[Gfoss] Vogliamo anche l'Italia nel registro INSPIRE [no HTML vers]

*Premessa*
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l'Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del
National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata
a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC
(michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

*Domanda*
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, [...] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su
richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:
1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
proiettato a:
       i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
       ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
2. l'iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
all'RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
internazionale;
3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di
professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla
base della disponibilità di dati;
4. per istanziare il ruolo del "nodo" Italia all'interno della rete;
5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell'infrastruttura
e dei servizi.

*Conclusioni*
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
comunicare al più presto al JRC l'indirizzo del servizio CSW di RNDT
affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.

Firmatari (in ordine alfabetico)
Associazione Stati generali dell'innovazione
Giovanni Allegri
Roberto Angeletti, ExportToCanoma blog
Andrea Antonello
Fulvio Ananasso, Stati generali dell'innovazione
Associazione Stati Generali dell’Innovazione
Associazione italiana per l’informazione geografica libera - GFOSS.it
Ugo Bonelli, Stati generali dell'innovazione
Andrea Borruso
Stefano Campus
Giovanni Ciardi
Piergiorgio Cipriano
Bruno Conte, Stati generali dell’innovazione, Social4Social
Simone Cortesi
Laura Criscuolo
Antonio D'Argenio, Nadir
Margherita Di Leo
Alessio Di Lorenzo
Gianfranco Di Pietro, Geofunction
Antonio Falciano
Sergio Farruggia, Stati Generali dell’Innovazione, AMFM GIS Italia
Daniela Ferrari
Maurizio Foderà, Kartoblog
Marco Fratoddi, Stati generali dell'innovazione
Antonio Fregoli, MNDAssociation
Pietro Blu Giandonato
Cesare Gerbino
Simone Giannecchini
Jacopo Grazzini
Nicola Guarino, ISTC-CNR
Giuseppe Iacono, Stati generali dell'innovazione
Carlo Infante, Stati generali dell'innovazione, Urban Experience
Andrea Latino, Stati generali dell'innovazione
Simone Lella
Walter Lorenzetti, gis3w
Jody Marca
Flavia Marzano, Stati Generali dell'Innovazione e Rete WISTER
Giacomo Martirano, Epsilon Italia, coordinatore progetto smeSpire
Stefania Morrone, Epsilon Italia
Lorenzo Orlando, Stati generali dell'innovazione
Alessandro Oggioni
Mariella Pappalepore, Planetek Italia
Stefano Parodi, GeoWebLog
Lorenzo Perone
Emma Pietrafesa, Stati generali dell’innovazione (Rete WISTER)
Renzo Provedel, Stati generali dell’innovazione, SOSLOG
Angelo Quaglia
Morena Ragone, Stati generali dell'innovazione
Paolo Russo, Stati generali dell'innovazione
Alessandro Sarretta
Monica Sebillo, AMFM GIS Italia
Gian Bartolomeo Siletto
Claudia Spinnato, Consorzio TICONZERO
Lorenzino Vaccari, Provincia Autonoma Trento
Franco Vico, AMFM GIS Italia
Fabio Vinci, Epsilon Italia
Massimo Zotti

--
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Salve,
avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:

Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo solo e solamente nel caso in cui la scheda dataset e’ legata a una scheda di tipo serie.
Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia usato per indicare la storicita’ della scheda dataset. E addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo FileIdentifier.
Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati differenti rispetto a Inspire.

Nell’affrontare questi tests di inspire,

il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che poi sono quelle ISO)
?

O a confermato le schede con i valori di storicita’ inseriti in tale campo.

Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire , il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?

Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

Grazie,

···

Il giorno 10 febbraio 2014 10:19, stefano campus <skampus@gmail.com> ha scritto:

Premessa
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del
National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata
a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC
(michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

Domanda
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su
richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
    dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
    proiettato a:
    i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
    virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
    all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
    internazionale;
  3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di
    professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla
    base della disponibilità di dati;
  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
    diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura
    e dei servizi.

Conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
comunicare al più presto al JRC l’indirizzo del servizio CSW di RNDT
affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.

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Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Ottime domande Andrea, bisognerà chiedere direttamente a RNDT credo...

On 02/10/2014 11:11 AM, Andrea Peri wrote:

Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

è un dettaglio che credo dovrà essere corretto prima o poi....
Ale

--
Alessandro Sarretta

e-mail: alessandro.sarretta@gmail.com
skype: alesarrett
Web: http://ilsarrett.wordpress.com
Twitter: https://twitter.com/alesarrett
Google scholar: http://scholar.google.it/citations?hl=it&user=IsyXargAAAAJ
ORCID: http://orcid.org/0000-0002-1475-8686
ResearchGate: https://www.researchgate.net/profile/Alessandro_Sarretta/

Andrea,
INSPIRE non prevede il parentId per gestire le Serie.
INSPIRE prevede l’id del metadato (1) e quello della risorsa (2):

(1)

gmd:fileIdentifier

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:fileIdentifier>

(2)

gmd:identifier

gmd:RS_Identifier

gmd:code

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:code>

gmd:codeSpace

gco:CharacterStringmiocodespace</gco:CharacterString>

</gmd:codeSpace>

</gmd:RS_Identifier>

</gmd:identifier>

Esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/7c46933a.xml

Oppure:
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf (pagg. 79,80)

···

pg

Il giorno 10 febbraio 2014 11:11, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Salve,
avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:

Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo solo e solamente nel caso in cui la scheda dataset e’ legata a una scheda di tipo serie.
Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia usato per indicare la storicita’ della scheda dataset. E addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo FileIdentifier.
Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati differenti rispetto a Inspire.

Nell’affrontare questi tests di inspire,

il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che poi sono quelle ISO)
?

O a confermato le schede con i valori di storicita’ inseriti in tale campo.

Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire , il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?

Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

Grazie,


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Il giorno 10 febbraio 2014 10:19, stefano campus <skampus@gmail.com> ha scritto:

Premessa
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del
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a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC
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Domanda
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su
richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
    dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
    proiettato a:
    i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
    virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
    all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
    internazionale;
  3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di
    professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla
    base della disponibilità di dati;
  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
    diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura
    e dei servizi.

Conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
comunicare al più presto al JRC l’indirizzo del servizio CSW di RNDT
affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.

Firmatari (in ordine alfabetico)
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Andrea Borruso
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Giovanni Ciardi
Piergiorgio Cipriano
Bruno Conte, Stati generali dell’innovazione, Social4Social
Simone Cortesi
Laura Criscuolo
Antonio D’Argenio, Nadir
Margherita Di Leo
Alessio Di Lorenzo
Gianfranco Di Pietro, Geofunction
Antonio Falciano
Sergio Farruggia, Stati Generali dell’Innovazione, AMFM GIS Italia
Daniela Ferrari
Maurizio Foderà, Kartoblog
Marco Fratoddi, Stati generali dell’innovazione
Antonio Fregoli, MNDAssociation
Pietro Blu Giandonato
Cesare Gerbino
Simone Giannecchini
Jacopo Grazzini
Nicola Guarino, ISTC-CNR
Giuseppe Iacono, Stati generali dell’innovazione
Carlo Infante, Stati generali dell’innovazione, Urban Experience
Andrea Latino, Stati generali dell’innovazione
Simone Lella
Walter Lorenzetti, gis3w
Jody Marca
Flavia Marzano, Stati Generali dell’Innovazione e Rete WISTER
Giacomo Martirano, Epsilon Italia, coordinatore progetto smeSpire
Stefania Morrone, Epsilon Italia
Lorenzo Orlando, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Oggioni
Mariella Pappalepore, Planetek Italia
Stefano Parodi, GeoWebLog
Lorenzo Perone
Emma Pietrafesa, Stati generali dell’innovazione (Rete WISTER)
Renzo Provedel, Stati generali dell’innovazione, SOSLOG
Angelo Quaglia
Morena Ragone, Stati generali dell’innovazione
Paolo Russo, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Sarretta
Monica Sebillo, AMFM GIS Italia
Gian Bartolomeo Siletto
Claudia Spinnato, Consorzio TICONZERO
Lorenzino Vaccari, Provincia Autonoma Trento
Franco Vico, AMFM GIS Italia
Fabio Vinci, Epsilon Italia
Massimo Zotti


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Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Ciao PG,

la scheda che mi porti a esmepio mi pare che abbia un sacco di errori anche marchiani.

ad esmepio:

gmd:MD_TopicCategoryCodeclimatologyMeteorologyAtmosphere</gmd:MD_TopicCategoryCode>

Ovvero elencherebbero le topicategory con un unico elemento con tanti alori neanche separati da virgloa.

Mi pare sia una scheda sbagliatissima.

Non puo’ far testo.
:slight_smile:

Se la hai scritta usando il loro editor, direi che il loro editor ha dei seri problemi…
:slight_smile:

···

Il giorno 10 febbraio 2014 11:22, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Andrea,
INSPIRE non prevede il parentId per gestire le Serie.
INSPIRE prevede l’id del metadato (1) e quello della risorsa (2):

(1)

gmd:fileIdentifier

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:fileIdentifier>

(2)

gmd:identifier

gmd:RS_Identifier

gmd:code

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:code>

gmd:codeSpace

gco:CharacterStringmiocodespace</gco:CharacterString>

</gmd:codeSpace>

</gmd:RS_Identifier>

</gmd:identifier>

Esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/7c46933a.xml

Oppure:
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf (pagg. 79,80)

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

pg

Il giorno 10 febbraio 2014 11:11, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Salve,
avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:

Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo solo e solamente nel caso in cui la scheda dataset e’ legata a una scheda di tipo serie.
Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia usato per indicare la storicita’ della scheda dataset. E addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo FileIdentifier.
Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati differenti rispetto a Inspire.

Nell’affrontare questi tests di inspire,

il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che poi sono quelle ISO)
?

O a confermato le schede con i valori di storicita’ inseriti in tale campo.

Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire , il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?

Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

Grazie,


Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell’Associazione GFOSS.it.
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Il giorno 10 febbraio 2014 10:19, stefano campus <skampus@gmail.com> ha scritto:

Premessa
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del
National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata
a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC
(michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

Domanda
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su
richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
    dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
    proiettato a:
    i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
    virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
    all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
    internazionale;
  3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di
    professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla
    base della disponibilità di dati;
  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
    diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura
    e dei servizi.

Conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
comunicare al più presto al JRC l’indirizzo del servizio CSW di RNDT
affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.

Firmatari (in ordine alfabetico)
Associazione Stati generali dell’innovazione
Giovanni Allegri
Roberto Angeletti, ExportToCanoma blog
Andrea Antonello
Fulvio Ananasso, Stati generali dell’innovazione
Associazione Stati Generali dell’Innovazione
Associazione italiana per l’informazione geografica libera - GFOSS.it
Ugo Bonelli, Stati generali dell’innovazione
Andrea Borruso
Stefano Campus
Giovanni Ciardi
Piergiorgio Cipriano
Bruno Conte, Stati generali dell’innovazione, Social4Social
Simone Cortesi
Laura Criscuolo
Antonio D’Argenio, Nadir
Margherita Di Leo
Alessio Di Lorenzo
Gianfranco Di Pietro, Geofunction
Antonio Falciano
Sergio Farruggia, Stati Generali dell’Innovazione, AMFM GIS Italia
Daniela Ferrari
Maurizio Foderà, Kartoblog
Marco Fratoddi, Stati generali dell’innovazione
Antonio Fregoli, MNDAssociation
Pietro Blu Giandonato
Cesare Gerbino
Simone Giannecchini
Jacopo Grazzini
Nicola Guarino, ISTC-CNR
Giuseppe Iacono, Stati generali dell’innovazione
Carlo Infante, Stati generali dell’innovazione, Urban Experience
Andrea Latino, Stati generali dell’innovazione
Simone Lella
Walter Lorenzetti, gis3w
Jody Marca
Flavia Marzano, Stati Generali dell’Innovazione e Rete WISTER
Giacomo Martirano, Epsilon Italia, coordinatore progetto smeSpire
Stefania Morrone, Epsilon Italia
Lorenzo Orlando, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Oggioni
Mariella Pappalepore, Planetek Italia
Stefano Parodi, GeoWebLog
Lorenzo Perone
Emma Pietrafesa, Stati generali dell’innovazione (Rete WISTER)
Renzo Provedel, Stati generali dell’innovazione, SOSLOG
Angelo Quaglia
Morena Ragone, Stati generali dell’innovazione
Paolo Russo, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Sarretta
Monica Sebillo, AMFM GIS Italia
Gian Bartolomeo Siletto
Claudia Spinnato, Consorzio TICONZERO
Lorenzino Vaccari, Provincia Autonoma Trento
Franco Vico, AMFM GIS Italia
Fabio Vinci, Epsilon Italia
Massimo Zotti


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Andrea Peri
. . . . . . . . .
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Andrea,
la scheda di esempio credo faccia testo (come esempio, appunto) proprio perché generata dal Metadata Editor INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/editor/

Occhio, è un esempio incompleto, quindi non soffermarti su errori che non c’entrano nulla con la tua mail di prima.

Non è l’editor INSPIRE ad avere problemi.
:slight_smile:

···

pg


Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 10 febbraio 2014 11:28, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Ciao PG,

la scheda che mi porti a esmepio mi pare che abbia un sacco di errori anche marchiani.

ad esmepio:

gmd:MD_TopicCategoryCodeclimatologyMeteorologyAtmosphere</gmd:MD_TopicCategoryCode>

Ovvero elencherebbero le topicategory con un unico elemento con tanti alori neanche separati da virgloa.

Mi pare sia una scheda sbagliatissima.

