[Gfoss] CNIPA - per redazione lista/report su software esistenti

1- base di partenza:
http://www.foss4g2007.org/presentations/view.php?abstract_id=136

(che segnalo anche a tutti i non programmatori in lista - da sfogliare a
prescindere da CNIPA)

davvero un'ottima segnalazione.
gli ho dato una rapida occhiata e c'è davvero molto.
quello che credo manchi, e se ne è parlato anche Victoria, è la logica del "pacchetto". Non dico che questa logica debba venire fuori dal Survey di Paul ma dovrebbe forse venire dalle ditte che offrono servizi sul territorio.
Credo che ci sia davvero troppa "onestà" (uhh, quante virgolette, vizio americano) fra le ditte di software libero, dove se non si conosce un software nel suo intimo o non se ne è diretti programmatori non ci si sente in grado di offrirne assistenza. Ma le ditte che offrono servizi su software proprietario che ne possono sapere del software che vendono? se le gli va bene hanno dei tecnici che sono power users. Di certo non ne conoscono il codice ma sono pieni di pacchetti da vendere.
Quello che la ditta esperta di software libero dovrebbe riuscire a vendere è l'interfaccia verso il mondo dello sviluppo del software (Libero), la capacità di lavorare sulle mailing lists, sui bugtracker, su irc, sulla comunità, sul finanziamento della singola nuova feature, sulle customizzazioni. Che altro serve? il software c'è già, va solo usato e conosciuto per poter offrire, di volta in volta, il "pacchetto", appunto, migliore. La maturità, credo, sia nel poter offrire al cliente livelli più o meno profondi di informazione a seconda del suo interesse. Per assurdo: se ti chiedo un bottone rosso che clicco solo una volta al mattino dopo il caffè, non mi interessa sapere chi è strk sul canale irc://irc.freenode.net#gfoss; se ti chiedo da dove viene il materiale che tu offri come Software Libero sarà bene, invece, che tu abbia delle sane spiegazioni.

putroppo non posso rendermi disponibile per questo impegno per il CNIPA, mi auguro che altri participanti alla lista, magari novelli, vincano la timidezza e si facciano avanti.
Non serve essere maghi, basta un minimo di impegno per una buona causa.

Accidenti che filippica, sarà colpa della sveglia mattutina...

ciao
Lorenzo

Ottimo Lorenzo!
Condivido a pieno la "logica del pacchetto". E' ormai da tempo che
ritengo sia il punto chiave per avere un salto di qualità.
Non credo sia più sufficiente che un gruppo, un'azienda, o che altro,
si dichiari "capace di ofrrire supporto" al software OS (sto parlando
di software GIS, perché per altre cose la realtà è doversa). Piuttosto
dovrebbe svilupparsi una maggiore dedizione professionale specifica,
allo sviluppo di pacchetti ed estensioni personalizzati, al supporto
commerciale, ecc.
Sia perché il cliente, professionista GIS ad es., ha bisogno di
questo, sia perché un'immagine di solidità comerciale credo sia
necessaria in un libero mercato fatto di concorrenza. Dopotutto, il sw
proprietario ci sarà sempre!

Detto questo, io non ho l'esperienza per propormi a questo livello di
sviluppo software (finché creo soluzioni ad uso e consumo "interno" va
anche bene quel che so fare...).
Forse dovremmo realizzare maggiormente occasioni con le facoltà
informatiche (tesi, tesi, tesi...ad esempio) e creare degli spazi
accattivanti per sviluppatori, che non siano chiamati in causa "una
tantum" quando c'è un bug da sistemare :slight_smile:

Giovanni

Il 05/10/07, Lorenzo Becchi<lorenzo@ominiverdi.com> ha scritto:

>
>
> 1- base di partenza:
> http://www.foss4g2007.org/presentations/view.php?abstract_id=136
>
> (che segnalo anche a tutti i non programmatori in lista - da sfogliare a
> prescindere da CNIPA)

