[Gfoss] dati geografici Toscana

comprese le elaborazioni web se ben ricordo),ma perché un ente
pubblico dovrebbe rivendere a suo vantaggio dati rilevati da volontari
non pagati e (al massino) rimborsati da denari pubblici.

Su questo onestamente non ne so' niente, salvo quello che leggo da te.

Puoi indicarmi qualche link che spieghi meglio quanto affermi ?

Andrea.

On Sun, 23 Dec 2007 12:35:26 +0100, Iacopo Zetti wrote:

Ciao Andrea,
                    scusa (scusate tutti) se torno sul tema, ma il
problema qui non è se la regione toscana foraggia il cai (comunque
tutto il lavoro per tutta la regione costò 70 milioni di lire,
comprese le elaborazioni web se ben ricordo),ma perché un ente
pubblico dovrebbe rivendere a suo vantaggio dati rilevati da volontari
non pagati e (al massino) rimborsati da denari pubblici.
Quanto alla conoscenza del territorio potrei aggiungere che tutte le
forme che lo rendono conosciuto e conoscibile sono benvenute. Io
personalmente uso i dati cai non solo per fare l'escursionista, ma
anche quando lavoro come urbanista perché i sentieri sono spesso
elementi non solo di fruizione godereccia, ma di storia del
territorio. Questo non implica che non si possa/debba rilevare e
cartografare molto altro, sarebbe auspicabile che ogni forma di
indagine della realtà territoriale, tanto più se di rilevanza sociale,
venisse promossa dagli enti pubblici e sarebbe auspicabile che venisse
poi resa disponibile ai cittadini che la hanno pagata (ma so che su
questo sfondo una porta aperta). Magari per alcuni tipi di
informazioni rilevanti per molti, ma non ritenute tali dagli enti
sarebbe bello ci fosse un lavoro di mappature aperta e spontanea (tipo
openstreet per capirci). Un altro regalo da chiedere a babbo natale.

Mi fermo qui, sono stato già troppo lungo.

Buone feste a tutti.

iacopo

2007/12/22, Andrea P. <cerebrogis@ipergeo.org>:

Ciao Maurizio,

lungi da me dire che il CAI e' inutile, anzi , avercene.

Pero' come anche te confermi, ci si ingegna a conoscere tutto.
Sappiamo tutto di strade, sentieri e torrenti.
Ma non sappiamo assolutamente nulla di quello che esiste vicino a casa nostra.

E cito come esempio il settore del volontariato. Nessuno ne sa' niente.
Nemmeno le persone che potrebbero beneficiare del loro aiuto.
E' questo che e' avvilente. Spesso esistono delle associazioni che potrebbero aiutarti, ma non lo sai, non le conosci e quindi non ricorri al loro aiuto.

Parlando con il presidente di una di queste associazioni, mi diceva che loro non sanno neanche quale e' la reale situazione nel loro territorio.
E chi potrebbe informarle (come ad esempio gli assistenti sociali) e' tenuto al rispetto della privacy e quindi non puo' indirizzarle, dicendogli chi aiutare e
dove.

Te mi parli di conoscenza del territorio.
E' vero, ma insieme alla conoscenza del territorio "lontano", sarebbe meglio conoscere anche (e forse meglio) il territorio "vicino".
E poi farlo conoscere.

Oggi possiamo sapere molto di strade, sentieri e torrenti, ma chi e cosa si trova nella strada vicino a casa tua non lo sappiamo, ne' sappiamo
dove si trovi una associazione che possa fornire aiuto e sostegno.

La natura insegna che chi grida piu' forte ottiene di piu', vuoi che sia il pulcino nel nido perche' ha fame ed e' in competizione con i propri fratelli, o che

sia

una associazione che chiede fondi, in competizione con un ' altra.

Una associazione che opera nel sociale richiede che il volontario abbai tempo da mettere a disposizione.
E questo lo puo' fare solo chi e' in pensione.
A una associazione come il CAI ci puo' partecipare anche un giovane che la domenica se ne va a fare una scampagnata.

I giovani hanno fiato e gridano, gli anziani, invece, hanno meno fiato e troppe cose da fare.

E siccome chi non grida nulla ottiene, ecco che il cerchio si chiude.