Non puo’ far testo.
:slight_smile:

Se la hai scritta usando il loro editor, direi che il loro editor ha dei seri problemi…
:slight_smile:

Il giorno 10 febbraio 2014 11:22, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Andrea,
INSPIRE non prevede il parentId per gestire le Serie.
INSPIRE prevede l’id del metadato (1) e quello della risorsa (2):

(1)

gmd:fileIdentifier

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:fileIdentifier>

(2)

gmd:identifier

gmd:RS_Identifier

gmd:code

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:code>

gmd:codeSpace

gco:CharacterStringmiocodespace</gco:CharacterString>

</gmd:codeSpace>

</gmd:RS_Identifier>

</gmd:identifier>

Esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/7c46933a.xml

Oppure:
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf (pagg. 79,80)

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

pg

Il giorno 10 febbraio 2014 11:11, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Salve,
avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:

Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo solo e solamente nel caso in cui la scheda dataset e’ legata a una scheda di tipo serie.
Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia usato per indicare la storicita’ della scheda dataset. E addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo FileIdentifier.
Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati differenti rispetto a Inspire.

Nell’affrontare questi tests di inspire,

il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che poi sono quelle ISO)
?

O a confermato le schede con i valori di storicita’ inseriti in tale campo.

Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire , il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?

Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

Grazie,


Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
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Il giorno 10 febbraio 2014 10:19, stefano campus <skampus@gmail.com> ha scritto:

Premessa
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del
National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata
a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC
(michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

Domanda
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su
richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
    dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
    proiettato a:
    i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
    virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
    all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
    internazionale;
  3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di
    professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla
    base della disponibilità di dati;
  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
    diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura
    e dei servizi.

Conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
comunicare al più presto al JRC l’indirizzo del servizio CSW di RNDT
affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.

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Simone Cortesi
Laura Criscuolo
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Daniela Ferrari
Maurizio Foderà, Kartoblog
Marco Fratoddi, Stati generali dell’innovazione
Antonio Fregoli, MNDAssociation
Pietro Blu Giandonato
Cesare Gerbino
Simone Giannecchini
Jacopo Grazzini
Nicola Guarino, ISTC-CNR
Giuseppe Iacono, Stati generali dell’innovazione
Carlo Infante, Stati generali dell’innovazione, Urban Experience
Andrea Latino, Stati generali dell’innovazione
Simone Lella
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Jody Marca
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Stefano Parodi, GeoWebLog
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Andrea Peri
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PG,

l’edtor n linea che propone il portale inspire, non è di per se’ dirimentedella questione.
Perche’ potrebbe benissimo trattarsi che chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione.
:slight_smile:

E poi il suo funzionamento è abbastanza ambiguo visto che consente di definire separatamente serie e datasets. E non prevede allcune forma di legame.

Passando invece al documento che mi hai indicato.

a pag.79:

gmd:fileIdentifier
gco:CharacterStringf9ee6623-cf4c-11e1-9105-0017085a97ab</gco:CharacterString>
</gmd:fileIdentifier>

nella stessa scheda il campo RS_Identifier viene valorizzato con questi altri valori:

gmd:RS_Identifier
gmd:code
gco:CharacterStringhttp://rdsi.jrc.ec.europa.eu/id/dataset/ccm2.1/lakes</gco:CharacterString>

Gia’ questo dorebbe mettere in sospetto.
Che forse li’ sul campo resource non ci va un codice tipo UUD, visto che in questo caso ci viene scritto un codice piu’ parlante.
E comunque differente da quella in FileIdentifier.
La ragione di questa differenza è che qui sul campo “resource” ci si riferisce all’identificativo della risorse, ma poiche’ siamo nella sezione
DataIdentification la risorsa a cui ci si riferisce è il dataset dei dti.
Mentre il parent-Identifier e il FileIdentifier sono collocati in altra parte della scheda, dove la risorca a cui ci si riferisce è la scheda di metadato (i concetti di “resource” vanno contestualizzati in base alla sezione dove ci si trova)

Quindi qui ci si riferisce al codice identificativo del dataset e non della scheda di metainformazione.

Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di “spalla tonda” e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio
che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset. Per chiarire una volta per tutte.
(forse su le specs ISO19115 un tale esmepio ci potrebbe essere),
per cui ha alimentato questo drammatico equivoco.

Detto questo io non so piu’ che altro dire.
:slight_smile:

···

Il giorno 10 febbraio 2014 11:22, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Andrea,
INSPIRE non prevede il parentId per gestire le Serie.
INSPIRE prevede l’id del metadato (1) e quello della risorsa (2):

(1)

gmd:fileIdentifier

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:fileIdentifier>

(2)

gmd:identifier

gmd:RS_Identifier

gmd:code

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:code>

gmd:codeSpace

gco:CharacterStringmiocodespace</gco:CharacterString>

</gmd:codeSpace>

</gmd:RS_Identifier>

</gmd:identifier>

Esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/7c46933a.xml

Oppure:
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf (pagg. 79,80)

Andrea Peri
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pg

Il giorno 10 febbraio 2014 11:11, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Salve,
avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:

Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo solo e solamente nel caso in cui la scheda dataset e’ legata a una scheda di tipo serie.
Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia usato per indicare la storicita’ della scheda dataset. E addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo FileIdentifier.
Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati differenti rispetto a Inspire.

Nell’affrontare questi tests di inspire,

il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che poi sono quelle ISO)
?

O a confermato le schede con i valori di storicita’ inseriti in tale campo.

Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire , il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?

Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

Grazie,


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Premessa
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del
National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata
a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC
(michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

Domanda
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
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richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
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perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
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2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
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Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
    dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
    proiettato a:
    i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
    virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
    all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
    internazionale;
  3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di
    professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla
    base della disponibilità di dati;
  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
    diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura
    e dei servizi.

Conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
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Cesare Gerbino
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Jacopo Grazzini
Nicola Guarino, ISTC-CNR
Giuseppe Iacono, Stati generali dell’innovazione
Carlo Infante, Stati generali dell’innovazione, Urban Experience
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Simone Lella
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Jody Marca
Flavia Marzano, Stati Generali dell’Innovazione e Rete WISTER
Giacomo Martirano, Epsilon Italia, coordinatore progetto smeSpire
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Lorenzo Orlando, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Oggioni
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Stefano Parodi, GeoWebLog
Lorenzo Perone
Emma Pietrafesa, Stati generali dell’innovazione (Rete WISTER)
Renzo Provedel, Stati generali dell’innovazione, SOSLOG
Angelo Quaglia
Morena Ragone, Stati generali dell’innovazione
Paolo Russo, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Sarretta
Monica Sebillo, AMFM GIS Italia
Gian Bartolomeo Siletto
Claudia Spinnato, Consorzio TICONZERO
Lorenzino Vaccari, Provincia Autonoma Trento
Franco Vico, AMFM GIS Italia
Fabio Vinci, Epsilon Italia
Massimo Zotti


View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Vogliamo-anche-l-Italia-nel-registro-INSPIRE-no-HTML-vers-tp7586591.html
Sent from the Gfoss – Geographic Free and Open Source Software - Italian mailing list mailing list archive at Nabble.com.


Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell’Associazione GFOSS.it.
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Andrea Peri
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Ti rispondo senza polemica.
Prima di tutto dovresti conoscere come è nato l’Editor.
Si tratta di questo: https://joinup.ec.europa.eu/software/euosme/home
E’ stato sviluppato nell’ambito del progetto EuroGEOSS da una ragazza che ha lavorato in JRC ovviamente a stretto contatto con le persone che hanno seguito la definizione delle specifiche metadata Inspire!!

Pensare che “chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione” è abbastanza azzardato, oltre che offensivo per la diretta interessata e per i colleghi JRC.

In merito al parentId … mi dici per favore dove trovi scritto che è previsto in INSPIRE?
Cortesemente, apri il Regolamento 1205/2008 a pag. 7 e leggi cosa è chiesto:

10. METADATA ON METADATA
For the purposes of Article 5(1) of Directive 2007/2/EC the following metadata elements shall be provided:
10.1. Metadata point of contact
This is the description of the organisation responsible for the creation and maintenance of the metadata.
This description shall include:
— the name of the organisation as free text,
— a contact e-mail address as a character string.
10.2. Metadata date
The date which specifies when the metadata record was created or updated.
This date shall be expressed in conformity with ISO 8601.
10.3. Metadata language
This is the language in which the metadata elements are expressed.
The value domain of this metadata element is limited to the official languages of the Community expressed in
conformity with ISO 639-2.

Poi, prova ad aprire le technical guidelines e vai a pag.13.
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf

e dimmi se vedi da qualche parte un constraint che richieda il parentId.

Idem a pag. 58: per i “metadata on metadata” (che è la parte in cui fai confusione tu) si parla solo di:

  • metadata point of contact
  • metadata date
  • metadata language

INSPIRE, infatti, non richiede nemmeno l’identificatore del file di metadato (fileIdentifier) anche se chi ha scritto l’Editor ha pensato bene di aggiungerlo nella creazione del file xml.

Per concludere: scrivere “Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di “spalla tonda” e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset.” … di nuovo non ha molto senso, visto che non si tratta di un lavoro fatto da cardinali riuniti in conclave, ma di tantissime persone (JRC e decine di altre organizzazioni).
Inoltre, visto che INSPIRE ha previsto da subito meccanismi di feedback e commenti sulle varie bozze, perché non hai inviato questa tua richiesta di un xml di esempio serie-dataset (che condivido!) a suo tempo?

Passo e chiudo.

···

pg


Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 10 febbraio 2014 12:14, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

PG,

l’edtor n linea che propone il portale inspire, non è di per se’ dirimentedella questione.
Perche’ potrebbe benissimo trattarsi che chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione.
:slight_smile:

E poi il suo funzionamento è abbastanza ambiguo visto che consente di definire separatamente serie e datasets. E non prevede allcune forma di legame.

Passando invece al documento che mi hai indicato.

a pag.79:

gmd:fileIdentifier
gco:CharacterStringf9ee6623-cf4c-11e1-9105-0017085a97ab</gco:CharacterString>
</gmd:fileIdentifier>

nella stessa scheda il campo RS_Identifier viene valorizzato con questi altri valori:

gmd:RS_Identifier
gmd:code
gco:CharacterStringhttp://rdsi.jrc.ec.europa.eu/id/dataset/ccm2.1/lakes</gco:CharacterString>

Gia’ questo dorebbe mettere in sospetto.
Che forse li’ sul campo resource non ci va un codice tipo UUD, visto che in questo caso ci viene scritto un codice piu’ parlante.
E comunque differente da quella in FileIdentifier.
La ragione di questa differenza è che qui sul campo “resource” ci si riferisce all’identificativo della risorse, ma poiche’ siamo nella sezione
DataIdentification la risorsa a cui ci si riferisce è il dataset dei dti.
Mentre il parent-Identifier e il FileIdentifier sono collocati in altra parte della scheda, dove la risorca a cui ci si riferisce è la scheda di metadato (i concetti di “resource” vanno contestualizzati in base alla sezione dove ci si trova)

Quindi qui ci si riferisce al codice identificativo del dataset e non della scheda di metainformazione.

Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di “spalla tonda” e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio
che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset. Per chiarire una volta per tutte.
(forse su le specs ISO19115 un tale esmepio ci potrebbe essere),
per cui ha alimentato questo drammatico equivoco.

Detto questo io non so piu’ che altro dire.
:slight_smile:

Il giorno 10 febbraio 2014 11:22, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Andrea,

INSPIRE non prevede il parentId per gestire le Serie.
INSPIRE prevede l’id del metadato (1) e quello della risorsa (2):

(1)

gmd:fileIdentifier

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:fileIdentifier>

(2)

gmd:identifier

gmd:RS_Identifier

gmd:code

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:code>

gmd:codeSpace

gco:CharacterStringmiocodespace</gco:CharacterString>

</gmd:codeSpace>

</gmd:RS_Identifier>

</gmd:identifier>

Esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/7c46933a.xml

Oppure:
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf (pagg. 79,80)

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

pg

Il giorno 10 febbraio 2014 11:11, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Salve,
avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:

Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo solo e solamente nel caso in cui la scheda dataset e’ legata a una scheda di tipo serie.
Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia usato per indicare la storicita’ della scheda dataset. E addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo FileIdentifier.
Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati differenti rispetto a Inspire.

Nell’affrontare questi tests di inspire,

il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che poi sono quelle ISO)
?

O a confermato le schede con i valori di storicita’ inseriti in tale campo.

Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire , il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?

Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

Grazie,


Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell’Associazione GFOSS.it.
666 iscritti al 22.7.2013

Il giorno 10 febbraio 2014 10:19, stefano campus <skampus@gmail.com> ha scritto:

Premessa
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del
National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata
a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC
(michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

Domanda
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su
richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
    dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
    proiettato a:
    i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
    virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
    all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
    internazionale;
  3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di
    professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla
    base della disponibilità di dati;
  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
    diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura
    e dei servizi.

Conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
comunicare al più presto al JRC l’indirizzo del servizio CSW di RNDT
affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.

