[Gfoss] Gas Radon

dipende dalla conformazione geologica della zona, ad esempio i graniti
emettono più radon (a causa di una maggiore presenza di uranio al loro
interno).

Allora l'emissione di radon seguirebbe un andamento proporzionale o
comunque correlabile al tempo di decadimento dell'uranio ?

di solito le analisi delle ARPA vengono fatte nelle abitazione e grotte
perché solo qui si può concentrare in modo dannoso per la salute (oltre al
fatto che alcuni materiali da costruzione emettono radon).

...

Domanda sciocca (da ingegnere elettronico):

Leggo da tutte le parti che e' un prodotto del decadimento naturale dell'uranio.
E che viene emesso anche da strati rocciosi.

E fin qui sembra chciaro,

pero' per generare un gas occorre avere un cambio di fase di un materiale.
E quindi la domanda spontanea e':
il Radon , nasce per un cambio di fase del materiale roccioso che lo emette,
o e' un prodotto dell'interazione tra l'emissione radioattiva del
materiale roccioso e l'aria circostante ?

Per esemplificare la differenza:
nel primo caso se la roccia che emette il radon fosse nello spazio lo
emetterebbe comunque,
nel secondo caso, invece nello spazio non si avrebbe emissione di
radon perche' mancherebbe l'aria circostante.

Scusate la banalizzazione, ma e' per capire.

Poi smetto perche' sono decisamente [OT].

--
~~~~~~~~~~~~~~~~~
§ Andrea §
§ Peri §
~~~~~~~~~~~~~~~~~

Il giorno ven, 23/01/2009 alle 18.00 +0100, Andrea Peri ha scritto:

Poi smetto perche' sono decisamente [OT].

Andrea,
sinceramente visto che in molti hanno risposto, e che si tratta di un
tema ambientale ma anche civico, credo che sia molto più interessante di
tanti altri thread iper-tecnici.

Ora che abbiamo accertato l'anisotropia dell'emissione di radon,
l'importante è mapparlo :wink:

Steko

--
Stefano Costa
http://www.iosa.it/ Open Archaeology

Domanda sciocca (da ingegnere elettronico):

Leggo da tutte le parti che e’ un prodotto del decadimento naturale dell’uranio.
E che viene emesso anche da strati rocciosi.

E fin qui sembra chciaro,

pero’ per generare un gas occorre avere un cambio di fase di un materiale.
E quindi la domanda spontanea e’:
il Radon , nasce per un cambio di fase del materiale roccioso che lo emette,
o e’ un prodotto dell’interazione tra l’emissione radioattiva del
materiale roccioso e l’aria circostante ?

la cosa è molto meno complicata in realtà: decadendo un elemento si trasforma in un altro, quindi un solido può tranquillamente diventare un gas. In particolare a un certo punto di una catena di decadimento dell’uranio hai il radio questo decade in radon che è un gas nobile, diffonde nelle rocce e si accumula nelle parti basse degli edifici (è un gas molto pesante). La cosa sfortunata è che il radon ha un tempo di decadimento (4 gg circa) abbastanza lungo da farlo diffondere e concentrare negli edifici ma sufficientemente breve da avere una buona probabilità di decadere una volta inalato e trasformarsi in un elemento che si fissa ai tessuti dei polmoni dove completa con calma il suo viaggio per diventare piombo, riempiendo nel frattempo il polmone di radiazioni non proprio salutari.

Sulla solita wikipedia inglese ci sono cartine della diffusione del radon negli Stati Uniti e parlano di studi analoghi in Inghilterra, sia all’aperto che negli edifici. A questo punto mi viene da pensare che la stessa cosa sia stata anche in Italia, l’unica cosa che so è che qua in Friuli l’ARPA ha monitorato quasi tutta la regione e i dati dovrebbero essere pubblici (qualcuno mi diceva però solo in forma cartacea).

Ciao,

Stefano

Stefano Costa ha scritto:

Ora che abbiamo accertato l'anisotropia dell'emissione di radon,
l'importante è mapparlo :wink:

ORM= OpenRadonMapping?
:slight_smile:
(scherzo, eh!).
pc
--
Paolo Cavallini, see: * http://www.faunalia.it/pc *

Paolo Cavallini ha scritto:

Stefano Costa ha scritto:

Ora che abbiamo accertato l'anisotropia dell'emissione di radon,
l'importante è mapparlo :wink:

ORM= OpenRadonMapping?
:slight_smile:
(scherzo, eh!).

Vorrei segnalare alcune risorse interessanti...
L'argomento è già da tempo oggetto di studio del JRC:
http://radonmapping.jrc.ec.europa.eu/index.php?id=38
http://radonmapping.jrc.ec.europa.eu/uploads/media/Minutes_IGC_meeting_Oslo-2008.pdf
Data la complessità del fenomeno e la disponibilità di dati di
concentrazione rilevati, si parla per ora di una grid (indoor radon) con
risoluzione 10 km a copertura europea.
Interessante questa presentazione dell'ISPRA:
http://www.apat.gov.it/Media/Radon/Main.Html
Mappa del rischio radon in Italia:
http://www.u-series.com/radon/radon_italia.htm
Mappa del rischio radon nelle regioni italiane
(Veneto e Trentino Alto Adige):
http://www.u-series.com/radon/radon_regioni.htm

ciao
Antonio