[Gfoss] Debian su Repubblica

>Da notare come non si parli affatto di costi, recupero di soldi per la PA,
>ecc. tutte argomentazioni perdenti in partenza. L'argomento principale
>è: non consentire che il software e i servizi che permeano l'intera
>vita quotidiana sia fuori del controllo della collettività e dei singoli.
>
>zack++

In tutte le interviste manca sempre un argomento.
La qualità tecnica che puo’ raggiungere un prodotto quando vi è alle spalle una community molto vasta.

E’ l’argomento piu’ importante, quello che puo’ fare la differenza, ma è anche quello piu’ complicato perche’ indirettamente vai a fare un raffronto con altri prodotti.

ps:
la Slackware è piu’ vecchia della Debian, oserei dire che probabilmente è stata la prima in assoluto,
e tecnicamente è considerata piu’ robusta e stabile.

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

On Tue, Mar 27, 2012 at 12:30:12PM +0200, Andrea Peri wrote:

In tutte le interviste manca sempre un argomento.
La qualità tecnica che puo' raggiungere un prodotto quando vi è alle spalle
una community molto vasta.

La regola 'più paia di occhi vedono meglio di due' ha un suo perché, ma
in generale quella della qualità del FOSS è un clamoroso falso (o per lo meno
una affermazione che non ha una base giustificata). Tecnicamente
lo sviluppo non è dissimile nel software proprietario e nel software FOSS,
la valutazione di qualità si fa in modo similare ecc. Quello che cambia
_può_ essere il numero di utenti e sviluppatori coinvolti, la roadmap
di rilascio, gli obiettivi, ecc. Ma non vale
per tutti i progetti e infatti i prodotti che hanno effettivamente
un alto livello qualitativo sono solo una parte. Il numero di persone
coinvolte è solo uno dei parametri, l'architettura del prodotto ha
una grossa importanza, il processo di sviluppo e la governance (sicurezza,
aggiornamenti, politiche di enhancement, e tantissime altre variabili) ecc.

Fare di tutta l'erba un fascio è fuori luogo. Ci sono ottimi software
proprietari e ottimi software FOSS, come ce ne sono di pessimi in
entrambi i casi.

Per restare nell'ambito GIS la mia esperienza con molti software anche
blasonati riscontra lo stesso pressapochismo (a volte dovuto a ignoranza
nuda e cruda, a volte a disinteresse e superficialità)
che sono macroscopici nell'ambito della programmazione scientifica,
e che possiamo riassumere nel motto 'basta che funziona!'. Non che
nel caso proprietario vada meglio, ma almeno non è sotto gli occhi
di tutti :wink:

Sulla presunta qualità di slackware non entro nel merito, per non
aprire flame inutili...

--
Francesco P. Lovergine

On Tue, 27 Mar 2012 15:06:17 +0200, Francesco P. Lovergine wrote:

Fare di tutta l'erba un fascio è fuori luogo. Ci sono ottimi software
proprietari e ottimi software FOSS, come ce ne sono di pessimi in
entrambi i casi.

Per restare nell'ambito GIS la mia esperienza con molti software anche
blasonati riscontra lo stesso pressapochismo (a volte dovuto a ignoranza
nuda e cruda, a volte a disinteresse e superficialità)
che sono macroscopici nell'ambito della programmazione scientifica,
e che possiamo riassumere nel motto 'basta che funziona!'. Non che
nel caso proprietario vada meglio, ma almeno non è sotto gli occhi
di tutti :wink:

oh bravo Frankie; ti quoto e ti facci mio al 101% :slight_smile:
sagge parole ed attente considerazioni, che dovremmo un po' tutti tenere
sempre ben presenti.

ok, alcuni sw liberi sono il top del top e stracciano alla grande gli
equivalenti proprietari: ma non basta certo dichiararsi "liberi" per
arrivare automaticamente all'eccellenza.
l'eccellenza e' un asintoto: facile arrivare al "funzionicchia", molto
piu' difficile ed oneroso arrivare al "funziona bene".

e' la famosa regola 20-80: il 20% del tempo di sviluppo si spende per
implementare nuove funzionalita'; il restante 80% serve invece per
arrivare ad una configurazione veramente affidabile e ben robusta.

rilasciare in continuazione tante nuove funzionalita' belle luccicanti
e sempre piu' complesse (ma di dubbia stabilita') non e' mai un buon
modello di sviluppo.

magari va bene per il sw proprietario, specie se si abbina a robuste
campagne di marketing e ad un uso cinico delle posizioni di mercato.
ma si addice assai poco al SW libero, che e' invece sempre alle prese
con risorse limitate e risicate: rischia solo di produrre una lunga
catena di instabilita' e di bugs perennemente in attesa di fix.

due letture interessanti per rinfrescare alcuni concetti vecchi come
il cucco ma pur sempre validi ed attuali:
[1] http://en.wikipedia.org/wiki/Worse_is_better
[2] http://en.wikipedia.org/wiki/KISS_principle

ciao Sandro

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Il 27/03/2012 16:48, a.furieri@lqt.it ha scritto:

rilasciare in continuazione tante nuove funzionalita' belle luccicanti
e sempre piu' complesse (ma di dubbia stabilita') non e' mai un buon
modello di sviluppo.

magari va bene per il sw proprietario, specie se si abbina a robuste
campagne di marketing e ad un uso cinico delle posizioni di mercato.
ma si addice assai poco al SW libero, che e' invece sempre alle prese
con risorse limitate e risicate: rischia solo di produrre una lunga
catena di instabilita' e di bugs perennemente in attesa di fix.

Si' e no: Debian e' la distibuzione migliore (e la piu' usata per derivarne altre) per la sua struttura, come spiegava bene Frankie, ma *anche* perche' e' quella con il maggior numero di pacchetti ufficiali.
Come accade di solito, non c'e' una ricetta magica (neppure l'amatissimo principio KISS): il successo deriva da un equilibrio fra esigenze contrapposte.
Saluti.
--
Paolo Cavallini - Faunalia
www.faunalia.eu
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