[Gfoss] Basta tagli dalla parte sbagliata

Visti un po' dei anni che sono nella PA e che mi occupo anche marginalmente
della questione, mi permetto di dire la mia.
In primis non si creda che la questione sia una scoperta di oggi. Di
iniziative, di leggi (anche quella del Piemonte), di progetti su sw e formati
aperti nella PA se ne parla da almeno 10 anni. Quindi l'idea di per se è la
scoperta dell'acqua calda.
Il problema a mio avviso è fare sul serio, ovvero passare da sperimentazioni
all'applicazione a grande scala. E in questo la PA ha da sempre trovato molte
difficoltà.
La prima cosa da capire che è irrealizzabile a breve ottenere un cappotto
totale. No, non immaginiamo che in breve si possa migrare milioni di postazioni
da un winzozz con le relative suite a Ubuntu o fedora con tutto software FOSS.
Le difficoltà sono moltissime , io ne conosco solo alcune. Ad esempio alcuni sw
vitali (non in campo geografico) sono ancora legati a vecchie versioni di IE
creati in tempi in cui questi problemi non erano sentiti e il costo della
ricostruzione di tali applicativi è tale che al momento non è pensabile farli
riscrivere per rimuovere tale assurdo lock tecnologico. Non solo, al momento,
visto lo stato della PA, anche pensare un forte iniziale investimento in
formazione (necessario per una migrazione di massa, sopratutto per quanto
concerne il personale meno skillato) non è pensabile: Monaco difatti è in
Germania.
Quello che si può fare è affrontare il problema con meno ideologia e più
pragmatismo, mettendo un mattoncino per volta e approfittando del fatto che sw
come Qgis e Grass sono multi-piattaforma. E quando quasi tutti i pacchetti
usati rispetteranno certe regole e filosofie, forse il salto finale sarà più
semplice.
E difatti ad esempio nel mio ente, se la sperimentazione di linux su PDL è
finita nel nulla, l'abbandono di numerosissimi uffici di Ar*Gi* a favore di
Qgis ha superato la fase sperimentale e siamo passati ad un uso sistematico e
comune di tale sw in produzione.
Noi già oggi risparmiamo migliaia di € in licenze.
Per la cronaca, nell'immagine delle nostre pdl win, c'è Gimp, Inkscape,
Firefox, Openoffice (hem... l'immagine risale a prima del forking), QGis. Ma
anche sw non open ma gratuito e sw proprietario.
Come molte PA, la posta viene utilizzata in suite web open source.
E' ovvio che sarebbe auspicabile un comportamento generalizzato in questa
direzione, ma davvero pensiamo che si possa fare con un articolo di una
finanziaria, o per decreto ? Io ho una gran paura della solita legge visionaria
ed avveniristica che, al solito, finisce nel nulla.
Saluti, D.

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Il 13/03/2013 14:53, Daniele Drago ha scritto:

Il problema a mio avviso è fare sul serio, ovvero passare da
sperimentazioni all'applicazione a grande scala. E in questo la PA
ha da sempre trovato molte difficoltà.

E difatti ad esempio nel mio ente, se la sperimentazione di linux
su PDL è finita nel nulla, l'abbandono di numerosissimi uffici di
Ar*Gi* a favore di Qgis ha superato la fase sperimentale e siamo
passati ad un uso sistematico e comune di tale sw in produzione.
Noi già oggi risparmiamo migliaia di € in licenze.

Grazie per la notizia. Avete considerato l'idea di reinvestire una
parte di questo risparmio nel miglioramento di QGIS stesso?
A mio avviso questa e' la cosa importante: avviare un circolo virtuoso
uso-risparmio-reinvesto-miglioro-godo, non fare leggi inutili(zzabili).
Saluti.
- --
Paolo Cavallini - Faunalia
www.faunalia.eu
Full contact details at www.faunalia.eu/pc
Nuovi corsi QGIS e PostGIS: http://www.faunalia.it/calendario
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