Non so se già segnalato, ma credo che possa interessare.
Saluti
Giancarlo Graci
http://www.esriitalia.it/gisday2007/eventi.php
IL PROFILO GIURIDICO DEL DATO AMBIENTALE
Provincia di Bologna (Sala Zodiaco), Via Zamboni 13, Bologna
A cura di Provincia di Bologna
Riferimento: Patrizia Govoni Tel. 051 6598679, patrizia.govoni@provincia.bologna.it
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Il 08/11/07, gfoss-request@faunalia.com <gfoss-request@faunalia.com> ha scritto:
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than “Re: Contents of Gfoss digest…”Today’s Topics:
- Re: Era: licenza dati PA [dati geologici] (Marco Cerruti)
- Re: licenza dati PA [dati geologici] (Paolo Cavallini)
- ASITA (Paolo Cavallini)
- impressioni a caldo da ASITA (era: Fwd: [Discussione] Re:
Era: licenza dati PA [dati geologici]) (andrea giacomelli)
Message: 1
Date: Thu, 8 Nov 2007 14:08:01 +0100
From: “Marco Cerruti” < cerruti.marco@gmail.com>
Subject: Re: [Gfoss] Era: licenza dati PA [dati geologici]
To: “G. Allegri” <giohappy@gmail.com >
Cc: discussione@freegis-italia.org, “gfoss@faunalia.com”
< gfoss@faunalia.com>, forumigt@forumigt.it
Message-ID:
<84dc6a150711080508x4840212byf845c4e596fd6b85@mail.gmail.com >
Content-Type: text/plain; charset=UTF-8Bene, la sessione parallela direi che ha dato ottimi frutti.
Appena i partecipanti rientrano tutti ai posti di lavoro sar? il caso
di fare una bella comunicazione alle comunit? … ed ovviamente di
iniziare a lavorare su una serie di punti discussi, che provo ad
elencare giusto come anticipazione:
- presenza GFOSS alla prossima ASITA
- le traduzioni in italiano di manuali GFOSS, servono? oh yes!
- Come dici? Le universit? fanno corsi GFOSS e creano dispense? Che
sia il caso di liberarle?- geodati e licenze
- coordinare le liste di discussione (cross-posting intelligente, …)
- coordinare le comunicazioni congiunte delle comunit?
- eliminare le sovrapposizioni tra i siti di GFOSS e FGI (geodati, software)
- …
pibinko, puoi smettere di ascoltare la mia musica ed aggiungere
qualcosa se vuoi … di sicuro ho dimenticato dei puntiM
Il 08/11/07, G. Allegri<giohappy@gmail.com> ha scritto:
Qualcuno sa com’? andata con ASITA?
Giovanni
Il 08/11/07, Piergiorgio Cipriano<pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:
Maurizio Trevisani ha scritto:
Due cose: la PA non credo possa rendere disponibili dati (o qualsiasi cosa
che abbia acquisito e pagato) come Pubblico Dominio: non pu? alienarsene
la propriet?, proprio perch? li ha pagati (con denaro pubblico) e sono
suoi.Maurizio, qualche link:
Cronache dall’e-government: Dati pubblici tra riuso, business e democrazia
… dove si parla di CreativeCommons.
Tra le risposte formulate al convegno vi ? quella di adottare, in maniera
estensiva, le licenze di tipo " Creative Commons", […] Si tratta di
licenze d’uso - disponibili in sei versioni diverse, in base alle esigenze
specifiche - che, adottando la formula “alcuni diritti riservati”, si
propongono di stabilire un punto di equilibrio tra le esigenze dei detentori
di diritti e quelle degli utenti, e pertanto si collocano a met? strada tra
il copyright (“tutti i diritti riservati”) e il pubblico dominio (“nessun
diritto riservato”). Uno dei vantaggi di queste licenze ? che esse, gi?
largamente praticate in rete, sono di immediata comprensibilit? anche ai
profani, e consentono a chi “scova” una risorsa di proprio interesse di
capire immediatamente - anche grazie all’ausilio di una speciale simbologia
grafica - quali usi sono consentiti per essa.Proprio CreativeCommons (ShareAlike) ? il tipo di licenza che in Olanda
pensano seriamente di utilizzare per i dati geografici pubblici.
Un esempio analogo:
http://geodatacommons.umaine.edu/about.php?about=whatisPer qualche riferimento normativo (Carbone, Travostino, 2004)
http://www.regione.piemonte.it/sit/argomenti/pianifica/iniziative/interreg/dwd/gisday/dati.pdfpg
p.s.
