[Gfoss] Concorso presso Parco Nazionale del Gran Paradiso

mi hanno fatto vedere il bando per CONCORSO PUBBLICO, PER ESAMI, PER LA
COPERTURA A TEMPO INDETERMINATO E PIENO, DI N. 1 POSTO DI “ADDETTO AI
SISTEMI INFORMATIVI E TERRITORIALI” (CAT. C1) PRESSO IL SERVIZIO TECNICO E
PIANIFICAZIONE per il parco del gran paradiso [1].

leggendo il testo del bando, la prova teorico-pratica "consisterà nella
risoluzione di casi pratici e nella realizzazione di elaborati relativi alle
materie di cui all’Allegato B, anche utilizzando tecnologie informatiche per
la gestione di un Sistema Informativo Geografico sviluppato con prodotti
della famiglia ESRI Arc GIS versione 9.1 o superiore;"

l'allegato B recita:
PROGRAMMA DI ESAME
"• conoscenza dei sistemi GIS e capacità di utilizzo dei programmi di
gestione, in particolare ARCGIS e ArcView: analisi, elaborazione di basi
dati e loro integrazione in un sistema informativo; organizzazione dei dati
disponibili per analisi tematiche; progettazione, acquisizione,
aggiornamento, visualizzazione di dati geografici; produzione di documenti
di analisi e sintesi dei dati; modalità di divulgazione e distribuzione
dati;"

ora la domanda sorge spontanea: ma è legittimo imporre ArcGIS in una prova
di concorso, tenendo conto anche la regione piemonte ha pubblicato nel 2009
la Legge regionale n. 9 del 26 marzo 2009 "Norme in materia di pluralismo
informatico, sull'adozione e la diffusione del software libero e sulla
portabilità dei documenti informatici nella pubblica amministrazione"? [2]

secondo me ci sono gli estremi per un ricorso...

[1] http://tinyurl.com/72vvnux
[2] http://tinyurl.com/piemonte-open

--
View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Concorso-presso-Parco-Nazionale-del-Gran-Paradiso-tp7283490p7283490.html
Sent from the Gfoss -- Geographic Free and Open Source Software - Italian mailing list mailing list archive at Nabble.com.

Quoting stefano campus <stefano.campus@regione.piemonte.it>:

ora la domanda sorge spontanea: ma è legittimo imporre ArcGIS in una prova
di concorso, tenendo conto anche la regione piemonte ha pubblicato nel 2009
la Legge regionale n. 9 del 26 marzo 2009 "Norme in materia di pluralismo
informatico, sull'adozione e la diffusione del software libero e sulla
portabilità dei documenti informatici nella pubblica amministrazione"? [2]

secondo me ci sono gli estremi per un ricorso...

Qualche osservazione:
il parco è nazionale quindi vale la legge nazionale: DECRETO LEGISLATIVO 7 marzo
2005, n. 82, art. 68
http://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2005-05-16&atto.codiceRedazionale=005G0104&currentPage=1
che però riguarda l'acquisizione di software da parte della PA e non norma i
passaggi successivi.

È comunque altamente probabile che le conoscenze richieste siano in pratica
totalmente astraibili dal singolo software utilizzato (a maggior ragione visto
che viene indicato ArcView... non so se vi rendete conto).

Io penso che valga la pena verificare con una persona competente la legittimità
del bando. E per chi la pensa diversamente: vi sentireste più sereni se il
parco emettesse un bando in cui si richiedesse la capacità di guidare
autovetture di una certa casa produttrice (invece che, ad esempio, guidare su
strade di montagna)? Ovviamente no.

Ciao,
steko

--
Stefano Costa
http://www.iosa.it/ Open Archaeology

ciao a tutti,
solo per fare un po’ di chiarezza:
quando si parla di ArcView non si intende il “vecchio” ArcView GIS 3.x,
bensì si intende ArcGIS 9.x licenza “Arcview”, ovvero la licenza di base, la piu’ economica, quella con meno funzionalità (non le licenze Arceditor o Arcinfo, costano bei soldoni in piu’).

comunque una bella discussione:
la parola “libertà” (che usiamo spesso), non dovrebbe anche essere rivolta a chi vuole usare “altro” software GIS ?
NO, direte voi, se vengono “sperperati” soldi pubblici.
ma chi decide che è uno “sperpero” ?

altra provocazione:
e se il Parco non sa che esiste “altro” software GIS, non è anche un pochino colpa “nostra” ?

saluti,
francesco

ps
ci vediamo a Trieste e ne parliamo con calma ?

