[Gfoss] DB topografici in Italia

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Situazione non sorprendente, ma comunque sconfortante, pare:
http://www.geoforus.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2981&Itemid=11
Immagino che in lista ci sia chi ha dati molto piu' approfonditi, e
visioni magari piu' ottimistiche.
Saluti.
- --
Paolo Cavallini - www.faunalia.eu
QGIS & PostGIS courses: http://www.faunalia.eu/training.html
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Replico con una nota d'ottimismo, fresca fresca di ieri => Regione Lombardia
<http://www.opengeodata.it/index.php?option=com_content&view=article&id=234%3Adownload-del-database-topografico-open-della-regione-lombardia&catid=47%3Aazioni-ogd&Itemid=68&gt;

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Interessante lettura, grazie Paolo.
Una sola domanda (che copierò anche su geoforus): esistono alternative, reali, alle specifiche dbTopo?

I dbTopo costituiscono, piaccia o no, una fonte di tipo “authoritative”, OpenStreetMap è VGI, crowd o come la vogliamo definire, … bella da morire, ma non authoritative.
Non è solo un problema (!) di modello dati o di barbette, ma anche di “ufficialità” del dato.

Credo che molti colleghi di Regioni che leggono in lista possano fare esempi di problemi di “contenziosi” su limiti amminiatrativi, edifici, scarpate, etc.

Per me il modello da seguire, perfezionabile, é quello già in atto in alcune Regioni citate: il dbTopo viene alimentato da dati locali (Comuni, Province), e questi vengono aperti e finiscono (anche) in OSM.

Il flusso è eGov > OpenStreetMap, il contrario non è possibile.
E per essere davvero usabili, i dati open di fonte authoritative dovrebbero prima essere “armonizzati”.

Detto questo, però, dico anche che Comuni, Province e Regioni dovrebbero iniziare a considerare seriamente OSM come fonte dati per verificare la qualità temporale e tematica dei propri dati: spesso in OSM ci sono info più aggiornate che non in db o cartografie authoritative.

pg

Il giorno 04/dic/2013 09:26, “Paolo Cavallini” <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

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Situazione non sorprendente, ma comunque sconfortante, pare:
http://www.geoforus.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2981&Itemid=11
Immagino che in lista ci sia chi ha dati molto piu’ approfonditi, e
visioni magari piu’ ottimistiche.
Saluti.


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Il giorno Wed, 4 Dec 2013 01:22:19 -0800 (PST)
antoniovinci <sieradz@outlook.com> ha scritto:

Replico con una nota d'ottimismo, fresca fresca di ieri => Regione
Lombardia
<http://www.opengeodata.it/index.php?option=com_content&view=article&id=234%3Adownload-del-database-topografico-open-della-regione-lombardia&catid=47%3Aazioni-ogd&Itemid=68&gt;

peccato i miei corregionali vogliano insistere con Flash :frowning:

ciao,
giuliano

Ciao Piergiorgio … un po strano ma piacevole ritrovarsi qui.

Interessante argomento …

Sono in buona misura d’accordo con te ma al tempo stesso, opinione personale e quindi come tale opinabile, il flusso OpenStreetMap > eGov secondo me andrebbe approfondito.

Ovviamente non può essere automatico (come per altro nella realtà non lo è nemmeno il flusso eGov > OpenStreetMap … qualora ci sia …), ma ci sono elementi oggettivi che sono un dato de facto:

  1. la P.A ha e avrà sempre meno disponibilità economiche da dedicare all’acquisizione / aggiornamento / manutenzione dei dati territoriali che notoriamente sono attività mediamente costose

  2. OSM si sta ampliando in termini di quantitità di dati e, in alcune zone, sicuramente anche in termini di qualità / livello di aggiornamento. Credo che in lista ci possa essere chi, meglio di me, possa individuare in Italia zone mappate con un gran dettaglio nei suoi elementi e sicuramente più aggiornate di molte mappe “authoritative” anche nei livelli “dbTopo”. Se poi usciamo dai confini nazionali (Germania e dintorni …), allora in alcuni casi il livello è “impressionante”

Ha quindi senso che i due mondi proseguano paralleli con pochi o nulli punti di contatto ufficiali e formali? Non sarebbe quindi un’opportunità per entrambi cercare integrazioni e contaminazioni, pur rispettando le rispettive peculiarità e caratteristiche, innescando circoli virtuosi ora che anche a livello normativo (l’open data di default …), esiste un supporto legislativo? Secondo me si, è sono fermamente convinto che sia un’opportunità per entrambi.

