Il sito qgis.org non sarà più tradotto

Ho sollevato la questione del nuovo sito qgis.org che non sarà più tradotto.
Il PSC ha deciso che sarà solo in Inglese demandando ai gruppi locali, se vorranno, l’onere di fare un fork di qgis.org in qgis.it e fare le traduzioni.
A parte il fatto che non è banale mantenere un sito stando dietro alle novità in inglese, non riesco a capire come a partire dal testo in inglese su Transifex (sito web e documentazione) si possa poi in automatico trasferirla sul sito locale.

Inoltre secondo me, la barriera della lingua è fortissima e avere il sito in inglese soprattutto la parte del download e delle spiegazioni sulla installazione in inglese non è un bel segno di inclusione.

Ho chiesto lumi nella lista dei traduttori e leggo che è stata riproposta sulla lista dei sviluppatori, segno che non solo il solo ad avere questa preoccupazione.

https://lists.osgeo.org/pipermail/qgis-developer/2024-July/066930.html

Hai fatto benissimo. Una scelta scellerata nella forma e nella sostanza.

Il 16 luglio 2024 08:36:00 CEST, stefano via OSGeo Discourse noreply@discourse.osgeo.org ha scritto:

Ho sollevato la questione del nuovo sito qgis.org che non sarà più tradotto.
Il PSC ha deciso che sarà solo in Inglese demandando ai gruppi locali, se vorranno, l’onere di fare un fork di qgis.org in qgis.it e fare le traduzioni.
A parte il fatto che non è banale mantenere un sito stando dietro alle novità in inglese, non riesco a capire come a partire dal testo in inglese su Transifex (sito web e documentazione) si possa poi in automatico trasferirla sul sito locale.

Inoltre secondo me, la barriera della lingua è fortissima e avere il sito in inglese soprattutto la parte del download e delle spiegazioni sulla installazione in inglese non è un bel segno di inclusione.

Ho chiesto lumi nella lista dei traduttori e leggo che è stata riproposta sulla lista dei sviluppatori, segno che non solo il solo ad avere questa preoccupazione.

[QGIS-Developer] QGIS.org new website now online

Ho sollevato la questione del nuovo sito qgis.org che non sarà più tradotto.
Grazie!!!

Il PSC ha deciso che sarà solo in Inglese demandando ai gruppi locali, se vorranno, l’onere di fare un fork di qgis.org in qgis.it e fare le traduzioni.
Le traduzioni dell’interfaccia sono a carico esclusivamente delle realtà locali?Se così fosse, evidentemente si è cercato di estendere il modello “sollevando” i manutentori del sito da questo compito (peraltro assai importante oltre che molto impegnativo).

A parte il fatto che non è banale mantenere un sito stando dietro alle novità in inglese, non riesco a capire come a partire dal testo in inglese su Transifex (sito web e documentazione) si possa poi in automatico trasferirla sul sito locale.
Tenere sotto controllo un sito così dinanico come quello di QGIS è una missione (quasi) impossibile anche in presenza di un qualsiasi automatismo

Inoltre secondo me, la barriera della lingua è fortissima e avere il sito in inglese soprattutto la parte del download e delle spiegazioni sulla installazione in inglese non è un bel segno di inclusione.
Sull’utilizzo dell’inglese, inutile negarlo, il “fattore campo” non gioca a nostro favore…

Ho chiesto lumi nella lista dei traduttori e leggo che è stata riproposta sulla lista dei sviluppatori, segno che non solo il solo ad avere questa preoccupazione.
La preoccupazione è sentita un po’ da Tutti… Provate a digirare

anche se la pagina espone un messaggio che non lascia adito ad interpretazioni (QGIS has a lot of documentation. All of the core documentation (user manual, developer handbooks etc.) is available in English. Some documents such as the user guide are also available in other languages) i redirect sono rimasti attivi… ci sarà un motivo?

L’automatismo era pressoché automatico :slight_smile:

da Transifex scaricavano i file tradotti e si produceva una copia del sito in inglese coi testi tradotti.
se il testo non era tradotto, ricordate, rimaneva l’originale in inglese.

io non ho le competenze per fare un clone di un sito e inventarmi delle procedure per popolare il fork e con tutte le milioni di cose che dovrei imparare, il web mastering è davvero l’ultimo degli argomenti.

davvero insiegabile oppure bisogna invocare la dietrologia e il complotto?

