[Gfoss] Progetti opensource licenze e malcostume italiano

Cari italiani,

Sono un libero professionista che vive e lavora a Trento. Mi occupo di
progetti in ambito gis opensource per la pubblica amministrazione.
La Provincia Autonoma di Trento ha realizzato un webgis denominato WGT
(WebGisTrasversale) con tecnologia opensource. Si tratta del progetto
swisstopo https://github.com/geoadmin con alcune personalizzazioni.

La licenza del progetto originario riporta: bsd modificata:
https://github.com/geoadmin/mf-chsdi3/blob/master/LICENSE.md

Per come la vedo io, il copyright deve essere inserito nei javascript della
applicazione web che viene distribuita da un server della Provincia Autonoma
di Trento. Se proprio non vogliamo inserire il copyright nel javascript,
almeno inserire un link da qualche parte dove viene riportata gli estremi
della licenza (leggi http://www.ifosslr.org/ifosslr/article/view/47/102).

Analizzando il webgis della Provincia sembra invece che tutto il codice
sorgente sia senza licenza.

Altro aspetto negativo è il solito approccio all'italiana (in questo caso
della Provincia Autonoma di Trento) per quanto riguarda i progetti
opensource:
"scarico il lavoro di un altro, apporto delle modifiche, lo vendo come mio
e non partecipo e non contribuisco in nessun modo alla crescita del progetto
originario anche semplicemente segnalando bugs facendo dei test,
documentazione".

Questo è un modo di lavorare che definisco da parassiti che rappresenta una
bruttissima immmagine per La Provincia Autonoma di Trento.
Tutto questo condito da affidi diretti sempre ai soliti compari di merenda
della giunta in vigore (fate una ricerca su google su Trento Rise tanto per
avere un quadro del degrado civile, morale ed etico in cui versa ormai ogni
parte del paese).

Ho l'impressione comunque che i dirigenti e i responsabili dei progetti
opensource per la pubblica amministrazione siano molto impreparati in
materia di opensource e relative licenze. Per loro e i compagni di merenda
vige la regola "facciamoci belli e facciamo
business utilizzando codice opensource che è gratis"

Voi come la pensate?

Andrea

--
View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Progetti-opensource-licenze-e-malcostume-italiano-tp7597041.html
Sent from the Gfoss -- Geographic Free and Open Source Software - Italian mailing list mailing list archive at Nabble.com.

Il giorno mer 14 giu 2017 01:52:34 CEST, andrea.berti ha scritto:

Cari italiani,

Sono un libero professionista che vive e lavora a Trento. Mi occupo di
progetti in ambito gis opensource per la pubblica amministrazione.
La Provincia Autonoma di Trento ha realizzato un webgis denominato WGT
(WebGisTrasversale) con tecnologia opensource. Si tratta del progetto
swisstopo https://github.com/geoadmin con alcune personalizzazioni.

La licenza del progetto originario riporta: bsd modificata:
https://github.com/geoadmin/mf-chsdi3/blob/master/LICENSE.md

Per come la vedo io, il copyright deve essere inserito nei javascript della
applicazione web che viene distribuita da un server della Provincia Autonoma
di Trento. Se proprio non vogliamo inserire il copyright nel javascript,
almeno inserire un link da qualche parte dove viene riportata gli estremi
della licenza (leggi http://www.ifosslr.org/ifosslr/article/view/47/102).

Analizzando il webgis della Provincia sembra invece che tutto il codice
sorgente sia senza licenza.

Altro aspetto negativo è il solito approccio all'italiana (in questo caso
della Provincia Autonoma di Trento) per quanto riguarda i progetti
opensource:
"scarico il lavoro di un altro, apporto delle modifiche, lo vendo come mio
e non partecipo e non contribuisco in nessun modo alla crescita del progetto
originario anche semplicemente segnalando bugs facendo dei test,
documentazione".

Questo è un modo di lavorare che definisco da parassiti che rappresenta una
bruttissima immmagine per La Provincia Autonoma di Trento.
Tutto questo condito da affidi diretti sempre ai soliti compari di merenda
della giunta in vigore (fate una ricerca su google su Trento Rise tanto per
avere un quadro del degrado civile, morale ed etico in cui versa ormai ogni
parte del paese).

Ho l'impressione comunque che i dirigenti e i responsabili dei progetti
opensource per la pubblica amministrazione siano molto impreparati in
materia di opensource e relative licenze. Per loro e i compagni di merenda
vige la regola "facciamoci belli e facciamo
business utilizzando codice opensource che è gratis"

Voi come la pensate?

come al solito, italioti...