Firmatari (in ordine alfabetico)
Associazione Stati generali dell’innovazione
Giovanni Allegri
Roberto Angeletti, ExportToCanoma blog
Andrea Antonello
Fulvio Ananasso, Stati generali dell’innovazione
Associazione Stati Generali dell’Innovazione
Associazione italiana per l’informazione geografica libera - GFOSS.it
Ugo Bonelli, Stati generali dell’innovazione
Andrea Borruso
Stefano Campus
Giovanni Ciardi
Piergiorgio Cipriano
Bruno Conte, Stati generali dell’innovazione, Social4Social
Simone Cortesi
Laura Criscuolo
Antonio D’Argenio, Nadir
Margherita Di Leo
Alessio Di Lorenzo
Gianfranco Di Pietro, Geofunction
Antonio Falciano
Sergio Farruggia, Stati Generali dell’Innovazione, AMFM GIS Italia
Daniela Ferrari
Maurizio Foderà, Kartoblog
Marco Fratoddi, Stati generali dell’innovazione
Antonio Fregoli, MNDAssociation
Pietro Blu Giandonato
Cesare Gerbino
Simone Giannecchini
Jacopo Grazzini
Nicola Guarino, ISTC-CNR
Giuseppe Iacono, Stati generali dell’innovazione
Carlo Infante, Stati generali dell’innovazione, Urban Experience
Andrea Latino, Stati generali dell’innovazione
Simone Lella
Walter Lorenzetti, gis3w
Jody Marca
Flavia Marzano, Stati Generali dell’Innovazione e Rete WISTER
Giacomo Martirano, Epsilon Italia, coordinatore progetto smeSpire
Stefania Morrone, Epsilon Italia
Lorenzo Orlando, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Oggioni
Mariella Pappalepore, Planetek Italia
Stefano Parodi, GeoWebLog
Lorenzo Perone
Emma Pietrafesa, Stati generali dell’innovazione (Rete WISTER)
Renzo Provedel, Stati generali dell’innovazione, SOSLOG
Angelo Quaglia
Morena Ragone, Stati generali dell’innovazione
Paolo Russo, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Sarretta
Monica Sebillo, AMFM GIS Italia
Gian Bartolomeo Siletto
Claudia Spinnato, Consorzio TICONZERO
Lorenzino Vaccari, Provincia Autonoma Trento
Franco Vico, AMFM GIS Italia
Fabio Vinci, Epsilon Italia
Massimo Zotti


View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Vogliamo-anche-l-Italia-nel-registro-INSPIRE-no-HTML-vers-tp7586591.html
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Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Ciao,
nessuna polemica per carita'.

Tra l'altro capisco che probabilmente è sfuggito il dettaglio dal documento isnpire.
Per cui mi provi a spiegare.
:slight_smile:

Pero' consentimi prima di replicare alla tua prima affermazione , di nuovo senza polemica.
:slight_smile:

dire che "non aveva chiara la questione" non è offensivo.
NOn vorrei che i toni si alzassero inutilmente e finissero per distrarci dal vero obiettivo che è chiarire l'equivoco DRAMMATICO sulla scheda Inspire.
:slight_smile:

Punto 1)
Continui a citare punti differenti da quelli interessati dalla questione.
:slight_smile:

Cerca nella documentazione di Inspire dove sta l'attributo FileIndentifier , e cerca li' intorno l'attributo "parentidentifier",
che come dice il nome è "parente".

:))

Giusto per essere piu' esaustivo ho fatto io questa azione:
se vado sul sito di JRC trovo scritto:

"Guidelines based on EN ISO 19115 and EN ISO 19119 "
Intanto ci trovo scritto
  "based on iso19115" ?
E gia' questo fa' pensare che forse forse devo attenermi anche a quel che dice ISO19115.

Puo' darsi, ma anche no.
Vediam di trovare questo attribtuo ParentIdentifier.

Proviamo a leggere il documento che si scarica dal sito di JRC, eh ?
a pagina 70 ce una immagine ne catturo un pezzettino.
:slight_smile:

Che allego a questa emal.
come puoi vedere nella medesima sezione del FileIdentifier, ci sta anche un campo che si chiama "ParentIdenfier".

Tale sezione è la root della scheda Metadata.
In tale sezione si mettono iferimenti espliciti alla scheda di metadato.
Per cui ci si mette sia il FileIdentifier che il ParentIdentifier.

PSero di aver risposto in maniera esaustiva.

Salutoni,

Andrea.

On 10/02/2014 13:18, Piergiorgio Cipriano wrote:

Ti rispondo senza polemica.
Prima di tutto dovresti conoscere come è nato l'Editor.
Si tratta di questo: https://joinup.ec.europa.eu/software/euosme/home
E' stato sviluppato nell'ambito del progetto EuroGEOSS da una ragazza che ha lavorato in JRC ovviamente a stretto contatto con le persone che hanno seguito la definizione delle specifiche metadata Inspire!!

Pensare che "chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione" è abbastanza azzardato, oltre che offensivo per la diretta interessata e per i colleghi JRC.

In merito al parentId ... mi dici per favore dove trovi scritto che è previsto in INSPIRE?
Cortesemente, apri il Regolamento 1205/2008 a pag. 7 e leggi cosa è chiesto:

    /*10. METADATA ON METADATA*
    //For the purposes of Article 5(1) of Directive 2007/2/EC the
    following metadata elements shall be provided:
    //*10.1. Metadata point of contact*
    //This is the description of the organisation responsible for the
    creation and maintenance of the metadata.
    //This description shall include:
    //--- the name of the organisation as free text,
    //--- a contact e-mail address as a character string.
    //*10.2. Metadata date*
    //The date which specifies when the metadata record was created or
    updated.
    //This date shall be expressed in conformity with ISO 8601.
    //*10.3. Metadata language*
    //This is the language in which the metadata elements are expressed.
    //The value domain of this metadata element is limited to the
    official languages of the Community expressed in
    //conformity with ISO 639-2./

Poi, prova ad aprire le technical guidelines e vai a pag.13.
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf
e dimmi se vedi da qualche parte un constraint che richieda il parentId.

Idem a pag. 58: per i "metadata on metadata" (che è la parte in cui fai confusione tu) si parla solo di:
- metadata point of contact
- metadata date
- metadata language

INSPIRE, infatti, non richiede nemmeno l'identificatore del file di metadato (fileIdentifier) anche se chi ha scritto l'Editor ha pensato bene di aggiungerlo nella creazione del file xml.

Per concludere: scrivere "Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di "spalla tonda" e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempioche contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset." ... di nuovo non ha molto senso, visto che non si tratta di un lavoro fatto da cardinali riuniti in conclave, ma di tantissime persone (JRC e decine di altre organizzazioni).
Inoltre, visto che INSPIRE ha previsto da subito meccanismi di feedback e commenti sulle varie bozze, perché non hai inviato questa tua richiesta di un xml di esempio serie-dataset (che condivido!) a suo tempo?

Passo e chiudo.

pg
______________________________
Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 10 febbraio 2014 12:14, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com <mailto:aperi2007@gmail.com>> ha scritto:

    PG,

    l'edtor n linea che propone il portale inspire, non è di per se'
    dirimentedella questione.
    Perche' potrebbe benissimo trattarsi che chi ha scritto quel
    aggeggino non aveva chiaro la questione.
    :)
    E poi il suo funzionamento è abbastanza ambiguo visto che consente
    di definire separatamente serie e datasets. E non prevede allcune
    forma di legame.

    Passando invece al documento che mi hai indicato.

    a pag.79:

    <gmd:fileIdentifier>
    <gco:CharacterString>f9ee6623-cf4c-11e1-9105-0017085a97ab</gco:CharacterString>
    </gmd:fileIdentifier>

    nella stessa scheda il campo RS_Identifier viene valorizzato con
    questi altri valori:

    <gmd:RS_Identifier>
    <gmd:code>
    <gco:CharacterString>http://rdsi.jrc.ec.europa.eu/id/dataset/ccm2.1/lakes&lt;/gco:CharacterString&gt;

    Gia' questo dorebbe mettere in sospetto.
    Che forse li' sul campo resource non ci va un codice tipo UUD,
    visto che in questo caso ci viene scritto un codice piu' parlante.
    E comunque differente da quella in FileIdentifier.
    La ragione di questa differenza è che qui sul campo "resource" ci
    si riferisce all'identificativo della risorse, ma poiche' siamo
    nella sezione
    DataIdentification la risorsa a cui ci si riferisce è il dataset
    dei dti.
    Mentre il parent-Identifier e il FileIdentifier sono collocati in
    altra parte della scheda, dove la risorca a cui ci si riferisce è
    la scheda di metadato (i concetti di "resource" vanno
    contestualizzati in base alla sezione dove ci si trova)

    Quindi qui ci si riferisce al codice identificativo del dataset e
    non della scheda di metainformazione.

    Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di
    "spalla tonda" e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio
    che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che
    fosse parente di una dataset. Per chiarire una volta per tutte.
    (forse su le specs ISO19115 un tale esmepio ci potrebbe essere),
    per cui ha alimentato questo drammatico equivoco.

    Detto questo io non so piu' che altro dire.
    :)

    Il giorno 10 febbraio 2014 11:22, Piergiorgio Cipriano
    <pg.cipriano@gmail.com <mailto:pg.cipriano@gmail.com>> ha scritto:

        Andrea,
        INSPIRE non prevede il parentId per gestire le Serie.
        INSPIRE prevede l'id del metadato (1) e quello della risorsa (2):

        (1)
        <gmd:fileIdentifier>
        <gco:CharacterString>123456</gco:CharacterString>
        </gmd:fileIdentifier>

        (2)
        <gmd:identifier>
        <gmd:RS_Identifier>
        <gmd:code>
        <gco:CharacterString>123456</gco:CharacterString>
        </gmd:code>
        <gmd:codeSpace>
        <gco:CharacterString>miocodespace</gco:CharacterString>
        </gmd:codeSpace>
        </gmd:RS_Identifier>
        </gmd:identifier>

        Esempio:
        http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/7c46933a.xml

        Oppure:
        http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf
        (pagg. 79,80)

        pg

        Il giorno 10 febbraio 2014 11:11, Andrea Peri
        <aperi2007@gmail.com <mailto:aperi2007@gmail.com>> ha scritto:

            Salve,
            avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:

            Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo solo
            e solamente nel caso in cui la scheda dataset e' legata a
            una scheda di tipo serie.
            Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia
            usato per indicare la storicita' della scheda dataset. E
            addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo
            serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo
            FileIdentifier.
            Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati
            differenti rispetto a Inspire.

            Nell'affrontare questi tests di inspire,
            il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo
            ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che poi
            sono quelle ISO)
             ?

            O a confermato le schede con i valori di storicita'
            inseriti in tale campo.

            Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire ,
            il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente
            schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?

            Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio
            tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

            Grazie,

            Il giorno 10 febbraio 2014 10:19, stefano campus
            <skampus@gmail.com <mailto:skampus@gmail.com>> ha scritto:

                *Premessa*
                INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno
                un endpoint nazionale
                per il discovery di metadati.
                Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su
                28) ha soddisfatto
                questo requisito registrando il proprio riferimento
                nazionale nel geoportale
                INSPIRE:
                http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
                In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno
                registrato più di un
                endpoint, come l'Austria, il Belgio e la Lettonia: è
                infatti possibile
                registrarne anche più di uno per paese.
                A differenza di ciò, l'Italia non ha ancora alcun
                endpoint registrato per il
                servizio di discovery.
                Per questa registrazione è necessaria una semplice
                comunicazione (email) del
                National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato
                dal NCP) indirizzata
                a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu
                <mailto:env-inspire@ec.europa.eu>) ed per conoscenza JRC
                (michael.lutz@jrc.ec.europa.eu
                <mailto:michael.lutz@jrc.ec.europa.eu>).

                *Domanda*
                Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora
                stato registrato come
                endpoint italiano?

                Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della
                Direttiva INSPIRE
                (Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell'Amministrazione
                Digitale riportano che
                RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
                "Il repertorio nazionale dei dati territoriali, [...]
                costituisce il
                catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di
                dati territoriali" (Dlgs.
                32/2010, art.5).

                Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati
                nel luglio 2013 e
                gennaio 2014 dal Joint Research Centre della
                Commissione Europea (su
                richiesta dell'Agenzia per l'Italia Digitale) hanno
                dimostrato che il
                servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati
                raccolti sono
                perfettamente conformi a quanto previsto dai
                Regolamenti 1205/2008
                (metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della
                Commissione Europea, nonché
                alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i
                metadati, e 3.1 del
                2011 per i servizi di discovery).
                In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha
                riportato 4412 metadati
                "passed" e 412 "passed with warnings" su un totale di
                5540 metadati
                sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati
                disponibili sono 6143).
                Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi
                totale per i metadati di
                dataset e serie (4415 su 4462).
                Questo è un risultato importante ed è da notare che
                risulta essere migliore
                rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
                Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
                http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

                Sottolineiamo che è importante che la registrazione
                del servizio sia fatta
                al più presto perché:
                1. la disponibilità dei metadati italiani nel
                catalogo europeo serve a
                dare visibilità alle informazioni territoriali
                esistenti in Italia, il tutto
                proiettato a:
                       i. supportare le politiche ambientali nazionali
                e comunitarie
                       ii. favorire la conoscenza e la promozione del
                nostro territorio;
                2. l'iniziale disponibilità di metadati potrà
                innescare un processo
                virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a
                conferire i metadati
                all'RNDT per far conoscere le attività
                dell'amministrazione su scala
                internazionale;
                3. per incentivare la realizzazione di servizi
                innovativi da parte di
                professionisti, consulenti e PMI locali da offrire
                agli enti locali sulla
                base della disponibilità di dati;
                4. per istanziare il ruolo del "nodo" Italia
                all'interno della rete;
                5. per dare riconoscimento e visibilità alle
                persone che, su scala
                diversa, hanno attivamente operato per la
                realizzazione dell'infrastruttura
                e dei servizi.

                *Conclusioni*
                Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP
                INSPIRE italiano a
                comunicare al più presto al JRC l'indirizzo del
                servizio CSW di RNDT
                affinché questo venga registrato come primo endpoint
                italiano in INSPIRE.

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image-da-ispire.gif

Ciao PG,

Come vedi ti ho risposto dove si trova il ParentiIdentifier nella documentazione che si scarica da JRC.

Puoi per favore rispondermi spiegandomi se ti torna che in INspire tale campo ci sia (sebbene non sia valorizzabile nell'editor di Inspire che mi citavi) ,
o se si tratta di un errore nelle specifiche che si scarcano da JRC (tutto ci sta'), ma vorrei arrivare a capire veramente.

Al momento trovo solo cose differenti a seconda di dove vado a leggere.
E concorderai con me che qui si tratta di capire piuttosto che di dire ha ragione tizio o caio.
Cosa quest'ultima che interessa zero.

