Grazie A.
Buona Festa per tutti.
Petra
Petra Gringmuth
Piazza San Giovanni Bosco 5
00175 Roma
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Cel. 0039.366.3414168
----Messaggio originale----
Da: aperi2007@gmail.com
Data: 25/04/2015 8.08
A: "Paolo Cavallini"<cavallini@faunalia.it>, "GFOSS.it"<gfoss@lists.gfoss.it>
Ogg: Re: [Gfoss] Fwd: [Discussioni] Le "sette sorelle" del softwareCiao Paolo,
NOn sono molto daccordo con l'impostazione del tuo ragionamento.
Capisco che probabilmente intendevi altro, il senso e' un po' differente.Il punto dirimente non puo' essere che si deve finanziare prodotti
italiani e ignorare quelli esteri.Prendi ad esempio QGIS:
QGIS e' un progetto internazionale su cui mi pare di capire che L'italia
non e' il maggiore contribuente, almeno se vado a vedere gli sponsor
bronze/silver e gold. Sono quasi tutti esteri.
Cio' nonostante molti , anche in italia lo usano e immagino che qualcuno
(probabilmente non tutti) sia anche soddisfatto di usarlo.
Noi stessi ci abbiamo investito per migliorarlo , seguendo anche le
nostre necessita', quando ne avevamo la possibilita' e vi era una valida
ragione legata ad aggiungere ad esso delle evoluzioni che ci servivano
per i nostri lavori.
Ora che abbiamo meno disponibiltia' stiamo alla finestra e pero' taiamo
beneficio degli investimenti fatti che nel tempo si vanno evolvendo
grazie anche ai finanziamenti che arrivano da altre nazioni.La tua obiazione va nella direzione di contestare anche questo nostro
approccio.
Perche' se te dici che dovremmo puntare su progetti italiani, , stai
dicendo che dovremmo alimentare i soliti orticelli che negli anni hanno
creato delle rendite di fatto senza nessun beneficio specifico per la
collettivita'.
Dico nessun vantaggio perche' se si dice che gli italiani devono
finanziare progetti italiani, poi i francesi finanzieranno progetti
francesi, gli svizzeri idem e i tedeschi non saranno da meno.
E allora si ritorna alle solite sabbie mobili che ci ha portato dove
siamo oggi.L'obiettivo a cui si deve tendere e' avere dei softwares GIS gfoss
sempre migliori efficienti e con sempre meno difetti (a proposito del
bacone galattico sui tfw di ieri...). I veri profitti per la comunita'
delle perosne che lavorano con i GIS devono arrivare dal proprio lavoro,
e se uno opera con i gis , avra' profitto se dispone di un software GIS
valido efficiente e con sempre meno difetti. Certo ci sono anche quelli
che di mestiere scrivono codice GIS, ma l'impiego di qgis che e'
OpenSource va anche nella direzione di aprire una strada di lavoro anche
a loro.
E anche li' pero' non puo' valere il principio che si da' a un italiano
perche' e' italiano.
Si da' a un italiano perche' (e se ) e' bravo.Saluti,
A.
Il 25/04/2015 07:29, Paolo Cavallini ha scritto:
Salve.
Una minianalisi interessante, e direi totalmente condivisibile.
Aggiungo, per il nostro settore, i 5 milioncini abbondanti di:
http://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=10135
(e ovviamente non è tutto qui), mentre qui i progetti, anche largamente
italiani, fanno fatica a racimolare qualche migliaio di euro.
Il prossimo amministratore / politico che mi viene a dire che dobbiamo
avere fiducia nelle capacita' del nostro paese, ho i numeri per
rispondergli: se per primi gli amministratori investono in competenze
estere piuttosto che in quelle italiane, cosa ci dobbiamo aspettare dal
futuro?
Saluti.-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: [Discussioni] Le "sette sorelle" del software
Data: Sat, 25 Apr 2015 00:19:27 +0200
Mittente: Antonio <antonio2@blia.it>
Rispondi-a: Discussioni sul software libero. <discussioni@softwarelibero.
it>
A: Discussioni sul software libero. <discussioni@softwarelibero.it>
Una volta nel petrolio c'erano le "sette sorelle", ora ci sono nel
software.
IBM, Oracle, Microsoft, SAP, Accenture, CA, Adobe in Italia fanno affari
d'oro.Centinaia di milioni di euro che vanno verso l'estero quando si
potrebbero investire qui da noi (anche grazie al FOSS).Alcuni esempi di appalti milionari? Eccoli:
IBM https://www.blia.it/appalti_pubblici/?k=13639 (senza parlare di
tutti quegli appalti in cui IBM fa parte di una rete di imprese, tipo
qui http://www.blia.it/appalti_pubblici/?k=10134 o qui
https://www.blia.it/appalti_pubblici/?k=10429 )Oracle https://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=19425
Microsoft https://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=17921
SAP https://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=22515
Accenture https://www.blia.it/appalti_pubblici/index.php?k=411
ecc.
Molte di queste aziende "fanno i soldi" con i database, e in effetti a
guardare quante installazioni dei loro prodotti ci sono nella P.A. (v.
https://www.blia.it/db_pa/index.php ) la domanda, come direbbe qualcuno,
sorge spontanea.
Ma è davvero necessario un db Oracle ad un comune di neanche 7000
abitanti (Abbadia San Salvatore) per citarne uno, ma di casi del genere
ce ne sono a migliaia.Voglio chiudere questa mail con una chiosa, in Italia abbiamo gente
brava e preparata, in grado di costruire cluster di DB (con Apache
Hadoop ad esempio) e altri che si inventano motori nuovi di DB NoSQL,
come ad esempio uno che conosco personalmente, Salvatore Sanfilippo, che
da solo (e successivamente con pochi altri) ha realizzato Redis (v.
http://redis.io/ ).
E la P.A. invece che fa? compra un Oracle da migliaia di euro per
gestire una manciata di record ...Saluti e una buona notte per chi è ancora sveglio/a.
Antonio
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