Il giorno 14 febbraio 2012 15:34, Stefano Costa <steko@iosa.it> ha scritto:

È comunque altamente probabile che le conoscenze richieste siano in pratica
totalmente astraibili dal singolo software utilizzato (a maggior ragione visto
che viene indicato ArcView… non so se vi rendete conto).

In data martedì 14 febbraio 2012 18:20:25, francesco marucci ha scritto:

ciao a tutti,
solo per fare un po' di chiarezza:
quando si parla di ArcView non si intende il "vecchio" ArcView GIS 3.x,
bensì si intende ArcGIS 9.x licenza "Arcview", ovvero la licenza di base,
la piu' economica, quella con meno funzionalità (non le licenze Arceditor o
Arcinfo, costano bei soldoni in piu').

comunque una bella discussione:
la parola "libertà" (che usiamo spesso), non dovrebbe anche essere rivolta
a chi vuole usare "altro" software GIS ?

Credo che nel contesto di questa lista (Geographical Free Open-Source
Software) libertà sia sopratutto da intendersi nel contesto del software
libero (vedi definizione di Stallmann, non penso sia il caso di ricordarla).

Quindi liberissimi di usare altro software, purchè sia software libero :slight_smile:

--
Alessandro Pasotti
itOpen - "Open Solutions for the Net Age"
w3: www.itopen.it
Linux User# 167502

Il giorno 14/feb/12, alle ore 18:33, Alessandro Pasotti ha scritto:

Quindi liberissimi di usare altro software, purchè sia software libero :slight_smile:

La famosa libertà condizionata. :slight_smile:

Scusate la freddura, ma mi e' venuta spontanea....

Sara' che siamo ancora a -7° e mi si e' appena scaricata la batteria dell'auto.
Ciao
Marco

Il giorno mar, 14/02/2012 alle 18.20 +0100, francesco marucci ha
scritto:

Francesco,

la parola "libertà" (che usiamo spesso), non dovrebbe anche essere
rivolta a chi vuole usare "altro" software GIS ?
NO, direte voi, se vengono "sperperati" soldi pubblici.
ma chi decide che è uno "sperpero" ?

lo sperpero di soldi pubblici non c'entra niente con la libertà.
Semplicemente, se parliamo di software, libertà significa poter usare
il software, modificarlo e redistribuirlo. La "libertà di scelta"
applicata al software dal mio punto di vista è una interpretazione
fortemente limitata, che fa del software un bene di consumo: vado al
supermercato e ho una favolosa "libertà di scelta" tra 3 marche. Ma non
chiedo né che gli altri la pensino così né che sia questo il criterio
adottato dalla PA. Però ...

altra provocazione:
e se il Parco non sa che esiste "altro" software GIS, non è anche un
pochino colpa "nostra" ?

... l'ignoranza della legge non è ammessa per nessuno. Figuriamoci per
una amministrazione dello Stato. Quindi: no, non è colpa di nessun
altro. Non mi sembra tra l'altro che negli ultimi 10 anni siano mancate
le iniziative divulgative e promozionali.

Inoltre, io non sono né un professionista né lavoro in una azienda. Mi
interessa che la competizione sul mercato sia equa, come in tutti gli
altri settori della vita sociale ed economica. Ma curare gli aspetti
promozionali delle offerte basate su software libero presso i
committenti è evidentemente una attività che compete a chi ha un ritorno
economico.

Ciao
steko

Scusate, mi pare si stia tornando alle discussioni di circa un anno fa (oggetto: dipendenza da software proprietario).

Sempre bello ed utile il confronto, ma i toni accesi e "chiusi" non aiutano la crescita di nessuno, intasano solo le caselle e-mail.