Andrea.

On 10/02/2014 13:54, aperi2007 wrote:

Ciao,
nessuna polemica per carita'.

Tra l'altro capisco che probabilmente è sfuggito il dettaglio dal documento isnpire.
Per cui mi provi a spiegare.
:slight_smile:

Pero' consentimi prima di replicare alla tua prima affermazione , di nuovo senza polemica.
:slight_smile:

dire che "non aveva chiara la questione" non è offensivo.
NOn vorrei che i toni si alzassero inutilmente e finissero per distrarci dal vero obiettivo che è chiarire l'equivoco DRAMMATICO sulla scheda Inspire.
:slight_smile:

Punto 1)
Continui a citare punti differenti da quelli interessati dalla questione.
:slight_smile:

Cerca nella documentazione di Inspire dove sta l'attributo FileIndentifier , e cerca li' intorno l'attributo "parentidentifier",
che come dice il nome è "parente".

:))

Giusto per essere piu' esaustivo ho fatto io questa azione:
se vado sul sito di JRC trovo scritto:

"Guidelines based on EN ISO 19115 and EN ISO 19119 "
Intanto ci trovo scritto
"based on iso19115" ?
E gia' questo fa' pensare che forse forse devo attenermi anche a quel che dice ISO19115.

Puo' darsi, ma anche no.
Vediam di trovare questo attribtuo ParentIdentifier.

Proviamo a leggere il documento che si scarica dal sito di JRC, eh ?
a pagina 70 ce una immagine ne catturo un pezzettino.
:slight_smile:

Che allego a questa emal.
come puoi vedere nella medesima sezione del FileIdentifier, ci sta anche un campo che si chiama "ParentIdenfier".

Tale sezione è la root della scheda Metadata.
In tale sezione si mettono iferimenti espliciti alla scheda di metadato.
Per cui ci si mette sia il FileIdentifier che il ParentIdentifier.

PSero di aver risposto in maniera esaustiva.

Salutoni,

Andrea.

On 10/02/2014 13:18, Piergiorgio Cipriano wrote:

Ti rispondo senza polemica.
Prima di tutto dovresti conoscere come è nato l'Editor.
Si tratta di questo: https://joinup.ec.europa.eu/software/euosme/home
E' stato sviluppato nell'ambito del progetto EuroGEOSS da una ragazza che ha lavorato in JRC ovviamente a stretto contatto con le persone che hanno seguito la definizione delle specifiche metadata Inspire!!

Pensare che "chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione" è abbastanza azzardato, oltre che offensivo per la diretta interessata e per i colleghi JRC.

In merito al parentId ... mi dici per favore dove trovi scritto che è previsto in INSPIRE?
Cortesemente, apri il Regolamento 1205/2008 a pag. 7 e leggi cosa è chiesto:

    /*10. METADATA ON METADATA*
    //For the purposes of Article 5(1) of Directive 2007/2/EC the
    following metadata elements shall be provided:
    //*10.1. Metadata point of contact*
    //This is the description of the organisation responsible for the
    creation and maintenance of the metadata.
    //This description shall include:
    //--- the name of the organisation as free text,
    //--- a contact e-mail address as a character string.
    //*10.2. Metadata date*
    //The date which specifies when the metadata record was created
    or updated.
    //This date shall be expressed in conformity with ISO 8601.
    //*10.3. Metadata language*
    //This is the language in which the metadata elements are expressed.
    //The value domain of this metadata element is limited to the
    official languages of the Community expressed in
    //conformity with ISO 639-2./

Poi, prova ad aprire le technical guidelines e vai a pag.13.
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf
e dimmi se vedi da qualche parte un constraint che richieda il parentId.

Idem a pag. 58: per i "metadata on metadata" (che è la parte in cui fai confusione tu) si parla solo di:
- metadata point of contact
- metadata date
- metadata language

INSPIRE, infatti, non richiede nemmeno l'identificatore del file di metadato (fileIdentifier) anche se chi ha scritto l'Editor ha pensato bene di aggiungerlo nella creazione del file xml.

Per concludere: scrivere "Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di "spalla tonda" e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempioche contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset." ... di nuovo non ha molto senso, visto che non si tratta di un lavoro fatto da cardinali riuniti in conclave, ma di tantissime persone (JRC e decine di altre organizzazioni).
Inoltre, visto che INSPIRE ha previsto da subito meccanismi di feedback e commenti sulle varie bozze, perché non hai inviato questa tua richiesta di un xml di esempio serie-dataset (che condivido!) a suo tempo?

Passo e chiudo.

pg
______________________________
Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 10 febbraio 2014 12:14, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com <mailto:aperi2007@gmail.com>> ha scritto:

    PG,

    l'edtor n linea che propone il portale inspire, non è di per se'
    dirimentedella questione.
    Perche' potrebbe benissimo trattarsi che chi ha scritto quel
    aggeggino non aveva chiaro la questione.
    :)
    E poi il suo funzionamento è abbastanza ambiguo visto che
    consente di definire separatamente serie e datasets. E non
    prevede allcune forma di legame.

    Passando invece al documento che mi hai indicato.

    a pag.79:

    <gmd:fileIdentifier>
    <gco:CharacterString>f9ee6623-cf4c-11e1-9105-0017085a97ab</gco:CharacterString>
    </gmd:fileIdentifier>

    nella stessa scheda il campo RS_Identifier viene valorizzato con
    questi altri valori:

    <gmd:RS_Identifier>
    <gmd:code>
    <gco:CharacterString>http://rdsi.jrc.ec.europa.eu/id/dataset/ccm2.1/lakes&lt;/gco:CharacterString&gt;

    Gia' questo dorebbe mettere in sospetto.
    Che forse li' sul campo resource non ci va un codice tipo UUD,
    visto che in questo caso ci viene scritto un codice piu' parlante.
    E comunque differente da quella in FileIdentifier.
    La ragione di questa differenza è che qui sul campo "resource" ci
    si riferisce all'identificativo della risorse, ma poiche' siamo
    nella sezione
    DataIdentification la risorsa a cui ci si riferisce è il dataset
    dei dti.
    Mentre il parent-Identifier e il FileIdentifier sono collocati in
    altra parte della scheda, dove la risorca a cui ci si riferisce è
    la scheda di metadato (i concetti di "resource" vanno
    contestualizzati in base alla sezione dove ci si trova)

    Quindi qui ci si riferisce al codice identificativo del dataset e
    non della scheda di metainformazione.

    Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di
    "spalla tonda" e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio
    che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che
    fosse parente di una dataset. Per chiarire una volta per tutte.
    (forse su le specs ISO19115 un tale esmepio ci potrebbe essere),
    per cui ha alimentato questo drammatico equivoco.

    Detto questo io non so piu' che altro dire.
    :)

    Il giorno 10 febbraio 2014 11:22, Piergiorgio Cipriano
    <pg.cipriano@gmail.com <mailto:pg.cipriano@gmail.com>> ha scritto:

        Andrea,
        INSPIRE non prevede il parentId per gestire le Serie.
        INSPIRE prevede l'id del metadato (1) e quello della risorsa (2):

        (1)
        <gmd:fileIdentifier>
        <gco:CharacterString>123456</gco:CharacterString>
        </gmd:fileIdentifier>

        (2)
        <gmd:identifier>
        <gmd:RS_Identifier>
        <gmd:code>
        <gco:CharacterString>123456</gco:CharacterString>
        </gmd:code>
        <gmd:codeSpace>
        <gco:CharacterString>miocodespace</gco:CharacterString>
        </gmd:codeSpace>
        </gmd:RS_Identifier>
        </gmd:identifier>

        Esempio:
        http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/7c46933a.xml

        Oppure:
        http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf
        (pagg. 79,80)

        pg

        Il giorno 10 febbraio 2014 11:11, Andrea Peri
        <aperi2007@gmail.com <mailto:aperi2007@gmail.com>> ha scritto:

            Salve,
            avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:

            Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo
            solo e solamente nel caso in cui la scheda dataset e'
            legata a una scheda di tipo serie.
            Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia
            usato per indicare la storicita' della scheda dataset. E
            addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo
            serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo
            FileIdentifier.
            Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati
            differenti rispetto a Inspire.

            Nell'affrontare questi tests di inspire,
            il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo
            ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che
            poi sono quelle ISO)
             ?

            O a confermato le schede con i valori di storicita'
            inseriti in tale campo.

            Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire
            , il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente
            schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?

            Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio
            tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

            Grazie,

            Il giorno 10 febbraio 2014 10:19, stefano campus
            <skampus@gmail.com <mailto:skampus@gmail.com>> ha scritto:

                *Premessa*
                INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno
                un endpoint nazionale
                per il discovery di metadati.
                Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su
                28) ha soddisfatto
                questo requisito registrando il proprio riferimento
                nazionale nel geoportale
                INSPIRE:
                http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
                In particolare, come si può vedere, alcuni paesi
                hanno registrato più di un
                endpoint, come l'Austria, il Belgio e la Lettonia: è
                infatti possibile
                registrarne anche più di uno per paese.
                A differenza di ciò, l'Italia non ha ancora alcun
                endpoint registrato per il
                servizio di discovery.
                Per questa registrazione è necessaria una semplice
                comunicazione (email) del
                National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno
                delegato dal NCP) indirizzata
                a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu
                <mailto:env-inspire@ec.europa.eu>) ed per conoscenza JRC
                (michael.lutz@jrc.ec.europa.eu
                <mailto:michael.lutz@jrc.ec.europa.eu>).

                *Domanda*
                Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è
                ancora stato registrato come
                endpoint italiano?

                Dal punto di vista normativo, sia il recepimento
                della Direttiva INSPIRE
                (Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell'Amministrazione
                Digitale riportano che
                RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
                "Il repertorio nazionale dei dati territoriali, [...]
                costituisce il
                catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di
                dati territoriali" (Dlgs.
                32/2010, art.5).

                Dal punto di vista tecnico-operativo i test
                effettuati nel luglio 2013 e
                gennaio 2014 dal Joint Research Centre della
                Commissione Europea (su
                richiesta dell'Agenzia per l'Italia Digitale) hanno
                dimostrato che il
                servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei
                metadati raccolti sono
                perfettamente conformi a quanto previsto dai
                Regolamenti 1205/2008
                (metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della
                Commissione Europea, nonché
                alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per
                i metadati, e 3.1 del
                2011 per i servizi di discovery).
                In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha
                riportato 4412 metadati
                "passed" e 412 "passed with warnings" su un totale di
                5540 metadati
                sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati
                disponibili sono 6143).
                Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi
                totale per i metadati di
                dataset e serie (4415 su 4462).
                Questo è un risultato importante ed è da notare che
                risulta essere migliore
                rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
                Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
                http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

                Sottolineiamo che è importante che la registrazione
                del servizio sia fatta
                al più presto perché:
                1. la disponibilità dei metadati italiani nel
                catalogo europeo serve a
                dare visibilità alle informazioni territoriali
                esistenti in Italia, il tutto
                proiettato a:
                       i. supportare le politiche ambientali
                nazionali e comunitarie
                       ii. favorire la conoscenza e la promozione
                del nostro territorio;
                2. l'iniziale disponibilità di metadati potrà
                innescare un processo
                virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello
                a conferire i metadati
                all'RNDT per far conoscere le attività
                dell'amministrazione su scala
                internazionale;
                3. per incentivare la realizzazione di servizi
                innovativi da parte di
                professionisti, consulenti e PMI locali da offrire
                agli enti locali sulla
                base della disponibilità di dati;
                4. per istanziare il ruolo del "nodo" Italia
                all'interno della rete;
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Andrea,
vorrei evitare di annoiare gli altri in lista … io personalmente ho sempre pensato che i metadati facciano venire molto sonno!

So benissimo che il fileIdentifier ed il parentId sono raffigurati nel diagramma di classe a pag.70.
Ma la tua attenzione dovrebbe cadere non su quel diagramma di classi, ma su quanto è richiesto da Inspire come OBBLIGO.
Ed in questo caso troveresti che NON sono previsti, nel senso che NON sono obbligatori: cioè se hai un file xml senza quei due elementi, e lo validi con il validator INSPIRE, non dà errori;

Qui trovi il file xml di esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/provaAP.xml

… e qui sotto il link al report generato dal Validator INSPIRE:

http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-5a8d8970-9254-11e3-a6f9-52540004b857_20140210-140754/datasets/1/

Spero basti per convincerti :slight_smile:
Passo e chiudo, stavolta davvero (vado a pranzo)

···

pg


Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 10 febbraio 2014 13:54, aperi2007 <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Ciao,
nessuna polemica per carita’.

Tra l’altro capisco che probabilmente è sfuggito il dettaglio dal documento isnpire.
Per cui mi provi a spiegare.
:slight_smile:

Pero’ consentimi prima di replicare alla tua prima affermazione , di nuovo senza polemica.
:slight_smile:

dire che “non aveva chiara la questione” non è offensivo.
NOn vorrei che i toni si alzassero inutilmente e finissero per distrarci dal vero obiettivo che è chiarire l’equivoco DRAMMATICO sulla scheda Inspire.
:slight_smile:

Punto 1)
Continui a citare punti differenti da quelli interessati dalla questione.
:slight_smile:

Cerca nella documentazione di Inspire dove sta l’attributo FileIndentifier , e cerca li’ intorno l’attributo “parentidentifier”,
che come dice il nome è “parente”.

:))

Giusto per essere piu’ esaustivo ho fatto io questa azione:
se vado sul sito di JRC trovo scritto:

"Guidelines based on EN ISO 19115 and EN ISO 19119 "
Intanto ci trovo scritto
“based on iso19115” ?
E gia’ questo fa’ pensare che forse forse devo attenermi anche a quel che dice ISO19115.

Puo’ darsi, ma anche no.
Vediam di trovare questo attribtuo ParentIdentifier.