PA non significa il singolo ente, la singola agenzia, o peggio ancora il
singolo assessorato o settore.
Se la PA paga l’acquisizione di un dato (es. carta tecnica o database
topografico) lo fa con denaro pubblico, come hai scritto.
Diverso ? se acquista un prodotto sotto licenza (es. immagini da
satellite).
Denaro pubblico = denaro della collettivit?: quindi il dato dovrebbe essere
della collettivit?. Nei termini di legge (cio? considerando questioni di
privacy o altro).Il 06/11/07, Maurizio Trevisani <M.Trevisani@arpat.toscana.it> ha scritto:
Forse la discussione su questi temi si ? un po’ “incartata”.
Traggo da una lettera che ? stata inviata ad APAT ed alle varie ARPA:
" … la Direttiva Inspire 2007/2/CE adottata il 15 marzo 2007 aggiunge un
tassello importante nelle strategie che l’Europa sta impostando per
raccordare le politiche in materia ambientale con le direttrici definite
dalla Convenzione di Aarhus (accesso alla informazione ambientale,
partecipazione ai processi decisionali, accesso alla giustizia in materia
ambientale). L’attuazione di queste strategie richiede importanti
investimenti per garantire un’efficace organizzazione, un’esauriente
documentazione e reperibilit? di quadri conoscitivi ufficiali.
Assistiamo ad una evoluzione dei processi di costruzione dell’informazione
territoriale (dalla classica cartografia topografica, a tutti gli
ulteriori strati informativi: altimetria, uso del suolo, idrografia,
infrastrutture di trasporto, ecc.), che la vede sempre piu’ veicolo e base
di appoggio e di riferimento di quella conoscenza ambientale sulla cui
costruzione le Regioni e le Agenzie sono impegnate. Si pensi
all’idrografia ed alla qualit? delle acque, o alle strade ed alle
problematiche dell’inquinamento acustico.
E’ evidente la necessit? che non si verifichino scollamenti e carenze di
coordinamento tra quanto si cerca di costruire sul fronte della conoscenza
ambientale e quanto si va a realizzare sul fronte della conoscenza
geografica e cartografica: la progettazione dei diversi strati informativi
deve farsi carico di perseguire coerenza e sinergie, proprio per costruire
quel riferimento conoscitivo senza il quale n? l’attuazione di Aarhus, n?
la capacit? di efficace governo dell’ambiente, n? la piena consapevolezza
e trasparenza nei processi decisionali sono possibili.
Appare altrettanto evidente che il riferimento conoscitivo deve, secondo
regole e standard comuni, nascere al piu’ basso livello territoriale: ci
si attende che le politiche degli Enti Locali si basino sempre di piu’
sulle stesse conoscenze su cui, in forma piu’ aggregata, poggiano le
decisioni del livello nazionale ed europeo. …".La visione che sostanzialmente tutti i dati geografici siano dati
“ambientali” e quindi soggetti al D.Lgs.195/2005 ? una posizione su cui si
debbono “catalizzare” tutti gli interlocutori che hanno voce in capitolo.
Su questo fronte appare pi? innovativo il legislatore europeo, e questa ?
ottima cosa: piano piano saremo obbligati a seguire queste linee guida.Due cose: la PA non credo possa rendere disponibili dati (o qualsiasi cosa
che abbia acquisito e pagato) come Pubblico Dominio: non pu? alienarsene
la propriet?, proprio perch? li ha pagati (con denaro pubblico) e sono
suoi.Pu? condividerli: si parla di riuso (vedi ad esempio
http://www.cnipa.gov.it/site/it-IT/Attivit%C3%A0/Riuso_dei_dati_pubblici/
), come di riuso del SW (anche l? credo che la PA non possa produrre
Freeware, ma in qualche modo rendere disponibile il SW per un riuso -
anche rendendone disponibile il codice sorgente).Sia per i dati che per il software l’aspetto assolutamente da sciogliere ?
quello della licenza con cui la PA pu? condividere dati/software con altri
soggetti (pubblici/privati).
Considerate che anche tra diverse PA non sempre ? garantita la
condivisione dei dati (vedi, anche qui innescata da una direttiva europea,
la Direttiva 2003/98/CE, il D.Lgs. Decreto legislativo 24 gennaio 2006, n.
