[Gfoss] promozione standard aperti per l'informazione geografica

Gentilissimi,
sono completamente d'accordo anche se ebbi una cocente delusione quando lo
proposi, come consigliere di istituto (genitori), alla scuola di mio figlio.
Si trattava della suite di Open Office e i docenti risposero che la scuola
aveva MS Office ed erano abituati a insegnare su quella piattaforma.
Risposi che i ragazzi in quel modo passavano facilmente a versioni
crackate: non ci fu verso.
Buona giornata,
Lorenzo Luisi

Il giorno ven 4 feb 2022 alle ore 12:00 <gfoss-request@lists.gfoss.it> ha
scritto:

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        gfoss@lists.gfoss.it

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oppure, via email, manda un messaggio con oggetto `help' all'indirizzo
        gfoss-request@lists.gfoss.it

Puoi contattare la persona che gestisce la lista all'indirizzo
        gfoss-owner@lists.gfoss.it

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in modo che sia più utile di un semplice "Re: Contenuti del digest
della lista Gfoss..."

Argomenti del Giorno:

   1. Re: promozione standard aperti per l'informazione geografica
      (Luca Delucchi)

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Message: 1
Date: Fri, 4 Feb 2022 06:19:13 +0100
From: Luca Delucchi <lucadeluge@gmail.com>
To: Silvia <lov.silvia@tiscali.it>
Cc: "GFOSS.it" <Gfoss@lists.gfoss.it>
Subject: Re: [Gfoss] promozione standard aperti per l'informazione
        geografica
Message-ID:
        <CAK4m-3wST2ENqXBw_mbUyL_enUbmB_yLq1qmc=vHb1ang=
F5tg@mail.gmail.com>
Content-Type: text/plain; charset="UTF-8"

On Mon, 24 Jan 2022 at 12:14, Silvia <lov.silvia@tiscali.it> wrote:
>
> > Buongiorno,

Buongiorno Silvia,

> > vi scrivo su suggerimento di un "amico" l'Ing. Salvatore Fiandaca, a
cui mi ero rivolta per cercare documentazione o statistiche in merito
all'abbandono da parte delle amministrazioni pubbliche dei software
proprietari.
> > Premetto che questa mail nasce ai soli fini esplorativi, non sono
portavoce degli intenti dell'amministrazione a cui appartengo.
> > Detto questo vi espongo brevemente il mio quesito sperando in vostro
aiuto/suggerimento.
> > L'amministrazione Comunale a cui appartengo ha recentemente adottato
un nuovo strumento urbanistico, tale strumento è stato progettato e
realizzato con database spaziali Postgres con estensione Postgis e software
QGIS. La pubblicazione dello strumento urbanistico adottato è stata
affidata ad una ditta esterna che utilizza software opensource. Tuttavia il
S.I.T. Comunale pubblica webmap su piattaforme ESRI. L'ufficio a cui
appartengo vorrebbe promuovere l'abbandono di questo tipo di risorse
proprietarie e indirizzare l'amministrazione verso standard aperti per
l'informazione geografica.
> > Purtroppo io non ho sufficienti competenze per poter convincere il
settore SIT ad abbandonare questo tipo di strumenti e quindi vorrei
chiedere il vostro aiuto, per reperire più informazioni possibili che siano
adeguatamente convincenti. Sembra una banalità ma purtroppo non è così,
qualsiasi Vostro aiuto in termini di comparabilità tra i due sistemi è ben
accetta.
> >

Ho aspettato un po' a rispondere sperando lo facesse qualcuno più
ferrato di me su PA.
Comunque i vantaggi di un passaggio al software libero sono molteplici:
- liberazione dal lock-in del vendor che decide più o meno dove fare
andare il prodotto
- entrare in un mondo di economia circolare che invece di spedire i
soldi ad una multinazionale estera investe nel proprio territorio
- dopo un costo iniziale di transizione le spese possono andare a zero
(se realizzato in casa)
- se già è stato fatto con QGIS ci sono N possibilità per creare
facilmente una webmap e in Italia ci sono diverse ditte che sviluppano
o utilizzano queste soluzioni
- fare una scelta etica oltre che economica
- avere la possibilità di fare parte della crescita del software
- fare parte di una comunità molto ampia di persone che credono,
sempre di più, come le soluzioni Open (software, dati, conoscenza),
sia un modello che possa portare ad un mondo migliore

Aggiungo che l'associazione GFOSS.it può aiutare in casi simili e che
se ci sono amministrazioni interessate possono contattarci e noi le
possiamo organizzare degli incontri per parlare della migrazione, per
spiegare come questa può essere fatta e che vantaggi può portare.

> > Grazie
> > Silvia Lovi
>

--
ciao
Luca

www.lucadelu.org

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Subject: Chiusura del digest

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Fine di Digest di Gfoss, Volume 200, Numero 3
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On Fri, 4 Feb 2022 at 13:06, Lorenzo Luisi <xlorenzoluisi@gmail.com> wrote:

Gentilissimi,

Gentile Lorenzo,

sono completamente d'accordo anche se ebbi una cocente delusione quando lo
proposi, come consigliere di istituto (genitori), alla scuola di mio figlio.
Si trattava della suite di Open Office e i docenti risposero che la scuola
aveva MS Office ed erano abituati a insegnare su quella piattaforma.

Penso che adesso sia possibile impugnare una cosa del genere, i miei
figli sono ancora piccoli ma non entreranno a casa con un pc dove
siano obbligati dalla scuola ad utilizzare Office e Windows.

