rispettare la licenza dei dati,
ricordare che, a sua volta, deve rispettare la licenza*
E, infine, fargli presente che usando Arcgis online si infila in una
situazione di dipendenza.

Quanto all'integrazione con il desktop suppongo (e quindi
impallinatemi pure) che sia più che altro dovuta al fatto che, una
volta caricati i dati sul server, poi questi sono disponibili anche
con i servizi OGC (oltre che alle rest api di esri).

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*da notare anche che, se fa uso della cc-by-sa, qualsiasi cosa che
produrrà dai dati (es. mappe o altri dataset) dovrà essere rilasciata
in cc-by-sa (ammesso che il dataset sia significativo per il lavoro
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dell'Associazione GFOSS.it.
808 iscritti al 07/03/2017

2017-07-09 11:20 GMT+02:00 G. Allegri <giohappy@gmail.com>:

QGIS può caricare strati anche tramite le API REST della Esri:
https://github.com/qgis/QGIS/tree/master/src/providers/arcgisrest

Certo, anche se questo non cambia le considerazioni fatte nella mia risposta.
Grazie comunque di aver ricordato della funzione: molto probabilmente
tornerà utile
allo studente :wink:

Si si Maurizio, era solo una nota tecnica.

Il 9 lug 2017 11:24 AM, "Maurizio Napolitano" <napo@fbk.eu> ha scritto:

2017-07-09 11:20 GMT+02:00 G. Allegri <giohappy@gmail.com>:
> QGIS può caricare strati anche tramite le API REST della Esri:
> https://github.com/qgis/QGIS/tree/master/src/providers/arcgisrest

Certo, anche se questo non cambia le considerazioni fatte nella mia
risposta.
Grazie comunque di aver ricordato della funzione: molto probabilmente
tornerà utile
allo studente :wink:

grazie mille maurizio per la puntualizzazione, soprattutto utile

s.

--
View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Arcgis-online-e-licenze-cc-by-tp7597120p7597130.html
Sent from the Gfoss -- Geographic Free and Open Source Software - Italian mailing list mailing list archive at Nabble.com.

Ho fatto da poco un corso di Arcgis online. Mi pare di aver capito che la situazione è in questi termini.
1. il servizio è a pagamento, un tot ogni mega caricato sul server. Anche caricando dati in via sperimentale, dati che verranno poi cancellati, devono essere pagati;
2. i dati sono pacchettizzati sul server Esri che crea un servizio ad hoc. I dati depositati sul server diventano anche di proprietà di Esri che li mette a disposizione della comunità abbonata al servizio;
3. non è un server standard e quindi non offre servizi wms ecc...
3. i dati sono predisposti con un desktop qualsiasi, nell'ambiente online vengono caricati gli strati che si vogliono pubblicare che sono sovrapposti ad una mappa di base personalizzabile, tipo osm più strati propri;
4. una volta trasferiti i dati, può essere visualizzata una mappa via browser con alcune utilità interessanti come nuove vestizioni, selezione di alcune variabili del db, ecc....
5. caricare i dati anche dal punto di vista dei tempi non è così indolore. La pacchettizzazione porta via molto tempo perchè viene creato il raster "piastrellato" in modo da rendere più rapida la visualizzazione.

Morale, stavo cercando un sistema per distribuire mappe on line ma .... questo software offre qualche cosa in più rispetto a visualizzatori standard ma, le cose in più, ... si pagano e poi chissà se servono veramente.
Ho ripiegato su una sdt standard su famiglia qgis e geonetwork come catalogo. Mi è sembrata una soluzione più interessante.

un saluto a tutti.
r

Il 10/07/2017 16:09, stefano campus ha scritto:

grazie mille maurizio per la puntualizzazione, soprattutto utile

s.

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Arch. Ruggero Bonisolli

(*LPE*) Laboratorio di Progettazione Ecologica – (*LADeC*) Laboratorio Analisi Dati e Cartografie

(*DAStU*) Dipartimento di Architettura e Studi Urbani

Politecnico di Milano

Via Bonardi, 9

20133 Milano

Tel 02239994 41/42

Fax 02 239994444

Grazie dei suggerimenti.
Speriamo che una cosa di questo genere (conferimento a un sistema web
con violazione della licenza) non succeda mai. Sarebbe comunque un
problema spinoso.

A.