Proviamo a leggere il documento che si scarica dal sito di JRC, eh ?
a pagina 70 ce una immagine ne catturo un pezzettino.
:slight_smile:

Che allego a questa emal.
come puoi vedere nella medesima sezione del FileIdentifier, ci sta anche un campo che si chiama “ParentIdenfier”.

Tale sezione è la root della scheda Metadata.
In tale sezione si mettono iferimenti espliciti alla scheda di metadato.
Per cui ci si mette sia il FileIdentifier che il ParentIdentifier.

PSero di aver risposto in maniera esaustiva.

Salutoni,

Andrea.

On 10/02/2014 13:18, Piergiorgio Cipriano wrote:

Ti rispondo senza polemica.
Prima di tutto dovresti conoscere come è nato l’Editor.
Si tratta di questo: https://joinup.ec.europa.eu/software/euosme/home
E’ stato sviluppato nell’ambito del progetto EuroGEOSS da una ragazza che ha lavorato in JRC ovviamente a stretto contatto con le persone che hanno seguito la definizione delle specifiche metadata Inspire!!

Pensare che “chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione” è abbastanza azzardato, oltre che offensivo per la diretta interessata e per i colleghi JRC.

In merito al parentId … mi dici per favore dove trovi scritto che è previsto in INSPIRE?
Cortesemente, apri il Regolamento 1205/2008 a pag. 7 e leggi cosa è chiesto:

10. METADATA ON METADATA
For the purposes of Article 5(1) of Directive 2007/2/EC the following metadata elements shall be provided:
10.1. Metadata point of contact
This is the description of the organisation responsible for the creation and maintenance of the metadata.
This description shall include:
— the name of the organisation as free text,
— a contact e-mail address as a character string.
10.2. Metadata date
The date which specifies when the metadata record was created or updated.
This date shall be expressed in conformity with ISO 8601.
10.3. Metadata language
This is the language in which the metadata elements are expressed.
The value domain of this metadata element is limited to the official languages of the Community expressed in
conformity with ISO 639-2.

Poi, prova ad aprire le technical guidelines e vai a pag.13.
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf

e dimmi se vedi da qualche parte un constraint che richieda il parentId.

Idem a pag. 58: per i “metadata on metadata” (che è la parte in cui fai confusione tu) si parla solo di:

  • metadata point of contact
  • metadata date
  • metadata language

INSPIRE, infatti, non richiede nemmeno l’identificatore del file di metadato (fileIdentifier) anche se chi ha scritto l’Editor ha pensato bene di aggiungerlo nella creazione del file xml.

Per concludere: scrivere “Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di “spalla tonda” e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset.” … di nuovo non ha molto senso, visto che non si tratta di un lavoro fatto da cardinali riuniti in conclave, ma di tantissime persone (JRC e decine di altre organizzazioni).
Inoltre, visto che INSPIRE ha previsto da subito meccanismi di feedback e commenti sulle varie bozze, perché non hai inviato questa tua richiesta di un xml di esempio serie-dataset (che condivido!) a suo tempo?

Passo e chiudo.

pg


Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 10 febbraio 2014 12:14, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

PG,

l’edtor n linea che propone il portale inspire, non è di per se’ dirimentedella questione.
Perche’ potrebbe benissimo trattarsi che chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione.
:slight_smile:

E poi il suo funzionamento è abbastanza ambiguo visto che consente di definire separatamente serie e datasets. E non prevede allcune forma di legame.

Passando invece al documento che mi hai indicato.

a pag.79:

gmd:fileIdentifier
gco:CharacterStringf9ee6623-cf4c-11e1-9105-0017085a97ab</gco:CharacterString>
</gmd:fileIdentifier>

nella stessa scheda il campo RS_Identifier viene valorizzato con questi altri valori:

gmd:RS_Identifier
gmd:code
gco:CharacterStringhttp://rdsi.jrc.ec.europa.eu/id/dataset/ccm2.1/lakes</gco:CharacterString>

Gia’ questo dorebbe mettere in sospetto.
Che forse li’ sul campo resource non ci va un codice tipo UUD, visto che in questo caso ci viene scritto un codice piu’ parlante.
E comunque differente da quella in FileIdentifier.
La ragione di questa differenza è che qui sul campo “resource” ci si riferisce all’identificativo della risorse, ma poiche’ siamo nella sezione
DataIdentification la risorsa a cui ci si riferisce è il dataset dei dti.
Mentre il parent-Identifier e il FileIdentifier sono collocati in altra parte della scheda, dove la risorca a cui ci si riferisce è la scheda di metadato (i concetti di “resource” vanno contestualizzati in base alla sezione dove ci si trova)

Quindi qui ci si riferisce al codice identificativo del dataset e non della scheda di metainformazione.

Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di “spalla tonda” e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio
che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset. Per chiarire una volta per tutte.
(forse su le specs ISO19115 un tale esmepio ci potrebbe essere),
per cui ha alimentato questo drammatico equivoco.

Detto questo io non so piu’ che altro dire.
:slight_smile:

Il giorno 10 febbraio 2014 11:22, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Andrea,

INSPIRE non prevede il parentId per gestire le Serie.
INSPIRE prevede l’id del metadato (1) e quello della risorsa (2):

(1)

gmd:fileIdentifier

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:fileIdentifier>

(2)

gmd:identifier

gmd:RS_Identifier

gmd:code

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:code>

gmd:codeSpace

gco:CharacterStringmiocodespace</gco:CharacterString>

</gmd:codeSpace>

</gmd:RS_Identifier>

</gmd:identifier>

Esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/7c46933a.xml

Oppure:
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf (pagg. 79,80)

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

pg

Il giorno 10 febbraio 2014 11:11, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Salve,
avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:

Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo solo e solamente nel caso in cui la scheda dataset e’ legata a una scheda di tipo serie.
Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia usato per indicare la storicita’ della scheda dataset. E addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo FileIdentifier.
Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati differenti rispetto a Inspire.

Nell’affrontare questi tests di inspire,

il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che poi sono quelle ISO)
?

O a confermato le schede con i valori di storicita’ inseriti in tale campo.

Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire , il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?

Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

Grazie,


Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell’Associazione GFOSS.it.
666 iscritti al 22.7.2013

Il giorno 10 febbraio 2014 10:19, stefano campus <skampus@gmail.com> ha scritto:

Premessa
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del
National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata
a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC
(michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

Domanda
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su
richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
    dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
    proiettato a:
    i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
    virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
    all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
    internazionale;
  3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di
    professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla
    base della disponibilità di dati;
  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
    diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura
    e dei servizi.

Conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
comunicare al più presto al JRC l’indirizzo del servizio CSW di RNDT
affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.

Firmatari (in ordine alfabetico)
Associazione Stati generali dell’innovazione
Giovanni Allegri
Roberto Angeletti, ExportToCanoma blog
Andrea Antonello
Fulvio Ananasso, Stati generali dell’innovazione
Associazione Stati Generali dell’Innovazione
Associazione italiana per l’informazione geografica libera - GFOSS.it
Ugo Bonelli, Stati generali dell’innovazione
Andrea Borruso
Stefano Campus
Giovanni Ciardi
Piergiorgio Cipriano
Bruno Conte, Stati generali dell’innovazione, Social4Social
Simone Cortesi
Laura Criscuolo
Antonio D’Argenio, Nadir
Margherita Di Leo
Alessio Di Lorenzo
Gianfranco Di Pietro, Geofunction
Antonio Falciano
Sergio Farruggia, Stati Generali dell’Innovazione, AMFM GIS Italia
Daniela Ferrari
Maurizio Foderà, Kartoblog
Marco Fratoddi, Stati generali dell’innovazione
Antonio Fregoli, MNDAssociation
Pietro Blu Giandonato
Cesare Gerbino
Simone Giannecchini
Jacopo Grazzini
Nicola Guarino, ISTC-CNR
Giuseppe Iacono, Stati generali dell’innovazione
Carlo Infante, Stati generali dell’innovazione, Urban Experience
Andrea Latino, Stati generali dell’innovazione
Simone Lella
Walter Lorenzetti, gis3w
Jody Marca
Flavia Marzano, Stati Generali dell’Innovazione e Rete WISTER
Giacomo Martirano, Epsilon Italia, coordinatore progetto smeSpire
Stefania Morrone, Epsilon Italia
Lorenzo Orlando, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Oggioni
Mariella Pappalepore, Planetek Italia
Stefano Parodi, GeoWebLog
Lorenzo Perone
Emma Pietrafesa, Stati generali dell’innovazione (Rete WISTER)
Renzo Provedel, Stati generali dell’innovazione, SOSLOG
Angelo Quaglia
Morena Ragone, Stati generali dell’innovazione
Paolo Russo, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Sarretta
Monica Sebillo, AMFM GIS Italia
Gian Bartolomeo Siletto
Claudia Spinnato, Consorzio TICONZERO
Lorenzino Vaccari, Provincia Autonoma Trento
Franco Vico, AMFM GIS Italia
Fabio Vinci, Epsilon Italia
Massimo Zotti


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666 iscritti al 22.7.2013

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Grazie della risposta, ora che entriamo nello specifico la cosa si fa’ veramente utile e non credo che possa annoiare.
Chi non vuole non legge, ma i mtd sono importanti per chi opera con i dati geografici.

Venendo alla tua risposta:

No, non mi convince.

Perche’ l’obbligatorieta’ di tale campo è legata al suo impiego.

Questo campo (ParentIdentifer), infatti va riempito solamente nei casi in cui una scheda è parente di una altra.
Per questo non è stato messo obbligatorio.

Inoltre, un dettglio che moltospesso sfugge è che questa compilazione è fatta su una scheda XML.
Nell’xml e in particolare su quello dei metadati.

Vige la regola che un campo se vuoto non va inserito.
Ovvero, vanno inseriti nel xml solo gli elmenti valorizzati.

Nei casi in cui il ParentIdentifier non serve perche’ non ci sono parenti (e quindi sarebbe nullo/vuoto) tale campo non va messo.
Per questo non si trova in alcuni esempi di datasets. Perche’ sono datasets che non hanno padre e quindi tale campo essendo vuoto iene omesso.

Venendo alla obiezione che non è citato nel regolament di Inspire:
Il regolamento si riferisce ai contenuti informatiivi, entre questo campo essendo primriamente applicativo (perche’ serve per realizzare un legame di parentela tra due schede distinte) , non attiene ai contenuti informativi della singola scheda, e quindi capico bene che non sia citato nel regolamento.

Pero’ nel regolamento si dice che si fa’ riferimento alle specifiche ISO19115 e tanto basta.

A maggior riprova, nel regolamente non è citato neanche il campo FileIdentifier, eppure tale campo è usato.
:slight_smile:

Andrea.

···

Il giorno 10 febbraio 2014 14:14, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Andrea,
vorrei evitare di annoiare gli altri in lista … io personalmente ho sempre pensato che i metadati facciano venire molto sonno!

So benissimo che il fileIdentifier ed il parentId sono raffigurati nel diagramma di classe a pag.70.
Ma la tua attenzione dovrebbe cadere non su quel diagramma di classi, ma su quanto è richiesto da Inspire come OBBLIGO.
Ed in questo caso troveresti che NON sono previsti, nel senso che NON sono obbligatori: cioè se hai un file xml senza quei due elementi, e lo validi con il validator INSPIRE, non dà errori;

Qui trovi il file xml di esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/provaAP.xml

… e qui sotto il link al report generato dal Validator INSPIRE:

http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-5a8d8970-9254-11e3-a6f9-52540004b857_20140210-140754/datasets/1/

Spero basti per convincerti :slight_smile:
Passo e chiudo, stavolta davvero (vado a pranzo)

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

pg


Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 10 febbraio 2014 13:54, aperi2007 <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Ciao,
nessuna polemica per carita’.

Tra l’altro capisco che probabilmente è sfuggito il dettaglio dal documento isnpire.
Per cui mi provi a spiegare.
:slight_smile:

Pero’ consentimi prima di replicare alla tua prima affermazione , di nuovo senza polemica.
:slight_smile:

dire che “non aveva chiara la questione” non è offensivo.
NOn vorrei che i toni si alzassero inutilmente e finissero per distrarci dal vero obiettivo che è chiarire l’equivoco DRAMMATICO sulla scheda Inspire.
:slight_smile:

Punto 1)
Continui a citare punti differenti da quelli interessati dalla questione.
:slight_smile:

Cerca nella documentazione di Inspire dove sta l’attributo FileIndentifier , e cerca li’ intorno l’attributo “parentidentifier”,
che come dice il nome è “parente”.

:))

Giusto per essere piu’ esaustivo ho fatto io questa azione:
se vado sul sito di JRC trovo scritto:

"Guidelines based on EN ISO 19115 and EN ISO 19119 "
Intanto ci trovo scritto
“based on iso19115” ?
E gia’ questo fa’ pensare che forse forse devo attenermi anche a quel che dice ISO19115.

Puo’ darsi, ma anche no.
Vediam di trovare questo attribtuo ParentIdentifier.

Proviamo a leggere il documento che si scarica dal sito di JRC, eh ?
a pagina 70 ce una immagine ne catturo un pezzettino.
:slight_smile:

Che allego a questa emal.
come puoi vedere nella medesima sezione del FileIdentifier, ci sta anche un campo che si chiama “ParentIdenfier”.

Tale sezione è la root della scheda Metadata.
In tale sezione si mettono iferimenti espliciti alla scheda di metadato.
Per cui ci si mette sia il FileIdentifier che il ParentIdentifier.

PSero di aver risposto in maniera esaustiva.

Salutoni,

Andrea.

On 10/02/2014 13:18, Piergiorgio Cipriano wrote:

Ti rispondo senza polemica.
Prima di tutto dovresti conoscere come è nato l’Editor.
Si tratta di questo: https://joinup.ec.europa.eu/software/euosme/home
E’ stato sviluppato nell’ambito del progetto EuroGEOSS da una ragazza che ha lavorato in JRC ovviamente a stretto contatto con le persone che hanno seguito la definizione delle specifiche metadata Inspire!!

