[Gfoss] profilo giuridico del dato ambientale

ciao

ieri sono stato a Bologna al convegno all’interno di GIS Day 2007 sul profilo giuridico del dato ambientale, vi scrivo le mie impressioni.
Premetto che essendo sponsorizzato esri, su 8 presentazioni metà erano pubblicità ai SIT della provincia di Bologna, del tipo “che bravi che siamo”.
Gli interventi più interessanti sono stati quelli del Prof. Cesare Maioli (prof informatica giuridica univ, Bo), che ha presentato la legislazione attuale in materia (195/2005, il CAD 82/2005), Francesco Tentoni (responsabile affari generali ed innovazione istituzionale) che ha messo il dito sulle lacune delle norme attuali e indicando la confusione che c’è sul trattare il dato ambientale. Per Es accesso ai dati amministrativi che possono contenere dati ambientali (L. 241/1990 sull’accesso ai dati della PA), oppure pubblicazione di dati ambientali che possono ledere la privacy, etc…
Alla fine Edi Valpreda (ricercatrice del dip ambiente, cambiamenti globali e sostenibilità, ENEA) che ha fatto il punto “critico” sullo stato attuale dei servizi WebGIS e sulla distribuzione dell’informazione a livello nazionale.
IMPRESSIONI
A livello legislativo quello che ne è venuto fuori è che l’unica direzione possibile per una PA è di agire caso per caso secondo la migliore pratica attuabile, con il risultato di una frammentazione totale sui modi di accesso ai dati da parte dei cittadini. I problemi maggiori sono, ovviamente, nella cessione del dato al privato, e di questo non si è parlato molto.

Valpreda ha evidenziato che si è arrivati ad un punto di “stallo”, ognugo, ogni PA in un modo o nell’altro ha il suo SIT e WebGIS, una sorta di autocompiacimento, ma tutti questi sistemi fanno molta fatica a comunicare tra loro. Ha portato un esempio “allarmante” a livello governativo, dicendo che tra i sistemi informativi all’interno di SINANET non vi è dialogo, con ripetizioni di informazioni.
Ha cercato di promuovere (almeno mi è parso) un sistema di certificazione, una specie di licenza GPL per il dato, un sistema che diffonda la pubblicità del dato ambientale.

Alla fine ho avuto conferme sulla situazione paludosa

saluti


Andrea Rosina GEOL

http://www.ambientegis.com

Andrea, mi hai preceduto.
Sono stato anch’io al seminario, e concordo in pieno: gli interventi di Maioli e Tentoni sono stati molto interessanti per capire (in parte) la complessità legislativa che sta dietro al tema.
Non ho avuto modo di trascrivere gli appunti presi (sono fuori per lavoro), lo farò nei prossimi giorni.
Una cosa importante: Maioli ha segnalato un suo recente articolo, disponibile su Altalex all’indirizzo:
http://www.altalex.com/index.php?idnot=38967
(Sui profili giuridici della gestione dell’informazione territoriale della Pubblica Amministrazione )

pg

Il 15/11/07, Andrea Rosina <bracc.rosina@gmail.com> ha scritto:

ciao

ieri sono stato a Bologna al convegno all’interno di GIS Day 2007 sul profilo giuridico del dato ambientale, vi scrivo le mie impressioni.
Premetto che essendo sponsorizzato esri, su 8 presentazioni metà erano pubblicità ai SIT della provincia di Bologna, del tipo “che bravi che siamo”.
Gli interventi più interessanti sono stati quelli del Prof. Cesare Maioli (prof informatica giuridica univ, Bo), che ha presentato la legislazione attuale in materia (195/2005, il CAD 82/2005), Francesco Tentoni (responsabile affari generali ed innovazione istituzionale) che ha messo il dito sulle lacune delle norme attuali e indicando la confusione che c’è sul trattare il dato ambientale. Per Es accesso ai dati amministrativi che possono contenere dati ambientali (L. 241/1990 sull’accesso ai dati della PA), oppure pubblicazione di dati ambientali che possono ledere la privacy, etc…
Alla fine Edi Valpreda (ricercatrice del dip ambiente, cambiamenti globali e sostenibilità, ENEA) che ha fatto il punto “critico” sullo stato attuale dei servizi WebGIS e sulla distribuzione dell’informazione a livello nazionale.
IMPRESSIONI
A livello legislativo quello che ne è venuto fuori è che l’unica direzione possibile per una PA è di agire caso per caso secondo la migliore pratica attuabile, con il risultato di una frammentazione totale sui modi di accesso ai dati da parte dei cittadini. I problemi maggiori sono, ovviamente, nella cessione del dato al privato, e di questo non si è parlato molto.

