[Gfoss] Come aprire DEM tinitaly con Qgis?

Ciao a tutti,

E’ la prima volta che scrivo in questa lista, quindi prima di tutto grazie per aver accettato la mia richiesta di partecipazione.
Ho ottenuto dall’Ingv di Pisa alcune tiles del loro DEM Tinitaly ma non riesco a visualizzarle su Qgis.

. All’inizio si vedeva soltanto un’immagine grigia, poi provando a modificare le proprietà del layer, da Proprietà/simbologia, sono riuscito a visualizzare il modello ma con colori e ombreggiature totalmente sballate. Qualcuno ha utilizzato questo DEM con qgis? qualche consiglio?
grazie molte,

Sem,

scaricati anche VTerrain plugin per QGis e segui i tutorial su

ExportToCanoma.blogspot.it

Se ti serve assistenza, chiedimi pure.

Ciao

Roberto

Inviato da iPhone

Il giorno 18/giu/2012, alle ore 19:00, sem scaramucci <semscara@yahoo.it> ha scritto:

Grazie Roberto,

I files sono in formato “.asc”.
Proverò a vedere cosa accade con VTBuilder,
Sem


Da: Geodrinx <geodrinx@gmail.com>
A: sem scaramucci <semscara@yahoo.it>
Inviato: Lunedì 18 Giugno 2012 18:55
Oggetto: Re: [Gfoss] Come aprire DEM tinitaly con Qgis?

Di che formato sono i file?
Cioe’, qual e’ il nome completo di uno dei file?

Puoi utilizzare VTBuilder di VTerrain.org per convertire il file in qualcosa di visualizzabile in 3D.

Se ti occorre supporto, fammi sapere.

Roberto

Inviato da iPhone

Il giorno 18/giu/2012, alle ore 18:32, sem scaramucci <semscara@yahoo.it> ha scritto:

Ciao a tutti,

E’ la prima volta che scrivo in questa lista, quindi prima di tutto grazie per aver accettato la mia richiesta di partecipazione.
Ho ottenuto dall’Ingv di Pisa alcune tiles del loro DEM Tinitaly ma non riesco a visualizzarle su Qgis.

. All’inizio si vedeva soltanto un’immagine grigia, poi provando a modificare le proprietà del layer, da Proprietà/simbologia, sono riuscito a visualizzare il modello ma con colori e ombreggiature totalmente sballate. Qualcuno ha utilizzato questo DEM con qgis? qualche consiglio?
grazie molte,


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Disseppellisco questo vecchio topic per segnalare /coram populo/ lo splendido
sito in questione, che offre Dem a 10 mt/px per tutto il territorio
nazionale:

http://tinitaly.pi.ingv.it/download.html

La registrazione è un po' rognosa, ma siccome la risoluzione dei dati è
doppia rispetto al PCN, il gioco vale decisamente la candela...

--
View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Come-aprire-DEM-tinitaly-con-Qgis-tp7578266p7589219.html
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Chiedo scusa ma per iscriversi al sito e fare il download dell’are specifica come devo fare ?

Dott. Matteo Gabrielli
Geologo
_____________________________________________________________n° 450 O.G.R.U.
fraz. Croce di Castiglione, 9 Città di Castello
06012 Perugia - Italia
cell. 328.1970952

“datemi un mondo selvaggio che nessuna civiltà possa tollerare.” - Henry D. Thoreau

Privacy: D.Lgs. N.196/03

Il Venerdì 29 Agosto 2014 12:54, Sieradz antonio@amicocad.it ha scritto:

Disseppellisco questo vecchio topic per segnalare /coram populo/ lo splendido
sito in questione, che offre Dem a 10 mt/px per tutto il territorio
nazionale:

http://tinitaly.pi.ingv.it/download.html

La registrazione è un po’ rognosa, ma siccome la risoluzione dei dati è
doppia rispetto al PCN, il gioco vale decisamente la candela…


View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Come-aprire-DEM-tinitaly-con-Qgis-tp7578266p7589219.html
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On Fri, 29 Aug 2014 03:54:03 -0700 (PDT), Sieradz wrote:

Disseppellisco questo vecchio topic per segnalare /coram populo/ lo splendido
sito in questione, che offre Dem a 10 mt/px per tutto il territorio
nazionale:

http://tinitaly.pi.ingv.it/download.html

La registrazione è un po' rognosa, ma siccome la risoluzione dei dati è
doppia rispetto al PCN, il gioco vale decisamente la candela...

incuriosito dalla segnalazione (che sembrava effetivamente molto
promettente) sono andato a verificare.

