[Gfoss] Riflessioni della domenica pomeriggio su OSM ed emergenze

Ciao GFOSS,
anche questa volta (di disastri ne abbiamo visti negli ultimi anni) è stato possibile dare un contributo da lontano alla gestione dell'emergenza e dei soccorsi. C'erano le persone, c'era l'infrastruttura, sono arrivati i dati che servivano. Io poi credo sempre che finiamo per dare troppa visibilità a queste iniziative, perché per uscire dall'emergenza ci vuole altro, ma mi sembrano comunque esperienze importanti, da consolidare nel tempo. Ma questa domenica pomeriggio volevo condividere un'altra riflessione.

L'emergenza non è il maltempo, ma la cattiva gestione del territorio. Non mi interessa discutere del lato politico di questo problema. Quello che vorrei è invece capire se e quanto sia possibile fare per conoscere, evidenziare e curare questo problema con lo stesso spirito di chi ricalca le mappe per aiutare durante i soccorsi. Lo so che ci sono intere amministrazioni e associazioni che fanno esattamente questo, ma forse non basta, e forse possiamo fare qualcosa per supportare questo tipo di lavoro dove c'è già. Abbiamo a disposizione i dati sul pericolo idrogeologico? Pubblichiamo le mappe in rete, contiamo quante costruzioni sono nelle zone a rischio, facciamo girare queste informazioni, facciamo da megafono a chi già ha fatto gli studi del caso. Se i dati non ci sono, facciamoli uscire. È da tempo che tra di noi ci ripetiamo che gli open data sono solo uno strumento: questo sarebbe un fine, importante e urgente. Certamente non l'unico possibile ma ...

Vorrei sapere cosa ne pensate. Poi magari se la cosa non morisse qui tra le righe della mailing list sarebbe anche più bello.

Ciao,
steko

Ciao steko,
l'idea mi piace moltissimo e sono disponibile a lavorare per costruirla e
diffonderla.

E' un'iniziativa secondo me per chiunque voglia dare un contributo attivo e
non soltanto GFOSS; su questo sono certo che sarai d'accordo.

Oggi devo chiudere di fretta.

Gran bella idea

-----
Andrea Borruso

----------------------------------------------------
email: aborruso@tin.it
website: http://blog.spaziogis.it
feed: http://feeds2.feedburner.com/Tanto
38° 7' 48" N, 13° 21' 9" E
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Condvido.

Ho proposto una iniziativa di "pressione": vedi
https://mail.google.com/mail/u/0/h/1l02gr4x4n1sm/?&v=c&s=a&th=1428a97c4b1073e8

Leggo in http://www.gfoss.it/drupal/associazione

L'associazione si prefigge di:

    Favorire lo sviluppo, la diffusione e la tutela del software
esclusivamente libero ed open source per l'informazione geografica;
    Promuovere gli standard aperti per l'informazione geografica e il
libero accesso ai dati geografici;
    Promuovere i contatti all'interno della comunità di utenti e
sviluppatori del software libero ed open source per l'informazione
geografica, e fra la comunità e gli enti esterni;
    Favorire e coordinare la traduzione, la localizzazione e
l'internazionalizzazione di programmi e manuali per l'informazione
geografica;
    Promuovere relazioni con altre Associazioni Nazionali ed
Internazionali e con Enti Pubblici e Privati.

e

L'Associazione Italiana per l'Informazione Geografica libera
(GFOSS.it) è un'associazione di promozione sociale costituita nella
primavera del 2007, al fine di favorire lo sviluppo, la diffusione e
la tutela del software esclusivamente libero ed open source per
l'informazione geografica e di promuovere gli standard aperti per
l'informazione geografica e il libero accesso ai dati geografici in
Italia.

Tutto questo è assolutamente in linea con le decisioni assunte con la
Convenzione di Aarhus (
http://www.regione.toscana.it/documents/10180/1060591/Convenzione+di+Aarhus.pdf/d27ec148-7a23-42f5-b574-67329303e9ab
), che vincola ed indirizza le iniziative normative dell'Europa e
degli stati membri.

L'Associazione può svolgere un ruolo importante di "pressione" e di
raccordo di tante iniziative legate all'"Openness", ma dovrebbe
proporsi come interlocutore ai soggetti istituzionali e farsi
portatrice di quelle istanze (standard aperti, diffusione del software
libero (anche all'interno delle PA), libero accesso ai dati
geografici) che riconosce come sua missione.

Uno strumento su cui forse potete investire è anche la GFOSS news che
potreste inviare ai soggetti istituzionali.

Potreste contattare il sistema delle Regioni ( http://www.cisis.it/ )
e proporre la stipula di un accordo di intenti che sottolinei
l'importanza e definisca strategie comuni per la liberalizzazione dei
dati, l'adozione di GFLOSS nelle PA, l'adozione esclusiva di formati
aperti.