Che poi non sia facile sono il primo a dirlo ma questo non può essere un motivo / alibi non non provarci.

Che io sappia non abbiamo in Italia esperienze significative consistenti in tal senso (se me ne sono sfuggite chiedo scusa, ma indicatemene per cortesia …), e sarebbe interessante sapere se ci sono esperienze analoghe che si sono concretizzate in giro per il mondo. Sarebbe quindi bello che qualche P.A si muovesse o stesse per muoversi in tal senso (in campo aziende c’è stato un timido tentativo con ENEL Open Data - http://wiki.openstreetmap.org/wiki/Enel_Open_Data ). L’unica iniziativa che conosco che è andata in questa direzione (in realtà più eGov > OpenStreetMap ma almeno ha provato a stabilire in contatto tra i due mondi …), è stato l’OpenDataDay Venezia 2013 del 23/02/13 - rif. http://opendataday.it/venezia/.

My 2 cents …

···

Cesare Gerbino

http://cesaregerbino.wordpress.com/
http://www.facebook.com/cesare.gerbino
http://www.facebook.com/pages/Cesare-Gerbino-GIS-Blog/246234455498174?ref=hl
https://twitter.com/CesareGerbino
http://www.linkedin.com/pub/cesare-gerbino/56/494/77b

Il giorno 04 dicembre 2013 11:15, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Interessante lettura, grazie Paolo.
Una sola domanda (che copierò anche su geoforus): esistono alternative, reali, alle specifiche dbTopo?

I dbTopo costituiscono, piaccia o no, una fonte di tipo “authoritative”, OpenStreetMap è VGI, crowd o come la vogliamo definire, … bella da morire, ma non authoritative.
Non è solo un problema (!) di modello dati o di barbette, ma anche di “ufficialità” del dato.

Credo che molti colleghi di Regioni che leggono in lista possano fare esempi di problemi di “contenziosi” su limiti amminiatrativi, edifici, scarpate, etc.

Per me il modello da seguire, perfezionabile, é quello già in atto in alcune Regioni citate: il dbTopo viene alimentato da dati locali (Comuni, Province), e questi vengono aperti e finiscono (anche) in OSM.

Il flusso è eGov > OpenStreetMap, il contrario non è possibile.
E per essere davvero usabili, i dati open di fonte authoritative dovrebbero prima essere “armonizzati”.

Detto questo, però, dico anche che Comuni, Province e Regioni dovrebbero iniziare a considerare seriamente OSM come fonte dati per verificare la qualità temporale e tematica dei propri dati: spesso in OSM ci sono info più aggiornate che non in db o cartografie authoritative.

pg

Il giorno 04/dic/2013 09:26, “Paolo Cavallini” <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

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Situazione non sorprendente, ma comunque sconfortante, pare:
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La produzione di dati geografici è ormai quasi esclusivamente a carico
delle regioni e degli enti e soggetti pubblici che devono
governare/gestire il territorio, l'ambiente, i servizi, prevenire
dissesti, monitorare lo stato dell'aria, dell'acqua, delle risorse
(sia in termini quantitativi che qualitativi).
Questi enti e soggetti pubblici devono sempre di più confrontarsi con
il cittadino, le associazioni, i portatori di interessi, e per
favorire trasparenza e partecipazione risulta sempre più strategico
condividere i patrimoni conoscitivi su cui si basano i processi
decisionali (dati che quindi devono essere certificati e costruiti al
meglio possibile).
Diverse sinergie ed economie di scala si perseguono lavorando per
l'interoperabilità, e le regioni (non i ministeri, non gli organi
cartografici dello stato, non l'ambito accademico o della ricerca) si
confrontano e cercano di coordinarsi in ambito interregionale (vedi
http://www.cisis.it/ e il sito (ancora quello del vecchio Centro
Interregionale di documentazione per le informazioni territoriali nato
nei lontani anni '80, fortemente voluto dal responsabile della
cartografia toscana Piero Spagna)
http://www.centrointerregionale-gis.it/ - quello citato dal
giornalino web segnalato da Paolo).