ATTENZIONE: non e' solo che "la registrazione e' un po' rognosa";
questi *non* sono affatto Open Data, e chi si avventura ad usarli
lo fa a suo totale rischio e pericolo.

1) non solo occorre registrarsi (fin qua nulla di strano; e' una
    prassi antipatica ma perfettamente legittima).
    no, bisogno anche dichiare in anticipo quali sono i fogli/tiles
    che si intendono scaricare, fino ad un massimo di 10.
    pare che forse ci sia anche il modo per ottenere piu' di 10 tiles,
    ma quel che riporta sul web form e' abbastana oscuro.
2) occorre tassativamente dpecificaere le attivita' di ricerca in
    base alle quali si giustifica la richiesta di download

comunque le notizie piu' negative le si scoprono in calce,
leggendo le condizioni legali di rilascio (in inglese):

---------------------
(i) data are provided for research purposes only;
(ii) data is provided solely to the person named on this application
form and should not be given to third parties. Third parties who might
need access to the same dataset are required to fill their own application
forms.
(iii) data must be referenced with the following citations:
1. Tarquini S., Isola I., Favalli M., Mazzarini F., Bisson M.,
    Pareschi M. T., Boschi E. (2007). TINITALY/01: a new Triangular
    Irregular Network of Italy, Annals of Geophysics 50, 407 - 425.
2. Tarquini S., Vinci S., Favalli M., Doumaz F., Fornaciai A.,
    Nannipieri L., (2012). Release of a 10-m-resolution DEM for the
    Italian territory: Comparison with global-coverage DEMs and
    anaglyph-mode exploration via the web, Computers & Geosciences
    38, 168-170. doi: doi:10.1016/j.cageo.2011.04.018
(iv) users explicitly accept this Disclaimer
---------------------

sinceramente devo dire che e' una delle licenze piu' marcatamente
illiberali in cui mi sia accaduto di imbattermi in lunghi anni.

comunque e' chiarissimo che qualsiasi ipotesi di libera condivisione
e di ulteriore rielaborazione e' tassativamente proibita.
ma anche il semplice uso "personale/professionale" pare decisamente
rischioso dal punto di vista legale, visto che comunque esula
palesemente dalle attivita' di ricerca eventualmente consentite.

del resto stupisce profondamente anche il fatto che l'attribution
di un dataset pubblicato sul sito istituzionale di un Ente Pubblico
quale e' l'INGV venga posta in testa ad un elenco di persone fisiche
senza citare neppure di striscio la titolarieta' dell'Ente stesso.

immagino ingenuamente che i rilievi alla base di quei DEM siano stati
finanziati per intero dai contribuenti italiani, e dubito sinceramente
che se li siano pagati di tasca propria quella decina di autori che
oggi figurano come depositari esclusivi della titolarieta' del dataset.

ad ogni buon conto: dataset sicuramente bello ed interessante;
ma rilasciato con quelle clausole di licenza e' assolutamente off-limits.

ciao Sandro

Ciao Sandro, purtroppo questo tipo di licenza è abbastanza comune nel mondo della ricerca. Gli enti di ricerca sono enti pubblici, ma soprattutto in tema di gestione e attribuzione dati sono molto diversi dalla PA “normali”.
E anche l’attribuzione del dato non è solamente normale ma anzi è lo standard riconosciuto. La citazione dell’articolo scientifico è (purtroppo aggiungo) l’unica modalità di valutazione della qualità del lavoro di un ricercatore. Il discorso sarebbe lungo, ma gli enti di ricerca beneficiano cmq di queste attribuzioni perché le citazioni a articoli dei loro ricercatori contribuiscono anche alla valutazione della qualità e produzione dell’istituito stesso.
Sulle licenze dei dataset per fortuna si sta spingendo molto, anche nei progetti europei, verso licenze aperte, in particolare CC BY o anche CC0, cercando inoltre di valorizzare di più il dataset stesso più che la pubblicazione scientifica che ha usato il data set.
Discorso lungo e complesso (e per me molto interessante) che ho abbozzato un po’ di corsa. Scusate la sintesi.

