[Gfoss] GIS monitor parla di GIS in Italia (MIlano)

http://www.gismonitor.com/news/newsletter/archive/archives.php?issue=20070517&style=web&length=full#Italy
http://www.gismonitor.com/news/newsletter/archive/archives.php?issue=20070524&style=web&length=full#Milan

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ITC -> dall'1 marzo 2007 Fondazione Bruno Kessler
ITC -> since 1 March 2007 Fondazione Bruno Kessler
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Cari tutti
evidentemente il Prof. Guzzetti, mio collega, è mal informato quando dice che al Politecncico solo di recente (Paolillo e Pelagatti) si insegna GIS Open Source, dal momento che da almeno 8 anni viene insegnato GRASS (non a caso il primo convegno GRASS fu fatto al Politecnico). Non mi sembra per altro che gli anni scorsi abbia manifestato particolari interessi per questa tematica e ciò potrebbe giustificare gli errori sull' Open source. D'altro canto mi sembra strano, perchè ci conosciamo da anni e direi che la mia non è mai stata attività da carbonara, piuttosto attività che nel passato riscuoteva solo indifferenza da parte di colleghi.
Comunque c'è qualcosa di positivo, se anche altri arrivano all'Open Source.
Nel salutarvi, vorrei fare presente al Prof. Guzzetti il sito geomatica.como.polimi.it, dove trova materiale didattico su GIS open source (GRASS,mapserver e altro), aggiornato di anno in anno.
Buona domenica!! maria

Citando Maurizio Napolitano <napo@itc.it>:

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Gfoss@faunalia.com
http://www.faunalia.com/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss

On Sun, 2007-05-27 at 08:45 +0200, maria.brovelli@diiar-topo.polimi.it
wrote:

Comunque c'è qualcosa di positivo, se anche altri arrivano all'Open Source.
Nel salutarvi, vorrei fare presente al Prof. Guzzetti il sito
geomatica.como.polimi.it, dove trova materiale didattico su GIS open
source (GRASS,mapserver e altro), aggiornato di anno in anno.

Buono a sapersi :slight_smile: Anche al BEST (architettura) c'è interesse verso gis
liberi. Il gruppo del prof. Marescotti, cui ho dato una mano, ha
recentemente concluso un progetto di ricerca sulla diagnostica
dell'edilizia veneziana. Un pezzo della ricerca ha come risultato
un'applicazione di webmap basata su kamap (grazie al contributo prezioso
degli Ominiverdi), postgis e tutto lo stack di webmap libero.
L'applicazione consente di consultare una mappa degli edifici di Venezia
alla ricerca di relazioni causa-effetto tra fenomeni di dissesto e
fattori ambientali e/o costruttivi.

Gli ominiverdi hanno fatto un ottimo lavoro. Purtroppo il server è un
non-server e ancora non posso dare link visibili dall'esterno. Se
interessa posso darlo in privato a chi me lo richiede.

a presto
stefano

Ciao a tutti. Leggendo l'articolo:

The Trentino-Alto Adige region?in part because of its cultural ties with Austria and Germany?has agencies that are setting national standards in the use of open source software.

A voi non viene il dubbio che il fatto che ci siano due istituzioni (itc e università) a trento nei quali si sia lavorato così tanto sull'open source e nei quali si sia fatta formazione in tale settore, possa essere stato importante per la zona più dei legami culturali con Germania e Austria?

Ciao! maria

Citando Maurizio Napolitano <napo@itc.it>:

http://www.gismonitor.com/news/newsletter/archive/archives.php?issue=20070517&style=web&length=full#Italy
http://www.gismonitor.com/news/newsletter/archive/archives.php?issue=20070524&style=web&length=full#Milan

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Vorresti fare una rettifica al giornale, magari a nome dell'associazione
(o dell'Universita', come preferisci)?
Credo sarebbe utile, sicuramente apprezzato.
pc

maria.brovelli@diiar-topo.polimi.it ha scritto:

Ciao a tutti. Leggendo l'articolo:

A voi non viene il dubbio che il fatto che ci siano due istituzioni
(itc e università) a trento nei quali si sia lavorato così tanto
sull'open source e nei quali si sia fatta formazione in tale settore,
possa essere stato importante per la zona più dei legami culturali con
Germania e Austria?

--
Paolo Cavallini
http://www.faunalia.it/pc

On Sun, 2007-05-27 at 18:11 +0200, maria.brovelli@diiar-topo.polimi.it
wrote:

A voi non viene il dubbio che il fatto che ci siano due istituzioni
(itc e università) a trento nei quali si sia lavorato così tanto
sull'open source e nei quali si sia fatta formazione in tale settore,
possa essere stato importante per la zona più dei legami culturali con
Germania e Austria?

Sono d'accordo, non capisco proprio che cosa c'entrino i legami con
Austria e Germania. Questa delle differenze culturali degli altoatesini
è un alibi pure sciocco per giustificare le inefficienze e la stupidità
delle amministrazioni pubbliche italiane ordinarie.

Ho bazzicato Bolzano a lungo, ho anche insegnato lì e ho visto il
"modello Bolzano" in azione. Trento la conosco meno, ma la sensazione è
appunto che abbiano solo investito in formazione e cultura sfruttando al
meglio i fondi erogati dalla UE.

cheers
stef