[Gfoss] http://radio.garden

Scusate, reinvio in lista che ho fatto un pasticcetto con l'indirizzo
mittente...

On Sat, Dec 17, 2016 at 05:46:24PM +0100, Marco Spaziani wrote:

Scusate se sembro cinico, ma questo mondo è troppo piccolo per Open Office
e Libre Office ...uno dei due è naturale che doveva soccombere ...un po
come è successo tra Neanderthal e Sapiens.

Approfitto della pausa natalizia per una riflessione. Fermo restando che OO
è un caso da manuale di software fintamente aperto, ovvero con un grosso
problema di governance, esattamente come ormai appare chiaramente per MySQL -
tanto per citarne un altro - rimane però una considerazione: troppo grosso
(usato) per morire non è uno statement valido in FOSS.

Ci sono progetti legacy di larghissimo uso (per es. OpenSSL, tanto per
citarne uno) che sono perennemente sull'orlo del collasso da anni, e su
cui ci sono seri dubbi di sostenibilità a lungo termine. Eppure sono
prodotti chiave del mondo FOSS, molto più di un GIS che onestamente è
un coso che usano pochi sfigati.

Il problema quindi, non è di uso, diffusione, o finanche finanziamento, ma
strettamente di governance del progetto. Un progetto che non sia appealing
per i developer (vecchi e nuovi) è destinato alla morte. Ora e sempre. Amen.

Sull'online, è tutto da vedere. Io, anche per motivi generazionali, ci credo
poco. La prima volta che faranno intrusione (o meglio, che si verrà a sapere :-))
sui documenti on-line delle aziende a molti passerà la fantasia. Ci sono
compagnie che hanno requirement strettissimi sulla riservatezza delle
informazioni e non le vanno certo a dare in giro al primo cloud che gli
passa sotto il naso, pure (o soprattutto?) se targato Google, Microsoft o
ESRI. Altro che Office 365 :smiley:

--
Francesco P. Lovergine

Ciao Francesco,
è sempre un piacere leggerti.

Il 24/12/2016 10:14, Francesco P. Lovergine ha scritto:

Approfitto della pausa natalizia per una riflessione. Fermo restando che OO
è un caso da manuale di software fintamente aperto, ovvero con un grosso
problema di governance, esattamente come ormai appare chiaramente per MySQL -
tanto per citarne un altro - rimane però una considerazione: troppo grosso
(usato) per morire non è uno statement valido in FOSS.

e questo è un buon principio di pulizia, IMHO.

Ci sono progetti legacy di larghissimo uso (per es. OpenSSL, tanto per
citarne uno) che sono perennemente sull'orlo del collasso da anni, e su
cui ci sono seri dubbi di sostenibilità a lungo termine. Eppure sono
prodotti chiave del mondo FOSS, molto più di un GIS che onestamente è
un coso che usano pochi sfigati.

Il problema quindi, non è di uso, diffusione, o finanche finanziamento, ma
strettamente di governance del progetto. Un progetto che non sia appealing
per i developer (vecchi e nuovi) è destinato alla morte. Ora e sempre. Amen.

giustissimo. la risorsa vera ultima sono gli sviluppatori. i
finanziamenti, se gestiti opportunamente, sono al più un proxy per
facilitarne la motivazione. pompare un sacco di soldi in un progetto con
una governance inefficace non serve nel medio periodo.

Sull'online, è tutto da vedere. Io, anche per motivi generazionali, ci credo
poco. La prima volta che faranno intrusione (o meglio, che si verrà a sapere :-))
sui documenti on-line delle aziende a molti passerà la fantasia. Ci sono
compagnie che hanno requirement strettissimi sulla riservatezza delle
informazioni e non le vanno certo a dare in giro al primo cloud che gli
passa sotto il naso, pure (o soprattutto?) se targato Google, Microsoft o
ESRI. Altro che Office 365 :smiley:

sarei d'accordissimo con te; mi meraviglia però che compagnie anche
grandi, e che dovrebbero essere consapevoli dei problemi, si buttino
allegramente. o c'è qualcosa che mi sfugge, o siamo in mano spesso a CEO
irresponsabili, che decidono sull'onda della hype del momento, o
dell'euforia chimicamente indotta. ho qualche prova della seconda
ipotesi (dei CEO irresponsabili, non della chimica).

saluti.
--
Paolo Cavallini - www.faunalia.eu
QGIS & PostGIS courses: http://www.faunalia.eu/training.html
https://www.google.com/trends/explore?date=all&geo=IT&q=qgis,arcgis

Ciao a tutti -

a) se avete parenti che lavorano a un SERT o strutture del genere, chiedete
se la diffusione di euforie chimicamente indotte è
strettamente correlata a lavorare in realtà *corporate*.