Il 9 luglio 2017 11:08, Maurizio Napolitano <napo@fbk.eu> ha scritto:

arcgis online mi è capitato di vederlo usato da quelli che cercano le
soluzioni web per farsi le mappe online pensando poi che servizio
online sia sinonimo di open source (AIUTO!).
Trattandosi di un prodotto in cloud succede che carichi i dati sulla
macchina remota, vai ad usarli con il servizio proposto e pubblichi i
risultati.
Pertanto, se vuoi, i dati vanno a finire sui server di esri, ma questo
non vuol dire che diventano di loro proprietà.
Solitamente queste tipologie di servizi delegano a chi ne fa uso di
prendersi la responsabilità di non violare i permessi di riuso. A tale
scopo offrono uno spazio di archiviazione di dati dove è l'utente a
deciderne gli accessi.
Pertanto, il mio suggerimento, è quello di invitare lo studente a
leggersi i termini di utilizzo del servizio, vedere se questi delegano
all'utente la responsabilità di rispettare la licenza dei dati,
ricordare che, a sua volta, deve rispettare la licenza*
E, infine, fargli presente che usando Arcgis online si infila in una
situazione di dipendenza.

Quanto all'integrazione con il desktop suppongo (e quindi
impallinatemi pure) che sia più che altro dovuta al fatto che, una
volta caricati i dati sul server, poi questi sono disponibili anche
con i servizi OGC (oltre che alle rest api di esri).

my2cent

*da notare anche che, se fa uso della cc-by-sa, qualsiasi cosa che
produrrà dai dati (es. mappe o altri dataset) dovrà essere rilasciata
in cc-by-sa (ammesso che il dataset sia significativo per il lavoro
che sta svolgendo).

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Andrea Peri
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qwerty àèìòù
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Ciao Ruggero
grazie della email.
Come avevo scritto su alcune questioni supponevo.

Parto da questa tua considerazione

2. i dati sono pacchettizzati sul server Esri che crea un servizio ad hoc. I
dati depositati sul server diventano anche di proprietà di Esri che li mette
a disposizione della comunità abbonata al servizio;

spinto da questa sono andato a leggermi la documentazione online e mi
sembra di capire che non è proprio così.
A parte che forse abbiamo un problema di semantica nel definire la parola
"di proprietà di Esri".
Nel senso che, non c'è ombra di dubbio che lo storage online è di proprietà
di Esri, ma dubito fortemente che si prende la proprietà dei dati.
Qui ci sono i TOS del servizio
https://www.arcgis.com/home/termsofuse.html
che vengono accettati in fase di registrazione
Il punto 4.2 comma d
dichiara:
"Esri does not acquire any rights in Customer data under this Agreement"
(= Esri non acquisisce alcun diritto nei dati del Cliente ai sensi del
presente Contratto)
a far bene va letto tutto

Ribadisco comunque che *deve essere cura di carica i dati* verificare se
sta violando qualche termine di riuso.

Quanto al discorso della condivisione dei dati, una volta inseriti, le FAQ fanno
alcuni riferimenti
https://doc.arcgis.com/it/arcgis-online/reference/faq.htm

È possibile trasferire direttamente i propri dati da un'organizzazione
a un'altra?

No. Il contenuto pubblicato in ArcGIS Online è ospitato in
un'organizzazione specifica e non può essere spostato in un'altra
organizzazione ArcGIS Online. La maggior parte del contenuto può
essere scaricato da un'organizzazione di origine e caricato e
pubblicato in un'altra organizzazione.

Quando però una mappa creata viene resa pubblica allora, i dati,
possono essere riusati (ma non modificati) in altre mappe ad uso della
comunità.
(come scritto poi da Ruggero nei punti 3 e 4)

Qui un esempio con i dati delle Province Toscane
http://www.arcgis.com/home/item.html?id=8f1d07f4c14c461ab7d1e66e03a22908#overview
... e qui si nota la negligenza dell'utente che non ha riempito il
campo "Crediti (attribuzione)"

Quanto alle funzioni di export: la mia supposizione era sbagliata
anche se, poi, un singolo dataset esposto pubblico può essere riusato
via api rest.

Ecco qui le Province Toscane in json
http://www.arcgis.com/sharing/rest/content/items/8f1d07f4c14c461ab7d1e66e03a22908/data

Morale, stavo cercando un sistema per distribuire mappe on line ma ....
questo software offre qualche cosa in più rispetto a visualizzatori standard
ma, le cose in più, ... si pagano e poi chissà se servono veramente.
Ho ripiegato su una sdt standard su famiglia qgis e geonetwork come
catalogo. Mi è sembrata una soluzione più interessante.

Informazione utilissima da riportare sempre allo studente di Andrea :slight_smile:

PS:
a me non dispiace geonode