Ho ripreso e modificato il testo di strk.
Occorre rivedere bene la parte su “quale” licenza, oltre che correggere, modificare, aggiungere, … il resto del testo.
Sarebbe utile un raccordo con Creative Commons Italia (posso chiedere a Massimo Travostino).
pg
Accesso libero ai dati geografici raccolti e/o gestiti dal settore pubblico in Italia
Crediamo che i dati geografici raccolti e/o gestiti dal settore pubblico, ovvero dalle Pubbliche Amministrazioni e dagli Organismi di diritto pubblico (così come definiti dal D.Lgs. 24 gennaio 2006, n. 36 “Attuazione della direttiva 2003/98/CE relativa al riutilizzo di documenti nel settore pubblico” - art. 2) debbano essere liberamente disponibili per tutti i cittadini.
Per dati geografici si intende qualunque informazione geograficamente localizzata (equivale alla definizione di “dato territoriale” art. 59 del Codice dell’Amministrazione Digitale).
Come funzionarebbe
Tutti i dati geografici raccolti e/o gestiti dalle Pubbliche Amministrazioni e dagli Organismi di diritto pubblico dovrebbero essere aperti, cioè liberamente distribuibili e riutilizzabili con una “licenza libera” (quale? CC-SA, GFDL, … altre? … da specificare).
I dati geografici sono un bene pubblico
Accedere liberamente ai dati geografici, con una “licenza libera” (es. CC-ShareAlike oppure GNU Free Documentation License ), è il modo migliore per vederne realizzati i suoi pieni benefici da parte di tutti (amministrazioni pubbliche, settore privato, e cittadini).
Allo stesso tempo, richiedendo agli utilizzatori di ridistribuire aggiornamenti e migliorie, sarebbe garantita una disponibilità maggiore ed a una migliore qualità dei dati, a costi complessivi più bassi di quelli attuali.
Alcune iniziative correlate (italiane e non):
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CreativeCommons Italia, sezione italiana di Creative Commons, parte del progetto International Commons.
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Comitato per le regole tecniche sui dati territoriali delle pubbliche amministrazioni (come previsto dall’ art. 59 del Codice dell’Amministrazione Digitale)
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il modello di non-profit open geodata license, sviluppata da Urban Tapestries in collaborazione con Creative Commons UK. La licenza e’ stata sottoposta alla National Mapping inglese (istituto cartografico civile) la Ordnance Survey, come base per una collaborazione aperta.
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progetti di mapping online per la creazione di dati geografici liberamente riutilizzabili. Questi progetti dovrebbero offrire una licenza aperta compatibile. Un esempio è il OpenStreetmap, che offre la sua banca dati crescente sotto una licenza “Attribution-Sharealike”, e consente ogni tipo di riuso dei dati fintanto i lavori derivati rimangano a loro volta di pubblico dominio.
Formati standard
Tutte le informazioni geografiche raccolte dallo stato dovrebbero essere disponibili in maniera aperta, in un formato strutturato e leggibile dalle macchine.
Dovrebbero essere adottati standard per lo scambio e la descrizione di dati geografici.
L’ Open Geospatial Consortium ha creato una famiglia di specifiche aperte per lo scambio di dati geografici su Internet, in accordo con le raccomandazioni del consortio W3C, e secondo quanto previsto dalle norme nazionali adottate in materia.
Tra questi i formati GML ed il protocollo WFS definito da Open Geospatial Consortium, nonchè il formato geoRSS (adottato da OGC come white paper).
In che modo questo aiuterebbe
Dati aperti vuol dire dati migliori e piu’ economici.
Quando piu’ produttori di informazione hanno l’opportunità di contribuire all’accuratezza e all’aggiornamento dei dati, la qualita’ migliora. Quando piu’ organizzazioni hanno la possibilita’di offrire servizi di informazione spaziale competitivi, i prezzi scendono.
Lo Stato Italiano paga grosse societa’ di proprieta’ dello Stato stesso o a partecipazione statale per produrre dati cartografici
che vengono poi venduti nuovamente allo Stato con licenze e sublicenze; una falsa economia che esclude i cittadini ordinari e
le organizzazioni no-profit impossibilitati a sostenere i prezzi monopolistici delle licenze.
I dati geografici aperti aiutano l’economia.
Negli Stati Uniti, la politica nazionale mette tutte le informazioni geospaziali raccolte dal governo nel pubblico dominio, senza costo e senza restrizioni d’uso. Questo abbatte i costi della ricerca e dello sviluppo, e l’innovazione da parte dell’industria e degli individui crea un’attivita’ economica.
L’accesso libero ai dati geografici aiuta la democrazia e la partecipazione dei cittadini.
Il 75-80% delle informazioni generate dal settore pubblico, infatti, ha una componente spaziale (diretta o indiretta).
Perchè le informazioni del settore pubblico siano efficaci, devono avere la più ampia disponibilità possibile.
Le leggi europee sulla libertà di informazione enfatizzano fortemente la disponibilità di dati geografici.
Il 24/10/07, Paolo Cavallini < cavallini@faunalia.it > ha scritto:
Piergiorgio Cipriano ha scritto:
C’è una bozza da cui partire, su GFOSS o altro sito?
Altrimenti potremmo guardare quella fatta per il portale-dei-portali (
Italia.it <http://Italia.it> )
http://www.petitiononline.com/italiait/petition.htmlPer il contenuto: partiamo da qui … http://publicgeodata.org/Arguments
< http://publicgeodata.org/Arguments> ??http://www.intevation.de/pipermail/freegis-list/2005-August/002481.html
http://geodati.gfoss.it/wiki/index.php/Pagina_principale
Altro?
pcPaolo Cavallini, see: http://www.faunalia.it/pc
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Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com
(conosci … http://www.freegis-italia.org ??)