Ricordo quanto scriveva Sandro Furieri il 15 maggio:
"perche' se si vuole rendere realmente credibile il processo
partecipativo ovviamente occorre mettere in piedi una task force che
valuti le segnalazioni ed i contributi di terze parti, ne valuti in
qualche modo l'accuratezza e l'attendibilita'/affidabilita', li
filtri, li integri, e quindi alla fine li incorpori definitivamente
nella base dati "ufficiale/istituzionale".
e confermo quanto suggerisce Cesare: "un'opportunità per entrambi
cercare integrazioni e contaminazioni, pur rispettando le rispettive
peculiarità e caratteristiche, innescando circoli virtuosi .... sono
fermamente convinto che sia un'opportunità per entrambi. ".

Valgono poi anche altre riflessioni: non rendono giustizia allo sforzo
che le regioni portano avanti su diversi fronti (Open Data, lavoro
comune per l'interoperabilità, attivazione di servizi Inspire,
surrogazione alle inadempienze di diversi soggetti istituzionali in
ambito cartografico, geologico, ambientale, ecc.) le giornalate
polemiche che di tanto in tanto vengono fuori su certi siti web, come,
se me lo permettete, sarebbe utile che anche le comunità guadagnassero
sempre di più la consapevolezza di una condivisione di responsabilità
rispetto alla gestione e manutenzione (secondo certe regole da
condividere, per garantire la incorporabilità dei loro contributi
nella base dati "ufficiale/istituzionale") del patrimonio conoscitivo
(che sempre più deve configurarsi come risorsa condivisa - per mille
motivi che non sto a ricordare) e anche degli strumenti (standard,
software, algoritmi, modelli, ecc.) che quel patrimonio consentono di
elaborare, analizzare, usare, valorizzare.

ciao.

P.S.: la mappa pubblicata sul sito
http://www.centrointerregionale-gis.it/ e su cui si basano le
considerazioni del giornalino segnalato da Paolo è sbagliata per
quanto riguarda la Toscana! Ma semmai se ne parlerà in altre occasioni
:wink:

Il 04/12/13, cesare gerbino<cesaregerbino@gmail.com> ha scritto:

Ciao Piergiorgio .... un po strano ma piacevole ritrovarsi qui.

Interessante argomento .....

Sono in buona misura d'accordo con te ma al tempo stesso, opinione
personale e quindi come tale opinabile, il flusso OpenStreetMap > eGov
secondo me andrebbe approfondito.

Ovviamente non può essere automatico (come per altro nella realtà non lo è
nemmeno il flusso eGov > OpenStreetMap ... qualora ci sia ...), ma ci sono
elementi oggettivi che sono un dato de facto:

1) la P.A ha e avrà sempre meno disponibilità economiche da dedicare
all'acquisizione / aggiornamento / manutenzione dei dati territoriali che
notoriamente sono attività mediamente costose
2) OSM si sta ampliando in termini di quantitità di dati e, in alcune zone,
sicuramente anche in termini di qualità / livello di aggiornamento. Credo
che in lista ci possa essere chi, meglio di me, possa individuare in Italia
zone mappate con un gran dettaglio nei suoi elementi e sicuramente più
aggiornate di molte mappe "authoritative" anche nei livelli "dbTopo". Se
poi usciamo dai confini nazionali (Germania e dintorni ...), allora in
alcuni casi il livello è "impressionante"

Ha quindi senso che i due mondi proseguano paralleli con pochi o nulli
punti di contatto ufficiali e formali? Non sarebbe quindi un'opportunità
per entrambi cercare integrazioni e contaminazioni, pur rispettando le
rispettive peculiarità e caratteristiche, innescando circoli virtuosi ora
che anche a livello normativo (l'open data di default ....), esiste un
supporto legislativo? Secondo me si, è sono fermamente convinto che sia
un'opportunità per entrambi.

Che poi non sia facile sono il primo a dirlo ma questo non può essere un
motivo / alibi non non provarci.

Che io sappia non abbiamo in Italia esperienze significative consistenti in
tal senso (se me ne sono sfuggite chiedo scusa, ma indicatemene per
cortesia ....), e sarebbe interessante sapere se ci sono esperienze
analoghe che si sono concretizzate in giro per il mondo. Sarebbe quindi
bello che qualche P.A si muovesse o stesse per muoversi in tal senso (in
campo aziende c'è stato un timido tentativo con ENEL Open Data -
http://wiki.openstreetmap.org/wiki/Enel_Open_Data ). L'unica iniziativa che
conosco che è andata in questa direzione (in realtà più eGov >
OpenStreetMap ma almeno ha provato a stabilire in contatto tra i due mondi
....), è stato l’OpenDataDay Venezia 2013 del 23/02/13 - rif.
http://opendataday.it/venezia/.