A tratti mi pare di capire che, nonostante si proponga l'apertura mentale, alcuni di noi sarebbero capaci di "imporre" l'uso di software libero a chi, per scelta o meno, sa utilizzare software proprietario (ricordiamo che la differenza principale non è nel prezzo ma nelle possibilità di sviluppo del codice sorgente).

Che si possa e si debba spingere ad una migrazione verso i FOSS è chiaro ed indiscutibile (a mio avviso), ma credo sia cosa diversa dalle competenze richieste per una posizione di lavoro, che possono essere dettate dalla struttura del soggetto proponente e non necessariamente devono essere condannate.

Poi concordo con Eduard: conoscere il proprio "nemico" è fondamentale per stare sempre un passo avanti (la cecità è una brutta bestia).

Saluti gelati a tutti,

Carlo

Scusate, mi pare si stia tornando alle discussioni di circa un anno fa (oggetto: dipendenza da software proprietario).

Sempre bello ed utile il confronto, ma i toni accesi e "chiusi" non aiutano la crescita di nessuno, intasano solo le caselle e-mail.

A tratti mi pare di capire che, nonostante si proponga l'apertura mentale, alcuni di noi sarebbero capaci di "imporre" l'uso di software libero a chi, per scelta o meno, sa utilizzare software proprietario (ricordiamo che la differenza principale non è nel prezzo ma nelle possibilità di sviluppo del codice sorgente).

Che si possa e si debba spingere ad una migrazione verso i FOSS è chiaro ed indiscutibile (a mio avviso), ma credo sia cosa diversa dalle competenze richieste per una posizione di lavoro, che possono essere dettate dalla struttura del soggetto proponente e non necessariamente devono essere condannate.

Poi concordo con Eduard: conoscere il proprio "nemico" è fondamentale per stare sempre un passo avanti (la cecità è una brutta bestia).

Saluti gelati a tutti,

Carlo

In data mercoledì 15 febbraio 2012 12:17:15, Carlo Cormio ha scritto:

Scusate, mi pare si stia tornando alle discussioni di circa un anno fa
(oggetto: dipendenza da software proprietario).

Sempre bello ed utile il confronto, ma i toni accesi e "chiusi" non
aiutano la crescita di nessuno, intasano solo le caselle e-mail.

I toni mi pare che siano più che garbati e sobri.

A tratti mi pare di capire che, nonostante si proponga l'apertura
mentale, alcuni di noi sarebbero capaci di "imporre" l'uso di software
libero a chi, per scelta o meno, sa utilizzare software proprietario

Mi pare che stessimo parlando di un ente pubblico.

IMHO un ente pubblico dovrebbe perseguire alcuni obbiettivi che solo il SW
libero può dare, primo tra tutti l'indipendenza dal fornitore.

Per non parlare poi dei formati...
... o degli aspetti economici, che nel caso di un ente pubblico (e di questi
tempi) sono particolarmente importanti per noi cittadini.

I privati sono ovviamente liberi di fare come gli pare ma personalmente
ritengo giusto e doveroso imporre a un ente pubblico di usare software libero
(se esiste, ovviamente).

Vale la pena, ogni tanto, rammentare che su questa lista si dovrebbe parlare
di sw libero, do per scontato che siamo d'accordo sui vantaggi che il sw
libero ha per tutti, ma a tratti mi pare di capire che forse mi sbaglio :slight_smile:

--
Alessandro Pasotti
itOpen - "Open Solutions for the Net Age"
w3: www.itopen.it
Linux User# 167502

On Wed, Feb 15, 2012 at 10:20:10AM +0100, Carlo Cormio wrote:

A tratti mi pare di capire che, nonostante si proponga l'apertura
mentale, alcuni di noi sarebbero capaci di "imporre" l'uso di
software libero a chi, per scelta o meno, sa utilizzare software
proprietario (ricordiamo che la differenza principale non è nel
prezzo ma nelle possibilità di sviluppo del codice sorgente).

