[Gfoss] [Discussioni] Le "sette sorelle" del software

Salve.
Una minianalisi interessante, e direi totalmente condivisibile.
Aggiungo, per il nostro settore, i 5 milioncini abbondanti di:
http://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=10135
(e ovviamente non è tutto qui), mentre qui i progetti, anche largamente
italiani, fanno fatica a racimolare qualche migliaio di euro.
Il prossimo amministratore / politico che mi viene a dire che dobbiamo
avere fiducia nelle capacita' del nostro paese, ho i numeri per
rispondergli: se per primi gli amministratori investono in competenze
estere piuttosto che in quelle italiane, cosa ci dobbiamo aspettare dal
futuro?
Saluti.

-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: [Discussioni] Le "sette sorelle" del software
Data: Sat, 25 Apr 2015 00:19:27 +0200
Mittente: Antonio <antonio2@blia.it>
Rispondi-a: Discussioni sul software libero. <discussioni@softwarelibero.it>
A: Discussioni sul software libero. <discussioni@softwarelibero.it>

Una volta nel petrolio c'erano le "sette sorelle", ora ci sono nel software.
IBM, Oracle, Microsoft, SAP, Accenture, CA, Adobe in Italia fanno affari
d'oro.

Centinaia di milioni di euro che vanno verso l'estero quando si
potrebbero investire qui da noi (anche grazie al FOSS).

Alcuni esempi di appalti milionari? Eccoli:

IBM https://www.blia.it/appalti_pubblici/?k=13639 (senza parlare di
tutti quegli appalti in cui IBM fa parte di una rete di imprese, tipo
qui http://www.blia.it/appalti_pubblici/?k=10134 o qui
https://www.blia.it/appalti_pubblici/?k=10429 )

Oracle https://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=19425

Microsoft https://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=17921

SAP https://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=22515

Accenture https://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=411

ecc.

Molte di queste aziende "fanno i soldi" con i database, e in effetti a
guardare quante installazioni dei loro prodotti ci sono nella P.A. (v.
https://www.blia.it/db_pa/index.php ) la domanda, come direbbe qualcuno,
sorge spontanea.
Ma è davvero necessario un db Oracle ad un comune di neanche 7000
abitanti (Abbadia San Salvatore) per citarne uno, ma di casi del genere
ce ne sono a migliaia.

Voglio chiudere questa mail con una chiosa, in Italia abbiamo gente
brava e preparata, in grado di costruire cluster di DB (con Apache
Hadoop ad esempio) e altri che si inventano motori nuovi di DB NoSQL,
come ad esempio uno che conosco personalmente, Salvatore Sanfilippo, che
da solo (e successivamente con pochi altri) ha realizzato Redis (v.
http://redis.io/ ).
E la P.A. invece che fa? compra un Oracle da migliaia di euro per
gestire una manciata di record ...

Saluti e una buona notte per chi è ancora sveglio/a.

Antonio

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le posizioni dell'Associazione per il Software Libero.

Ciao Paolo,

NOn sono molto daccordo con l'impostazione del tuo ragionamento.
Capisco che probabilmente intendevi altro, il senso e' un po' differente.

Il punto dirimente non puo' essere che si deve finanziare prodotti italiani e ignorare quelli esteri.

Prendi ad esempio QGIS:
QGIS e' un progetto internazionale su cui mi pare di capire che L'italia non e' il maggiore contribuente, almeno se vado a vedere gli sponsor bronze/silver e gold. Sono quasi tutti esteri.
Cio' nonostante molti , anche in italia lo usano e immagino che qualcuno (probabilmente non tutti) sia anche soddisfatto di usarlo.
Noi stessi ci abbiamo investito per migliorarlo , seguendo anche le nostre necessita', quando ne avevamo la possibilita' e vi era una valida ragione legata ad aggiungere ad esso delle evoluzioni che ci servivano per i nostri lavori.
Ora che abbiamo meno disponibiltia' stiamo alla finestra e pero' taiamo beneficio degli investimenti fatti che nel tempo si vanno evolvendo grazie anche ai finanziamenti che arrivano da altre nazioni.

La tua obiazione va nella direzione di contestare anche questo nostro approccio.
Perche' se te dici che dovremmo puntare su progetti italiani, , stai dicendo che dovremmo alimentare i soliti orticelli che negli anni hanno creato delle rendite di fatto senza nessun beneficio specifico per la collettivita'.
Dico nessun vantaggio perche' se si dice che gli italiani devono finanziare progetti italiani, poi i francesi finanzieranno progetti francesi, gli svizzeri idem e i tedeschi non saranno da meno.
E allora si ritorna alle solite sabbie mobili che ci ha portato dove siamo oggi.