My 2 cents ....

Cesare Gerbino

http://cesaregerbino.wordpress.com/
http://www.facebook.com/cesare.gerbino
http://www.facebook.com/pages/Cesare-Gerbino-GIS-Blog/246234455498174?ref=hl
https://twitter.com/CesareGerbino
http://www.linkedin.com/pub/cesare-gerbino/56/494/77b

Il giorno 04 dicembre 2013 11:15, Piergiorgio Cipriano <
pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Interessante lettura, grazie Paolo.
Una sola domanda (che copierò anche su geoforus): esistono alternative,
reali, alle specifiche dbTopo?

I dbTopo costituiscono, piaccia o no, una fonte di tipo "authoritative",
OpenStreetMap è VGI, crowd o come la vogliamo definire, ... bella da
morire, ma non authoritative.
Non è solo un problema (!) di modello dati o di barbette, ma anche di
"ufficialità" del dato.

Credo che molti colleghi di Regioni che leggono in lista possano fare
esempi di problemi di "contenziosi" su limiti amminiatrativi, edifici,
scarpate, etc.

Per me il modello da seguire, perfezionabile, é quello già in atto in
alcune Regioni citate: il dbTopo viene alimentato da dati locali (Comuni,
Province), e questi vengono aperti e finiscono (anche) in OSM.

Il flusso è eGov > OpenStreetMap, il contrario non è possibile.
E per essere davvero usabili, i dati open di fonte authoritative
dovrebbero prima essere "armonizzati".

Detto questo, però, dico anche che Comuni, Province e Regioni dovrebbero
iniziare a considerare seriamente OSM come fonte dati per verificare la
qualità temporale e tematica dei propri dati: spesso in OSM ci sono info
più aggiornate che non in db o cartografie authoritative.

pg
Il giorno 04/dic/2013 09:26, "Paolo Cavallini" <cavallini@faunalia.it> ha
scritto:

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Situazione non sorprendente, ma comunque sconfortante, pare:

http://www.geoforus.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2981&Itemid=11
Immagino che in lista ci sia chi ha dati molto piu' approfonditi, e
visioni magari piu' ottimistiche.
Saluti.
- --
Paolo Cavallini - www.faunalia.eu
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Comment: Using GnuPG with Icedove - http://www.enigmail.net/

iEYEARECAAYFAlKe5x0ACgkQ/NedwLUzIr7n/gCglUKKYMJKW4uPC/qNRUU3g/oD
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Ciao Maurizio e Cesare (*)
sono d’accordo totalmente con voi.
Giusto qualche mese fa ne parlavo con un mio collega in Jrc: sta facendo un dottorato di ricerca sul tema VGI/UGGI [1] e tra i vari obiettivi della sua tesi c’è anche quello di capire come un possibile flusso OSM (VGI) > dati authoritative possa contribuire a migliorare la qualità dei secondi.
Le parole di Cesare sono sacrosante: in Italia dovremmo imparare ad avere molta più “contaminazione” e fare in modo che dati pubblici “ufficiali” siano arricchiti e migliorati con il contributo di fonti non ufficiali ma a volte migliori.

Tra gli esempi DbTopo > OSM di cui parlato nella mail di stamattina c’è sicuramente quella di Regione Emilia-Romagna, con gli edifici del DbTopo RER (classe EDI):
http://wiki.openstreetmap.org/wiki/IT:Emilia_Romagna_edificato

con dati che, in alcuni casi, arrivano da fonti comunali o provinciali:
http://geoportale.regione.emilia-romagna.it/it/catalogo/dati-cartografici/cartografia-di-base/database-topografico-regionale/immobili/edificato/edificio-dbtr2008-edi_gpg

Btw, RER aveva già iniziato ad “aprirsi” nel 2008 con il mapping party di Ferrara:
http://wiki.openstreetmap.org/wiki/Ferrara/Mapping_Party#Autorizzazione_Regione_Emilia-Romagna

[1]

