Tra l'altro capisco che probabilmente è sfuggito il dettaglio dal documento isnpire.
Per cui mi provi a spiegare.

Pero' consentimi prima di replicare alla tua prima affermazione , di nuovo senza polemica.

dire che "non aveva chiara la questione" non è offensivo.
NOn vorrei che i toni si alzassero inutilmente e finissero per distrarci dal vero obiettivo che è chiarire l'equivoco DRAMMATICO sulla scheda Inspire.

Cerca nella documentazione di Inspire dove sta l'attributo FileIndentifier , e cerca li' intorno l'attributo "parentidentifier",
che come dice il nome è "parente".
Puo' darsi, ma anche no.
Vediam di trovare questo attribtuo ParentIdentifier.
Che allego a questa emal.
come puoi vedere nella medesima sezione del FileIdentifier, ci sta anche un campo che si chiama "ParentIdenfier".
Tale sezione è la root della scheda Metadata.
In tale sezione si mettono iferimenti espliciti alla scheda di metadato.
Per cui ci si mette sia il FileIdentifier che il ParentIdentifier.
PSero di aver risposto in maniera esaustiva.
Andrea.
Ti rispondo senza polemica.
Prima di tutto dovresti conoscere come è nato l'Editor.
Si tratta di questo: https://joinup.ec.europa.eu/software/euosme/home
E' stato sviluppato nell'ambito del progetto EuroGEOSS da una ragazza che ha lavorato in JRC ovviamente a stretto contatto con le persone che hanno seguito la definizione delle specifiche metadata Inspire!!
Pensare che "chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione" è abbastanza azzardato, oltre che offensivo per la diretta interessata e per i colleghi JRC.
In merito al parentId ... mi dici per favore dove trovi scritto che è previsto in INSPIRE?
Cortesemente, apri il Regolamento 1205/2008 a pag. 7 e leggi cosa è chiesto:
/*10. METADATA ON METADATA*
//For the purposes of Article 5(1) of Directive 2007/2/EC the
following metadata elements shall be provided:
//*10.1. Metadata point of contact*
//This is the description of the organisation responsible for the
creation and maintenance of the metadata.
//This description shall include:
//--- the name of the organisation as free text,
//--- a contact e-mail address as a character string.
//*10.2. Metadata date*
//The date which specifies when the metadata record was created or
updated.
//This date shall be expressed in conformity with ISO 8601.
//*10.3. Metadata language*
//This is the language in which the metadata elements are expressed.
//The value domain of this metadata element is limited to the
official languages of the Community expressed in
//conformity with ISO 639-2./
Poi, prova ad aprire le technical guidelines e vai a pag.13.
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf
e dimmi se vedi da qualche parte un constraint che richieda il parentId.
Idem a pag. 58: per i "metadata on metadata" (che è la parte in cui fai confusione tu) si parla solo di:
- metadata point of contact
- metadata date
- metadata language
INSPIRE, infatti, non richiede nemmeno l'identificatore del file di metadato (fileIdentifier) anche se chi ha scritto l'Editor ha pensato bene di aggiungerlo nella creazione del file xml.
Per concludere: scrivere "Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di "spalla tonda" e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempioche contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset." ... di nuovo non ha molto senso, visto che non si tratta di un lavoro fatto da cardinali riuniti in conclave, ma di tantissime persone (JRC e decine di altre organizzazioni).
Inoltre, visto che INSPIRE ha previsto da subito meccanismi di feedback e commenti sulle varie bozze, perché non hai inviato questa tua richiesta di un xml di esempio serie-dataset (che condivido!) a suo tempo?
Passo e chiudo.
pg
______________________________
Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano
Il giorno 10 febbraio 2014 12:14, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com <mailto:aperi2007@gmail.com>> ha scritto:
PG,
l'edtor n linea che propone il portale inspire, non è di per se'
dirimentedella questione.
Perche' potrebbe benissimo trattarsi che chi ha scritto quel
aggeggino non aveva chiaro la questione.
:)
E poi il suo funzionamento è abbastanza ambiguo visto che consente
di definire separatamente serie e datasets. E non prevede allcune
forma di legame.