...poi entriamo anche nel merito...ma se no il passo verso il FUD è
brevissimo :wink:

b) a me meraviglia che nessuno abbia risposto alla segnalazione di Maurizio
Trevisani :wink:

...sapendo anche che diversi gfossers veri non hanno la televisione...

l'altro giorno ero con chiavetta internet in zone rurali e non mi veniva
bene, ma ora ho provato a sintonizzarmi e sicuramente è un servizio
interessante per i "radiofili"..diciamo la prossima generazione dopo i
portali di radio streaming ecc ecc.

dall'altra parte, come un buon libro cartaceo, che puoi usare anche come
zeppa di un tavolo, a me la radio FM gusta tutt'ora (senza ignorare il
beneficio dell'universo delle frequenze via web quando sono alla ricerca di
sound esotici)

un saluto!

Andrea
http://www.pibinko.org

Il giorno 24 dicembre 2016 10:39, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it>
ha scritto:

Ciao Francesco,
è sempre un piacere leggerti.

> Sull'online, è tutto da vedere. Io, anche per motivi generazionali, ci
credo
> poco. La prima volta che faranno intrusione (o meglio, che si verrà a
sapere :-))
> sui documenti on-line delle aziende a molti passerà la fantasia. Ci sono
> compagnie che hanno requirement strettissimi sulla riservatezza delle
> informazioni e non le vanno certo a dare in giro al primo cloud che gli
> passa sotto il naso, pure (o soprattutto?) se targato Google, Microsoft o
> ESRI. Altro che Office 365 :smiley:

sarei d'accordissimo con te; mi meraviglia però che compagnie anche
grandi, e che dovrebbero essere consapevoli dei problemi, si buttino
allegramente. o c'è qualcosa che mi sfugge, o siamo in mano spesso a CEO
irresponsabili, che decidono sull'onda della hype del momento, o
dell'euforia chimicamente indotta. ho qualche prova della seconda
ipotesi (dei CEO irresponsabili, non della chimica).

saluti.
--
Paolo Cavallini - www.faunalia.eu
QGIS & PostGIS courses: http://www.faunalia.eu/training.html
https://www.google.com/trends/explore?date=all&geo=IT&q=qgis,arcgis
_______________________________________________

On Sat, Dec 24, 2016 at 10:39:19AM +0100, Paolo Cavallini wrote:

Ciao Francesco,
è sempre un piacere leggerti.

È reciproco :slight_smile:

> Sull'online, è tutto da vedere. Io, anche per motivi generazionali, ci credo
> poco. La prima volta che faranno intrusione (o meglio, che si verrà a sapere :-))
> sui documenti on-line delle aziende a molti passerà la fantasia. Ci sono
> compagnie che hanno requirement strettissimi sulla riservatezza delle
> informazioni e non le vanno certo a dare in giro al primo cloud che gli
> passa sotto il naso, pure (o soprattutto?) se targato Google, Microsoft o
> ESRI. Altro che Office 365 :smiley:

sarei d'accordissimo con te; mi meraviglia però che compagnie anche
grandi, e che dovrebbero essere consapevoli dei problemi, si buttino
allegramente. o c'è qualcosa che mi sfugge, o siamo in mano spesso a CEO
irresponsabili, che decidono sull'onda della hype del momento, o
dell'euforia chimicamente indotta. ho qualche prova della seconda
ipotesi (dei CEO irresponsabili, non della chimica).

Non so, ormai public cloud e big data (a chiacchiere) sono la figata
del momento, ma basta fare un po' di prove per rendersi conto che
difficilmente si può rinunciare in toto al computing vecchia maniera.
Io e diversi colleghi usiamo Google Docs o Earth Engine, ma in maniera
piuttosto estemporanea. Risultano molto più usati Calendar e Doodle,
che non si possono certo considerare computing di punta :smiley: Sulle
realtà aziendali che conosco si va certo di outsourcing per i CED ma di
SaaS manco l'ombra. Magari dipende dal settore...

--
Francesco P. Lovergine