2 - L’idea di limitare la membership della Fondazione ai soli soggetti
individuali nel mio ambiente non ha trovato buon riscontro. Non sarebbe da
rivalutare l’ipotesi di aprire GFOSS a centri di ricerca, università, ecc.
come soggetti plurimi? A mio parere “peserebbe” positivamente proprio in
funzione di un marchio di qualità.
Credo che la paura sia di farsi “colonizzare” da soggetti troppo grossi.
Non so esattamente perche’ OsGeo abbia optato per questa soluzione
(Markus, ci illumini?). Credo che con lo statuto che abbiamo in bozza
questo non sia un problema (ogni soggetto conta per un voto,
indipendentemente dal suo peso.
Io sono molto d’accordo con l’approccio di Osgeo verso gli utenti individuali.
Markus ne saprà sicuramente più di me ma provo comunque a presentare la mia lettura.
per OSGEO esistono vari livelli di membership: Partecipant, Member, Charter Member. Ogni livello ha i suoi privilegi ma resta sempre un utente singolo.
il documento provvisorio è descritto qui:
http://wiki.osgeo.org/index.php/Proposed_Membership_Rules
Sempre nello stesso documento viene definito il ruolo di Supporter:
“A Supporter is someone who donates money to the Foundation. However, being a Supporter of the Foundation does not give one any specific rights or responsibilities. A Supporter has no more “power” than anyone else.
In return for the donation, a Supporter may receive a shirt, a conference registration discount, etc. In the future, we might choose to have levels of support, yearly subscriptions, etc. A Supporter might get the right to use a “I Support OSGeo” logo or some such thing.
Note that we specifically choose not to impose on Participants, Members, or Charter Members any form of membership fee, as this may present an economic hardship and therefore be a barrier to contributing to the Foundation’s efforts.”
trovo tutto molto sensato.
cercare di offrire un “marchio di qualità” potrebbe creare grossi problemi.
Da agronomo ho avuto esperienze dirette con i sistemi di certificazione e controllo di qualità.
La ditte che fanno certificazione rischiano sempre di compromettere il loro nome dovendo certificare la qualità di coloro che gli danno i soldi per campare… non so se mi spiego.
Anche ponendo fede assoluta nell’organo di certificazione , fare controlli di qualità su tutto il processo produttivo di una ditta che lavora in informatica è qualcosa di pressocchè impossibile. Basta chiedere a Bill Gates & C. come se la cavano con il software copiato (per non parlare della finanza!).
Quindi: chi potrebbe permettersi di garantire il bollino di qualità?
Chi può dire in buona fede che usa solo e soltanto 100% GFOSS?
Anche solo per alcune bislacche licenza (vedi ECW) sarebbe una promessa infondata.
io non giurerei nemmeno per ominiverdi…
voi?
che senso avrebbe a questo punto certificare ditte che usano "un po’ " di GFOSS?
io uso un 35%, tu il 27% ?
seguimos hablando
Lorenzo