Valpreda ha evidenziato che si è arrivati ad un punto di “stallo”, ognugo, ogni PA in un modo o nell’altro ha il suo SIT e WebGIS, una sorta di autocompiacimento, ma tutti questi sistemi fanno molta fatica a comunicare tra loro. Ha portato un esempio “allarmante” a livello governativo, dicendo che tra i sistemi informativi all’interno di SINANET non vi è dialogo, con ripetizioni di informazioni.
Ha cercato di promuovere (almeno mi è parso) un sistema di certificazione, una specie di licenza GPL per il dato, un sistema che diffonda la pubblicità del dato ambientale.

Alla fine ho avuto conferme sulla situazione paludosa

saluti


Andrea Rosina GEOL

http://www.ambientegis.com


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Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non rispecchiano necessariamente
le posizioni dell’Associazione GFOSS.it.


Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com

(“perchè la terra dei cachi è la terra dei cachi …!”)

Andrea Rosina ha scritto:

Ha cercato di promuovere (almeno mi è parso) un sistema di
certificazione, una specie di licenza GPL per il dato, un sistema che
diffonda la pubblicità del dato ambientale.

Alla fine ho avuto conferme sulla situazione paludosa

Andrea, grazie mille del report, veramente interessane. A me pare che le
cose convergano: tutto sommato l'unica strada e' disegnare una nuova
licenza per i geodati, o forse un set di licenze, con varie opzioni (del
tipo cc-by-sa ecc.).
E la strada maestra e' trovare un legale che le scriva. Credo che gli
uffici legali delle amministrazioni siano sovraccarichi e a volte non
particolarmente esperti sulla materia specifica, quindi vediamo se si
trova una soluzione con l'aiuto delle amministrazioni piu' illuminate.
A presto.
pc
--
Paolo Cavallini, see: http://www.faunalia.it/pc

Concordo sulla soluzione…
La vedo molto in salita…per esempio all’interno della PA dove lavoro io (provincia di VE) sono molto indietro sotto questo punto di vista.
L’impressione è che comunque esista ancora una notevole reticenza nel fornire il dato. Finchè si parla di concetti, sono tutti d’accordo, poi al pratico, ognuno tende a tirare acqua al proprio mulino, ognuno tende a mettere il proprio marchio sul dato!
Purtroppo, penso anche, che una spinta positiva possa venire se qualche “politico” con buon cuore si interessa del problema.
Personalmente sto spingendo molto in questa direzione, ho informato i miei dirigenti del problema e sembra (con 10 s davanti) che si stiano pian piano interessando. Ciò però non vuol dire che propongano qualcosa di nuovo…vorrebbe dire assumersi responsabilità…
Anche qui si tratta di coscienza, coscienza sociale, coscienza di democrazia, democrazia dell’informazione, condivisione del sapere!
(mi pare che nelle statistiche mondiali…l’italia associata alle parole appena scritte sia sempre agli ultimi posti!!! CHE GIOIA!!!)
mi scuso se il messagio non è tenico, ma senza dati e informazioni, anche il più sofisticato dei software diventa inutile!!!
CIAO

Il 16/11/07, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

Andrea Rosina ha scritto:

Ha cercato di promuovere (almeno mi è parso) un sistema di
certificazione, una specie di licenza GPL per il dato, un sistema che
diffonda la pubblicità del dato ambientale.

Alla fine ho avuto conferme sulla situazione paludosa

Andrea, grazie mille del report, veramente interessane. A me pare che le
cose convergano: tutto sommato l’unica strada e’ disegnare una nuova
licenza per i geodati, o forse un set di licenze, con varie opzioni (del
tipo cc-by-sa ecc.).
E la strada maestra e’ trovare un legale che le scriva. Credo che gli
uffici legali delle amministrazioni siano sovraccarichi e a volte non
particolarmente esperti sulla materia specifica, quindi vediamo se si
trova una soluzione con l’aiuto delle amministrazioni piu’ illuminate.
A presto.
pc

Paolo Cavallini, see: http://www.faunalia.it/pc


Andrea Rosina GEOL

http://www.ambientegis.com

Andrea Rosina ha scritto:

mi scuso se il messagio non è tenico, ma senza dati e informazioni,
anche il più sofisticato dei software diventa inutile!!!

frase da scolpire nell'ossidiana.
pc
--
Paolo Cavallini, see: http://www.faunalia.it/pc

Ciao,
le presentazioni del seminario sono disponibili qui:
http://www.provincia.bologna.it/ambiente/gisday2007.htm

Vi segnalo in particolare quelle di:

Valentina Beltrame (Servizio qualità e sistemi ambientali, Provincia di Bologna):
Sistemi Informativi Geografici nella gestione dei dati ambientali

Cesare Maioli (Informatica giuridica, Università Bologna - CIRSFID)

Sui profili giuridici della gestione dell’informazione territoriale della Pubblica Amministrazione