davvero un'ottima segnalazione.
gli ho dato una rapida occhiata e c'è davvero molto.
quello che credo manchi, e se ne è parlato anche Victoria, è la logica
del "pacchetto". Non dico che questa logica debba venire fuori dal
Survey di Paul ma dovrebbe forse venire dalle ditte che offrono servizi
sul territorio.
Credo che ci sia davvero troppa "onestà" (uhh, quante virgolette, vizio
americano) fra le ditte di software libero, dove se non si conosce un
software nel suo intimo o non se ne è diretti programmatori non ci si
sente in grado di offrirne assistenza. Ma le ditte che offrono servizi
su software proprietario che ne possono sapere del software che vendono?
se le gli va bene hanno dei tecnici che sono power users. Di certo non
ne conoscono il codice ma sono pieni di pacchetti da vendere.
Quello che la ditta esperta di software libero dovrebbe riuscire a
vendere è l'interfaccia verso il mondo dello sviluppo del software
(Libero), la capacità di lavorare sulle mailing lists, sui bugtracker,
su irc, sulla comunità, sul finanziamento della singola nuova feature,
sulle customizzazioni. Che altro serve? il software c'è già, va solo
usato e conosciuto per poter offrire, di volta in volta, il "pacchetto",
appunto, migliore. La maturità, credo, sia nel poter offrire al cliente
livelli più o meno profondi di informazione a seconda del suo interesse.
Per assurdo: se ti chiedo un bottone rosso che clicco solo una volta al
mattino dopo il caffè, non mi interessa sapere chi è strk sul canale
irc://irc.freenode.net#gfoss; se ti chiedo da dove viene il materiale
che tu offri come Software Libero sarà bene, invece, che tu abbia delle
sane spiegazioni.

putroppo non posso rendermi disponibile per questo impegno per il CNIPA,
mi auguro che altri participanti alla lista, magari novelli, vincano la
timidezza e si facciano avanti.
Non serve essere maghi, basta un minimo di impegno per una buona causa.

Accidenti che filippica, sarà colpa della sveglia mattutina...

ciao
Lorenzo

_______________________________________________
Iscriviti all'associazione GFOSS.it: http://www.gfoss.it/drupal/iscrizione
Gfoss@faunalia.com
http://www.faunalia.com/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss

G. Allegri ha scritto:

Sia perché il cliente, professionista GIS ad es., ha bisogno di
questo, sia perché un'immagine di solidità comerciale credo sia
necessaria in un libero mercato fatto di concorrenza. Dopotutto, il sw
proprietario ci sarà sempre!

Questo lo dici tu! GFOSS.it e' qui per conquistare il mondo, no? :slight_smile:
Scherzi a parte, le teorie dei giochi prevedono vari esiti della
competizione fra enti altruisti e enti egoisti, e sono plausibili
scenari in cui la strategia evolutivamente stabile sia di un altruismo
ragionato, ma totale.

pc
--
Paolo Cavallini, see: http://www.faunalia.it/pc

A me sembra che la logica di Lorenzo (ampiamente condivisibile) sia
proprio contraria: non c'e' bisogno di essere supersviluppatori per
poter offrire supporto onesto ed efficace, e contribuire cosi' al
successo del GFOSS.
Questa percezione invece c'e', e secondo me e' un fattore che frena e
l'adozione del GFOSS e piu' in generale il mercato.
Certo, da qui ad avere un mercato invaso da cialtroni (cosa che secondo
me dobbiamo impegnarci ad evitare) ce ne corre...
pc

G. Allegri ha scritto:

Ottimo Lorenzo!
Condivido a pieno la "logica del pacchetto". E' ormai da tempo che
ritengo sia il punto chiave per avere un salto di qualità.

--
Paolo Cavallini, see: http://www.faunalia.it/pc

Condivido idealmente le tue speranze evolutive... ma nel breve periodo
(in tempi evolutivi!) tendo ad essere un po' più realista.
Comunque, non intendevo dire che servono "supersviluppatori", ma gente
che si dedica in maniera più specifica a questo apsetto sì.
Probabilmente ho una logica più commerciale che di comunità in questa
visione, ma ritengo sia proprio necessario il passo per cui o la
comunità o la singola realtà commerciale, esca dall'approssimatezza*.
Tecnicamente magari non servirà (sempre) un guru dell'informatica, ma
di gente che sappia fare il suo lavoro sì!

Una domanda impertinente:
Come mai in molte aziende di sofwtare gis proprietario lavorano
informatici programmatori?!
Forse perché ognuno è bene che faccia il suo mestiere, quando ci si
propone oltre un certo livello...

Giovanni

*intendiamoci: non voglio dire che ci sia approssimatezza nella
comunità. Restano le esperienza di realtà commerciali che già fanno un
ottimo lavoro, ma mediamente l'aspetto "del pacchetto" rimane sempre
un po' tralasciato...

