[Gfoss] GeoNetwork e committers - ex RNDT e GeoNetwork

Ti rispondo alla tua email in questo altro thread:

Il progetto è stato spostato da _poco_ su github quindi li puoi vedere
la lista dei committer. Ad onor del vero la lista è incompleta,
contiene solo chi fatto commit recenti; e.g. Emanuele Tajariol pur
essendo membro del PSC non ha ancora i diritti su github.

in questo caso quando committate qualche patch per conto di un vs cliente
come fate ?

La commissionate a qualcuno che ha i diritti oppure non committate mai e
depositate tutto in repositiory secondary e non integrate nel codice
principale ?

Per il discorso fork, a me non pare cosi' complicata la situazione
sopratutto per uno esperto come te. E' sempre piuttosto chiaro chi sta
dietro ad un progetto Open Source in termini commerciali, basta che ti
vedi la ML, i membri del PSC e chi fa presentazioni regolarmente.

Se certo uno commissiona una fix o un evoluzione importante alla
ditta/professionista X che:
- non ha mai scritto una lista in list devel o user
- nn ha nessuno nel PSC
- nn ha mai fatto un commit o una pull

appunto, occorre capire chi ha diritti di committ,
ma non va dimenticato che un professionista potrebbe comunque rivolgersi a
un altro soggetto che ha diritto di commit per farlgi depositare lui la
patch nel codice.

e poi si aspetta che qualcuno investa _a gratis_ il proprio tempo sul
progetto faccia review e merge a gratis, beh forse c'e' un bug
nell'algoritmo alla base della scelta iniziale :wink:

su questo non concordo.

Chi ha diritti di commit gode di un ruolo di arbitrato nei confronti di un
determinato prodotto.

E' suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona salute.
Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia credibile, dedicare
parte del suo tempo a curarlo. Questo significa non solo rispondere alle
emails, ma anche prendersi carico delle patches che gli vengono
eventualmente inviate dall'estenro..
Ovviamente parlo di roba fatta bene e credibile.
Poi con il tempo cosi' impara a conoscere nuovi soggetti e a far crescere
una platea di persone in grado di produrre codice all'altezza.

Se si considera il ruolo del committer come una rendita di posizione , non
si fa' il gioco del prodotto e questo alla lnga lo penalizza.
E ci rimette pure il committer perche' alla fine si ritrova solo nel
deserto.

Regards,
Simone Giannecchini

me too.

Andrea.

Il giorno 09 ottobre 2013 23:34, Simone Giannecchini <
simone.giannecchini@geo-solutions.it> ha scritto:

Ciao Andrea,
rispondo brevemente e ti chiederei di continuare in un thread separato
perchè stiamo facendo hijack del thread originale.

Il progetto è stato spostato da _poco_ su github quindi li puoi vedere
la lista dei committer. Ad onor del vero la lista è incompleta,
contiene solo chi fatto commit recenti; e.g. Emanuele Tajariol pur
essendo membro del PSC non ha ancora i diritti su github.

Per il discorso fork, a me non pare cosi' complicata la situazione
sopratutto per uno esperto come te. E' sempre piuttosto chiaro chi sta
dietro ad un progetto Open Source in termini commerciali, basta che ti
vedi la ML, i membri del PSC e chi fa presentazioni regolarmente.

Se certo uno commissiona una fix o un evoluzione importante alla
ditta/professionista X che:
- non ha mai scritto una lista in list devel o user
- nn ha nessuno nel PSC
- nn ha mai fatto un commit o una pull

e poi si aspetta che qualcuno investa _a gratis_ il proprio tempo sul
progetto faccia review e merge a gratis, beh forse c'e' un bug
nell'algoritmo alla base della scelta iniziale :wink:

Regards,
Simone Giannecchini

Our support, Your Success! Visit http://opensdi.geo-solutions.it for
more information.

Ing. Simone Giannecchini
@simogeo
Founder/Director

GeoSolutions S.A.S.
Via Poggio alle Viti 1187
55054 Massarosa (LU)
Italy
phone: +39 0584 962313
fax: +39 0584 1660272
mob: +39 333 8128928

http://www.geo-solutions.it
http://twitter.com/geosolutions_it

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2013/10/9 Andrea Peri <aperi2007@gmail.com>:
> Avevo gia' in programma di testarla.
>
> Non a brevissimo pero.
> Faro' sapere appena fatto.
>
>
>>Cmq sia, come ben sapete e fate per altri software Open Source, il
>>modo di prioritizzare i fix esiste ed è dotarsi di supporto
>>professionale.
>
> Non mie ne parlare, Geonetwork su questo fronte è un disastro a quattro
> zampe.
> Ma è anche il piu' amletico dei progetti GFoss.
>
> Le mie perplessita' sull'approccio migliore da usare nei suoi confronti
sono
> massime.
> NOn ho alcuna certezza o punto fermo.
>
> Non mi è chiaro per niente che relazione ci sia tra chi sviluppa GN e
> eventuali soggetti terzi.
> Ad esempio: chi ha diritto di commit sul repo di GN ?

La situazione è in flusso in quanto il progetto è passato recentemente
su github.
Per esempio il nostro Emanuele Tajariol, che è membro del PSC, non ha
ancora mandato i dati del suo account e quindi
non ha ancora accesso a GIT.
Generally speaking fa fede la lista dei committer sulle repo del
progetto, cosa che su github è ben esplicitata.

> E che regole hanno per accettare patch o evoluzioni sviluppate da altri
> soggetti ?
>

Questa è piu' una domanda filosofica che pratica onestamente.