Francesco Tentoni (Affari generali ed innovazione istituzionale, Provincia di Bologna)
I limiti normativi alla divulgazione dell’informazione ambientale

Le presentazioni di Maioli e Tentoni sono state precedete da queste domande frequenti che si pongono le amministrazioni (riportate nelle slide di V.Beltrame):

  • di chi è il dato ambientale? come gestire la titolarità?
  • quali sono gli obblighi dei titolari del dato? quali regole?
  • come garantire la qualità del dato?
  • nell’atto di cessione del dato o informazione ambientale, come determinare le condizioni di utilizzo? come? tramite forme contrattuali?
  • quando occorre negare l’accesso al dato ambientale?
  • quali controlli fare per garantire il corretto utilizzo?

Avete aperto il link che ho mandato l’altro giorno?
http://www.altalex.com/index.php?idnot=38967

Lo ha citato il prof. Maioli (è un suo articolo pubblicato la scorsa settimana).
Molto interessate!
Soprattutto la parte su “fruibilità dei dati nel Codice dell’Amministrazione Digitale”.

pg

Il 16/11/07, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

Andrea Rosina ha scritto:

mi scuso se il messagio non è tenico, ma senza dati e informazioni,
anche il più sofisticato dei software diventa inutile!!!

frase da scolpire nell’ossidiana.
pc

Paolo Cavallini, see: http://www.faunalia.it/pc


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Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com

(“perchè la terra dei cachi è la terra dei cachi …!”)

Grazie Piergiorgio per le preziose informazioni.
Concordo sulla necessità di provare a produrre una licenza o più licenze. Il lavoro però è a monte, e di natura culturale, com’è evidente anche da tutte le email passate sul tema.
Una proposta che avevo fatto a Piergiorgio è di cercare di fare un quadro della situazione legislativa in tema di dati geografici (e ambientali), partendo magari dal lavoro di Travostino. Con l’aiuto, se possibile, di un avvocato o giurista, cerchiamo di tirare un filo chiaro (se esiste!) e poi ci potremo muovere con proposte, interrogazione e quant’altro riterremo opportuno.
Credo sia importante, in tutta questa elaborazione, produrre possibilmente un lavoro “a quattro mani” con le PA, coinvolgendo quelle più sensibili alla tematica. Questo significherebbe, un domani, poter presentare un lavoro già arricchito dell’esperienza, dei dubbi e delle idee degli stessi operatori delle PA.

Giovanni

Il 16/11/07, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Ciao,
le presentazioni del seminario sono disponibili qui:
http://www.provincia.bologna.it/ambiente/gisday2007.htm

Vi segnalo in particolare quelle di:

Valentina Beltrame (Servizio qualità e sistemi ambientali, Provincia di Bologna):
Sistemi Informativi Geografici nella gestione dei dati ambientali

Cesare Maioli (Informatica giuridica, Università Bologna - CIRSFID)

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Francesco Tentoni (Affari generali ed innovazione istituzionale, Provincia di Bologna)
I limiti normativi alla divulgazione dell’informazione ambientale

Le presentazioni di Maioli e Tentoni sono state precedete da queste domande frequenti che si pongono le amministrazioni (riportate nelle slide di V.Beltrame):

  • di chi è il dato ambientale? come gestire la titolarità?
  • quali sono gli obblighi dei titolari del dato? quali regole?
  • come garantire la qualità del dato?
  • nell’atto di cessione del dato o informazione ambientale, come determinare le condizioni di utilizzo? come? tramite forme contrattuali?
  • quando occorre negare l’accesso al dato ambientale?
  • quali controlli fare per garantire il corretto utilizzo?

Avete aperto il link che ho mandato l’altro giorno?
http://www.altalex.com/index.php?idnot=38967

Lo ha citato il prof. Maioli (è un suo articolo pubblicato la scorsa settimana).
Molto interessate!
Soprattutto la parte su “fruibilità dei dati nel Codice dell’Amministrazione Digitale”.

pg

Il 16/11/07, Paolo Cavallini < cavallini@faunalia.it> ha scritto:

Andrea Rosina ha scritto:

mi scuso se il messagio non è tenico, ma senza dati e informazioni,
anche il più sofisticato dei software diventa inutile!!!

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Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com

(“perchè la terra dei cachi è la terra dei cachi …!”)


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Credo sia importante, in tutta questa elaborazione, produrre possibilmente
un lavoro "a quattro mani" con le PA, coinvolgendo quelle più sensibili
alla
tematica. Questo significherebbe, un domani, poter presentare un lavoro
già
arricchito dell'esperienza, dei dubbi e delle idee degli stessi operatori
delle PA.

Io ci sono. Anche altri PA seguono questa mailing list e possono dare
contributi preziosi.