Il venerdì 05 ottobre 2007, Paolo Cavallini ha scritto:

A me sembra che la logica di Lorenzo (ampiamente condivisibile) sia
proprio contraria: non c'e' bisogno di essere supersviluppatori per
poter offrire supporto onesto ed efficace, e contribuire cosi' al
successo del GFOSS.
Questa percezione invece c'e', e secondo me e' un fattore che frena e
l'adozione del GFOSS e piu' in generale il mercato.
Certo, da qui ad avere un mercato invaso da cialtroni (cosa che secondo
me dobbiamo impegnarci ad evitare) ce ne corre...

Tutte riflessioni molto valide, thread molto interessante.

IMHO quello che frena è che spesso la maturità di alcuni prodotti open lascia
a desiderare e che se devi sbacarli tu è meglio conoscerli bene (vedi recenti
bug di mapserver su piattaforme a 64bit).

È una questione di responsabilità, se proponi un sw commerciale , puoi sempre
dire che è colpa del vendor.

Quando proponi una soluzione integrata ti trovi di fronte a pezzi solidi come
rocce (lato server per lo più) e altri carenti sotto uno o più aspetti tra:
* stabilità
* documentazione
* supporto/community
* sviluppo attivo
* feature grid
* facilità d'uso
* localizzazione (i18n)

E questo complica le cose, c'è sempre un pezzetto che manca.

Sto dicendo ovvietà, in parte tutto questo è intrinseco al modello di sviluppo
open. Ma forse la mia ignoranza nel sw proprietario mi impedisce di vedere
che i problemi sono analoghi.

Ma sapete la cosa buffa?
Ricevo decine di contatti su email private con richieste di assistenza
gratuita su questo e su quello.

La domanda c'è eccome solo che la percezione è che un prodotto gratuito
(perché è questo che conta, no?) abbia anche il supporto gratuito.

Mah, quando capiranno che (open-source||free-software) != gratis sarà una
conquista.

--
Alessandro Pasotti
itOpen - "Open Solutions for the Net Age"
w3: www.itopen.it
Linux User# 167502

Ale, non dici nessuna ovvietà, anzi

La domanda c'è eccome solo che la percezione è che un prodotto gratuito (perché è questo che conta, no?) abbia anche il supporto gratuito.

Mah, quando capiranno che (open-source||free-software) != gratis sarà una
  conquista.

lo capiranno quando glielo dirai.
:wink:

quando mi scrivono direttamente, rispondo una volta ma invito chiunque a partecipare alla/e mailing list e a guardare le documentazioni a cui apporto i links (almeno ci provo).
la prima risposta è cortesia, le altre sono volontariato.
In caso di reiterazione non gradita, faccio presente la mia tariffa giornaliera e i dubbi scompaiono all'istante.

hope it helps
Lorenzo

Alessandro Pasotti wrote:

Il venerdì 05 ottobre 2007, Paolo Cavallini ha scritto:
  

A me sembra che la logica di Lorenzo (ampiamente condivisibile) sia
proprio contraria: non c'e' bisogno di essere supersviluppatori per
poter offrire supporto onesto ed efficace, e contribuire cosi' al
successo del GFOSS.
Questa percezione invece c'e', e secondo me e' un fattore che frena e
l'adozione del GFOSS e piu' in generale il mercato.
Certo, da qui ad avere un mercato invaso da cialtroni (cosa che secondo
me dobbiamo impegnarci ad evitare) ce ne corre...
    
Tutte riflessioni molto valide, thread molto interessante.

IMHO quello che frena è che spesso la maturità di alcuni prodotti open lascia a desiderare e che se devi sbacarli tu è meglio conoscerli bene (vedi recenti bug di mapserver su piattaforme a 64bit).

È una questione di responsabilità, se proponi un sw commerciale , puoi sempre dire che è colpa del vendor.

Quando proponi una soluzione integrata ti trovi di fronte a pezzi solidi come rocce (lato server per lo più) e altri carenti sotto uno o più aspetti tra:
* stabilità
* documentazione
* supporto/community
* sviluppo attivo
* feature grid
* facilità d'uso
* localizzazione (i18n)

E questo complica le cose, c'è sempre un pezzetto che manca.

Sto dicendo ovvietà, in parte tutto questo è intrinseco al modello di sviluppo open. Ma forse la mia ignoranza nel sw proprietario mi impedisce di vedere che i problemi sono analoghi.

Ma sapete la cosa buffa?
Ricevo decine di contatti su email private con richieste di assistenza gratuita su questo e su quello.

La domanda c'è eccome solo che la percezione è che un prodotto gratuito (perché è questo che conta, no?) abbia anche il supporto gratuito.

Mah, quando capiranno che (open-source||free-software) != gratis sarà una conquista.