Seguo la mailng con curiosità ed interesse, ma utilizzando programmi GIS solo saltuariamente e per piccole applicazioni, quindi capisco si e no i vari argomenti (+ NO).
Avrei pertanto un quesito circa i formati più "idonei" con i quali un'amministrazione pubblica dovrebbe richiedere la restituzione di un lavoro di censimento in ambito agricolo/paesaggistico.
Per "idonei" intendo che mi sembrerebbe utile, che in futuro tali dati possano essere utilizzati, elaborati e modificati senza obbligare all'acquisto di uno specifico programma (magari anche costoso), oppure con un qualsiasi programma del "settore" già in dotazione.
Dalle discussioni di questa mailng list, mi sembra d'aver capito che:
- i programmi GIS utilizzano database interni e/o esterni per associare dati di qualsiasi natura a carte topografiche (ad esempio);
- gli shape file sono uno standar "de facto" per lo scambio dei dati GIS (ed infatti con Qgis ho provato ad aprire alcuni shape file ed eseguire alcune semplici operazioni)
Ne deduco che se alla fine di un lavoro se mi viene restituito uno shape file, in esso trovo database, cartografie, georeferenziazioni, ...
Ma se ad un certo punto avessi la necessità di estrapolare ed elaborare dati (esempio dati anagrafici, produttivi, ...) solo dal database, indipendentemente dalle cartografie o disegni di qualsiasi natura, riesco a passare i dati dello shape su un programma di gestione dei database (es. MySQL), ovvero è sufficiente la restituzione di uno shape per avere tutti i dati del lavoro in modo "aperto"?
Spero di non essere stato troppo sconnesso, ma d'altronde scrivo su un argomento che conosco alquanto limitatamente.
Saluti
Michele
Michele - ti ringrazio per questo messaggio e intervengo in veste formale dell’associazione GFOSS.it:
verosimilmente riceverai diverse risposte alla tua richiesta.
allo stesso tempo nel tuo messaggio tocchi almeno 3-4 punti che sottendono risposte non immediate, argomenti giuridici su cui la comunità legata all’informazione geografica libera (e non) sta ragionando da 10 anni, aspetti tecnologici in via di sviluppo e altro.
Se scrivi a questa mailing list, intendo che tu sia interessato a vagliare cosa può succedere con un approccio “libero” ai temi che discuti.
dato che affermi di avere una confidenza limitata con il tema, ti invito se hai tempo, a rivedere gli archivi della mailing list in modo mirato. la cosa migliore sarebbe però cominciare a prendere confidenza col tema attraverso eventi.
se scrivi da bresciaonline perché stai a brescia, potresti considerare di andare a Padova fra il 7 e il 9 maggio. lì si parla di gis liberi in campo archeologico, ma sempre gis liberi sono.
credo che il programma sia disponibile on line (ora non ricordo il sito) e potrai vedere se ci sono interventi affini ai temi su cui chiedi lumi.
se no ci sono altre situazioni nel calendario.
scrivo questo non (solo) per fare un po’ di sana pubblicità al convegno di Padova, ma perché vedo difficile sviluppare un ragionamento condiviso su alcuni temi solo attraverso la mailing list…che resta comunque un mezzo indispensabile.
un saluto!
andrea, noto pibinko
http://www.pibinko.org
2008/4/24, Micros <micros@bresciaonline.it>:
Seguo la mailng con curiosità ed interesse, ma utilizzando programmi GIS solo saltuariamente e per piccole applicazioni, quindi capisco si e no i vari argomenti (+ NO).
Avrei pertanto un quesito circa i formati più “idonei” con i quali un’amministrazione pubblica dovrebbe richiedere la restituzione di un lavoro di censimento in ambito agricolo/paesaggistico.
Per “idonei” intendo che mi sembrerebbe utile, che in futuro tali dati possano essere utilizzati, elaborati e modificati senza obbligare all’acquisto di uno specifico programma (magari anche costoso), oppure con un qualsiasi programma del “settore” già in dotazione.