36).Su questo credo sarebbe utile un confronto/verifica con gli altri stati
(in primis europei): avete contatti per simili approfondimenti?Ciao,
MaurizioRisposta a: < Andrea P.>
quanti di questi dati sono legati alle tematiche ambientali e quindi di
diritto, gi? oggi in europa, a disposizione del cittadino?
(un altro uccellino mi dice: quasi tutti)Ciao L.
giusto per la precisione:
volevo aggiungere una ulteriore informazione.
se guardi ai seguenti links,
http://www.rete.toscana.it/sett/territorio/carto/repertorio/specifichetecniche.htm
e in particolare l’acquisizione in formato digitale di dati geografici
tematici 1, 2 e 3.troverai le specifiche tecniche di archivi digitali che a oggi sono
stati
realizzati o in corso di realizzazione.Direi che gli archivi prettamente ambientali sono nell’economia
complessiva una unghia.A meno che i tuoi uccellini non considerino archivi ambientali i Piani
sturtturali o i PTC o la vincoklistica archeologica, pesaggistica o
quanto
altro.Se guardi su geoscopio, noterai che gli archivi ambientali aree protette
sono solo alcuni rispetto alla gran massa di archivi.la tua notizia “quasi tutti” direi che e’ a dir poco sbagliata.
direi invece “quasi nessuno” o “molto pochi”.
Almeno per quello che riguarda gli archivi in carico al SGR.
On Sat, 03 Nov 2007 13:07:03 +0100, Lorenzo Becchi wrote:
quanti di questi dati sono legati alle tematiche ambientali e quindi di
diritto, gi? oggi in europa, a disposizione del cittadino?
(un altro uccellino mi dice: quasi tutti)ciao
Lorenzo
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Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com(“perch? la terra dei cachi ? la terra dei cachi …!”)
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Marco Cerruti
www.freegis-italia.org
Message: 2
Date: Thu, 08 Nov 2007 20:32:35 +0100
From: Paolo Cavallini < cavallini@faunalia.it>
Subject: Re: [Gfoss] licenza dati PA [dati geologici]
To: Lorenzo Becchi <lorenzo@ominiverdi.com>
Cc: gfoss@faunalia.com
Message-ID: <47336453.2060608@faunalia.it>
Content-Type: text/plain; charset=“iso-8859-1”Lorenzo Becchi ha scritto:
…
Attenzione: questo thread a me personalmente interessa molto, e sono
contento che si discuta in modo approfondito di tutto cio’.
Pero’ non dimenticatevi che abbiamo centinaia di iscritti, e che per
molti di loro questa quantita’ di traffico risulti difficilmente
digeribile. Fino ad oggi non abbiamo avuto praticamente defezioni dalla
mailing list, il che mi pare un bel successo.
Suggerisco, se possibile, di usare anche altri canali, piu’ utili per il
“botta e risposta” (ad es. IRC gfoss), e magari distillare (ad es. sul
wiki) il risultato in qualche conclusione piu’ utilizzabile anche fra
qualche mese, quando forse nessuno si mettera’ a scavare negli archivi
della mailing list.
Non sto criticando nessuno, cerco di rendere la comunicazione piu’
proficua per tutti.
Grazie mille!
pcPaolo Cavallini, see: http://www.faunalia.it/pc
-------------- next part --------------
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Name: signature.asc
Type: application/pgp-signature
Size: 252 bytes
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Url : http://www.faunalia.com/pipermail/gfoss/attachments/20071108/a50d7c74/attachment-0001.pgp
Message: 3
Date: Thu, 08 Nov 2007 21:14:47 +0100
From: Paolo Cavallini < cavallini@faunalia.it>
Subject: [Gfoss] ASITA
To: gfoss italia <gfoss@faunalia.com>
Message-ID: <47336E37.3090802@faunalia.it >
Content-Type: text/plain; charset=“iso-8859-15”Salve.
Scusate il ritardo.
Allora, secondo me la sessione sulle “comunita’ open source” ad asita e’
andata molto bene. Nonostante centinaia di posters, eventi e
presentazioni di sicuro interesse, la sala a nostra disposizione era
gremita di persone interessate. La presentazione dell’attivita’ di
GFOSS.it mi e’ parsa credibile (fra poco la mettiamo sul sito, cosi’
giudicate voi). La discussione e’ stata interessante e vivace, ed ha
coinvolto molte persone del pubblico.