Ale

Il 29/ago/2014 22:20 <a.furieri@lqt.it> ha scritto:

On Fri, 29 Aug 2014 03:54:03 -0700 (PDT), Sieradz wrote:

Disseppellisco questo vecchio topic per segnalare /coram populo/ lo splendido
sito in questione, che offre Dem a 10 mt/px per tutto il territorio
nazionale:

http://tinitaly.pi.ingv.it/download.html

La registrazione è un po’ rognosa, ma siccome la risoluzione dei dati è
doppia rispetto al PCN, il gioco vale decisamente la candela…

incuriosito dalla segnalazione (che sembrava effetivamente molto
promettente) sono andato a verificare.

ATTENZIONE: non e’ solo che “la registrazione e’ un po’ rognosa”;
questi non sono affatto Open Data, e chi si avventura ad usarli
lo fa a suo totale rischio e pericolo.

  1. non solo occorre registrarsi (fin qua nulla di strano; e’ una
    prassi antipatica ma perfettamente legittima).
    no, bisogno anche dichiare in anticipo quali sono i fogli/tiles
    che si intendono scaricare, fino ad un massimo di 10.
    pare che forse ci sia anche il modo per ottenere piu’ di 10 tiles,
    ma quel che riporta sul web form e’ abbastana oscuro.
  2. occorre tassativamente dpecificaere le attivita’ di ricerca in
    base alle quali si giustifica la richiesta di download

comunque le notizie piu’ negative le si scoprono in calce,
leggendo le condizioni legali di rilascio (in inglese):


(i) data are provided for research purposes only;
(ii) data is provided solely to the person named on this application
form and should not be given to third parties. Third parties who might
need access to the same dataset are required to fill their own application
forms.
(iii) data must be referenced with the following citations:

  1. Tarquini S., Isola I., Favalli M., Mazzarini F., Bisson M.,
    Pareschi M. T., Boschi E. (2007). TINITALY/01: a new Triangular
    Irregular Network of Italy, Annals of Geophysics 50, 407 - 425.
  2. Tarquini S., Vinci S., Favalli M., Doumaz F., Fornaciai A.,
    Nannipieri L., (2012). Release of a 10-m-resolution DEM for the
    Italian territory: Comparison with global-coverage DEMs and
    anaglyph-mode exploration via the web, Computers & Geosciences
    38, 168-170. doi: doi:10.1016/j.cageo.2011.04.018
    (iv) users explicitly accept this Disclaimer

sinceramente devo dire che e’ una delle licenze piu’ marcatamente
illiberali in cui mi sia accaduto di imbattermi in lunghi anni.

comunque e’ chiarissimo che qualsiasi ipotesi di libera condivisione
e di ulteriore rielaborazione e’ tassativamente proibita.
ma anche il semplice uso “personale/professionale” pare decisamente
rischioso dal punto di vista legale, visto che comunque esula
palesemente dalle attivita’ di ricerca eventualmente consentite.

del resto stupisce profondamente anche il fatto che l’attribution
di un dataset pubblicato sul sito istituzionale di un Ente Pubblico
quale e’ l’INGV venga posta in testa ad un elenco di persone fisiche
senza citare neppure di striscio la titolarieta’ dell’Ente stesso.

immagino ingenuamente che i rilievi alla base di quei DEM siano stati
finanziati per intero dai contribuenti italiani, e dubito sinceramente
che se li siano pagati di tasca propria quella decina di autori che
oggi figurano come depositari esclusivi della titolarieta’ del dataset.

ad ogni buon conto: dataset sicuramente bello ed interessante;
ma rilasciato con quelle clausole di licenza e’ assolutamente off-limits.

ciao Sandro


Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell’Associazione GFOSS.it.
666+40 iscritti al 5.6.2014

On Fri, 29 Aug 2014 23:33:43 +0200, Alessandro Sarretta wrote:

Ciao Sandro, purtroppo questo tipo di licenza è abbastanza comune nel
mondo della ricerca. Gli enti di ricerca sono enti pubblici, ma
soprattutto in tema di gestione e attribuzione dati sono molto diversi
dalla PA "normali".
E anche l'attribuzione del dato non è solamente normale ma anzi è
lo standard riconosciuto. La citazione dell'articolo scientifico è
(purtroppo aggiungo) l'unica modalità di valutazione della qualità
del lavoro di un ricercatore. Il discorso sarebbe lungo, ma gli enti
di ricerca beneficiano cmq di queste attribuzioni perché le citazioni
a articoli dei loro ricercatori contribuiscono anche alla valutazione
della qualità e produzione dell'istituito stesso.
Sulle licenze dei dataset per fortuna si sta spingendo molto, anche
nei progetti europei, verso licenze aperte, in particolare CC BY o
anche CC0, cercando inoltre di valorizzare di più il dataset stesso
più che la pubblicazione scientifica che ha usato il data set.
Discorso lungo e complesso (e per me molto interessante) che ho
abbozzato un po' di corsa. Scusate la sintesi.

