[Gfoss] OSGeo Local Chapter

Paolo: a Cambridge, che sono più puristi, dicono "senza lilleri 'un si
lallera"

tornando a questioni più sostanziali:

a) personalmente condivido l'idea di un soggetto locale che poi
aderisca a osgeo, anche se non baso tale preferenza su una conoscenza
esaustiva di tutti gli aspetti formali.
dovendo dare una motivazione, diciamo che un GFOSS.IT che aderisca a
OSGEO è più affine ad alcune dinamiche "bottom-up" a me care, ma non
vorrei introdurre nei ragionamenti aspetti troppo soggettivi e sono
aperto a sentire altre considerazioni (anzi, molto interessante per me
questo thread, nel trattare gli aspetti più formali)

b) quali sono i costi minimi (di avviamento e di manutenzione)
associati alla costituzione di un'associazione GFOSS.IT ?

mi pare di aver letto qualche dato sulle persone che servirebbe
attivare, ma non mi pare di aver visto nulla su spese da sostenere -
chiedo scusa se magari mi sono perso qualche messaggio che parlava di
questo, e tra oggi e domani andrò a vedermi più a fondo la pagina sul
wiki.

i tempi a disposizione pre-Palermo credo che consentano margine di
realizzazione per ambedue le opzioni

lo chiedo per mia ignoranza.

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Ciao...

b) quali sono i costi minimi (di avviamento e di manutenzione)
associati alla costituzione di un'associazione GFOSS.IT ?

per esperienza con altro tipo di associazionismo (che può ricevere
finanziamenti, che ha partita iva, che paga le tasse ma non ha fini di
lucro) ritengo che i costi siano abbastanza bassi...
ritengo che si debbano pagare solamente circa 300 euro di iscrizione a
qualche registro provinciale delle associazioni e che successivamente si
debba sostenere il versamento dell'iva su enventuali introiti (ma credo
che si sia agevolati nel senso che si incassa il 20% e si paga il 10%) e
che si debba poi fare denuncia dei redditi per pagare un ammontare in
tasse che, per una legge di cui non ricordo il numero, sono circa l'1%
dell'imponibile...
tutto questo ovviamente da verificare... ma mi sembra che in linea di
massima sia valido....
ciao

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Ti prego di cercare di non inviarmi files .doc, .xls, .ppt, .dwg.
Preferisco formati liberi.
Please try to avoid to send me .doc, .xls, .ppt, .dwg files.
I prefer free formats.
http://it.wikipedia.org/wiki/Formato_aperto
http://en.wikipedia.org/wiki/Open_format

Ivan Marchesini
Department of Civil and Environmental Engineering
University of Perugia
Via G. Duranti 93/a
06125
Perugia (Italy)
e-mail: marchesini@unipg.it
        ivan.marchesini@gmail.com
tel: +39(0)755853760
fax: +39(0)755853756
jabber: geoivan73@jabber.org

On Fri, Dec 29, 2006 at 10:35:46AM +0100, ivan marchesini wrote:

Ciao...

> b) quali sono i costi minimi (di avviamento e di manutenzione)
> associati alla costituzione di un'associazione GFOSS.IT ?
>

per esperienza con altro tipo di associazionismo (che può ricevere
finanziamenti, che ha partita iva, che paga le tasse ma non ha fini di
lucro) ritengo che i costi siano abbastanza bassi...
ritengo che si debbano pagare solamente circa 300 euro di iscrizione a
qualche registro provinciale delle associazioni e che successivamente si
debba sostenere il versamento dell'iva su enventuali introiti (ma credo
che si sia agevolati nel senso che si incassa il 20% e si paga il 10%) e
che si debba poi fare denuncia dei redditi per pagare un ammontare in
tasse che, per una legge di cui non ricordo il numero, sono circa l'1%
dell'imponibile...
tutto questo ovviamente da verificare... ma mi sembra che in linea di
massima sia valido....
ciao

Ricordo che una associazione senza fini di lucro e' tale fino a quando
gli introiti extra (donazioni e quanto altro) rappresentano meno del 50%
rispetto alle quote sociali.
Diversamente si perde - anche a carattere temporaneo - tale
definizione e si ricade nel regime fiscale di tutto il resto d'italia.
Ovvero associazone => societa'. Con tutti gli obblighi amministrativi
che questo comporta, compreso anticipi iva, versamenti iva, 750 e
compagnia cantante. A me sembra di molto prematuro... In questa
fase una associazione puo' solo servire a mettere ordine con un
direttivo/rappresentanza e sistema assembleare. Tutte cose che
si possono fare comunque, peraltro...