Stavo discutendo stamane con dei colleghi sul fatto che ognuno
sa far meglio le cose nel modo in cui ha imparato a farle, ovvero
con gli strumenti che ha deciso o per altre ragioni si e' trovato
ad usare. Non ci piove. E' un dato di fatto.

Imporre a qualcuno di fare le cose in un'altro modo e' sicuramente
uno svantaggio a breve termine. L'individuo deve imparare cose nuove
e quindi affrontare un periodo di adattamento.

A lungo termine "imparare" qualcosa di nuovo e' generalmente un bene,
se quel che si impara puo' essere applicato anche in altri casi.
Imparare qualcosa e' un chiaro investimento per il futuro.
Imparo qualcosa facendo fatica oggi perche' domani verro' ripagato
di quella fatica con una maggior facilita' o applicabilita' di quel
che ho imparato.

Nessuno dovrebbe imporre a nessun singolo scelte d'investimento sul
proprio futuro. Io considero un'investimento sul software proprietario
come perdente ma poi ognuno faccia quel che crede.

Ma una pubblica amministrazione e' appunto quell'ente che delegato
dal pubblico decide come investire il denaro di cui dispone grazie
al contributo che riceve da ognuno di noi. E sono lacrime e sangue.
Quindi mi permetto di dire la mia (in qualita' di membro del popolo
sovrano) sulle scelte d'investimento delle amministrazioni pubbliche.

Chi sa utilizzare solo software proprietario andrebbe aiutato a
liberarsi, perche' la sola conoscenza di software proprietario mette
un'ipoteca sulla possibilita' di fare altro.

Ho grossi dubbi che il lavoro da svolgere per il parco nazionale
possa essere svolto soltanto con prodotti ESRI, e mi auguro che
gli amministratori trovino un modo piu' sostenibile per fare le
stesse cose, facendosi anche aiutare da chi partecipando al concorso
potrebbe portare una ventata di aria fresca.

--strk;

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  `-o------'

Ciao a tutti,

giuro non capisco... Si continua ad elogiare il software libero e nella stessa
frase asserire che e' necessario conoscere e saper usare il software
proprietario.

Si parla di discussioni accese, di visioni chiuse, e poi non si riesce a
prendere per buone (come pareri personali) le posizioni di chi invece il
software proprietario non lo digerisce.

Dov'e' questa "apertura di vedute"?

L'unico aperto in questa discussione mi e' sembrato (vi sembrera' strano)
Sandro Santilli, ha espresso il suo parere senza filtri (a differenza di altri
preoccupati per il possibile flame) ma ha anche detto che la conoscenza degli
strumenti e' utile a prescindere se siano aperti o chiusi.

Non posso essere assolutamente d'accordo con chi scrive che il sw libero e'
bello, e' meglio, bisognerebbe usarlo sempre, ma che il sw chiuso bisogna
conoscerlo "a prescindere"... Perche' mai?
Per mia natura tutte le frasi che iniziano con un'affermazione seguita da "ma"
mi risultano all'orecchio un tantino stridenti... a meno che non fossero
seguite da una motivazione valida (che tutte le sante volte tarda ad arrivare).
Devo farmene una ragione... :slight_smile:

Se l'ente internamente possiede 5Mld di licenze di ArcGIS gia' acquistate bene
(per non dire male), ci si puo' fare ben poco, ovviamente pretendera' che la
prova venga fatta su quello.

Forse e' un pochino colpa "nostra", forse "noi" si poteva fare di piu', forse
sarebbe stato lo stesso. Chi lo sa.
Certo preferirei che i soldi pubblici venissero spesi per servizi al cittadino
piu' che per licenze _d'uso_...

Forse mi sbagliero', ma IMHO questa e' una lista pro-FOSS quindi mi sembra
anche ovvio che le posizioni di alcuni singoli siano only-FOSS, per cui per
piacere non scadiamo sempre nella solita solfa, accusando quelli con pareri
piu' radicali di avere una mentalita' chiusa.

Potrebbe anche essere il contrario, che gli altri hanno una mentalita'
_troppo_ aperta :wink:

Just my 2 cents.
Ciao.

--
Giuseppe Sucameli