Gli interventi di BVologna haano dimostrato che il problema esiste e non è
banale: la conciliazione di diverse norme sull'accesso, talvolta
contraddittorie tra loro.

Le indicazioni più favorevoli in assoluto riguardo al diritto di accesso
sono quelle relative all'informazione ambientale, e quindi quanti più dati
sono riconducibili alle indicazioni del D.Lgs.195/2005, tanti più potranno
essere effettivamente disponibili.

Le condizioni dei SI delle PA non sempre sono ottimali (per completezza,
aggiornamento, coerenza, documentazione, ecc.) e quindi è opportuno
mettere la PA nelle condizioni di condividere il proprio patrimonio
informativo senza che tale condivisione comporti troppi problemi, ma anzi
prefigurando anche la possibilità che, previo opportune verifiche,
segnalazioni del cittadino possano condurre a correggere errori o
integrare lacune (ma forse mi sto spingendo tropo avanti).

Andrea Rosina riportava (io ho perso gli ultimi due interventi perchè
avevo il treno e il convegno si è protratto ben oltre quanto previsto nel
programma):

"Valpreda ha evidenziato che si è arrivati ad un punto di "stallo",
ognuno, ogni PA in un modo o nell'altro ha il suo SIT e WebGIS, una sorta
di autocompiacimento, ma tutti questi sistemi fanno molta fatica a
comunicare tra loro. Ha portato un esempio "allarmante" a livello
governativo, dicendo che tra i sistemi informativi all'interno di SINANET
non vi è dialogo, con ripetizioni di informazioni."

Beh, SINANet (ne faccio parte) è una comunità che lavora proprio per
affrontare e risolvere i problemi segnalati, con la massima apertura verso
la "Openness" e la cooperazione: trovo scorretto e ingiusto il fatto che
possa essere riportata come "esempio negativo".
Di recente si trova a confrontarsi esattamente su tutte queste tematiche
sia rapportandosi con il Tavolo di coordinamento per i dati territoriali
del CNIPA (segnalato da Maioli), sia con il Ministero dell'Ambiente
rispetto alle questioni legate alla Direttiva Inspire ed alla sua
applicazione in Italia.

Ciao,
Maurizio

Giovanni

Il 16/11/07, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Ciao,
le presentazioni del seminario sono disponibili qui:
http://www.provincia.bologna.it/ambiente/gisday2007.htm

Vi segnalo in particolare quelle di:
Valentina Beltrame (Servizio qualità e sistemi ambientali, Provincia di
Bologna):
*Sistemi Informativi Geografici nella gestione dei dati
ambientali<http://www.provincia.bologna.it/ambiente/documents/beltrame_000.pdf&gt;
* **

Cesare Maioli (Informatica giuridica, Università Bologna -
CIRSFID<http://www.cirsfid.unibo.it/cirsfid/index.html&gt;
)
*Sui profili giuridici della gestione dell'informazione territoriale
della
Pubblica
Amministrazione<http://www.provincia.bologna.it/ambiente/documents/maioli.pdf&gt;
*

Francesco Tentoni (Affari generali ed innovazione istituzionale,
Provincia
di Bologna)
*I limiti normativi alla divulgazione dell'informazione
ambientale<http://www.provincia.bologna.it/ambiente/documents/tentoni.pdf&gt;
*

Le presentazioni di Maioli e Tentoni sono state precedete da queste
domande frequenti che si pongono le amministrazioni (riportate nelle
slide
di V.Beltrame):

   - di chi è il dato ambientale? come gestire la titolarità?
   - quali sono gli obblighi dei titolari del dato? quali regole?
   - come garantire la qualità del dato?
   - nell'atto di cessione del dato o informazione ambientale, come
   determinare le condizioni di utilizzo? come? tramite forme
contrattuali?
   - quando occorre negare l'accesso al dato ambientale?
   - quali controlli fare per garantire il corretto utilizzo?

Avete aperto il link che ho mandato l'altro giorno?
http://www.altalex.com/index.php?idnot=38967

Lo ha citato il prof. Maioli (è un suo articolo pubblicato la scorsa
settimana).
Molto interessate!
Soprattutto la parte su "fruibilità dei dati nel Codice
dell'Amministrazione Digitale".

pg

Il 16/11/07, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:
>
> Andrea Rosina ha scritto:
>
> > mi scuso se il messagio non è tenico, ma senza dati e informazioni,
> > anche il più sofisticato dei software diventa inutile!!!
>
> frase da scolpire nell'ossidiana.
> pc
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> http://www.gfoss.it/drupal/iscrizione
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> 274 iscritti al 9.11.2007
> Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
> I messaggi di questa lista non rispecchiano necessariamente
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--
Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com

("perchè la terra dei cachi è la terra dei cachi ..!")

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