Dalle discussioni di questa mailng list, mi sembra d’aver capito che:
- i programmi GIS utilizzano database interni e/o esterni per associare dati di qualsiasi natura a carte topografiche (ad esempio);
- gli shape file sono uno standar “de facto” per lo scambio dei dati GIS (ed infatti con Qgis ho provato ad aprire alcuni shape file ed eseguire alcune semplici operazioni)
Ne deduco che se alla fine di un lavoro se mi viene restituito uno shape file, in esso trovo database, cartografie, georeferenziazioni, …
Ma se ad un certo punto avessi la necessità di estrapolare ed elaborare dati (esempio dati anagrafici, produttivi, …) solo dal database, indipendentemente dalle cartografie o disegni di qualsiasi natura, riesco a passare i dati dello shape su un programma di gestione dei database (es. MySQL), ovvero è sufficiente la restituzione di uno shape per avere tutti i dati del lavoro in modo “aperto”?
Spero di non essere stato troppo sconnesso, ma d’altronde scrivo su un argomento che conosco alquanto limitatamente.
Saluti
Michele
Micros ha scritto:
Seguo la mailng con curiosità ed interesse, ma utilizzando programmi GIS
solo saltuariamente e per piccole applicazioni, quindi capisco si e no i
vari argomenti (+ NO).
Secondo me lo shapefile e' il formato piu' semplice in cui scambiarsi i
dati, in questo contesto. Tutti i GIS liberi possono leggere e scrivere shp.
Non e' di sicuro il piu' efficiente, ma questa e' una considerazione
scarsamente rilevante, se si tratta di scambio dati.
pc
--
Paolo Cavallini, see: http://www.faunalia.it/pc
Noi ci troviamo con parecchie difficoltà con NGI http://www.ngi.it/
On Thu, Apr 24, 2008 at 04:03:53PM +0200, Paolo Cavallini wrote:
Micros ha scritto:
> Seguo la mailng con curiosità ed interesse, ma utilizzando programmi GIS
> solo saltuariamente e per piccole applicazioni, quindi capisco si e no i
> vari argomenti (+ NO).Secondo me lo shapefile e' il formato piu' semplice in cui scambiarsi i
dati, in questo contesto. Tutti i GIS liberi possono leggere e scrivere shp.
Non e' di sicuro il piu' efficiente, ma questa e' una considerazione
scarsamente rilevante, se si tratta di scambio dati.
Aggiungerei che lo shapefile da solo non codifica il sistema di proiezione,
fondamentale per la georeferenziazione.
Mi e' capitato di vedere un .prj aggiunto alla tripletta (.shp,.shx,.dbf)
ma non credo sia una cosa standard. Qualcuno ne sa qualcosa ?
--strk;
On Thu, Apr 24, 2008 at 03:28:54PM +0200, Micros wrote:
Ne deduco che se alla fine di un lavoro se mi viene restituito uno shape
file, in esso trovo database, cartografie, georeferenziazioni, ...
Come database nello shapefile trovi solo UNA tabella.
Come cartografia trovi una forma geometrica associata ad ogni record della tabella.
Non trovi georeferenziazione (vedi altro messaggio sul .prj).
Ma se ad un certo punto avessi la necessità di estrapolare ed elaborare
dati (esempio dati anagrafici, produttivi, ...) solo dal database,
indipendentemente dalle cartografie o disegni di qualsiasi natura,
riesco a passare i dati dello shape su un programma di gestione dei
database (es. MySQL), ovvero è sufficiente la restituzione di uno shape
per avere tutti i dati del lavoro in modo "aperto"?
La risposta e' ovviamente NO qui.
Non credo che i dati anagrafici siano negli shapefile.
Se il lavoro richiesto include il disegno e la popolazione
di un database quel che devono restituirti e' la documentazione
completa sulla sua struttura (dal modello concettuale allo schema
fisico) ed un dump in formato aperto.
Quale formato di database sia aperto per un dump e' difficile dirlo.
Di sicuro l'XML e' in grado di contenere tutti i tipi di dato e quindi
puo' essere d'aiuto, fintanto sia esplicita la semantica dei tag.
Per le "feature" geografiche c'e' un XML schema ben noto (GML).
Se non e' nulla di complicato credo che pure un set di file .dbm
sia adatto (con lo shapefile completo per le tabelle che contengono
riferimenti geografici).
(i miei 2 centesimi di euro)
--strk;