Mi piacerebbe poi anche dare seguito, in una forma organizzata ed
istituzionalizzata, alla recente esperienza avviatasi in Sardegna tra
Regione ed OSM.

Vediamo, i tempi sembrano fertili e maturi.

Ciao.

Il 24/11/13, Stefano Costa<steko@iosa.it> ha scritto:

Ciao GFOSS,
anche questa volta (di disastri ne abbiamo visti negli ultimi anni) è
stato possibile dare un contributo da lontano alla gestione
dell'emergenza e dei soccorsi. C'erano le persone, c'era
l'infrastruttura, sono arrivati i dati che servivano. Io poi credo
sempre che finiamo per dare troppa visibilità a queste iniziative,
perché per uscire dall'emergenza ci vuole altro, ma mi sembrano comunque
esperienze importanti, da consolidare nel tempo. Ma questa domenica
pomeriggio volevo condividere un'altra riflessione.

L'emergenza non è il maltempo, ma la cattiva gestione del territorio.
Non mi interessa discutere del lato politico di questo problema. Quello
che vorrei è invece capire se e quanto sia possibile fare per conoscere,
evidenziare e curare questo problema con lo stesso spirito di chi
ricalca le mappe per aiutare durante i soccorsi. Lo so che ci sono
intere amministrazioni e associazioni che fanno esattamente questo, ma
forse non basta, e forse possiamo fare qualcosa per supportare questo
tipo di lavoro dove c'è già. Abbiamo a disposizione i dati sul pericolo
idrogeologico? Pubblichiamo le mappe in rete, contiamo quante
costruzioni sono nelle zone a rischio, facciamo girare queste
informazioni, facciamo da megafono a chi già ha fatto gli studi del
caso. Se i dati non ci sono, facciamoli uscire. È da tempo che tra di
noi ci ripetiamo che gli open data sono solo uno strumento: questo
sarebbe un fine, importante e urgente. Certamente non l'unico possibile
ma ...

Vorrei sapere cosa ne pensate. Poi magari se la cosa non morisse qui tra
le righe della mailing list sarebbe anche più bello.

Ciao,
steko
_______________________________________________
Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni
dell'Associazione GFOSS.it.
666 iscritti al 22.7.2013

Ciao Stefano,

si potrebbe iniziare con una cosa molto semplice e veloce:

creare sul wiki (ammesso che qualcuno lo legga) una pagina simile a quella
sui geodati delle regioni, in cui si riportino, regione per regione, tutti i
dati disponibili (scaricabili e no) legati al rischio idrogeologico e ad
altri rischi (mappe di rischio, studi, dati termopluviometrici etc.).

Per esempio in Sardegna sono scaricabili gli shapefile dello studio del
piano delle fasce fluviali, e sono in rete i dati termopluviometrici in
tempo reale (sono scaricabili in formato di foglio elettronico i dati di
pioggia cumulata, registrati ogni 0.20 mm di pioggia).
Penso che in tutta Italia ci siano tantissimi dati disponibili e
scaricabili, e credo anche che molte persone che operano in questo campo non
ne siano a conoscenza (o lo siano in modo parziale).

--
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Il 2013-11-24 17:38 Marco Curreli ha scritto:

Penso che in tutta Italia ci siano tantissimi dati disponibili e
scaricabili, e credo anche che molte persone che operano in questo campo non
ne siano a conoscenza (o lo siano in modo parziale).

Per dire: http://www.lastampa.it/medialab/data-journalism/dissesto-idrogeologico

dopo aver visto sulla stampa un'interessantissima statistica sulle
conseguenze di attività di versante e fluviale-torrentizia in italia in
termini di morti e feriti, a cura dell'irpi, mi viene spontaneo riportare
per confronto anche le statistiche ufficiali ISTAT-ACI sulle conseguenze di
incidenti stradali.

come potete notare, in un solo anno ci sono più vittime sulla strada che in
50 anni di pericoli naturali...

il perchè la società richieda protezione assoluta dai pericoli naturali, non
lo dico io, deriva dalla convinzione che sulla strada la propria competenza
sia sufficiente per evitare un incidente o in ogni caso è un'assunzione
volontario del rischio, mentre nei confronti dei pericoli naturali si ha
quasi un senso di impotenza.

certo che questi numeri messi a confronto, fanno un certo effetto...

<http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/file/n7585165/Clipboard.jpg&gt;

--
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maurizio, mi sembra un'ottima idea.
la prossima settimana ci "troviamo" per il secondo consiglio
dell'associazione.
lo metto nell'odg (anzi odn visto che riuniamo dalle 22) "fuori sacco" e
proviamo a formulare una proposta da sottoporre ai soci.

grazie al solito del tuo interesse e collaborazione

s.