Il 14/giu/2017 01:52, "andrea.berti" <andrea.berti@tutanota.com> ha scritto:

Cari italiani,

Ciao,
Scusa il ritardo nella risposta...

Sono un libero professionista che vive e lavora a Trento. Mi occupo di
progetti in ambito gis opensource per la pubblica amministrazione.
La Provincia Autonoma di Trento ha realizzato un webgis denominato WGT
(WebGisTrasversale) con tecnologia opensource. Si tratta del progetto
swisstopo https://github.com/geoadmin con alcune personalizzazioni.

La licenza del progetto originario riporta: bsd modificata:
https://github.com/geoadmin/mf-chsdi3/blob/master/LICENSE.md

Per come la vedo io, il copyright deve essere inserito nei javascript della
applicazione web che viene distribuita da un server della Provincia Autonoma
di Trento. Se proprio non vogliamo inserire il copyright nel javascript,
almeno inserire un link da qualche parte dove viene riportata gli estremi
della licenza (leggi http://www.ifosslr.org/ifosslr/article/view/47/102).

Questo puoi farglielo presente soprattutto se la licenza lo richiede

Analizzando il webgis della Provincia sembra invece che tutto il codice
sorgente sia senza licenza.

Altro aspetto negativo è il solito approccio all'italiana (in questo caso
della Provincia Autonoma di Trento) per quanto riguarda i progetti
opensource:
"scarico il lavoro di un altro, apporto delle modifiche, lo vendo come mio
e non partecipo e non contribuisco in nessun modo alla crescita del progetto
originario anche semplicemente segnalando bugs facendo dei test,
documentazione".

Conta che di solito non sono le PA che si comportano cosi bensì le aziende
che svolgono l'opera per la PA

Ho l'impressione comunque che i dirigenti e i responsabili dei progetti
opensource per la pubblica amministrazione siano molto impreparati in
materia di opensource e relative licenze. Per loro e i compagni di merenda
vige la regola "facciamoci belli e facciamo
business utilizzando codice opensource che è gratis"

Molto probabilmente è così ma:
- la provincia di Trento, e alcuni comuni, investono abbastanza su/per
software free e open source
- molto o forse tutto dipende dalle competenze di chi sviluppa il software

Voi come la pensate?

Andrea

Ciao
Luca

Ciao Andrea
probabilmente ci conosciamo visto che io sto a Trento e sono su questa
ML da tempo.
Mi dai l'url esatta della applicazione? (anche privatamente)
Poi vediamo di capire con chi parlare.
Capisco benissimo la tua posizione, preferisco però prima guardare il
bicchiere mezzo pieno
in quanto spesso si tratta di negligenza nel settore delle licenze e,
ancora di più, di cultura
del software libero.
Certo, questo non è affatto una giustificazione, ma, molto spesso,
andando a dialogare con
queste persone si riesce a fare poi quel piccolo passo necessario per
aiutarli a capire, sistemare
l'errore e non ripeterlo.
Nonostante che il software libero sia una realtà ormai consolidata,
abbiamo ancora molto da lavorare
per creare cultura.
Se poi invece scopriamo che il bicchiere è si mezzo pieno, ma di
veleno ... allora vediamo di capire
meglio come procedere.
Mi è capitato ancora di vedere qualcuno che, solo creando estensioni o
semplificando l'interfaccia
utente, si bullava di aver creato un software quando in realtà era un
fork di uno molto più famoso
nel settore e questi negavano spudoratamente...
In questi casi la si risolve per altra via.

2017-06-14 1:52 GMT+02:00 andrea.berti <andrea.berti@tutanota.com>:

Cari italiani,

Sono un libero professionista che vive e lavora a Trento. Mi occupo di
progetti in ambito gis opensource per la pubblica amministrazione.
La Provincia Autonoma di Trento ha realizzato un webgis denominato WGT
(WebGisTrasversale) con tecnologia opensource. Si tratta del progetto
swisstopo https://github.com/geoadmin con alcune personalizzazioni.

La licenza del progetto originario riporta: bsd modificata:
https://github.com/geoadmin/mf-chsdi3/blob/master/LICENSE.md

Per come la vedo io, il copyright deve essere inserito nei javascript della
applicazione web che viene distribuita da un server della Provincia Autonoma
di Trento. Se proprio non vogliamo inserire il copyright nel javascript,
almeno inserire un link da qualche parte dove viene riportata gli estremi
della licenza (leggi http://www.ifosslr.org/ifosslr/article/view/47/102).