Ciao Ale,

trovo le tue considerazioni decisamente utili ed interessanti;
e sicuramente aiutano a comprendere meglio il contesto.

anche se so benissimo che queste cose tu personalmente le
conosci a menadito, trovo comunque utile fare una comparazione
con un altro progetto assai simile: USGS SRTM "void filled".

in entrambi i casi si tratta comunque di progetti gestiti e
finanziati da Enti Pubblici e che alla fine hanno prodotto
un DEM di alta qualita' e di interesse generale.
entrambi sono largamente basati su tecniche sofisticate
di interpolazione; ambedue hanno richiesto un sostanziale
lavoro di ricerca scientifica per essere messi a punto.

trovo decisamente illuminanti le differenze sostanziali
che e' facile cogliere nella gestione dei due progetti:

1) SRTM "void filled" e' chiaramente ed estensivamente
    documentato in tutti i suoi aspetti, e tutta la doc
    relativa e' facilmente e liberamente consultabile.
    vedi p.es. https://lta.cr.usgs.gov/node/375

2) il dataset e' integralmente rilasciato in pubblico download
    senza limitazioni di sorta, e con una licenza molto
    liberale che sostanzialmente equivale ad una PD o CC0
    (public domain)

3) l'Attribution del dataset e' gradita ma non obbligatoria;
    nel caso, la formula standard consigliata e':
    "Data available from the U.S. Geological Survey."
    come vedi si cita direttamente l'Ente, non i singoli Autori.

4) se comunque uno e' interessato ad approfondire la parte
    di ricerca scientifica che ha portato alla produzione del
    dataset, non e' per nulla difficoltoso arrivare a questo:
    https://lpdaac.usgs.gov/sites/default/files/public/measures/docs/NASA_SRTM_V3.pdf
    finalmente qua ci trovi riportati per esteso tutti i
    riferimenti bibliografici relativi a circa una decina
    di papers accademici con relativi Autori.

nessuno vuole certamente sminuire il ruolo della ricerca,
e le giuste esisgenze di riconoscimento del lavoro
individuake dei singoli Autori vanno comunque sempre
rispettate scrupolosamente.

ma come mostra chiaramente l'esempio SRTM "void filled"
non e' affatto impossibile contemperare queste esigenze
con le altre certamente non meno importanti e prioritarie
della libera circolazione dei datasets.
comunque pare decisamente saggio il criterio adottato da
USGS di sottolineare sempre la piena titolarieta' della
Amministrazione per tutti quei datasets che vengono
prodotti nel corso di progetti di ricerca finanziati
con fondi pubblici e/o che sono direttamente gestiti
da Agenzie Governative.

ciao Sandro

Ciao Sandro, da quanto ha detto ale:

Il sabato 30 agosto 2014, <a.furieri@lqt.it> ha scritto:

On Fri, 29 Aug 2014 23:33:43 +0200, Alessandro Sarretta wrote:

La citazione dell’articolo scientifico è
(purtroppo aggiungo) l’unica modalità di valutazione della qualità
del lavoro di un ricercatore.

Mi pare di capire che se da un lato (ad es in regione Veneto) si continua a chiedere una malintesa ricerca “applicata” (aka prodotti immediatamente utilizzabili dalle imprese) dall’altro canto se un gruppo di ricerca produce dati riutilizzati da un bazilione di altri progetti e che magari provocano milioni di fatturato, tutto ciò non incide minimamente sulla valutazione di quel gruppo che magari l’anno dopo si vede ridurre i fondi.

ma come mostra chiaramente l’esempio SRTM “void filled”
non e’ affatto impossibile contemperare queste esigenze
con le altre certamente non meno importanti e prioritarie
della libera circolazione dei datasets.

Pertanto non credo che quanto dici sia applicabile a breve in italia

Amefad