--
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Il 24/11/2013 16:51, Maurizio Trevisani ha scritto:

Condvido.

Mi piacerebbe poi anche dare seguito, in una forma organizzata ed
istituzionalizzata, alla recente esperienza avviatasi in Sardegna
tra Regione ed OSM.

Vediamo, i tempi sembrano fertili e maturi.

Concordo, mi pare un obiettivo importante, per l'associazione e per la
comunita'.
Saluti.

- --
Paolo Cavallini - www.faunalia.eu
QGIS & PostGIS courses: http://www.faunalia.eu/training.html
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Ciao steko,
un altro po' di tempo per la tua proposta.

Stefano Costa wrote

Quello che vorrei è invece capire se e quanto sia possibile fare per
conoscere,
evidenziare e curare questo problema con lo stesso spirito di chi
ricalca le mappe per aiutare durante i soccorsi. Lo so che ci sono
intere amministrazioni e associazioni che fanno esattamente questo, ma
forse non basta, e forse possiamo fare qualcosa per supportare questo
tipo di lavoro dove c'è già.

Anche io penso che non basti. Penso anche che per fare quello a cui pensi
sembra una squadra grande, con attitudini e competenze sparse.
Quindi bisogna fare un passaparola e prima preparare un piccolo testo di
proposta. Dovrebbe essere coinvolgente (e tu sei molto bravo) e dovrebbe
forse contenere anche un workflow tipo da proporre.

Stefano Costa wrote

Abbiamo a disposizione i dati sul pericolo
idrogeologico? Pubblichiamo le mappe in rete, contiamo quante
costruzioni sono nelle zone a rischio, facciamo girare queste
informazioni, facciamo da megafono a chi già ha fatto gli studi del
caso. Se i dati non ci sono, facciamoli uscire. È da tempo che tra di
noi ci ripetiamo che gli open data sono solo uno strumento: questo
sarebbe un fine, importante e urgente. Certamente non l'unico possibile
ma ...

Mentre si cerca il modo per allargare la base attiva, si potrebbe
selezionare un set di dati tipo, partendo da quella regione/provincia/comune
che in termini di qualità/completezza/tipo di licenza si presta a essere
scelta come caso tipo.
Se il tema scelto (cosa da fare prima di cercare i dataset) è quello da te
proposto (rischio idrogeologico), dobbiamo trovare un esperto di dominio
(che non è detto sia un Gissaro) che ci dica di cosa ha bisogno.
Infine dare tutto in pasto ai gissari di dominio :wink:

Stefano Costa wrote

Vorrei sapere cosa ne pensate. Poi magari se la cosa non morisse qui tra
le righe della mailing list sarebbe anche più bello.

Quindi se i miei step hanno senso si tratta di:
1 scrivere un testo di proposta;
2 scegliere le modalità di divulgazione e attivarle;
3 scegliere un campo di applicazione (il tuo mi piace molto);
4 trovare esperto/i di dominio, che indichino i dataset;
5 verificare che questi dati siano raggiungibili e in caso affermativo
acquisirli;
6 processarli e produrre nuovi dati di sintesi.

Se tutto questo ha un senso, iniziamo a sviluppare il primo punto?
Vogliamo anche iniziare a indicare in quale casella ognuno di noi si
sente/può inserirsi? Io oggi mi sento di poter esser d'aiuto nella 1, la 2,
la 4 e la 5 (penso che sia bene alla fine focalizzare soltanto su una).

Mi fermo, perché magari tutto questo ha poco senso.

Saluti,

a

-----
Andrea Borruso

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38° 7' 48" N, 13° 21' 9" E
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Il 26/11/2013 18:15, aborruso ha scritto:

Se tutto questo ha un senso, iniziamo a sviluppare il primo punto?
Vogliamo anche iniziare a indicare in quale casella ognuno di noi
si sente/può inserirsi? Io oggi mi sento di poter esser d'aiuto
nella 1, la 2, la 4 e la 5 (penso che sia bene alla fine
focalizzare soltanto su una).

Grazie ad Andrea e a chi ha voluto dare seguito a queste mie
riflessioni, soprattutto per la concretezza di stilare un'agenda.

Chi vuole dire la sua sul punto 1 può farlo qui:
https://public.pad.fsfe.org/p/CHPQhTSOIB e aiutarci a scrivere un
testo di proposta. Quando il testo sarà pronto lo sottoporremo di
nuovo alla vostra attenzione e magari chiederemo anche cosa ne pensa
l'Associazione (in termini di promozione/divulgazione/supporto tecnico
o economico).

Ciao
steko

- --
Stefano Costa
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