Buongiorno,

stranamente non ho una forte opinione su questa cosa, ma sto facendo girare questo (a nome mio):

In questo reply di Tim sembra che ci sia una apertura a favore della traduzione

No  problem and as I said in the other thread, I think we can implement
transifex for the new site.  Give us some time to weigh up the options and
we will come back to this ok?

https://lists.osgeo.org/pipermail/qgis-tr/2024-July/001412.html

Bene, sono orgoglioso di avere contribuito a smuovere un po’ le acque
:slight_smile:

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io invece ricevo questi messaggi da Alexandre Neto

https://x.com/AlexNetoGeo/status/1813327462081736979

Mi sembra tutt’altro che un plauso!

Infatti, non lo è.
Mi spiace che lui veda solo la critica negativa e non una opportunità per migliorare.

saluti

ammetterai che le tue ultime due immagini non siano così concilianti…

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Caro Toto,
Mi spiace che il mio primo post sulla nuova piattaforma di qgis IT non sia super positivo, ma non vedo come si possano interpretare le tue immagini come opportunità per migliorare, anzi, le trovo abbastanza offensive verso chi ha messo mesi di lavoro volontario (non parlo di me) per portare il sito di qgis.org all’altissimo livello al quale si trova oggi. Sono abbastanza dispiaciuto di vedere una personalità di spicco della comunità italiana partire in una campagna cosi distruttiva.

QGIS é un progetto globale con un impatto immenso. E per garantire questo e la futura crescita del progetto la qualitá del linguaggio deve essere allineata. Purtroppo in passato oltre ad avere linguaggi tradotti solo parzialmente, abbiamo avuto reclamazioni di traduzioni malfatte (sicuramente in buona fede) che fanno più male che bene al progetto.

La scelta del PSC (previa consulta con alcuni gruppi nazionali) di focalizzare lo sforzo su una lingua sola ma ad un alto livello è stata molto discussa e alla fine si é deciso che come altri grandi progetti lo provano, (blender, gnome, python, qt-project, openstreetmap …) le tecnologia di traduzione automatica lato cliente come quelle incluse in Firefox facciano un eccellente lavoro e permettono ai volontari di focalizarsi su altri temi come ad esempio completare la documentazione o, come nel tuo caso, la divulgazione.

L’idea é chiaramente quella di permettere a tutti di avere una versione tradotta del contenuto più attuale e non di permettere solo ad alcuni di avere delle traduzioni parziali del sito come era il caso del sito precedente.

Non voglio dilungarmi oltre in quanto sto preparando una mail per le liste globali spiegando in dettaglio tutti i ragionamenti technici e strategici che stanno dietro alla decisione presentata.

Spero queste informazioni ti possano gia dare un po più di contesto.

Cari saluti Marco

Ciao Stefano,
l’idea di base é di salvare risorse ed ottenere più traduzioni complete con l’uso delle traduzioni lato cliente.

Ti porto volentieri l’esempio del vecchio sito in italiano (che vanta una comunità di traduttori estrememente attivi) in cui nemmeno la metà delle stringhe erano tradotte.

Molti altri ben più grandi progetti usano con successo lo stesso approccio con successo.

La tematIca dei fork separati non era pensata come regola ma piu come eccezione se una comunità assolutamente volesse continuare a tradurre il sito. spiegherò in una mail alle liste globali piu in dettaglio.

in ogni caso grazie per re rimarche costruttive fatte su qgis-developer. Nulla é scolpito nella pietra e discutendo si ottengono sempre le migliori soluzioni.

cari saluti Marco

Have you considered https://weblate.osgeo.org for translation?
Just throwing it there as an option and I do see QGIS has a skeleton that has nothing in it yet.

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Buongiorno,

Anche a me spiace, ma sono felice che quelle immagini abbia colpito dentro e fuori QGIS IT.

in questo momento è la verità dei fatti.
il sito è solo in inglese, quindi c’è una barriera linguistica.
Non ho detto il falso.

Sì, sono stati bravi e non posso non ammetterlo, ma credo siano stati pagati, forse poco, ma sono stati pagati.