Pensare che “chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione” è abbastanza azzardato, oltre che offensivo per la diretta interessata e per i colleghi JRC.

In merito al parentId … mi dici per favore dove trovi scritto che è previsto in INSPIRE?
Cortesemente, apri il Regolamento 1205/2008 a pag. 7 e leggi cosa è chiesto:

10. METADATA ON METADATA
For the purposes of Article 5(1) of Directive 2007/2/EC the following metadata elements shall be provided:
10.1. Metadata point of contact
This is the description of the organisation responsible for the creation and maintenance of the metadata.
This description shall include:
— the name of the organisation as free text,
— a contact e-mail address as a character string.
10.2. Metadata date
The date which specifies when the metadata record was created or updated.
This date shall be expressed in conformity with ISO 8601.
10.3. Metadata language
This is the language in which the metadata elements are expressed.
The value domain of this metadata element is limited to the official languages of the Community expressed in
conformity with ISO 639-2.

Poi, prova ad aprire le technical guidelines e vai a pag.13.
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf

e dimmi se vedi da qualche parte un constraint che richieda il parentId.

Idem a pag. 58: per i “metadata on metadata” (che è la parte in cui fai confusione tu) si parla solo di:

  • metadata point of contact
  • metadata date
  • metadata language

INSPIRE, infatti, non richiede nemmeno l’identificatore del file di metadato (fileIdentifier) anche se chi ha scritto l’Editor ha pensato bene di aggiungerlo nella creazione del file xml.

Per concludere: scrivere “Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di “spalla tonda” e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset.” … di nuovo non ha molto senso, visto che non si tratta di un lavoro fatto da cardinali riuniti in conclave, ma di tantissime persone (JRC e decine di altre organizzazioni).
Inoltre, visto che INSPIRE ha previsto da subito meccanismi di feedback e commenti sulle varie bozze, perché non hai inviato questa tua richiesta di un xml di esempio serie-dataset (che condivido!) a suo tempo?

Passo e chiudo.

pg


Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 10 febbraio 2014 12:14, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

PG,

l’edtor n linea che propone il portale inspire, non è di per se’ dirimentedella questione.
Perche’ potrebbe benissimo trattarsi che chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione.
:slight_smile:

E poi il suo funzionamento è abbastanza ambiguo visto che consente di definire separatamente serie e datasets. E non prevede allcune forma di legame.

Passando invece al documento che mi hai indicato.

a pag.79:

gmd:fileIdentifier
gco:CharacterStringf9ee6623-cf4c-11e1-9105-0017085a97ab</gco:CharacterString>
</gmd:fileIdentifier>

nella stessa scheda il campo RS_Identifier viene valorizzato con questi altri valori:

gmd:RS_Identifier
gmd:code
gco:CharacterStringhttp://rdsi.jrc.ec.europa.eu/id/dataset/ccm2.1/lakes</gco:CharacterString>

Gia’ questo dorebbe mettere in sospetto.
Che forse li’ sul campo resource non ci va un codice tipo UUD, visto che in questo caso ci viene scritto un codice piu’ parlante.
E comunque differente da quella in FileIdentifier.
La ragione di questa differenza è che qui sul campo “resource” ci si riferisce all’identificativo della risorse, ma poiche’ siamo nella sezione
DataIdentification la risorsa a cui ci si riferisce è il dataset dei dti.
Mentre il parent-Identifier e il FileIdentifier sono collocati in altra parte della scheda, dove la risorca a cui ci si riferisce è la scheda di metadato (i concetti di “resource” vanno contestualizzati in base alla sezione dove ci si trova)

Quindi qui ci si riferisce al codice identificativo del dataset e non della scheda di metainformazione.

Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di “spalla tonda” e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio
che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset. Per chiarire una volta per tutte.
(forse su le specs ISO19115 un tale esmepio ci potrebbe essere),
per cui ha alimentato questo drammatico equivoco.

Detto questo io non so piu’ che altro dire.
:slight_smile:

Il giorno 10 febbraio 2014 11:22, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Andrea,

INSPIRE non prevede il parentId per gestire le Serie.
INSPIRE prevede l’id del metadato (1) e quello della risorsa (2):

(1)

gmd:fileIdentifier

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:fileIdentifier>

(2)

gmd:identifier

gmd:RS_Identifier

gmd:code

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:code>

gmd:codeSpace

gco:CharacterStringmiocodespace</gco:CharacterString>

</gmd:codeSpace>

</gmd:RS_Identifier>

</gmd:identifier>

Esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/7c46933a.xml

Oppure:
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf (pagg. 79,80)

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

pg

Il giorno 10 febbraio 2014 11:11, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Salve,
avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:

Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo solo e solamente nel caso in cui la scheda dataset e’ legata a una scheda di tipo serie.
Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia usato per indicare la storicita’ della scheda dataset. E addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo FileIdentifier.
Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati differenti rispetto a Inspire.

Nell’affrontare questi tests di inspire,

il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che poi sono quelle ISO)
?

O a confermato le schede con i valori di storicita’ inseriti in tale campo.

Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire , il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?

Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

Grazie,


Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell’Associazione GFOSS.it.
666 iscritti al 22.7.2013

Il giorno 10 febbraio 2014 10:19, stefano campus <skampus@gmail.com> ha scritto:

Premessa
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del
National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata
a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC
(michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

Domanda
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su
richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
    dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
    proiettato a:
    i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
    virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
    all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
    internazionale;
  3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di
    professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla
    base della disponibilità di dati;
  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
    diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura
    e dei servizi.

Conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
comunicare al più presto al JRC l’indirizzo del servizio CSW di RNDT
affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.

Firmatari (in ordine alfabetico)
Associazione Stati generali dell’innovazione
Giovanni Allegri
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Morena Ragone, Stati generali dell’innovazione
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Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Ri-invio la email perche’ mi è arrivato un messaggio dal quale ho capito che meta’ roba che avevo inviato a supproto delle mie teroie mi e’ stata cassata.

Chiedo scusa se a quacuno arriva quindi doppia.

···

Il giorno 10 febbraio 2014 14:52, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Grazie della risposta, ora che entriamo nello specifico la cosa si fa’ veramente utile e non credo che possa annoiare.
Chi non vuole non legge, ma i mtd sono importanti per chi opera con i dati geografici.

Venendo alla tua risposta:

No, non mi convince.

Perche’ l’obbligatorieta’ di tale campo è legata al suo impiego.

Questo campo (ParentIdentifer), infatti va riempito solamente nei casi in cui una scheda è parente di una altra.
Per questo non è stato messo obbligatorio.

Inoltre, un dettglio che moltospesso sfugge è che questa compilazione è fatta su una scheda XML.
Nell’xml e in particolare su quello dei metadati.

Vige la regola che un campo se vuoto non va inserito.
Ovvero, vanno inseriti nel xml solo gli elmenti valorizzati.

Nei casi in cui il ParentIdentifier non serve perche’ non ci sono parenti (e quindi sarebbe nullo/vuoto) tale campo non va messo.
Per questo non si trova in alcuni esempi di datasets. Perche’ sono datasets che non hanno padre e quindi tale campo essendo vuoto iene omesso.

Venendo alla obiezione che non è citato nel regolament di Inspire:
Il regolamento si riferisce ai contenuti informatiivi, entre questo campo essendo primriamente applicativo (perche’ serve per realizzare un legame di parentela tra due schede distinte) , non attiene ai contenuti informativi della singola scheda, e quindi capico bene che non sia citato nel regolamento.

Pero’ nel regolamento si dice che si fa’ riferimento alle specifiche ISO19115 e tanto basta.

A maggior riprova, nel regolamente non è citato neanche il campo FileIdentifier, eppure tale campo è usato.
:slight_smile:

Andrea.

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Il giorno 10 febbraio 2014 14:14, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Andrea,
vorrei evitare di annoiare gli altri in lista … io personalmente ho sempre pensato che i metadati facciano venire molto sonno!

So benissimo che il fileIdentifier ed il parentId sono raffigurati nel diagramma di classe a pag.70.
Ma la tua attenzione dovrebbe cadere non su quel diagramma di classi, ma su quanto è richiesto da Inspire come OBBLIGO.
Ed in questo caso troveresti che NON sono previsti, nel senso che NON sono obbligatori: cioè se hai un file xml senza quei due elementi, e lo validi con il validator INSPIRE, non dà errori;

Qui trovi il file xml di esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/provaAP.xml

… e qui sotto il link al report generato dal Validator INSPIRE:

http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-5a8d8970-9254-11e3-a6f9-52540004b857_20140210-140754/datasets/1/

Spero basti per convincerti :slight_smile:
Passo e chiudo, stavolta davvero (vado a pranzo)

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

pg


Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 10 febbraio 2014 13:54, aperi2007 <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Ciao,
nessuna polemica per carita’.

Tra l’altro capisco che probabilmente è sfuggito il dettaglio dal documento isnpire.
Per cui mi provi a spiegare.
:slight_smile:

Pero’ consentimi prima di replicare alla tua prima affermazione , di nuovo senza polemica.
:slight_smile:

dire che “non aveva chiara la questione” non è offensivo.
NOn vorrei che i toni si alzassero inutilmente e finissero per distrarci dal vero obiettivo che è chiarire l’equivoco DRAMMATICO sulla scheda Inspire.
:slight_smile:

Punto 1)
Continui a citare punti differenti da quelli interessati dalla questione.
:slight_smile:

Cerca nella documentazione di Inspire dove sta l’attributo FileIndentifier , e cerca li’ intorno l’attributo “parentidentifier”,
che come dice il nome è “parente”.

:))

Giusto per essere piu’ esaustivo ho fatto io questa azione:
se vado sul sito di JRC trovo scritto:

"Guidelines based on EN ISO 19115 and EN ISO 19119 "
Intanto ci trovo scritto
“based on iso19115” ?
E gia’ questo fa’ pensare che forse forse devo attenermi anche a quel che dice ISO19115.

Puo’ darsi, ma anche no.
Vediam di trovare questo attribtuo ParentIdentifier.

Proviamo a leggere il documento che si scarica dal sito di JRC, eh ?
a pagina 70 ce una immagine ne catturo un pezzettino.
:slight_smile:

Che allego a questa emal.
come puoi vedere nella medesima sezione del FileIdentifier, ci sta anche un campo che si chiama “ParentIdenfier”.

Tale sezione è la root della scheda Metadata.
In tale sezione si mettono iferimenti espliciti alla scheda di metadato.
Per cui ci si mette sia il FileIdentifier che il ParentIdentifier.

PSero di aver risposto in maniera esaustiva.

Salutoni,

Andrea.

On 10/02/2014 13:18, Piergiorgio Cipriano wrote:

Ti rispondo senza polemica.
Prima di tutto dovresti conoscere come è nato l’Editor.
Si tratta di questo: https://joinup.ec.europa.eu/software/euosme/home
E’ stato sviluppato nell’ambito del progetto EuroGEOSS da una ragazza che ha lavorato in JRC ovviamente a stretto contatto con le persone che hanno seguito la definizione delle specifiche metadata Inspire!!

Pensare che “chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione” è abbastanza azzardato, oltre che offensivo per la diretta interessata e per i colleghi JRC.

In merito al parentId … mi dici per favore dove trovi scritto che è previsto in INSPIRE?
Cortesemente, apri il Regolamento 1205/2008 a pag. 7 e leggi cosa è chiesto:

10. METADATA ON METADATA
For the purposes of Article 5(1) of Directive 2007/2/EC the following metadata elements shall be provided:
10.1. Metadata point of contact
This is the description of the organisation responsible for the creation and maintenance of the metadata.
This description shall include:
— the name of the organisation as free text,
— a contact e-mail address as a character string.
10.2. Metadata date
The date which specifies when the metadata record was created or updated.
This date shall be expressed in conformity with ISO 8601.
10.3. Metadata language
This is the language in which the metadata elements are expressed.
The value domain of this metadata element is limited to the official languages of the Community expressed in
conformity with ISO 639-2.

Poi, prova ad aprire le technical guidelines e vai a pag.13.
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf

e dimmi se vedi da qualche parte un constraint che richieda il parentId.

Idem a pag. 58: per i “metadata on metadata” (che è la parte in cui fai confusione tu) si parla solo di:

  • metadata point of contact
  • metadata date
  • metadata language

INSPIRE, infatti, non richiede nemmeno l’identificatore del file di metadato (fileIdentifier) anche se chi ha scritto l’Editor ha pensato bene di aggiungerlo nella creazione del file xml.

Per concludere: scrivere “Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di “spalla tonda” e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset.” … di nuovo non ha molto senso, visto che non si tratta di un lavoro fatto da cardinali riuniti in conclave, ma di tantissime persone (JRC e decine di altre organizzazioni).
Inoltre, visto che INSPIRE ha previsto da subito meccanismi di feedback e commenti sulle varie bozze, perché non hai inviato questa tua richiesta di un xml di esempio serie-dataset (che condivido!) a suo tempo?

Passo e chiudo.

pg


Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 10 febbraio 2014 12:14, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

PG,

l’edtor n linea che propone il portale inspire, non è di per se’ dirimentedella questione.
Perche’ potrebbe benissimo trattarsi che chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione.
:slight_smile:

E poi il suo funzionamento è abbastanza ambiguo visto che consente di definire separatamente serie e datasets. E non prevede allcune forma di legame.

