[Gfoss] FOSS e la crisi internazionale

Secondo voi questa crisi, che sta incidendo seriamente su alcuni giganti
come Autodesk o Mapinfo (~ -50% nell'ultimo anno) [1], come incidera'
sul GFOSS? Secondo me (scusatemi la naïveté) ci sono due trends
contrastanti:
- meno risorse imporranno ai compratori di fare economie, il che
significa che soluzioni piu' economiche (come sono spesso quelle basate
su sw libero) saranno piu' appetibili, e quindi aumenteranno
- un mercato in generale piu' depresso tende a ridurre gli investimenti
non immediatamente produttivi, come possono essere visti gli
investimenti in sviluppo di base sul sw libero.
Io scommetto che il primo trend sia, soprattutto per il sw geografico,
molto piu' importante del secondo. Infatti i costi di licenza del sw
geografico sono cosi' alti che mi pare ci sia spazio per soluzioni
alternative, con ancora un margine significativo per lo sviluppo.
Mi farebbe piacere sentire opinioni e pareri, specie da chi ha una
conoscenza piu' approfondita di questi fenomeni macroeconomici.
Salutoni.
pc

[1]
http://www.marketwatch.com/quotes/adsk
http://www.marketwatch.com/quotes/pbi
[a quello che capisco, non e' cosi' facile sapere come vanno le cose ad
esri, perche' e' sempre di proprieta' dei fondatori, e non e' scambiata
sul mercato: http://www.marketwatch.com/quotes/esri\]

--
Paolo Cavallini: http://www.faunalia.it/pc

Per quello che vedo e di cui ho sentore, le aziende in questi tempi di riduzione degli investimenti privilegiano il consolidamento dell’infrastruttura esistente, affidando le proprie risorse su soluzioni considerate già affidabili e stabili. Inoltre i nuovi progetti sembrano tutti essere tesi alla riduzione dei costi sul breve termine privilegiando soluzioni apparentemente più costose ma con previsioni sui ritorni certe, anche rischiando di legarsi ad un solo fornitore.

Le soluzioni G/FOSS giocano un ruolo abbastanza importante per quanto riguarda l’integrazione di sistemi e nell’avvio di nuovi progetti che necessitano di particolari funzionalità.

Non sembra però che vi siano modifiche sostanziali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Questo può essere la conferma del fatto che in realtà la riduzione degli investimenti è un processo che, almeno nella mia zona, è in corso da almeno un paio di anni e che la crisi non ha ancora accentuato. Forse perchè, come dice qualcuno, in realtà la crisi non si è ancora manifestata con tutta la sua virulenza.

Ciao,
Ivano

Il giorno 21 marzo 2009 11.41, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

Secondo voi questa crisi, che sta incidendo seriamente su alcuni giganti
come Autodesk o Mapinfo (~ -50% nell’ultimo anno) [1], come incidera’
sul GFOSS? Secondo me (scusatemi la naïveté) ci sono due trends
contrastanti:

  • meno risorse imporranno ai compratori di fare economie, il che
    significa che soluzioni piu’ economiche (come sono spesso quelle basate
    su sw libero) saranno piu’ appetibili, e quindi aumenteranno
  • un mercato in generale piu’ depresso tende a ridurre gli investimenti
    non immediatamente produttivi, come possono essere visti gli
    investimenti in sviluppo di base sul sw libero.
    Io scommetto che il primo trend sia, soprattutto per il sw geografico,
    molto piu’ importante del secondo. Infatti i costi di licenza del sw
    geografico sono cosi’ alti che mi pare ci sia spazio per soluzioni
    alternative, con ancora un margine significativo per lo sviluppo.
    Mi farebbe piacere sentire opinioni e pareri, specie da chi ha una
    conoscenza piu’ approfondita di questi fenomeni macroeconomici.
    Salutoni.
    pc
    ===
    [1]
    http://www.marketwatch.com/quotes/adsk
    http://www.marketwatch.com/quotes/pbi
    [a quello che capisco, non e’ cosi’ facile sapere come vanno le cose ad
    esri, perche’ e’ sempre di proprieta’ dei fondatori, e non e’ scambiata
    sul mercato: http://www.marketwatch.com/quotes/esri]


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Il giorno sab 21 mar 2009 11:41:29 CET, Paolo Cavallini ha scritto:

Secondo voi questa crisi, che sta incidendo seriamente su alcuni giganti
come Autodesk o Mapinfo (~ -50% nell'ultimo anno) [1], come incidera'
sul GFOSS? Secondo me (scusatemi la naïveté) ci sono due trends
contrastanti:
- meno risorse imporranno ai compratori di fare economie, il che
significa che soluzioni piu' economiche (come sono spesso quelle basate
su sw libero) saranno piu' appetibili, e quindi aumenteranno
- un mercato in generale piu' depresso tende a ridurre gli investimenti
non immediatamente produttivi, come possono essere visti gli
investimenti in sviluppo di base sul sw libero.
Io scommetto che il primo trend sia, soprattutto per il sw geografico,
molto piu' importante del secondo. Infatti i costi di licenza del sw
geografico sono cosi' alti che mi pare ci sia spazio per soluzioni
alternative, con ancora un margine significativo per lo sviluppo.
Mi farebbe piacere sentire opinioni e pareri, specie da chi ha una
conoscenza piu' approfondita di questi fenomeni macroeconomici.

non conosco i fenomeni macroenomici :wink: ma vi posso dire il mio parere sugli enti pubblici

negli enti pubblici fino a quando non viene capito/fatto capire che i soldi che si spendono sono soldi veri (anzi verissimi :wink: ) e che provengono dalle tasche di qualcuno, non ci sono grosse speranze

a chi organizza i sistemi informativi (ma il discorso vale per qualunque settore) non interessa molto l'efficienza (di qualunque tipo si parli) ma solo avere meno problemi possibile; e se questo vuol dire spendere molte migliaia di euro in piu'... va bene cosi', tanto non devono guadagnarseli qui soldi che hanno a disposizione

PS: naturalmente non sara' cosi' in tutti gli enti pubblici

Il 23 marzo 2009 15.32, Andrea Zagli <azagli@libero.it> ha scritto:

a chi organizza i sistemi informativi (ma il discorso vale per qualunque
settore) non interessa molto l'efficienza (di qualunque tipo si parli) ma
solo avere meno problemi possibile; e se questo vuol dire spendere molte
migliaia di euro in piu'... va bene cosi', tanto non devono guadagnarseli
qui soldi che hanno a disposizione

Al di la' di efficienza ed efficacia, si lavora sul rapporto valore/costo.
Si puo' quindi sia massimizzare il valore che minimizzare i costi.

Chi lavora nei sistemi informativi (pubblico o privato e' uguale) e
non e' un "pazzo suicida" ha una regola principale: "non crearsi
problemi, ce ne sono gia' tanti".
Quindi la regola operativa e': "se una cosa funziona non si tocca".

In quel 20-30% di innovazioni all'anno che si possono/devono fare,
quindi c'e' spazio.
Oggi la crisi inoltre obblighera' a due cose:
- aguzzare l'ingegno;
- prepararsi per quando la crisi sara' passata.

In questo il software libero puo' essere visto come una risorsa.

Ciao.
luca

--
Usiamo formati aperti: http://it.wikipedia.org/wiki/Formato_aperto
Usiamo OpenOffice: http://it.openoffice.org/

Il giorno lun 23 mar 2009 18:00:19 CET, luca menini ha scritto:

Il 23 marzo 2009 15.32, Andrea Zagli <azagli@libero.it> ha scritto:

a chi organizza i sistemi informativi (ma il discorso vale per qualunque
settore) non interessa molto l'efficienza (di qualunque tipo si parli) ma
solo avere meno problemi possibile; e se questo vuol dire spendere molte
migliaia di euro in piu'... va bene cosi', tanto non devono guadagnarseli
qui soldi che hanno a disposizione

Al di la' di efficienza ed efficacia, si lavora sul rapporto valore/costo.
Si puo' quindi sia massimizzare il valore che minimizzare i costi.

Chi lavora nei sistemi informativi (pubblico o privato e' uguale) e
non e' un "pazzo suicida" ha una regola principale: "non crearsi
problemi, ce ne sono gia' tanti".
Quindi la regola operativa e': "se una cosa funziona non si tocca".

In quel 20-30% di innovazioni all'anno che si possono/devono fare,
quindi c'e' spazio.
Oggi la crisi inoltre obblighera' a due cose:
- aguzzare l'ingegno;
- prepararsi per quando la crisi sara' passata.