Queste in sintesi le conclusioni principali, che ci danno qualche
stimolo a procedere sui nostri progetti:
e’ fondamentale mappare le realizzazioni GFOSS in Italia, come metodo
per risultare palesi e credibili agli occhi degli scetticila questione dei dati e’ fortemente sentita da tutti
per SITA 2008 sono emerse queste proposte:
- classificare gli interventi come “open source” e no, sia a fini
statistici (ci contiamo), sia per il pubblico, che puo’ essere
interessato a seguire un intervento o leggere un poster proprio perche’
basato su sw libero- dedicare una sessione speciale al GFOSS, con una forte impronta
tecnica, in modo da confrontarci e fare lo stato dell’arte- creare uno spazio, anche fisico, dedicato al GFOSS, sul modello di
quello che hanno fatto con Intergeo 2007 in Germania; qui bisogna
intendersi, perche’ se viene concepito come uno stand al pari dei
venditori proprietari e’ abbastanza chiaro che si parte come minimo
fortemente svantaggiati; se invece, come abbiamo concordato, il GFOSS e’
una risorsa nazionale, spero venga accolta l’idea di trattarci di
conseguenza
- nel poco tempo disponibile, abbiamo inoltre concordato di coordinarci
maggiormente con:
- freegis-italia, in modo da alleggerire il carico di lavoro per
l’aggiornamento dei siti (suggerimenti in questo senso sono benvenuti)- AM/FM, in modo da organizzare con maggiore facilita’ eventi congiunti,
di comune interesse (sulle modalita’ con cui realizzare cio’, ci sara’
da parlare ancora)
- e’ stata sottolineata l’importanza del coordinamento dei vari momenti
formativi presenti in Italia, in modo da favorire gli interessati.Molti altri temi importanti sono stati sollevati, ma su questi almeno
abbiamo raggiunto qualche conclusione ferma.
Saluti.
pcNB: quando dico GFOSS mi riferisco al software, quando GFOSS.it
all’associazione.Paolo Cavallini, see: http://www.faunalia.it/pc
-------------- next part --------------
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Desc: OpenPGP digital signature
Url : http://www.faunalia.com/pipermail/gfoss/attachments/20071108/14ead3ae/attachment-0001.pgp
Message: 4
Date: Thu, 8 Nov 2007 22:27:55 +0100
From: “andrea giacomelli” <pibinko@gmail.com>
Subject: [Gfoss] impressioni a caldo da ASITA (era: Fwd: [Discussione]
Re: Era: licenza dati PA [dati geologici])
To: “gfoss italia” <gfoss@faunalia.com>,
discussione@freegis-italia.org , forumigt@forumigt.it
Message-ID:
<d50899c30711081327x791c9f52w753204cf8a88044c@mail.gmail.com >
Content-Type: text/plain; charset=ISO-8859-1Marco: mi chiedi di aggiungere qualche punto…in effetti hai
dimenticato di ricordare che la pizza del centro commerciale l? a
fianco ? ottima, ma bisogna stare attenti a quelle con troppi
ingredienti, ch? tendono a sparpagliarsi nella consumazione al sacco.scherzi a parte -
per me la giornata ? stata positiva.
rispetto alla sessione congiunta: credo che il dato pi? importante
sia stato dato dal numero di persone che NON ci conoscevano. ci d? la
misura del lavoro di promozione/divulgazione da svolgere.l’altro dato (gi? citato da Paolo C) ? che risultano molto
sottodocumentati in modo organico i casi di applicazione reale di
strumenti GFOSS.lancio alla lista allargata l’invito a inviare entro il 15/12 un
abstract per presentare a Perugia i risultati del censimento partito
su wiki un mesetto fa e da completare (e poi a lavorare di
conseguenza)
- un altro dato: tanto GFOSS nelle pubbliche amministrazioni, meno nel
settore privato (che per? non ha motivi diversi per NON utilizzare
GFOSS).un saluto!
andrea, noto pibinko
http://pibinko.altervista.org---------- Forwarded message ----------
From: Marco Cerruti <cerruti.marco@gmail.com>
Date: 8-nov-2007 14.08
Subject: [Discussione] Re: [Gfoss] Era: licenza dati PA [dati geologici]
To: “G. Allegri” <giohappy@gmail.com>
Cc: " gfoss@faunalia.com" <gfoss@faunalia.com>,
discussione@freegis-italia.org, forumigt@forumigt.itBene, la sessione parallela direi che ha dato ottimi frutti.