L'obiettivo a cui si deve tendere e' avere dei softwares GIS gfoss sempre migliori efficienti e con sempre meno difetti (a proposito del bacone galattico sui tfw di ieri...). I veri profitti per la comunita' delle perosne che lavorano con i GIS devono arrivare dal proprio lavoro, e se uno opera con i gis , avra' profitto se dispone di un software GIS valido efficiente e con sempre meno difetti. Certo ci sono anche quelli che di mestiere scrivono codice GIS, ma l'impiego di qgis che e' OpenSource va anche nella direzione di aprire una strada di lavoro anche a loro.
E anche li' pero' non puo' valere il principio che si da' a un italiano perche' e' italiano.
Si da' a un italiano perche' (e se ) e' bravo.

Saluti,

A.

Il 25/04/2015 07:29, Paolo Cavallini ha scritto:

Salve.
Una minianalisi interessante, e direi totalmente condivisibile.
Aggiungo, per il nostro settore, i 5 milioncini abbondanti di:
http://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=10135
(e ovviamente non è tutto qui), mentre qui i progetti, anche largamente
italiani, fanno fatica a racimolare qualche migliaio di euro.
Il prossimo amministratore / politico che mi viene a dire che dobbiamo
avere fiducia nelle capacita' del nostro paese, ho i numeri per
rispondergli: se per primi gli amministratori investono in competenze
estere piuttosto che in quelle italiane, cosa ci dobbiamo aspettare dal
futuro?
Saluti.

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Data: Sat, 25 Apr 2015 00:19:27 +0200
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A: Discussioni sul software libero. <discussioni@softwarelibero.it>

Una volta nel petrolio c'erano le "sette sorelle", ora ci sono nel software.
IBM, Oracle, Microsoft, SAP, Accenture, CA, Adobe in Italia fanno affari
d'oro.

Centinaia di milioni di euro che vanno verso l'estero quando si
potrebbero investire qui da noi (anche grazie al FOSS).

Alcuni esempi di appalti milionari? Eccoli:

IBM https://www.blia.it/appalti_pubblici/?k=13639 (senza parlare di
tutti quegli appalti in cui IBM fa parte di una rete di imprese, tipo
qui http://www.blia.it/appalti_pubblici/?k=10134 o qui
https://www.blia.it/appalti_pubblici/?k=10429 )

Oracle https://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=19425

Microsoft https://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=17921

SAP https://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=22515

Accenture https://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=411

ecc.

Molte di queste aziende "fanno i soldi" con i database, e in effetti a
guardare quante installazioni dei loro prodotti ci sono nella P.A. (v.
https://www.blia.it/db_pa/index.php ) la domanda, come direbbe qualcuno,
sorge spontanea.
Ma è davvero necessario un db Oracle ad un comune di neanche 7000
abitanti (Abbadia San Salvatore) per citarne uno, ma di casi del genere
ce ne sono a migliaia.

Voglio chiudere questa mail con una chiosa, in Italia abbiamo gente
brava e preparata, in grado di costruire cluster di DB (con Apache
Hadoop ad esempio) e altri che si inventano motori nuovi di DB NoSQL,
come ad esempio uno che conosco personalmente, Salvatore Sanfilippo, che
da solo (e successivamente con pochi altri) ha realizzato Redis (v.
http://redis.io/ ).
E la P.A. invece che fa? compra un Oracle da migliaia di euro per
gestire una manciata di record ...

Saluti e una buona notte per chi è ancora sveglio/a.

Antonio

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Il 25/04/2015 08:08, aperi2007 ha scritto:

Si da' a un italiano perche' (e se ) e' bravo.

Il punto e': ci sono molti italiani bravi, e le istituzioni danno la
polpa a multinazionali estere, e lasciano le briciole agli italiani bravi.
Gli stati piu' furbi (se ricordate la strategia coreana, ad es.) fanno
scelte opposte, noi ci comportiamo come una colonia.
Saluti.

--
Paolo Cavallini - www.faunalia.eu
QGIS & PostGIS courses: http://www.faunalia.eu/training.html

/
pcav wrote

le istituzioni danno la polpa a multinazionali estere, e lasciano le
briciole agli italiani bravi

/

Concordo completamente, ma il motivo e' banale: le multinazionali estere
hanno la forza di pagare mazzette milionarie, gli italiani no, proprio
perche' essere "solo" bravi non basta.

Per risolvere il problema drasticamente (oserei dire... alla Renzi) sarebbe
sufficiente un semplice decreto legge: alla P.A. e' vietato acquistare
software commerciale, punto.

--
View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Fwd-Discussioni-Le-sette-sorelle-del-software-tp7592318p7592322.html
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Attenzione ai termini.
:slight_smile:

L’ acquisto è una forma di commercio.

Il 25/apr/2015 08:46, “Sieradz” <antonio@amicocad.it> ha scritto:

/
pcav wrote

le istituzioni danno la polpa a multinazionali estere, e lasciano le
briciole agli italiani bravi

/

Concordo completamente, ma il motivo e’ banale: le multinazionali estere
hanno la forza di pagare mazzette milionarie, gli italiani no, proprio
perche’ essere “solo” bravi non basta.