Analizzando il webgis della Provincia sembra invece che tutto il codice
sorgente sia senza licenza.

Altro aspetto negativo è il solito approccio all'italiana (in questo caso
della Provincia Autonoma di Trento) per quanto riguarda i progetti
opensource:
"scarico il lavoro di un altro, apporto delle modifiche, lo vendo come mio
e non partecipo e non contribuisco in nessun modo alla crescita del progetto
originario anche semplicemente segnalando bugs facendo dei test,
documentazione".

Questo è un modo di lavorare che definisco da parassiti che rappresenta una
bruttissima immmagine per La Provincia Autonoma di Trento.
Tutto questo condito da affidi diretti sempre ai soliti compari di merenda
della giunta in vigore (fate una ricerca su google su Trento Rise tanto per
avere un quadro del degrado civile, morale ed etico in cui versa ormai ogni
parte del paese).

Ho l'impressione comunque che i dirigenti e i responsabili dei progetti
opensource per la pubblica amministrazione siano molto impreparati in
materia di opensource e relative licenze. Per loro e i compagni di merenda
vige la regola "facciamoci belli e facciamo
business utilizzando codice opensource che è gratis"

Voi come la pensate?

Andrea

--
View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Progetti-opensource-licenze-e-malcostume-italiano-tp7597041.html
Sent from the Gfoss -- Geographic Free and Open Source Software - Italian mailing list mailing list archive at Nabble.com.
_______________________________________________
Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it.
808 iscritti al 07/03/2017

--
FBK - Fondazione Bruno Kessler
Trento - Italy
tel +39 0461 314341
https://osm.org/go/0CvouFIm6?m=
http://digitalcommonslab.fbk.eu

Ciao Maurizio,
      il link è questo qui: https://webgis.provincia.tn.it/wgt/

Penso si tratti di semplice ignoranza nella gestione del progetto open
source da parte della Provincia di Trento. Nel portale è riportata una
licenza sbagliata a conferma che qui siamo di fronte ad una armata
brancaleone per la materia trattata.

Analizzando i sorgenti puoi vedere che i javascript non riportano gli
estremi della licenza come invece avviene per tutte le altre librerie come
Cesium.js oppure jquery:
es. no licenza:
https://webgis.provincia.tn.it/wgt/components/tooltip/TooltipDirective.js o
https://webgis.provincia.tn.it/wgt/js/ShareController.js

es. licenza:
https://webgis.provincia.tn.it/wgt/lib/Cesium/Cesium.js
https://webgis.provincia.tn.it/wgt/lib/localforage.js

Sempre dal portale geocartografico trentino c'e' anche un altro webgis fatto
con tecnologia esri realizzato qualche anno addietro:
http://www.territorio.provincia.tn.it/portal/server.pt/community/cartografia_di_base/260/cartografia_di_base/19024

in questo caso i sorgenti js (anche compressi) riportano gli estremi della
licenza:
http://www.territorio.provincia.tn.it/dependencies/arcgis_js_api/2.8/jsapi/js/esri/arcgis/utils.xd.js
http://www.territorio.provincia.tn.it/dependencies/arcgis_js_api/2.8/jsapi/js/esri/dijit/Measurement.xd.js

Ho parlato con alcuni tecnici della Provincia e mi hanno confermato che
l'applicazione è stata creata
da una azienda privata per conto di informatica trentina su mandato della
Provincia. Gli stessi tecnici della Provincia sono perplessi del risultato
(perfomance non proprio brillanti e bassa usabilità). Mi hanno riferito
inoltre che probabilmente si tratta del solito affido diretto agli amici
di... per cui non c'e' nessun interesse nell'aderire ad un progetto
opensource oppure rilasciare le modifiche su qualche piattaforma di
condivisione dei sorgenti.

L'andazzo italiota nella gestione degli appalti, concorsi da parte della
Provincia sembra essere ormai confermato anche dalle ultime news sul
concorso della CUE.

I tecnici pat mi riferiscono inoltre che informatica trentina ha fatto un
accordo quadro con esri per utilizzare licenze client e server nei progetti
gis. Non mi hanno detto la cifra ma deve essere molto molto elevata.
Inspiegabilmente la Provincia affida ad Informatica solamente progetti
opensource come il wgt dove sono state spese ancora cifre ingenti che non
prevedono l'uso di tecnologia esri. Mi sembra evidente il mandato politico
di accontentare i soliti noti...
Non trovi che sia un controsenso? Come contribuente posso solo segnalare uno
sperpero di denaro pubblico e prendere le distanze da una gestione così
sportiva del bene pubblico.

ciao,
Andrea

--
View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Progetti-opensource-licenze-e-malcostume-italiano-tp7597041p7597088.html
Sent from the Gfoss -- Geographic Free and Open Source Software - Italian mailing list mailing list archive at Nabble.com.