Passando invece al documento che mi hai indicato.

a pag.79:

gmd:fileIdentifier
gco:CharacterStringf9ee6623-cf4c-11e1-9105-0017085a97ab</gco:CharacterString>
</gmd:fileIdentifier>

nella stessa scheda il campo RS_Identifier viene valorizzato con questi altri valori:

gmd:RS_Identifier
gmd:code
gco:CharacterStringhttp://rdsi.jrc.ec.europa.eu/id/dataset/ccm2.1/lakes</gco:CharacterString>

Gia’ questo dorebbe mettere in sospetto.
Che forse li’ sul campo resource non ci va un codice tipo UUD, visto che in questo caso ci viene scritto un codice piu’ parlante.
E comunque differente da quella in FileIdentifier.
La ragione di questa differenza è che qui sul campo “resource” ci si riferisce all’identificativo della risorse, ma poiche’ siamo nella sezione
DataIdentification la risorsa a cui ci si riferisce è il dataset dei dti.
Mentre il parent-Identifier e il FileIdentifier sono collocati in altra parte della scheda, dove la risorca a cui ci si riferisce è la scheda di metadato (i concetti di “resource” vanno contestualizzati in base alla sezione dove ci si trova)

Quindi qui ci si riferisce al codice identificativo del dataset e non della scheda di metainformazione.

Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di “spalla tonda” e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio
che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset. Per chiarire una volta per tutte.
(forse su le specs ISO19115 un tale esmepio ci potrebbe essere),
per cui ha alimentato questo drammatico equivoco.

Detto questo io non so piu’ che altro dire.
:slight_smile:

Il giorno 10 febbraio 2014 11:22, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Andrea,

INSPIRE non prevede il parentId per gestire le Serie.
INSPIRE prevede l’id del metadato (1) e quello della risorsa (2):

(1)

gmd:fileIdentifier

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:fileIdentifier>

(2)

gmd:identifier

gmd:RS_Identifier

gmd:code

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:code>

gmd:codeSpace

gco:CharacterStringmiocodespace</gco:CharacterString>

</gmd:codeSpace>

</gmd:RS_Identifier>

</gmd:identifier>

Esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/7c46933a.xml

Oppure:
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf (pagg. 79,80)

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

pg

Il giorno 10 febbraio 2014 11:11, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Salve,
avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:

Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo solo e solamente nel caso in cui la scheda dataset e’ legata a una scheda di tipo serie.
Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia usato per indicare la storicita’ della scheda dataset. E addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo FileIdentifier.
Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati differenti rispetto a Inspire.

Nell’affrontare questi tests di inspire,

il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che poi sono quelle ISO)
?

O a confermato le schede con i valori di storicita’ inseriti in tale campo.

Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire , il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?

Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

Grazie,


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Premessa
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per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
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In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del
National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata
a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC
(michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

Domanda
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su
richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
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Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
    dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
    proiettato a:
    i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
    virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
    all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
    internazionale;
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  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
    diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura
    e dei servizi.

Conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
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I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell’Associazione GFOSS.it.
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Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Andrea,
getto la spugna, per sfinimento.
Comunque complimenti: sei riuscito a evadere completamente dal topic del messaggio di Stefano Campus (ci sono cascato in pieno!).

Stefano, ripartiamo da capo??

Buona giornata

pg

···

Il giorno 10 febbraio 2014 14:52, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Grazie della risposta, ora che entriamo nello specifico la cosa si fa’ veramente utile e non credo che possa annoiare.
Chi non vuole non legge, ma i mtd sono importanti per chi opera con i dati geografici.

Venendo alla tua risposta:

No, non mi convince.

Perche’ l’obbligatorieta’ di tale campo è legata al suo impiego.

Questo campo (ParentIdentifer), infatti va riempito solamente nei casi in cui una scheda è parente di una altra.
Per questo non è stato messo obbligatorio.

Inoltre, un dettglio che moltospesso sfugge è che questa compilazione è fatta su una scheda XML.
Nell’xml e in particolare su quello dei metadati.

Vige la regola che un campo se vuoto non va inserito.
Ovvero, vanno inseriti nel xml solo gli elmenti valorizzati.

Nei casi in cui il ParentIdentifier non serve perche’ non ci sono parenti (e quindi sarebbe nullo/vuoto) tale campo non va messo.
Per questo non si trova in alcuni esempi di datasets. Perche’ sono datasets che non hanno padre e quindi tale campo essendo vuoto iene omesso.

Venendo alla obiezione che non è citato nel regolament di Inspire:
Il regolamento si riferisce ai contenuti informatiivi, entre questo campo essendo primriamente applicativo (perche’ serve per realizzare un legame di parentela tra due schede distinte) , non attiene ai contenuti informativi della singola scheda, e quindi capico bene che non sia citato nel regolamento.

Pero’ nel regolamento si dice che si fa’ riferimento alle specifiche ISO19115 e tanto basta.

A maggior riprova, nel regolamente non è citato neanche il campo FileIdentifier, eppure tale campo è usato.
:slight_smile:

Andrea.

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Il giorno 10 febbraio 2014 14:14, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Andrea,
vorrei evitare di annoiare gli altri in lista … io personalmente ho sempre pensato che i metadati facciano venire molto sonno!

So benissimo che il fileIdentifier ed il parentId sono raffigurati nel diagramma di classe a pag.70.
Ma la tua attenzione dovrebbe cadere non su quel diagramma di classi, ma su quanto è richiesto da Inspire come OBBLIGO.
Ed in questo caso troveresti che NON sono previsti, nel senso che NON sono obbligatori: cioè se hai un file xml senza quei due elementi, e lo validi con il validator INSPIRE, non dà errori;

Qui trovi il file xml di esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/provaAP.xml

… e qui sotto il link al report generato dal Validator INSPIRE:

http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-5a8d8970-9254-11e3-a6f9-52540004b857_20140210-140754/datasets/1/

Spero basti per convincerti :slight_smile:
Passo e chiudo, stavolta davvero (vado a pranzo)

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

pg


Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 10 febbraio 2014 13:54, aperi2007 <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Ciao,
nessuna polemica per carita’.

Tra l’altro capisco che probabilmente è sfuggito il dettaglio dal documento isnpire.
Per cui mi provi a spiegare.
:slight_smile:

Pero’ consentimi prima di replicare alla tua prima affermazione , di nuovo senza polemica.
:slight_smile:

dire che “non aveva chiara la questione” non è offensivo.
NOn vorrei che i toni si alzassero inutilmente e finissero per distrarci dal vero obiettivo che è chiarire l’equivoco DRAMMATICO sulla scheda Inspire.
:slight_smile:

Punto 1)
Continui a citare punti differenti da quelli interessati dalla questione.
:slight_smile:

Cerca nella documentazione di Inspire dove sta l’attributo FileIndentifier , e cerca li’ intorno l’attributo “parentidentifier”,
che come dice il nome è “parente”.

:))

Giusto per essere piu’ esaustivo ho fatto io questa azione:
se vado sul sito di JRC trovo scritto:

"Guidelines based on EN ISO 19115 and EN ISO 19119 "
Intanto ci trovo scritto
“based on iso19115” ?
E gia’ questo fa’ pensare che forse forse devo attenermi anche a quel che dice ISO19115.

Puo’ darsi, ma anche no.
Vediam di trovare questo attribtuo ParentIdentifier.

Proviamo a leggere il documento che si scarica dal sito di JRC, eh ?
a pagina 70 ce una immagine ne catturo un pezzettino.
:slight_smile:

Che allego a questa emal.
come puoi vedere nella medesima sezione del FileIdentifier, ci sta anche un campo che si chiama “ParentIdenfier”.

Tale sezione è la root della scheda Metadata.
In tale sezione si mettono iferimenti espliciti alla scheda di metadato.
Per cui ci si mette sia il FileIdentifier che il ParentIdentifier.

PSero di aver risposto in maniera esaustiva.

Salutoni,

Andrea.

On 10/02/2014 13:18, Piergiorgio Cipriano wrote:

Ti rispondo senza polemica.
Prima di tutto dovresti conoscere come è nato l’Editor.
Si tratta di questo: https://joinup.ec.europa.eu/software/euosme/home
E’ stato sviluppato nell’ambito del progetto EuroGEOSS da una ragazza che ha lavorato in JRC ovviamente a stretto contatto con le persone che hanno seguito la definizione delle specifiche metadata Inspire!!

Pensare che “chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione” è abbastanza azzardato, oltre che offensivo per la diretta interessata e per i colleghi JRC.

In merito al parentId … mi dici per favore dove trovi scritto che è previsto in INSPIRE?
Cortesemente, apri il Regolamento 1205/2008 a pag. 7 e leggi cosa è chiesto:

10. METADATA ON METADATA
For the purposes of Article 5(1) of Directive 2007/2/EC the following metadata elements shall be provided:
10.1. Metadata point of contact
This is the description of the organisation responsible for the creation and maintenance of the metadata.
This description shall include:
— the name of the organisation as free text,
— a contact e-mail address as a character string.
10.2. Metadata date
The date which specifies when the metadata record was created or updated.
This date shall be expressed in conformity with ISO 8601.
10.3. Metadata language
This is the language in which the metadata elements are expressed.
The value domain of this metadata element is limited to the official languages of the Community expressed in
conformity with ISO 639-2.

Poi, prova ad aprire le technical guidelines e vai a pag.13.
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf

e dimmi se vedi da qualche parte un constraint che richieda il parentId.

Idem a pag. 58: per i “metadata on metadata” (che è la parte in cui fai confusione tu) si parla solo di:

  • metadata point of contact
  • metadata date
  • metadata language

INSPIRE, infatti, non richiede nemmeno l’identificatore del file di metadato (fileIdentifier) anche se chi ha scritto l’Editor ha pensato bene di aggiungerlo nella creazione del file xml.

Per concludere: scrivere “Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di “spalla tonda” e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset.” … di nuovo non ha molto senso, visto che non si tratta di un lavoro fatto da cardinali riuniti in conclave, ma di tantissime persone (JRC e decine di altre organizzazioni).
Inoltre, visto che INSPIRE ha previsto da subito meccanismi di feedback e commenti sulle varie bozze, perché non hai inviato questa tua richiesta di un xml di esempio serie-dataset (che condivido!) a suo tempo?

Passo e chiudo.

pg


Piergiorgio Cipriano
https://twitter.com/PgCipriano

Il giorno 10 febbraio 2014 12:14, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

PG,

l’edtor n linea che propone il portale inspire, non è di per se’ dirimentedella questione.
Perche’ potrebbe benissimo trattarsi che chi ha scritto quel aggeggino non aveva chiaro la questione.
:slight_smile:

E poi il suo funzionamento è abbastanza ambiguo visto che consente di definire separatamente serie e datasets. E non prevede allcune forma di legame.

Passando invece al documento che mi hai indicato.

a pag.79:

gmd:fileIdentifier
gco:CharacterStringf9ee6623-cf4c-11e1-9105-0017085a97ab</gco:CharacterString>
</gmd:fileIdentifier>

nella stessa scheda il campo RS_Identifier viene valorizzato con questi altri valori:

gmd:RS_Identifier
gmd:code
gco:CharacterStringhttp://rdsi.jrc.ec.europa.eu/id/dataset/ccm2.1/lakes</gco:CharacterString>

Gia’ questo dorebbe mettere in sospetto.
Che forse li’ sul campo resource non ci va un codice tipo UUD, visto che in questo caso ci viene scritto un codice piu’ parlante.
E comunque differente da quella in FileIdentifier.
La ragione di questa differenza è che qui sul campo “resource” ci si riferisce all’identificativo della risorse, ma poiche’ siamo nella sezione
DataIdentification la risorsa a cui ci si riferisce è il dataset dei dti.
Mentre il parent-Identifier e il FileIdentifier sono collocati in altra parte della scheda, dove la risorca a cui ci si riferisce è la scheda di metadato (i concetti di “resource” vanno contestualizzati in base alla sezione dove ci si trova)

Quindi qui ci si riferisce al codice identificativo del dataset e non della scheda di metainformazione.

Purtroppo chi ha scritto queste specifiche di Inspire è stato di “spalla tonda” e gli ha fatto fatica scrivere anche un esempio
che contenesse almeno una stracciosa scheda di tipo serie che fosse parente di una dataset. Per chiarire una volta per tutte.
(forse su le specs ISO19115 un tale esmepio ci potrebbe essere),
per cui ha alimentato questo drammatico equivoco.

Detto questo io non so piu’ che altro dire.
:slight_smile:

Il giorno 10 febbraio 2014 11:22, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Andrea,

INSPIRE non prevede il parentId per gestire le Serie.
INSPIRE prevede l’id del metadato (1) e quello della risorsa (2):

(1)

gmd:fileIdentifier

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:fileIdentifier>

(2)

gmd:identifier

gmd:RS_Identifier

gmd:code

gco:CharacterString123456</gco:CharacterString>

</gmd:code>

gmd:codeSpace

gco:CharacterStringmiocodespace</gco:CharacterString>

</gmd:codeSpace>

</gmd:RS_Identifier>

</gmd:identifier>

Esempio:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/EUOSME_GEOPORTAL/temp/7c46933a.xml

Oppure:
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Metadata/MD_IR_and_ISO_20131029.pdf (pagg. 79,80)

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

pg

Il giorno 10 febbraio 2014 11:11, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Salve,
avri un questio tencico che mi piacerebbe conoscere:

Inspire prevede che il campo ParentID sia valorizzazo solo e solamente nel caso in cui la scheda dataset e’ legata a una scheda di tipo serie.
Le specifiche RNDT, invece prescrivono che tale campo sia usato per indicare la storicita’ della scheda dataset. E addirittura prevedono che nel caso la scheda sia di tipo serie in tale campo sia ripetuto il valore del campo FileIdentifier.
Ovvero RNDT attributisce a tale campo dei significati differenti rispetto a Inspire.

Nell’affrontare questi tests di inspire,

il RNDT ha rimaneggiato le schede modificando il campo ParentiIded adeguandolo alle prescrizioni inspire (che poi sono quelle ISO)
?

O a confermato le schede con i valori di storicita’ inseriti in tale campo.