Appena i partecipanti rientrano tutti ai posti di lavoro sar? il caso
di fare una bella comunicazione alle comunit? … ed ovviamente di
iniziare a lavorare su una serie di punti discussi, che provo ad
elencare giusto come anticipazione:
- presenza GFOSS alla prossima ASITA
- le traduzioni in italiano di manuali GFOSS, servono? oh yes!
- Come dici? Le universit? fanno corsi GFOSS e creano dispense? Che
sia il caso di liberarle?- geodati e licenze
- coordinare le liste di discussione (cross-posting intelligente, …)
- coordinare le comunicazioni congiunte delle comunit?
- eliminare le sovrapposizioni tra i siti di GFOSS e FGI (geodati, software)
- …
pibinko, puoi smettere di ascoltare la mia musica ed aggiungere
qualcosa se vuoi … di sicuro ho dimenticato dei puntiM
Il 08/11/07, G. Allegri<giohappy@gmail.com> ha scritto:
Qualcuno sa com’? andata con ASITA?
Giovanni
Il 08/11/07, Piergiorgio Cipriano<pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:
Maurizio Trevisani ha scritto:
Due cose: la PA non credo possa rendere disponibili dati (o qualsiasi cosa
che abbia acquisito e pagato) come Pubblico Dominio: non pu? alienarsene
la propriet?, proprio perch? li ha pagati (con denaro pubblico) e sono
suoi.Maurizio, qualche link:
Cronache dall’e-government: Dati pubblici tra riuso, business e democrazia
… dove si parla di CreativeCommons.
Tra le risposte formulate al convegno vi ? quella di adottare, in maniera
estensiva, le licenze di tipo " Creative Commons", […] Si tratta di
licenze d’uso - disponibili in sei versioni diverse, in base alle esigenze
specifiche - che, adottando la formula “alcuni diritti riservati”, si
propongono di stabilire un punto di equilibrio tra le esigenze dei detentori
di diritti e quelle degli utenti, e pertanto si collocano a met? strada tra
il copyright (“tutti i diritti riservati”) e il pubblico dominio (“nessun
diritto riservato”). Uno dei vantaggi di queste licenze ? che esse, gi?
largamente praticate in rete, sono di immediata comprensibilit? anche ai
profani, e consentono a chi “scova” una risorsa di proprio interesse di
capire immediatamente - anche grazie all’ausilio di una speciale simbologia
grafica - quali usi sono consentiti per essa.Proprio CreativeCommons (ShareAlike) ? il tipo di licenza che in Olanda
pensano seriamente di utilizzare per i dati geografici pubblici.
Un esempio analogo:
http://geodatacommons.umaine.edu/about.php?about=whatisPer qualche riferimento normativo (Carbone, Travostino, 2004)
http://www.regione.piemonte.it/sit/argomenti/pianifica/iniziative/interreg/dwd/gisday/dati.pdfpg
p.s.
PA non significa il singolo ente, la singola agenzia, o peggio ancora il
singolo assessorato o settore.
Se la PA paga l’acquisizione di un dato (es. carta tecnica o database
topografico) lo fa con denaro pubblico, come hai scritto.
Diverso ? se acquista un prodotto sotto licenza (es. immagini da
satellite).
Denaro pubblico = denaro della collettivit?: quindi il dato dovrebbe essere
della collettivit?. Nei termini di legge (cio? considerando questioni di
privacy o altro).Il 06/11/07, Maurizio Trevisani <M.Trevisani@arpat.toscana.it> ha scritto:
Forse la discussione su questi temi si ? un po’ “incartata”.
Traggo da una lettera che ? stata inviata ad APAT ed alle varie ARPA:
" … la Direttiva Inspire 2007/2/CE adottata il 15 marzo 2007 aggiunge un
tassello importante nelle strategie che l’Europa sta impostando per
raccordare le politiche in materia ambientale con le direttrici definite
dalla Convenzione di Aarhus (accesso alla informazione ambientale,
partecipazione ai processi decisionali, accesso alla giustizia in materia
ambientale). L’attuazione di queste strategie richiede importanti
investimenti per garantire un’efficace organizzazione, un’esauriente
documentazione e reperibilit? di quadri conoscitivi ufficiali.