Per risolvere il problema drasticamente (oserei dire… alla Renzi) sarebbe
sufficiente un semplice decreto legge: alla P.A. e’ vietato acquistare
software commerciale, punto.


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Mi sono espresso male.

Avrei voluto scrivere che

Uno scambio di denaro implica una forma di commercio.
Poi si tratta di capire cosa si può acquistare e cosa no.
Non è cosi facile da distinguere.

Il 25/apr/2015 11:10, “Andrea Peri” <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Attenzione ai termini.
:slight_smile:

L’ acquisto è una forma di commercio.

Il 25/apr/2015 08:46, “Sieradz” <antonio@amicocad.it> ha scritto:

/
pcav wrote

le istituzioni danno la polpa a multinazionali estere, e lasciano le
briciole agli italiani bravi

/

Concordo completamente, ma il motivo e’ banale: le multinazionali estere
hanno la forza di pagare mazzette milionarie, gli italiani no, proprio
perche’ essere “solo” bravi non basta.

Per risolvere il problema drasticamente (oserei dire… alla Renzi) sarebbe
sufficiente un semplice decreto legge: alla P.A. e’ vietato acquistare
software commerciale, punto.


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… è solo una questione di cultura e di mentalità,
la PA italiana preferisce pagare e seguire la moda, usare sw famosi per non aver ulteriori problemi (al massimo devono solo alzare la cornetta del telefono)… tanto i soldi sono dei cittadini e non di chi firma le licenze.

il giorno in cui la moda detterà di usare sw OS si avrà un boom di quest’ultimi!!!

···

Il giorno 25 aprile 2015 11:17, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Mi sono espresso male.

Avrei voluto scrivere che

Uno scambio di denaro implica una forma di commercio.
Poi si tratta di capire cosa si può acquistare e cosa no.
Non è cosi facile da distinguere.

Il 25/apr/2015 11:10, “Andrea Peri” <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Attenzione ai termini.
:slight_smile:

L’ acquisto è una forma di commercio.

Il 25/apr/2015 08:46, “Sieradz” <antonio@amicocad.it> ha scritto:

/
pcav wrote

le istituzioni danno la polpa a multinazionali estere, e lasciano le
briciole agli italiani bravi

/

Concordo completamente, ma il motivo e’ banale: le multinazionali estere
hanno la forza di pagare mazzette milionarie, gli italiani no, proprio
perche’ essere “solo” bravi non basta.

Per risolvere il problema drasticamente (oserei dire… alla Renzi) sarebbe
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Salvatore Fiandaca
mobile.:+39 327.493.8955
m: pigrecoinfinito@gmail.com

Paolo mi sembra che il tuo ragionamento sia sulla strada sbagliata.

Sono un sostenitore della liberta del software e dei dati, ma nel culto della nazionalità non ci vedo libertà ma anzi l’opposto.

Perchè mai si deve privilegiare il prodotto “Italiano”? Mi pare un discorso pericoloso e assai poco libero.

Ti faccio un esempio minimale ma recente.

Leggevo recentemente che Geosolutions, piccola azienda italiana operante con software libero, nella persona di Andrea Aime effettuerà un corso su GeoServer in Finlandia. Avrebbero dovuto basarsi sulla nazionalità dell’azienda e delle persone per scegliere? O piuttosto è giusto privilegiare il merito, a prescindere da ogni elemento discriminatorio?

Casomai potremmo criticare lo strapotere dell’industria rispetto all’artigiano. Il fatto che le multinazionali siano di diritto Italiano o estero mi pare del tutto ininfluente.

Il 25/apr/2015 08:17 AM, “Paolo Cavallini” <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

Il 25/04/2015 08:08, aperi2007 ha scritto:

Si da’ a un italiano perche’ (e se ) e’ bravo.

Il punto e’: ci sono molti italiani bravi, e le istituzioni danno la
polpa a multinazionali estere, e lasciano le briciole agli italiani bravi.
Gli stati piu’ furbi (se ricordate la strategia coreana, ad es.) fanno
scelte opposte, noi ci comportiamo come una colonia.
Saluti.


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/
Stefano Iacovella wrote

Perchè mai si deve privilegiare il prodotto "Italiano"? Mi pare un
discorso pericoloso e assai poco libero

/

In effetti e' vero: il protezionismo ha senso solo in ambito commerciale,
proprio perche' il Made in Italy da' lavoro alle nostre famiglie.

Se invece parliamo di software opensource, allora non e' piu' commercio,
bensi' filosofia di vita, quindi e' giusto liberalizzare e non proteggersi,
aprirsi e non chiudersi, globalizzare e non ghettizzarsi nel proprio 'back
yard'...

*P.S.*
Oggi do' ragione a tutti: con la vecchiaia si diventa buonisti... :wink:

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