[Gfoss] Gas Radon

Andrea,
può sembrare banale, ma
http://www.google.it/search?ie=UTF-8&oe=UTF-8&q=gas+radon+toscana
restituisce alcuni risultati abbastanza interessanti tra cui
http://werkzeug.pocoo.org/e/shorty/u/radon

Certo se ci fossero delle belle mappe... sarebbe più utile.

Steko

Avevo gia' svolto una indagine via google e avevo visto che vi erano
dei soggetti che lo stanno misurando.

Pero' il mio problema e' che le misurazioni avvengono sempre in abitazioni,
a me invece interessava conoscere il livello di emanazione dal terreno.

Poi se in una casa si concentra di piu' perche' sta' sempre chiusa e'
un altro discorso....

In teoria per quanto ne so' potrebbe anche darsi che il livello di
emanazione sia costante indipendentemente dall'area geografica ( ?? )

Se cosi' fosse, allora non avrebbe ovviamente senso fare una copertura
della sua distribuzione.

Ciao,

--
~~~~~~~~~~~~~~~~~
§ Andrea §
§ Peri §
~~~~~~~~~~~~~~~~~

Il giorno ven, 23/01/2009 alle 16.06 +0100, Andrea Peri ha scritto:

In teoria per quanto ne so' potrebbe anche darsi che il livello di
emanazione sia costante indipendentemente dall'area geografica ( ?? )

Se cosi' fosse, allora non avrebbe ovviamente senso fare una copertura
della sua distribuzione.

No mi pare di aver capito dall'opuscolo dell'ARPAT che:

La concentrazione di radon media sul territorio regionale è circa 50
Bq/m3 con una percentuale di abitazioni che hanno livelli superiori a
400 Bq/m3 inferiore all’1%. In alcune aree di formazione magmatica,
invece, la percentuale di edifici superiori a 400 Bq/m3 è maggiore
del 10%.

Quindi sembra dipendere anche dal substrato geologico.

Ciao,
Steko

--
Stefano Costa
http://www.iosa.it/ Open Archaeology

In teoria per quanto ne so’ potrebbe anche darsi che il livello di
emanazione sia costante indipendentemente dall’area geografica ( ?? )

dipende dalla conformazione geologica della zona, ad esempio i graniti emettono più radon (a causa di una maggiore presenza di uranio al loro interno).

di solito le analisi delle ARPA vengono fatte nelle abitazione e grotte perché solo qui si può concentrare in modo dannoso per la salute (oltre al fatto che alcuni materiali da costruzione emettono radon).

Ciao

Stefano

Andrea Peri ha scritto:

Andrea,
può sembrare banale, ma
http://www.google.it/search?ie=UTF-8&oe=UTF-8&q=gas+radon+toscana
restituisce alcuni risultati abbastanza interessanti tra cui
http://werkzeug.pocoo.org/e/shorty/u/radon

Certo se ci fossero delle belle mappe... sarebbe più utile.

Steko
    
Avevo gia' svolto una indagine via google e avevo visto che vi erano
dei soggetti che lo stanno misurando.

Pero' il mio problema e' che le misurazioni avvengono sempre in abitazioni,
a me invece interessava conoscere il livello di emanazione dal terreno.

Poi se in una casa si concentra di piu' perche' sta' sempre chiusa e'
un altro discorso....

In teoria per quanto ne so' potrebbe anche darsi che il livello di
emanazione sia costante indipendentemente dall'area geografica ( ?? )
  

Il radon viene emanato naturalmente dal terreno. Ci sono però delle rocce che contengono ed emanano più radon che altre (le rocce vulcaniche per esempio); se mi ricordo bene ci possono anche essere delle influenze tettoniche (ma di questo non mi ricordo bene).

Se cosi' fosse, allora non avrebbe ovviamente senso fare una copertura
della sua distribuzione.

Ciao,
  

direi che ha senso

ciao

Il giorno 23/gen/09, alle ore 16:27, francesco@brunocini.it ha scritto:

In teoria per quanto ne so’ potrebbe anche darsi che il livello di
emanazione sia costante indipendentemente dall’area geografica ( ?? )

ehehe… questo presupporrebbe che la terra fosse fatta di materiale totalmente isotropo… Ma il “totalmente isotropo” praticamente non esiste in natura, tantomeno per un corpo cosi’ complesso come la Terra.

Il radon viene emanato naturalmente dal terreno. Ci sono però delle rocce che contengono ed emanano più radon che altre (le rocce vulcaniche per esempio); se mi ricordo bene ci possono anche essere delle influenze tettoniche (ma di questo non mi ricordo bene).

Poiche’ una faglia e’ una frattura del substrato geologico che puo’ scendere in profondita’ anche considerevole, e quindi “mettere in collegamento” rocce di diversa natura, ne consegue che il radon (come altri elementi in tracce) si puo’ liberare in quantita’ maggiori rispetto all’intorno lungo una faglia attiva in corrispondenza di movimenti tettonici - tanto e’ vero che uno degli argomenti di analisi per la ricerca di “segni premonitori” per la previsione dei terremoti e’ proprio un’analisi specifica del radon.
Vedi ad esempio:
http://ciph-soso.blogspot.com/2007/11/anomalie-nellemissione-del-radon-e.html

Sul fatto che con questo metodo poi ci si azzecchi in una eventuale previsione di un sisma, questo e’ tutto un altro paio di maniche.

ciao
Marco