In questo il software libero puo' essere visto come una risorsa.

per il settore privato sicuramente e' cosi' perche' hanno chiaro che i soldi si sudano; nel pubblico ti posso garantire che non per tutti e' cosi' (e secondo la mia piccola esperienza siamo molto vicini al 100%)

nel pubblico (ripeto: sempre per quanto riguarda la mia piccola esperienza) quando mancano i soldi le cose non si fanno punto e basta, non si aguzza l'ingegno per trovare una soluzione e nemmeno si pensa a massimizzare il valore e minimizzare i costi

Il giorno mar, 24/03/2009 alle 15.08 +0100, Andrea Zagli ha scritto:

per il settore privato sicuramente e' cosi' perche' hanno chiaro che i
soldi si sudano; nel pubblico ti posso garantire che non per tutti e'
cosi' (e secondo la mia piccola esperienza siamo molto vicini al 100%)

nel pubblico (ripeto: sempre per quanto riguarda la mia piccola
esperienza) quando mancano i soldi le cose non si fanno punto e basta,
non si aguzza l'ingegno per trovare una soluzione e nemmeno si pensa a
massimizzare il valore e minimizzare i costi

Scusate, ma c'è stata una discussione giusto poche settimane fa che
andava a parare sempre sugli stessi argomenti, e la conclusione era
stata abbastanza chiara.

Non capisco quale sia l'utilità o lo scopo di stare continuamente a
ripetere che il settore pubblico è arretrato, improduttivo, scarsamente
innovativo, etc. visto che è chiaro che generalizzare non ha alcun
senso, né per il settore pubblico né tantomeno per quello privato (in
cui sarebbero tutti bravi, competitivi, in gamba, innovativi,
aggiornati?)

Vado a farmi un modello in GRASS,
Steko

--
Stefano Costa
http://www.iosa.it/ Open Archaeology

Il giorno mar 24 mar 2009 15:18:28 CET, Stefano Costa ha scritto:

[...]

Non capisco quale sia l'utilità o lo scopo di stare continuamente a
ripetere che il settore pubblico è arretrato, improduttivo, scarsamente
innovativo, etc. visto che è chiaro che generalizzare non ha alcun
senso, né per il settore pubblico né tantomeno per quello privato (in
cui sarebbero tutti bravi, competitivi, in gamba, innovativi,
aggiornati?)

era semplicemente per rispondere a paolo, e anche a tutti quelli che appunto pensano che la crisi giovera' al floss (mi riferisco a vari articoli che mi e' capitato di leggere su internet)

io non ho generalizzato, ho riportato le statistiche in mio possesso

e sono d'accordo anche sul fatto che e' falso dire in generale: pubblico brutto e cattivo, privato bello e buono; ma basta guardarsi un attimo in giro per vedere come nel pubblico gli esempi di efficienza non siano certo la maggioranza... poi se uno non vuol vedere faccia pure

nel privato il discorso e' diverso: i soldi sono loro e li spendono come vogliono, cioe' non ci guardo nemmeno a quello che fanno

Andrea Zagli ha scritto:

nel privato il discorso e' diverso: i soldi sono loro e li spendono come
vogliono, cioe' non ci guardo nemmeno a quello che fanno

A parte il fatto che stiamo andando OT, vorrei rimarcare come questi
attacchi al settore pubblico siano IMHO abbastanza mal posti: io non
vedo settori privati (vogliamo citare le banche? le aziende telefoniche?
ecc.) che brillino per efficienza. Il problema, mi pare, e' questo
paese, che non fa dell'efficienza un valore generalmente accettato.
Ma please non continuiamo con il fuori tema: gli elementi che mi
sembrano interessanti sono quelli che ci aiutano a prevedere
ragionevolmente il futuro, non quelli che alimentano le polemiche.
Saluti.
--
Paolo Cavallini: http://www.faunalia.it/pc

Il giorno mar 24 mar 2009 17:09:03 CET, Paolo Cavallini ha scritto:

Andrea Zagli ha scritto:

nel privato il discorso e' diverso: i soldi sono loro e li spendono come
vogliono, cioe' non ci guardo nemmeno a quello che fanno

A parte il fatto che stiamo andando OT,

non ho capito dove stia l'ot: la tua domanda era: la crisi aiutera' il floss?; ti ho risposto per quanto ne posso sapere sul lato pubblico dell'economia

vorrei rimarcare come questi
attacchi al settore pubblico siano IMHO abbastanza mal posti: io non
vedo settori privati (vogliamo citare le banche? le aziende telefoniche?
ecc.) che brillino per efficienza. Il problema, mi pare, e' questo
paese, che non fa dell'efficienza un valore generalmente accettato.

non ho mai detto che il privato sia efficiente (come ho scritto sopra sono affari loro come spendono i soldi); ho detto solamente che il pubblico secondo me non lo e', spiegando il perche'

Ma please non continuiamo con il fuori tema: gli elementi che mi
sembrano interessanti sono quelli che ci aiutano a prevedere
ragionevolmente il futuro, non quelli che alimentano le polemiche.

nessuna polemica, semplici constatazioni di fatto