Passando invece al documento che mi hai indicato.
a pag.79:
<gmd:fileIdentifier>
<gco:CharacterString>f9ee6623-cf4c-11e1-9105-0017085a97ab</gco:CharacterString>
</gmd:fileIdentifier>
nella stessa scheda il campo RS_Identifier viene valorizzato con
questi altri valori:
<gmd:RS_Identifier>
<gmd:code>
<gco:CharacterString>http://rdsi.jrc.ec.europa.eu/id/dataset/ccm2.1/lakes</gco:CharacterString>
Gia' questo dorebbe mettere in sospetto.
Che forse li' sul campo resource non ci va un codice tipo UUD,
visto che in questo caso ci viene scritto un codice piu' parlante.
E comunque differente da quella in FileIdentifier.
La ragione di questa differenza è che qui sul campo "resource" ci
si riferisce all'identificativo della risorse, ma poiche' siamo
nella sezione
DataIdentification la risorsa a cui ci si riferisce è il dataset
dei dti.
Mentre il parent-Identifier e il FileIdentifier sono collocati in
altra parte della scheda, dove la risorca a cui ci si riferisce è
la scheda di metadato (i concetti di "resource" vanno
contestualizzati in base alla sezione dove ci si trova)
Quindi qui ci si riferisce al codice identificativo del dataset e
non della scheda di metainformazione.
Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di
"spalla tonda" e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio
che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che
fosse parente di una dataset. Per chiarire una volta per tutte.
(forse su le specs ISO19115 un tale esmepio ci potrebbe essere),
per cui ha alimentato questo drammatico equivoco.
Detto questo io non so piu' che altro dire.
:)
Il giorno 10 febbraio 2014 11:22, Piergiorgio Cipriano
<pg.cipriano@gmail.com <mailto:pg.cipriano@gmail.com>> ha scritto:
Andrea,
INSPIRE non prevede il parentId per gestire le Serie.
INSPIRE prevede l'id del metadato (1) e quello della risorsa (2):
(1)
<gmd:fileIdentifier>
<gco:CharacterString>123456</gco:CharacterString>
</gmd:fileIdentifier>
(2)
<gmd:identifier>
<gmd:RS_Identifier>
<gmd:code>
<gco:CharacterString>123456</gco:CharacterString>
</gmd:code>
<gmd:codeSpace>
<gco:CharacterString>miocodespace</gco:CharacterString>
</gmd:codeSpace>
</gmd:RS_Identifier>
</gmd:identifier>
Esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/7c46933a.xml
Oppure:
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf
(pagg. 79,80)
pg
Il giorno 10 febbraio 2014 11:11, Andrea Peri
<aperi2007@gmail.com <mailto:aperi2007@gmail.com>> ha scritto:
Salve,
avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:
Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo solo
e solamente nel caso in cui la scheda dataset e' legata a
una scheda di tipo serie.
Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia
usato per indicare la storicita' della scheda dataset. E
addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo
serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo
FileIdentifier.
Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati
differenti rispetto a Inspire.
Nell'affrontare questi tests di inspire,
il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo
ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che poi
sono quelle ISO)
?
O a confermato le schede con i valori di storicita'
inseriti in tale campo.
Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire ,
il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente
schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?
Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio
tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.
Grazie,
Il giorno 10 febbraio 2014 10:19, stefano campus
<skampus@gmail.com <mailto:skampus@gmail.com>> ha scritto:
*Premessa*
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno
un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su
28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento
nazionale nel geoportale
INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno
registrato più di un
endpoint, come l'Austria, il Belgio e la Lettonia: è
infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l'Italia non ha ancora alcun
endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice
comunicazione (email) del
National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato
dal NCP) indirizzata
a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu
<mailto:env-inspire@ec.europa.eu>) ed per conoscenza JRC
(michael.lutz@jrc.ec.europa.eu
<mailto:michael.lutz@jrc.ec.europa.eu>).
*Domanda*
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora
stato registrato come
endpoint italiano?
Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della
Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell'Amministrazione
Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
"Il repertorio nazionale dei dati territoriali, [...]
costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di
dati territoriali" (Dlgs.