Inoltre vorrei sapere se nel affrontare il test inppsire , il RNDT ha sottoposto schede di tipo serie o solamente schede ditipo dataset chenon erano figlie di serie ?

Giusto per chiarirmi un dubbio in merito a un dettaglio tecnico sul quale ci si sbatte il capo da diverso tempo.

Grazie,


Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell’Associazione GFOSS.it.
666 iscritti al 22.7.2013

Il giorno 10 febbraio 2014 10:19, stefano campus <skampus@gmail.com> ha scritto:

Premessa
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del
National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata
a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC
(michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

Domanda
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su
richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
    dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
    proiettato a:
    i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
    virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
    all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
    internazionale;
  3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di
    professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla
    base della disponibilità di dati;
  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
    diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura
    e dei servizi.

Conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
comunicare al più presto al JRC l’indirizzo del servizio CSW di RNDT
affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.

Firmatari (in ordine alfabetico)
Associazione Stati generali dell’innovazione
Giovanni Allegri
Roberto Angeletti, ExportToCanoma blog
Andrea Antonello
Fulvio Ananasso, Stati generali dell’innovazione
Associazione Stati Generali dell’Innovazione
Associazione italiana per l’informazione geografica libera - GFOSS.it
Ugo Bonelli, Stati generali dell’innovazione
Andrea Borruso
Stefano Campus
Giovanni Ciardi
Piergiorgio Cipriano
Bruno Conte, Stati generali dell’innovazione, Social4Social
Simone Cortesi
Laura Criscuolo
Antonio D’Argenio, Nadir
Margherita Di Leo
Alessio Di Lorenzo
Gianfranco Di Pietro, Geofunction
Antonio Falciano
Sergio Farruggia, Stati Generali dell’Innovazione, AMFM GIS Italia
Daniela Ferrari
Maurizio Foderà, Kartoblog
Marco Fratoddi, Stati generali dell’innovazione
Antonio Fregoli, MNDAssociation
Pietro Blu Giandonato
Cesare Gerbino
Simone Giannecchini
Jacopo Grazzini
Nicola Guarino, ISTC-CNR
Giuseppe Iacono, Stati generali dell’innovazione
Carlo Infante, Stati generali dell’innovazione, Urban Experience
Andrea Latino, Stati generali dell’innovazione
Simone Lella
Walter Lorenzetti, gis3w
Jody Marca
Flavia Marzano, Stati Generali dell’Innovazione e Rete WISTER
Giacomo Martirano, Epsilon Italia, coordinatore progetto smeSpire
Stefania Morrone, Epsilon Italia
Lorenzo Orlando, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Oggioni
Mariella Pappalepore, Planetek Italia
Stefano Parodi, GeoWebLog
Lorenzo Perone
Emma Pietrafesa, Stati generali dell’innovazione (Rete WISTER)
Renzo Provedel, Stati generali dell’innovazione, SOSLOG
Angelo Quaglia
Morena Ragone, Stati generali dell’innovazione
Paolo Russo, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Sarretta
Monica Sebillo, AMFM GIS Italia
Gian Bartolomeo Siletto
Claudia Spinnato, Consorzio TICONZERO
Lorenzino Vaccari, Provincia Autonoma Trento
Franco Vico, AMFM GIS Italia
Fabio Vinci, Epsilon Italia
Massimo Zotti


View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Vogliamo-anche-l-Italia-nel-registro-INSPIRE-no-HTML-vers-tp7586591.html
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Andrea Peri
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Stefano,
grazie per la segnalazione e scusa per il thread off-topic che si è generato.

Credo sia utile far girare e fare commenti IN MERITO alla questione.

Anche perchè, se non ho capito male, è in corso una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per questa inutile inadempienza.
Ma non ho elementi certi, solo voci.

pg

Il 10/feb/2014 10:19 “stefano campus” <skampus@gmail.com> ha scritto:

Premessa
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
INSPIRE:
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In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
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Domanda
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su
richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
    dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
    proiettato a:
    i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
    virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
    all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
    internazionale;
  3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di
    professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla
    base della disponibilità di dati;
  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
    diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura
    e dei servizi.

Conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
comunicare al più presto al JRC l’indirizzo del servizio CSW di RNDT
affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.

Firmatari (in ordine alfabetico)
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Andrea Antonello
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Laura Criscuolo
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Alessio Di Lorenzo
Gianfranco Di Pietro, Geofunction
Antonio Falciano
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Daniela Ferrari
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Marco Fratoddi, Stati generali dell’innovazione
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Cesare Gerbino
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Jacopo Grazzini
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Walter Lorenzetti, gis3w
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Lorenzo Orlando, Stati generali dell’innovazione
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Lorenzino Vaccari, Provincia Autonoma Trento
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Fabio Vinci, Epsilon Italia
Massimo Zotti


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666 iscritti al 22.7.2013

ciao,

provo anche io a rientrare un po’ più sul thread di Stefano: vedo che risulta firmataria a oggi una varietà di soggetti, sia collettivi che singoli professionisti ecc…

  1. ci (noi= chi sta sulla lista generale gfoss e non risulta attualmente firmatario) sai dire qual è stata la genesi dell’iniziativa?

  2. dal messaggio non mi è immediato capire qual è il destinatario dell’appello.

ti ringrazio per le delucidazioni che potrai dare e ti saluto

Andrea

http://www.pibinko.org

p.s. qualora le risposte alle due domande di cui sopra fossero già passate in lista, mi scuso se non le ho notate (può capitare!) e le andrò a ricercare in archivio

···

Il giorno 10 febbraio 2014 15:55, Piergiorgio Cipriano <pg.cipriano@gmail.com> ha scritto:

Stefano,
grazie per la segnalazione e scusa per il thread off-topic che si è generato.

Credo sia utile far girare e fare commenti IN MERITO alla questione.

Anche perchè, se non ho capito male, è in corso una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per questa inutile inadempienza.
Ma non ho elementi certi, solo voci.

pg

Il 10/feb/2014 10:19 “stefano campus” <skampus@gmail.com> ha scritto:

Premessa
INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale
per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto
questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale
INSPIRE:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un
endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile
registrarne anche più di uno per paese.
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il
servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del
National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata
a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC
(michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

Domanda
Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come
endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE
(Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che
RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto:
“Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il
catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs.
32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e
gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su
richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il
servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono
perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008
(metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché
alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del
2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati
“passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati
sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di
dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore
rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo:
http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta
al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a
    dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto
    proiettato a:
    i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    ii. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo
    virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati
    all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala
    internazionale;
  3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di
    professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla
    base della disponibilità di dati;
  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala
    diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura
    e dei servizi.

Conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a
comunicare al più presto al JRC l’indirizzo del servizio CSW di RNDT
affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.

Firmatari (in ordine alfabetico)
Associazione Stati generali dell’innovazione
Giovanni Allegri
Roberto Angeletti, ExportToCanoma blog
Andrea Antonello
Fulvio Ananasso, Stati generali dell’innovazione
Associazione Stati Generali dell’Innovazione
Associazione italiana per l’informazione geografica libera - GFOSS.it
Ugo Bonelli, Stati generali dell’innovazione
Andrea Borruso
Stefano Campus
Giovanni Ciardi
Piergiorgio Cipriano
Bruno Conte, Stati generali dell’innovazione, Social4Social
Simone Cortesi
Laura Criscuolo
Antonio D’Argenio, Nadir
Margherita Di Leo
Alessio Di Lorenzo
Gianfranco Di Pietro, Geofunction
Antonio Falciano
Sergio Farruggia, Stati Generali dell’Innovazione, AMFM GIS Italia
Daniela Ferrari
Maurizio Foderà, Kartoblog
Marco Fratoddi, Stati generali dell’innovazione
Antonio Fregoli, MNDAssociation
Pietro Blu Giandonato
Cesare Gerbino
Simone Giannecchini
Jacopo Grazzini
Nicola Guarino, ISTC-CNR
Giuseppe Iacono, Stati generali dell’innovazione
Carlo Infante, Stati generali dell’innovazione, Urban Experience
Andrea Latino, Stati generali dell’innovazione
Simone Lella
Walter Lorenzetti, gis3w
Jody Marca
Flavia Marzano, Stati Generali dell’Innovazione e Rete WISTER
Giacomo Martirano, Epsilon Italia, coordinatore progetto smeSpire
Stefania Morrone, Epsilon Italia
Lorenzo Orlando, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Oggioni
Mariella Pappalepore, Planetek Italia
Stefano Parodi, GeoWebLog
Lorenzo Perone
Emma Pietrafesa, Stati generali dell’innovazione (Rete WISTER)
Renzo Provedel, Stati generali dell’innovazione, SOSLOG
Angelo Quaglia
Morena Ragone, Stati generali dell’innovazione
Paolo Russo, Stati generali dell’innovazione
Alessandro Sarretta
Monica Sebillo, AMFM GIS Italia
Gian Bartolomeo Siletto
Claudia Spinnato, Consorzio TICONZERO
Lorenzino Vaccari, Provincia Autonoma Trento
Franco Vico, AMFM GIS Italia
Fabio Vinci, Epsilon Italia
Massimo Zotti


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http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell’Associazione GFOSS.it.
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andrea giacomelli-2 wrote

ciao,

provo anche io a rientrare un po' più sul thread di Stefano: vedo che
risulta firmataria a oggi una varietà di soggetti, sia collettivi che
singoli professionisti ecc..

1. ci (noi= chi sta sulla lista generale gfoss e non risulta attualmente
firmatario) sai dire qual è stata la genesi dell'iniziativa?

2. dal messaggio non mi è immediato capire qual è il destinatario
dell'appello.

ti ringrazio per le delucidazioni che potrai dare e ti saluto

Andrea

ciao, provo a risponderti.
è stato proposto all'associazione gfoss.it di aderire all'appello formulato
da singoli operatori del settore e da associazioni che ha lo scopo di
sensibilizzare l'opinione pubblica su una mancanza dell'italia rispetto
all'indicazione nel geoprtale inspire di un servizio nazionale di ricerca
dei metadati (metadata discovery).
come indicato nel testo dell'appello, il repertorio nazionali dei dati
territoriali (RNDT) sarebbe già in grado di soddisfare queto requisito, ma
al momento la registrazione non è ancora avvenuta.

data la rilevanza che la cosa ha, l'associazione ha deciso di aderire in
nome collettivo e qualche socio, a titolo personale, ha accordato il proprio
sostegno.

il destinatario "naturale" dell'appello è il national contact point italiano
presso il ministero dell'ambiente, autorità questa competente per
l’attuazione del D.Lgs. 32/2010 (http://www.minambiente.it/pagina/inspire)

vediamo ora che cosa succede...

s.

--
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grazie per le delucidazioni, Stefano.

altra domanda: la “petizione” è un’iniziativa aperta nel tempo (cioè chi vuole può aderire da ora in avanti), o chi ha promosso la cosa ha anche stabilito una data di chiusura per la raccolta di adesioni?

un saluto

Andrea
http://www.pibinko.org

···

Il giorno 11 febbraio 2014 01:59, stefano campus <skampus@gmail.com> ha scritto:

andrea giacomelli-2 wrote

ciao,

provo anche io a rientrare un po’ più sul thread di Stefano: vedo che
risulta firmataria a oggi una varietà di soggetti, sia collettivi che
singoli professionisti ecc…

  1. ci (noi= chi sta sulla lista generale gfoss e non risulta attualmente
    firmatario) sai dire qual è stata la genesi dell’iniziativa?

  2. dal messaggio non mi è immediato capire qual è il destinatario
    dell’appello.

ti ringrazio per le delucidazioni che potrai dare e ti saluto

Andrea

ciao, provo a risponderti.
è stato proposto all’associazione gfoss.it di aderire all’appello formulato
da singoli operatori del settore e da associazioni che ha lo scopo di
sensibilizzare l’opinione pubblica su una mancanza dell’italia rispetto
all’indicazione nel geoprtale inspire di un servizio nazionale di ricerca
dei metadati (metadata discovery).
come indicato nel testo dell’appello, il repertorio nazionali dei dati
territoriali (RNDT) sarebbe già in grado di soddisfare queto requisito, ma
al momento la registrazione non è ancora avvenuta.

data la rilevanza che la cosa ha, l’associazione ha deciso di aderire in
nome collettivo e qualche socio, a titolo personale, ha accordato il proprio
sostegno.

il destinatario “naturale” dell’appello è il national contact point italiano
presso il ministero dell’ambiente, autorità questa competente per
l’attuazione del D.Lgs. 32/2010 (http://www.minambiente.it/pagina/inspire)

vediamo ora che cosa succede…

s.


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Ciao Andrea,
le adesioni sono aperte e - abbiamo provato a scriverlo nei vari luoghi in
cui il testo è stato pubblicato - sei il benvenuto :slight_smile:

Saluti,

a

-----
Andrea Borruso

----------------------------------------------------
email: aborruso@tin.it
website: http://blog.spaziogis.it
feed: http://feeds2.feedburner.com/Tanto
38° 7' 48" N, 13° 21' 9" E
----------------------------------------------------
--
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in forma educata e maieutica, credo che Andrea Giacomelli stia suggerendo che una campagna di pressione debba avere esplicitati alcuni aspetti senza i quali la campagna di pressione perde efficacia… forse non e’ questo il caso, ma in caso di campagne in cui la controparte e’ ben piu’ arroccata, i suggerimenti di andrea sono molto piu’ decisivi.

ciao ginetto

···

2014-02-11 9:28 GMT+01:00 aborruso <aborruso@tin.it>:

Ciao Andrea,
le adesioni sono aperte e - abbiamo provato a scriverlo nei vari luoghi in
cui il testo è stato pubblicato - sei il benvenuto :slight_smile:

Saluti,

a


Andrea Borruso


email: aborruso@tin.it
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38° 7’ 48" N, 13° 21’ 9" E


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