Risposi che i ragazzi in quel modo passavano facilmente a versioni
crackate: non ci fu verso.
Buona giornata,
Lorenzo Luisi

--
ciao
Luca

www.lucadelu.org

Chiedo scusa se mi intrometto, ma la situazione mi sembra abbastanza complessa.
Innanzitutto il compito primario di un funzionario/dirigente che
gestisce la "informatica" di una PA è "farla funzionare", e nessuno
potrà mai contestargli la adozione di strumenti "proprietari" qualli
quelli ESRI o MICROSOFT. (Peggio ancora quelli pseudo-gratuiti quali
gugle o fessbuk, che compensano i costi con scelte pubblicitarie o
peggio ancora con la vendita dei dati raccolti!).

La scelta di adottare soluzioni FLOSS è difficile, non supportata,
richiede coraggio ed organizzazione, competenza e motivazione ed
espone a polemiche e rigetti.
E dunque pochi funzionari si sentono motivati e convinti a perseguire
le scelte Open.

Vi sono comunque alcuni aspetti e contesti interessanti, che
potrebbero essere approfonditi e appoggiati.

Un po' di storia!
La Convenzione di Aarhus (1998) -
https://it.wikipedia.org/wiki/Convenzione_di_Aarhus ,
https://www.isprambiente.gov.it/it/garante_aia_ilva/normativa/Normativa-sull-accesso-alle-informazioni/normativa-sovranazionale/la-convenzione-di-aarhus
, https://geoblog.regione.toscana.it/documents/11974914/12701764/Articolo+sulla+Openness.pdf/f9e5fc20-159c-43a6-93e3-b287afc4b406
e https://geoblog.regione.toscana.it/-/open - ha definito alcune linee
guida funzionali ad un cittadino informato, coinvolto nei processi
decisionali ed in grado di ricorrere alla Giustizia nelle materie
ambientali (questo ultimo aspetto a tutt'oggi non ancora avviato!).

Dal suo recepimento sono derivate Direttive e norme che in vario modo
hanno inciso e stanno incidendo sul funzionamento della PA, compreso
il CAD - https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_dell'amministrazione_digitale
- che nella sua originaria stesura prevedeva a carico delle PA una
valutazione comparativa ("Ove dalla valutazione comparativa di tipo
tecnico ed economico, secondo i criteri di cui al comma 1-bis, risulti
motivatamente l’impossibilità di accedere a soluzioni già disponibili
all’interno della pubblica amministrazione, o a software liberi o a
codici sorgente aperto, adeguati alle esigenze da soddisfare, è
consentita l’acquisizione di programmi informatici di tipo
proprietario mediante ricorso a licenza d’uso. La valutazione di cui
al presente comma è effettuata secondo le modalità e i criteri
definiti dall’AgID") che sembrava prefigurare una opzione
preferenziale per soluzioni FLOSS ed un ruolo di AGID nel favorirne la
adozione. Purtroppo nelle stesure successive tale "valutazione
comparativa" scompare, ed AGID non ha mai operato alcun ruolo nel
diffondere la adozione del FLOSS, nella formazione del personale PA,
nel potenziamento e supporto dei SW open source. Altre "cancellazioni"
dal CAD sono quelle che avrebbero potuto trasformare la cartografia
catastale in Open-GeoData, ma questa è un'altra storia.

Per concludere, è stata introdotta la figura del Responsabile per la
Transizione Digitale -
https://www.agid.gov.it/it/agenzia/responsabile-transizione-digitale
-, che porta notevoli responsabilità in tante materie (accessibilità
dei siti, standard digitali, cybersecurity, interoperabilità,
formazione informatica, ecc.), ma che come è consuetudine in Italia, è
chiamato a garantire le "nozze coi fichi secchi", senza poteri, senza
risorse, senza supporti da AGID, senza personale, senza formazione,
senza coordinamenti, abbandonato a se stesso e spesso demotivato, con
una PA ancora anagraficamente "anziana"....

Credo sia importante ridare importanza e favorire uso e riuso dei
FLOSS "giocando" parallelamente sui fronti degli Open-Formats e degli
Open-Data (che trovano appunto nella Convenzione di Aarhus e nelle
conseguenze normative i propri fondamenti), e cercando di stanare AGID
affinchè giochi una parte attiva facendosi carico, almeno sul fronte
dei supporti formativi e dell'Help-Desk per gli operatori delle PA,
per la diffusione del FLOSS, non limitandosi a rivendicare un ruolo
nella informatizzazione del paese solo di facciata, ma senza in realtà
compiere reali sforzi ed investimenti.

Ciao,
Maurizio

Il giorno ven 4 feb 2022 alle ore 14:08 Luca Delucchi
<lucadeluge@gmail.com> ha scritto:

On Fri, 4 Feb 2022 at 13:06, Lorenzo Luisi <xlorenzoluisi@gmail.com> wrote:
>
> Gentilissimi,

Gentile Lorenzo,

> sono completamente d'accordo anche se ebbi una cocente delusione quando lo
> proposi, come consigliere di istituto (genitori), alla scuola di mio figlio.
> Si trattava della suite di Open Office e i docenti risposero che la scuola
> aveva MS Office ed erano abituati a insegnare su quella piattaforma.

Penso che adesso sia possibile impugnare una cosa del genere, i miei
figli sono ancora piccoli ma non entreranno a casa con un pc dove
siano obbligati dalla scuola ad utilizzare Office e Windows.

> Risposi che i ragazzi in quel modo passavano facilmente a versioni
> crackate: non ci fu verso.
> Buona giornata,
> Lorenzo Luisi
>

--
ciao
Luca

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