32/2010, art.5).
Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati
nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della
Commissione Europea (su
richiesta dell'Agenzia per l'Italia Digitale) hanno
dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati
raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai
Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della
Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i
metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha
riportato 4412 metadati
"passed" e 412 "passed with warnings" su un totale di
5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati
disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi
totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che
risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/
Sottolineiamo che è importante che la registrazione
del servizio sia fatta
al più presto perché:
1. la disponibilità dei metadati italiani nel
catalogo europeo serve a
dare visibilità alle informazioni territoriali
esistenti in Italia, il tutto
proiettato a:
i. supportare le politiche ambientali nazionali
e comunitarie
ii. favorire la conoscenza e la promozione del
nostro territorio;
2. l'iniziale disponibilità di metadati potrà
innescare un processo
virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a
conferire i metadati
all'RNDT per far conoscere le attività
dell'amministrazione su scala
internazionale;
3. per incentivare la realizzazione di servizi
innovativi da parte di
professionisti, consulenti e PMI locali da offrire
agli enti locali sulla
base della disponibilità di dati;
4. per istanziare il ruolo del "nodo" Italia
all'interno della rete;
5. per dare riconoscimento e visibilità alle
persone che, su scala
diversa, hanno attivamente operato per la
realizzazione dell'infrastruttura
e dei servizi.
*Conclusioni*
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP
INSPIRE italiano a
comunicare al più presto al JRC l'indirizzo del
servizio CSW di RNDT
affinché questo venga registrato come primo endpoint
italiano in INSPIRE.
Firmatari (in ordine alfabetico)
Associazione Stati generali dell'innovazione
Giovanni Allegri
Roberto Angeletti, ExportToCanoma blog
Andrea Antonello
Fulvio Ananasso, Stati generali dell'innovazione
Associazione Stati Generali dell'Innovazione
Associazione italiana per l'informazione geografica
libera - GFOSS.it
Ugo Bonelli, Stati generali dell'innovazione
Andrea Borruso
Stefano Campus
Giovanni Ciardi
Piergiorgio Cipriano
Bruno Conte, Stati generali dell'innovazione,
Social4Social
Simone Cortesi
Laura Criscuolo
Antonio D'Argenio, Nadir
Margherita Di Leo
Alessio Di Lorenzo
Gianfranco Di Pietro, Geofunction
Antonio Falciano
Sergio Farruggia, Stati Generali dell'Innovazione,
AMFM GIS Italia
Daniela Ferrari
Maurizio Foderà, Kartoblog
Marco Fratoddi, Stati generali dell'innovazione
Antonio Fregoli, MNDAssociation
Pietro Blu Giandonato
Cesare Gerbino
Simone Giannecchini
Jacopo Grazzini
Nicola Guarino, ISTC-CNR
Giuseppe Iacono, Stati generali dell'innovazione
Carlo Infante, Stati generali dell'innovazione, Urban
Experience
Andrea Latino, Stati generali dell'innovazione
Simone Lella
Walter Lorenzetti, gis3w
Jody Marca
Flavia Marzano, Stati Generali dell'Innovazione e Rete
WISTER
Giacomo Martirano, Epsilon Italia, coordinatore
progetto smeSpire
Stefania Morrone, Epsilon Italia
Lorenzo Orlando, Stati generali dell'innovazione
Alessandro Oggioni
Mariella Pappalepore, Planetek Italia
Stefano Parodi, GeoWebLog
Lorenzo Perone
Emma Pietrafesa, Stati generali dell'innovazione (Rete
WISTER)
Renzo Provedel, Stati generali dell'innovazione, SOSLOG
Angelo Quaglia
Morena Ragone, Stati generali dell'innovazione
Paolo Russo, Stati generali dell'innovazione
Alessandro Sarretta
Monica Sebillo, AMFM GIS Italia
Gian Bartolomeo Siletto
Claudia Spinnato, Consorzio TICONZERO
Lorenzino Vaccari, Provincia Autonoma Trento
Franco Vico, AMFM GIS Italia
Fabio Vinci, Epsilon Italia
Massimo Zotti
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