--
Francesco P. Lovergine

Il 29/12/06, Francesco P. Lovergine <frankie@debian.org> ha scritto:

Ricordo che una associazione senza fini di lucro e’ tale fino a quando
gli introiti extra (donazioni e quanto altro) rappresentano meno del 50%
rispetto alle quote sociali.

Non penso sia così, che io sappia l’unico vincolo per l’associazione di volontariato, cioè senza fini di lucro, sia quella che il capitale, quote sociali, donazioni e quant’altro, non siano suddivise tra i soci ma reinvestite.

Francesco P. Lovergine

Luca

Rispondo ai richiamo di Ivan e di Paolo e provo a dire la mia umile opinione. Se tra le finalità, della forma associata che sarà, c’è quella di dare una consistenza all’esperienza GFOSS italiana, ovvero dare nome e ragione giuridica ad un circuito che possa sostenere anche la proposta di GFOSS al mondo produttivo (pubblico o privato), credo sia ben più efficace l’ipotesi dell’associazione nazionale, la quale potrà casomai aderire a OsGEO come Local Chapter. Ai fini “commerciali” (garanzie sul prodotto, supporto, ecc.), è più utile essere giuridicamente riconosciuti a livello nazionale, anche se con un logo più piccolo… In questo periodo mi sto confrontando molto con soggetti del mondo privato che offrono servizi al pubblico, e la realtà dei fatti è che il decreto Stanca per adesso non trova un’attuazione sostanziale, a causa del fatto (semplifico molo) che pochi responsabili pubblici sono disposti a firmare (nel vero senso della parola) sul prodotto OS. Di conseguenza, per andare oltre l’ambito della ricerca e dei prototipi, ed entrare ad esempio nei sistemi procedurali della PA, serve una realtà forte che posa raccogliere le capacità, di singoli o gruppi, di fornire garanzie, supporto e formazione… Non è da sottovalutare quindi il discorso dell’adesione di enti, università, ecc, non solo per quanto riguarda la sponsorizzazione economica, ma anche come “peso” che possono dare a GFOSS.
L’adesione a OsGEO la ritengo positiva (forse anche per l’immagine), ma solo in un secondo momento, altrimenti rischiamo di accontentarci…
Spero di non essere stato off-topic.

Giovanni

P.S.: Settimana scorsa ho registrato un’associazione di volontariato di cui sono presidente, e i costi sono nulli e siamo esentasse… Esistono varie forma associative a costo zero.

2006/12/29, Luca Delucchi <lucadeluge@gmail.com>:

Il 29/12/06, Francesco P. Lovergine < frankie@debian.org> ha scritto:

Ricordo che una associazione senza fini di lucro e’ tale fino a quando
gli introiti extra (donazioni e quanto altro) rappresentano meno del 50%
rispetto alle quote sociali.

Non penso sia così, che io sappia l’unico vincolo per l’associazione di volontariato, cioè senza fini di lucro, sia quella che il capitale, quote sociali, donazioni e quant’altro, non siano suddivise tra i soci ma reinvestite.

Francesco P. Lovergine

Luca


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Interessante! Ci spieghi qualcosa in piu'?
Grazie.
pc

G. Allegri ha scritto:

P.S.: Settimana scorsa ho registrato un'associazione di volontariato di cui
sono presidente, e i costi sono nulli e siamo esentasse... Esistono varie
forma associative a costo zero.

- --
Paolo Cavallini
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On Fri, Dec 29, 2006 at 01:45:33PM +0100, Luca Delucchi wrote:

>
>Ricordo che una associazione senza fini di lucro e' tale fino a quando
>gli introiti extra (donazioni e quanto altro) rappresentano meno del 50%
>rispetto alle quote sociali.

Non penso sia così, che io sappia l'unico vincolo per l'associazione di
volontariato, cioè senza fini di lucro, sia quella che il capitale, quote
sociali, donazioni e quant'altro, non siano suddivise tra i soci ma
reinvestite.

Ti assicuro che sai male.

http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Pubblicazioni/Le+guide+dell'Agenzia/Guide+anni+precedenti/2004/No-profit/Capitolo+5/Perdita+della+qualifica+di+ente+non+commerciale

Ovvero:

"Tali parametri rappresentano solo “indici di commercialità” e non
comportano automaticamente la perdita di qualifica di ente non
commerciale.
Si tratta tuttavia di indicatori particolarmente significativi, che
influiscono certamente sul giudizio complessivo dell’attività
effettivamente esercitata (vedi Onlus appendice B)."

L'ultima affermazione, ti dira' qualsiasi commercialista, implica
automaticamente che conviene cambiar regime, onde evitare bastonate per
accertamenti in tal senso... La guida in questione conviene leggersela
attentamente, anche perche' nella mia piccola esperienza associativa
l'ignoranza in materia e' veramente parecchia, compreso da parte
degli addetti ai lavori.

--
Francesco P. Lovergine