Per il resto, io faccio del mio meglio per il progetto QGIS e credo che la traduzione (uguale inclusione) sia fondamentale e che venga molto prima di qualsiasi altra cosa: che senso ha avere sito di alto livello ma per pochi?

saluti

Buongiorno

Le immagini sono appositamente studiate per dare un forte impatto, altrimenti che senso avrebbe?
L’importante per me è NON aver detto cose false.
Attualmente il sito è solo in inglese e quindi sta creando una barriera linguistica.

saluti

Scusa Marco, ma nel mio reply alla tua email ho dimenticato di darti il benvenuto sulla nuova piattaforma QGIS it su Discourse.

saluti

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Ciao,

Non mi sembra ci sia nulla di cui essere felici di aver offeso la sensibilità altrui (come d’altronde vari altri membri della comunità internazionale ti hanno fatto notare sui vari social).

Non parlo ovviamente di Kontur, che giustamente come dici, ha sviluppato il sito dietro compenso, parlo di Tim, Anita, Andreas, Regis, Anniina, il sottoscritto, eccettera che hanno passato oltre un anno a lavorare su una revisione completa della presenza qgis.org.

il punto é proprio che avere un sito in inglese curato ed aggiornato non é per pochi. Al contrario permette di avere una base sempre aggiornata che può essere tradotta in tempo reale.

Saluti Marco

grazie Marco per questo scambio, e per tutti i dettagli che hai condiviso,
abbiamo due punti di vista diametralmente opposti. Non dico che il tuo sia sbagliato ma credo che in parecchi la pensano come me ma lo manifestano in modo meno incisivo oppure non partecipano per pigrizia.

saluti

PS: io vi stimo da sempre, Anita, Tim, Andreas ecc…
ti ricordo che ho una foto con ognuno di voi, ricordi a Firenze?
ciao e a presto

saluti

Ciao,
rispondo qui per comodità ma riprendo argomenti letti nelle altre risposte.
La forza di una comunità è nel creare le condizioni in cui ognuno possa trovare il proprio spazio di partecipazione, anche minimo. Affermo questo con un’esperienza trentennale di associazionismo. La traduzione è uno di quegli spazi, che permette ad una comunità di sentire “più suo” l’ambiente cui partecipa senza sentirsi solo utilizzatore. D’altra parte i numeri mostrati da Marco rivelano la realtà, che confermo sempre in base all’esperienza: molti reclamano un ruolo poi, per svariate esigenze personali, non riescono a seguirlo compiutamente.
Comunque il “sito istituzionale” dice poco: mi pare una vetrina commerciale, ben fatta, di una impresa che lancia il suo prodotto senza svelare molto, rimandando tutto a contatti diretti riempiendo un form. La parte essenziale è solo quella dell’istallazione, soprattutto in ambiente linux.
Mi pare che la traduzione automatica cui fa cenno Marco (su Firefox) sia più che adeguata (almeno in italiano).
L’argomento portato in favore della centralizzazione dell’aggiornamento del sito, cioè il liberare risorse per eventuali sviluppatori o divulgatori, mi sembra piuttosto debole: i soggetti sono gli stessi? Chi partecipava solo alla traduzione, fa anche sviluppo e/o divulgazione?
La vera forza della comunità sta nei vari ambienti di discussione localizzati (cioè in lingua) e nei manuali, che mi pare seguano altri canali di traduzione. E anche nei tutorial, non a caso, e capisco la levata di scudi.
Credo che l’azione intrapresa non porti sostanziali benefici né futuri problemi in termini di divulgazione e adozione di QGIS come strumento di lavoro.
Chi lo approccia vuole, velocemente, scaricarlo e usarlo. Penso che il pulsante più usato del sito sia “download” e tutto il resto bellamente ignorato.
Poi si prova usare ed al primo intoppo ci sono i social.
Insomma, per me è un falso problema.
Però e concludo, colgo da alcune frasi di Marco (spiegherà in una email…) il solito problema: è sempre meglio spiegare prima che dover ricorrere a spiegazioni postume, quando le persone si sono già fatte la loro idea ed ormai il danno è fatto. Quando cade la fiducia ed il senso di appartenenza, poi è difficile recuperare.
marcog