UGGC: User-Generated Geographic Content

  • publicly available over the Internet,
  • reflects a certain amount of creative effort,
  • created outside of professional routines and practices (Vickery and Wunsch-Vincent 2007:9)
  • has an implicit (e.g. placenames) or explicit geographic component (coordinates).
    VGI: Volunteered Geographic information
  • geographic information
  • acquired and made available to others
  • through the voluntary activity of individuals or groups
  • with the intent of providing information about the geographic world (Elwood, Goodchild, and Sui 2012:575)

pg

(*) Cesare, tranquillo che prima o poi ci rivedremo anche di persona, magari a Torino …

···

pg


Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 04 dicembre 2013 22:49, Maurizio Trevisani <maurizio.trevisani@gmail.com> ha scritto:

La produzione di dati geografici è ormai quasi esclusivamente a carico
delle regioni e degli enti e soggetti pubblici che devono
governare/gestire il territorio, l’ambiente, i servizi, prevenire
dissesti, monitorare lo stato dell’aria, dell’acqua, delle risorse
(sia in termini quantitativi che qualitativi).
Questi enti e soggetti pubblici devono sempre di più confrontarsi con
il cittadino, le associazioni, i portatori di interessi, e per
favorire trasparenza e partecipazione risulta sempre più strategico
condividere i patrimoni conoscitivi su cui si basano i processi
decisionali (dati che quindi devono essere certificati e costruiti al
meglio possibile).
Diverse sinergie ed economie di scala si perseguono lavorando per
l’interoperabilità, e le regioni (non i ministeri, non gli organi
cartografici dello stato, non l’ambito accademico o della ricerca) si
confrontano e cercano di coordinarsi in ambito interregionale (vedi
http://www.cisis.it/ e il sito (ancora quello del vecchio Centro
Interregionale di documentazione per le informazioni territoriali nato
nei lontani anni '80, fortemente voluto dal responsabile della
cartografia toscana Piero Spagna)
http://www.centrointerregionale-gis.it/ - quello citato dal
giornalino web segnalato da Paolo).

Ricordo quanto scriveva Sandro Furieri il 15 maggio:
"perche’ se si vuole rendere realmente credibile il processo
partecipativo ovviamente occorre mettere in piedi una task force che
valuti le segnalazioni ed i contributi di terze parti, ne valuti in
qualche modo l’accuratezza e l’attendibilita’/affidabilita’, li
filtri, li integri, e quindi alla fine li incorpori definitivamente
nella base dati “ufficiale/istituzionale”.
e confermo quanto suggerisce Cesare: "un’opportunità per entrambi

cercare integrazioni e contaminazioni, pur rispettando le rispettive

peculiarità e caratteristiche, innescando circoli virtuosi … sono
fermamente convinto che sia un’opportunità per entrambi. ".

Valgono poi anche altre riflessioni: non rendono giustizia allo sforzo
che le regioni portano avanti su diversi fronti (Open Data, lavoro
comune per l’interoperabilità, attivazione di servizi Inspire,
surrogazione alle inadempienze di diversi soggetti istituzionali in
ambito cartografico, geologico, ambientale, ecc.) le giornalate
polemiche che di tanto in tanto vengono fuori su certi siti web, come,
se me lo permettete, sarebbe utile che anche le comunità guadagnassero
sempre di più la consapevolezza di una condivisione di responsabilità
rispetto alla gestione e manutenzione (secondo certe regole da
condividere, per garantire la incorporabilità dei loro contributi
nella base dati “ufficiale/istituzionale”) del patrimonio conoscitivo
(che sempre più deve configurarsi come risorsa condivisa - per mille
motivi che non sto a ricordare) e anche degli strumenti (standard,
software, algoritmi, modelli, ecc.) che quel patrimonio consentono di
elaborare, analizzare, usare, valorizzare.

ciao.

P.S.: la mappa pubblicata sul sito
http://www.centrointerregionale-gis.it/ e su cui si basano le
considerazioni del giornalino segnalato da Paolo è sbagliata per
quanto riguarda la Toscana! Ma semmai se ne parlerà in altre occasioni
:wink:

Il 04/12/13, cesare gerbino<cesaregerbino@gmail.com> ha scritto:

Ciao Piergiorgio … un po strano ma piacevole ritrovarsi qui.