Assistiamo ad una evoluzione dei processi di costruzione dell’informazione
territoriale (dalla classica cartografia topografica, a tutti gli
ulteriori strati informativi: altimetria, uso del suolo, idrografia,
infrastrutture di trasporto, ecc.), che la vede sempre piu’ veicolo e base
di appoggio e di riferimento di quella conoscenza ambientale sulla cui
costruzione le Regioni e le Agenzie sono impegnate. Si pensi
all’idrografia ed alla qualit? delle acque, o alle strade ed alle
problematiche dell’inquinamento acustico.
E’ evidente la necessit? che non si verifichino scollamenti e carenze di
coordinamento tra quanto si cerca di costruire sul fronte della conoscenza
ambientale e quanto si va a realizzare sul fronte della conoscenza
geografica e cartografica: la progettazione dei diversi strati informativi
deve farsi carico di perseguire coerenza e sinergie, proprio per costruire
quel riferimento conoscitivo senza il quale n? l’attuazione di Aarhus, n?
la capacit? di efficace governo dell’ambiente, n? la piena consapevolezza
e trasparenza nei processi decisionali sono possibili.
Appare altrettanto evidente che il riferimento conoscitivo deve, secondo
regole e standard comuni, nascere al piu’ basso livello territoriale: ci
si attende che le politiche degli Enti Locali si basino sempre di piu’
sulle stesse conoscenze su cui, in forma piu’ aggregata, poggiano le
decisioni del livello nazionale ed europeo. …".La visione che sostanzialmente tutti i dati geografici siano dati
“ambientali” e quindi soggetti al D.Lgs.195/2005 ? una posizione su cui si
debbono “catalizzare” tutti gli interlocutori che hanno voce in capitolo.
Su questo fronte appare pi? innovativo il legislatore europeo, e questa ?
ottima cosa: piano piano saremo obbligati a seguire queste linee guida.Due cose: la PA non credo possa rendere disponibili dati (o qualsiasi cosa
che abbia acquisito e pagato) come Pubblico Dominio: non pu? alienarsene
la propriet?, proprio perch? li ha pagati (con denaro pubblico) e sono
suoi.Pu? condividerli: si parla di riuso (vedi ad esempio
http://www.cnipa.gov.it/site/it-IT/Attivit%C3%A0/Riuso_dei_dati_pubblici/
), come di riuso del SW (anche l? credo che la PA non possa produrre
Freeware, ma in qualche modo rendere disponibile il SW per un riuso -
anche rendendone disponibile il codice sorgente).Sia per i dati che per il software l’aspetto assolutamente da sciogliere ?
quello della licenza con cui la PA pu? condividere dati/software con altri
soggetti (pubblici/privati).
Considerate che anche tra diverse PA non sempre ? garantita la
condivisione dei dati (vedi, anche qui innescata da una direttiva europea,
la Direttiva 2003/98/CE, il D.Lgs. Decreto legislativo 24 gennaio 2006, n.
36).Su questo credo sarebbe utile un confronto/verifica con gli altri stati
(in primis europei): avete contatti per simili approfondimenti?Ciao,
MaurizioRisposta a: < Andrea P.>
quanti di questi dati sono legati alle tematiche ambientali e quindi di
diritto, gi? oggi in europa, a disposizione del cittadino?
(un altro uccellino mi dice: quasi tutti)Ciao L.
giusto per la precisione:
volevo aggiungere una ulteriore informazione.
se guardi ai seguenti links,
http://www.rete.toscana.it/sett/territorio/carto/repertorio/specifichetecniche.htm
e in particolare l’acquisizione in formato digitale di dati geografici
tematici 1, 2 e 3.troverai le specifiche tecniche di archivi digitali che a oggi sono
stati
realizzati o in corso di realizzazione.Direi che gli archivi prettamente ambientali sono nell’economia
complessiva una unghia.A meno che i tuoi uccellini non considerino archivi ambientali i Piani
sturtturali o i PTC o la vincoklistica archeologica, pesaggistica o
quanto
altro.Se guardi su geoscopio, noterai che gli archivi ambientali aree protette
sono solo alcuni rispetto alla gran massa di archivi.la tua notizia “quasi tutti” direi che e’ a dir poco sbagliata.
direi invece “quasi nessuno” o “molto pochi”.
Almeno per quello che riguarda gli archivi in carico al SGR.
On Sat, 03 Nov 2007 13:07:03 +0100, Lorenzo Becchi wrote:
quanti di questi dati sono legati alle tematiche ambientali e quindi di
diritto, gi? oggi in europa, a disposizione del cittadino?
(un altro uccellino mi dice: quasi tutti)ciao
Lorenzo
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Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
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Piergiorgio Cipriano
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