Ciao a tutti,
purtroppo sto assistendo all’ennesima discussione pro o contro un’applicazione/software/hardware etc.
Credo che dopo tanti anni di lavoro nei SIT (dal 1988) di non dover ancora ascoltare queste cose senza dover replicare in maniera molto critica.
I software GIS come l’hardware etc. non sono il “prodotto” ma il “mezzo” attraverso il quale si arriva al risultato.
Nei SIT non sono arcgis,arcmap,gemedia, qgis,gvsig,postgis etc. etc. che fanno la differenza ma è il progetto che abbiamo in testa (conoscenza e gestione del dato)…
La ricerca di una figura specifica per la gestione di un progetto già avviato non ha nulla a che fare con il software libero.
Se poi , come cittadino, inorridisco al pensiero che si buttino via soldi per usare software proprietari questo è un altro discorso.
L’informazione comunque, per chi ci sta giocando sopra, è pubblica o può essere resa pubblico con poca spesa.
Credo che un consulente/specialista comunque possa/debba avere una piccola infarinatura di tutti i software a disposizione sul mercato. Compresi quelli commerciali.
Tenete presente che per gestire bene il dato certe volte (quasi sempre nel mio caso) si usano più strumenti assieme. COSI COME OGGI FA IL SOFTWARE LIBERO.
Oggigiorno il software libero ha fatto passi da gigante e può essere tranquillamente sostituito con software commerciale, ma fino a poco tempo fa ciò era impensabile.
Comunque torno al punto “Il posto è per un operatore. Non per un progettista”.
Se fosse il posto di lavoro per la gestione di un centro di lavoro di una falegnameria chiedereste il software libero???
Impariamo a separare i SIT dal software così come facciamo con gli scrittori da word.
Ciao a tutti
Arch. Fabio Saccon
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