Interessante argomento …

Sono in buona misura d’accordo con te ma al tempo stesso, opinione
personale e quindi come tale opinabile, il flusso OpenStreetMap > eGov
secondo me andrebbe approfondito.

Ovviamente non può essere automatico (come per altro nella realtà non lo è
nemmeno il flusso eGov > OpenStreetMap … qualora ci sia …), ma ci sono
elementi oggettivi che sono un dato de facto:

  1. la P.A ha e avrà sempre meno disponibilità economiche da dedicare
    all’acquisizione / aggiornamento / manutenzione dei dati territoriali che
    notoriamente sono attività mediamente costose
  2. OSM si sta ampliando in termini di quantitità di dati e, in alcune zone,
    sicuramente anche in termini di qualità / livello di aggiornamento. Credo
    che in lista ci possa essere chi, meglio di me, possa individuare in Italia
    zone mappate con un gran dettaglio nei suoi elementi e sicuramente più
    aggiornate di molte mappe “authoritative” anche nei livelli “dbTopo”. Se
    poi usciamo dai confini nazionali (Germania e dintorni …), allora in
    alcuni casi il livello è “impressionante”

Ha quindi senso che i due mondi proseguano paralleli con pochi o nulli
punti di contatto ufficiali e formali? Non sarebbe quindi un’opportunità
per entrambi cercare integrazioni e contaminazioni, pur rispettando le
rispettive peculiarità e caratteristiche, innescando circoli virtuosi ora
che anche a livello normativo (l’open data di default …), esiste un
supporto legislativo? Secondo me si, è sono fermamente convinto che sia
un’opportunità per entrambi.

Che poi non sia facile sono il primo a dirlo ma questo non può essere un
motivo / alibi non non provarci.

Che io sappia non abbiamo in Italia esperienze significative consistenti in
tal senso (se me ne sono sfuggite chiedo scusa, ma indicatemene per
cortesia …), e sarebbe interessante sapere se ci sono esperienze
analoghe che si sono concretizzate in giro per il mondo. Sarebbe quindi
bello che qualche P.A si muovesse o stesse per muoversi in tal senso (in
campo aziende c’è stato un timido tentativo con ENEL Open Data -
http://wiki.openstreetmap.org/wiki/Enel_Open_Data ). L’unica iniziativa che
conosco che è andata in questa direzione (in realtà più eGov >
OpenStreetMap ma almeno ha provato a stabilire in contatto tra i due mondi
…), è stato l’OpenDataDay Venezia 2013 del 23/02/13 - rif.
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My 2 cents …

Cesare Gerbino

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Il giorno 04 dicembre 2013 11:15, Piergiorgio Cipriano <
pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Interessante lettura, grazie Paolo.
Una sola domanda (che copierò anche su geoforus): esistono alternative,
reali, alle specifiche dbTopo?

I dbTopo costituiscono, piaccia o no, una fonte di tipo “authoritative”,
OpenStreetMap è VGI, crowd o come la vogliamo definire, … bella da
morire, ma non authoritative.
Non è solo un problema (!) di modello dati o di barbette, ma anche di
“ufficialità” del dato.

Credo che molti colleghi di Regioni che leggono in lista possano fare
esempi di problemi di “contenziosi” su limiti amminiatrativi, edifici,
scarpate, etc.

Per me il modello da seguire, perfezionabile, é quello già in atto in
alcune Regioni citate: il dbTopo viene alimentato da dati locali (Comuni,
Province), e questi vengono aperti e finiscono (anche) in OSM.

Il flusso è eGov > OpenStreetMap, il contrario non è possibile.
E per essere davvero usabili, i dati open di fonte authoritative
dovrebbero prima essere “armonizzati”.

Detto questo, però, dico anche che Comuni, Province e Regioni dovrebbero
iniziare a considerare seriamente OSM come fonte dati per verificare la
qualità temporale e tematica dei propri dati: spesso in OSM ci sono info
più aggiornate che non in db o cartografie authoritative.

pg
Il giorno 04/dic/2013 09:26, “Paolo Cavallini” <cavallini@faunalia.it> ha
scritto:

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Hash: SHA1

Situazione non sorprendente, ma comunque sconfortante, pare:

http://www.geoforus.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2981&Itemid=11
Immagino che in lista ci sia chi ha dati molto piu’ approfonditi, e
visioni magari piu’ ottimistiche.
Saluti.


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