Ed ecco perche' a volte si discute dell'utilita' della conoscenza del territorio lontano e trascuriamo altre conoscenze.

Finito il pistolotto natalizio, torno alla realta'.

Saluti,
Andrea.

On Sat, 22 Dec 2007 20:19:11 +0100 (CET), Maurizio Trevisani wrote:

>Andrea,

>la cartografia delle parti urbanizzate si produce facilmente e con
>metodologie consolidate.

>Per la sentieristica, l'unico modo è quello di percorrere il territorio,
>scandirlo palmo a palmo. Meno tecnologia, indubbiamente, ma più cultura,
>conoscenza del paesaggio e della natura, migliore rapporto con il proprio
>territorio.

>Non condivido le tue riflessioni: risparmi, a vantaggio del sociale, si
>possono, e si devono fare, eliminando sprechi, dirottando risorse
>destinate ad armamenti, ecc. La cultura (e l'attenzione ai sentieri, alla
>toponomastica, alla speleologia per il sottosuolo, bird-watching e tutto
>quanto legato a paesaggio, territorio, storia ed evoluzione degli stessi)
>non è "terreno di sprechi".

>Ricordo Piero Spagna, fondatore del Servizio Cartografico e poi del SIT
>della Toscana, che si perse di notte in un bosco, per una cartina che non
>riportava correttamente e riconoscibilmente i sentieri per cui si era
>avventurato. Si vide costretto a forzare una autovettura (chissà come
>finita li, chissà come trovata) per passarvi la notte!

>Pensa anche all'uso da parte di scouts, escursionisti, Protezione Civile,
>ecc.

>E credo che sia proprio competenza degli Enti Pubblici spendere, e
>spendere soprattutto dove non c'è da attendersi ritorni (si tratta di Enti
>che non devono produrre "fatturato", ma "vivibilità" e "cultura"):
>chiaramente tali spese non devono essere o diventare foraggiamenti (come
>talvolta è successo) di combriccole, prestanome, mafiosi: ma non è
>certamente il caso del CAI.

>Ciao,
>Bion Natale e Felice 2008,

>Maurizio

>Risposta a: < Andrea P.>
>> La cosa piu' inutile che esiste sulla faccia della terra.
>>
>> ...I sentieri del CAI.
>>
>> io mi domando perche' un ente pubblico continua a foraggiare escursionisti
>> per produrre tracciati che poi dopo la prima pioggia spariscono e bisogna
>> ricominciare da capo.
>>
>> Sapere che li ha venduti e ci ha ripreso una parte dei soldi che ha speso
>> ,
>> io la vedo come una buona notizia.
>>
>> Non sarebbe meglio spendere quei soldi per aiutare qualche associazione
>> che opera nel sociale ?
>> Che invece devono tirare avanti senza un becco di un quattrino.
>>
>> Andrea.
>>
>> On Sat, 22 Dec 2007 15:33:19 +0100, Iacopo Zetti wrote:
>>
>>>Qualcuno ricorderà i messaggi girati in lista relativamente alla rete
>>>escursionistica della toscana che la regione si è rivenduta ad
>>>un'azienda privata.
>>>Se pur con lentezza ho continuato per quel poco che mi è possibile a
>>>far pressione, almeno dentro il CAI, che di tali dati è il fornitore.
>>>Pochi risultati per ora naturalmente, ma alla regione mi hanno fatto
>>>notare la delibera 772/2007 che fra le altre cose stabilisce che i
>>>soggetti interessati dall'accordo regione-comuni-provincie per la
>>>gestione del sit regionale devono: "rendere libero l'accesso alle
>>>informazioni prodotte dall'Ente per la Base Informativa Geografica
>>>verso tutti i cittadini" (art. 2 del disciplinare). Se volete trovate
>>>il testo sta qui:
>>>http://www.regione.toscana.it/ius/ns-attinew/?MIval=_pag4a&prec=Delibera+n.772+del+05/11/2007
&v_tipoprat=AD&v_vers=DG&v_codprat2007DG00000001103&accesso=1
>>
>>>Nel 2008 se ne dovrebbero vedere i frutti. Speriamo bene.
>>
>>>Buon fine anno a tutti.
>>
>>>Iacopo Zetti
>>
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