Senza nulla togliere alla questione della poca attenzione che spesso si
ritrova nella gestione delle licenze, la mancanza del copyright o del
riferimento alla licenza di un'applicazione o di una libreria è piuttosto
comune.
Un esempio di libreria nota a molti, Leaflet, nel suo js principale non
riporta la licenza [1].

L'importante è che la licenza sia presente nei sorgenti che, se richiesti,
devono essere forniti.

Il javascript finale (normalmente in uscita da un uglifier o un minifier)
può essere considerato al pari di un oggetto compilato. Se prendi una
libreria .so o .dll dentro non ci trovi mica scritta la licenza :slight_smile:

Giovanni

[1] https://cdnjs.cloudflare.com/ajax/libs/leaflet/1.1.0/leaflet.js

Il 27 giu 2017 21:55, "andrea.berti" <andrea.berti@tutanota.com> ha scritto:

Ciao Maurizio,
      il link è questo qui: https://webgis.provincia.tn.it/wgt/

Penso si tratti di semplice ignoranza nella gestione del progetto open
source da parte della Provincia di Trento. Nel portale è riportata una
licenza sbagliata a conferma che qui siamo di fronte ad una armata
brancaleone per la materia trattata.

Analizzando i sorgenti puoi vedere che i javascript non riportano gli
estremi della licenza come invece avviene per tutte le altre librerie come
Cesium.js oppure jquery:
es. no licenza:
https://webgis.provincia.tn.it/wgt/components/tooltip/TooltipDirective.js
o
https://webgis.provincia.tn.it/wgt/js/ShareController.js

es. licenza:
https://webgis.provincia.tn.it/wgt/lib/Cesium/Cesium.js
https://webgis.provincia.tn.it/wgt/lib/localforage.js

Sempre dal portale geocartografico trentino c'e' anche un altro webgis
fatto
con tecnologia esri realizzato qualche anno addietro:
http://www.territorio.provincia.tn.it/portal/server.
pt/community/cartografia_di_base/260/cartografia_di_base/19024

in questo caso i sorgenti js (anche compressi) riportano gli estremi della
licenza:
http://www.territorio.provincia.tn.it/dependencies/
arcgis_js_api/2.8/jsapi/js/esri/arcgis/utils.xd.js
http://www.territorio.provincia.tn.it/dependencies/
arcgis_js_api/2.8/jsapi/js/esri/dijit/Measurement.xd.js

Ho parlato con alcuni tecnici della Provincia e mi hanno confermato che
l'applicazione è stata creata
da una azienda privata per conto di informatica trentina su mandato della
Provincia. Gli stessi tecnici della Provincia sono perplessi del risultato
(perfomance non proprio brillanti e bassa usabilità). Mi hanno riferito
inoltre che probabilmente si tratta del solito affido diretto agli amici
di... per cui non c'e' nessun interesse nell'aderire ad un progetto
opensource oppure rilasciare le modifiche su qualche piattaforma di
condivisione dei sorgenti.

L'andazzo italiota nella gestione degli appalti, concorsi da parte della
Provincia sembra essere ormai confermato anche dalle ultime news sul
concorso della CUE.

I tecnici pat mi riferiscono inoltre che informatica trentina ha fatto un
accordo quadro con esri per utilizzare licenze client e server nei progetti
gis. Non mi hanno detto la cifra ma deve essere molto molto elevata.
Inspiegabilmente la Provincia affida ad Informatica solamente progetti
opensource come il wgt dove sono state spese ancora cifre ingenti che non
prevedono l'uso di tecnologia esri. Mi sembra evidente il mandato politico
di accontentare i soliti noti...
Non trovi che sia un controsenso? Come contribuente posso solo segnalare
uno
sperpero di denaro pubblico e prendere le distanze da una gestione così
sportiva del bene pubblico.

ciao,
Andrea

--
View this message in context: http://gfoss-geographic-free-
and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Progetti-
opensource-licenze-e-malcostume-italiano-tp7597041p7597088.html
Sent from the Gfoss -- Geographic Free and Open Source Software - Italian
mailing list mailing list archive at Nabble.com.
_______________________________________________
Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni
dell'Associazione GFOSS.it.
808 iscritti al 07/03/2017