> Il dubbio non è da poco, infatti se per ipotesi qualcuno affidasse a un
> professionista lo sviluppo di evoluzioni o patch per GN,
> il timore è che queste patch o evoluzioni restino nel limbo, ovvero non
> vengano poi recepite nel repo di prodotto.
>
> Il che comporta , come sai bene, che la patch (o evoluzione) resterebbe
> locale al cliente che la ha fatta realizzare perche' sara' solo nella sua
> versione privata .
> Magari lui potra' metterla scaricabile dal suo sito privato, ma non è lo
> stesso di averla gia' incorporata nel prodotto GN.
>
> E oltre tutto alla prima occasione che si evolvono la patch (o
evoluzione )
> realizzata al di fuori del circuito GN perderebbe di sostanza.
> Insomma il rischio è che poi il supporto professionale possa solo
produrre
> patch locali al cliente che non entrano mai nel repository principale.
> Con la perdita secca del vantaggio principale che è la messa a fattor
comune
> del lavoro sviluppato.
>
> Uno scenario pessimo.
>

> Il miglior prodotto disponibile a giro sui metadati, è anche il piu'
> misterioso.
>
> Andrea.
>
>
>
> Il giorno 09 ottobre 2013 19:22, Simone Giannecchini
> <simone.giannecchini@geo-solutions.it> ha scritto:
>
>> Ciao Andrea,
>> grazie per la segnalazione, sicuramente con il passaggio di tutte le
>> nostre istallazioni alla 2.10.x risolveremo anche questo problemino,
>> visto che la lingua italiana
>> ci interessa un pochino :slight_smile:
>>
>> Cmq sia, come ben sapete e fate per altri software Open Source, il
>> modo di prioritizzare i fix esiste ed è dotarsi di supporto
>> professionale.
>> Detto questo, mi sembra che la issue _potrebbe_ essere stata fixata da
>> un commit correlato, quindi magari se potessi fare un test veloce
>> (dovresti usare una nightly da qui:
>> http://nightlybuild.geonetwork-opensource.org/210branch/) per
>> confermare o smentire il fix potrebbe essere utile.
>>
>>
>> Regards,
>> Simone Giannecchini
>> ==
>> Our support, Your Success! Visit http://opensdi.geo-solutions.it for
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>> ==
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>> Ing. Simone Giannecchini
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>>
>>
>> 2013/10/9 Andrea Peri <aperi2007@gmail.com>:
>> > Colgo l'occasione di questa tua iniziativa per segnalarti che la
>> > versione
>> > 2.10 è difettosa.
>> > Il difetto è proprio nella gestione della lingua italiana.
>> > ...Tacci sua, poteva sbagliare lo "zuavo".
>> >
>> > Fatto sta' che se si commuta in italiano su una scheda gerarchica
>> > sostituisce al titolo l' UUID.
>> >
>> > https://github.com/geonetwork/core-geonetwork/issues/213
>> >
>> > Decisamente poco pratico.
>> > Tienilo presente perche' altrimenti rischi di dover rifare il lavoro
poi
>> > anche sulla 2.11 successiva.
>> > Ovesi spera che risolvano il problema.
>> >
>> > Io il ticket lo ho aperto.
>> > Hanno anche rilasciato una patch, ma non lo ho provata e comunque
ormai
>> > la
>> > 2.10.1 è persa,
>> > la patch verrà applicata sul prossimo rilascio che non so' quando
sara'.
>> >
>> > Andrea.
>> >
>> >
>> >
>> > Il giorno 09 ottobre 2013 14:16, Simone Giannecchini
>> > <simone.giannecchini@geo-solutions.it> ha scritto:
>> >>
>> >> Buongiorno a tutti,
>> >>
>> >> dico subito che il topic della email potrebbe essere sensibile, cmq
>> >> credo che possa essere di interesse generale e spero non generare un
>> >> flame :slight_smile:
>> >>
>> >> Stiamo valutando di riportare le customizazzioni fatte e rilasciate
su
>> >> GeoNetwork 2.6.x per il supporto ad RNDT su una versione recente di
>> >> GeoNetwork (nello specifico 2.10.x)
>> >> dove esiste la possibilità di esternalizzare il supporto per profili
>> >> specifici di 191XX come plugin condivisibili.
>> >> L'obiettivo sarebbe di creare un plugin per il profilo RNDT esterno
>> >> rispetto a GeoNetwork e quindi pubblicarlo in modo che sia
>> >> (relativamente) facile e diretto (e gratuito) per _tutti_
utilizzarlo,
>> >> specialmente rispetto
>> >> a quanto abbiamo dovuto customizzare per la 2.6.x.
>> >>
>> >> Venendo al dunque, se qualcuno fosse interessato a finanziare, anche
>> >> in piccola parte, questo sviluppo o anche solo ad avere maggiori
>> >> dettagli mi puo' tranquillamente contattare in privato.
>> >> Al momento abbiamo già alcune adesioni, ma ho pensato potessero
>> >> esserci altri enti/aziende interessati.
>> >>
>> >> Ripeto, il risultato verrà condiviso in modo aperto e gratuito per
>> >> tutti secondo i canali standard di GeoNetwork.
>> >>
>> >> Regards,
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>> >> Gfoss@lists.gfoss.it
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>> >> Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
>> >> I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le
posizioni
>> >> dell'Associazione GFOSS.it.
>> >> 666 iscritti al 22.7.2013
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > --
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>> > Andrea Peri
>> > . . . . . . . . .
>> > qwerty àèìòù
>> > -----------------
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> Andrea Peri
> . . . . . . . . .
> qwerty àèìòù
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Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù
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-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
Hash: SHA1

Il 10/10/2013 02:26, Andrea Peri ha scritto:

Chi ha diritti di commit gode di un ruolo di arbitrato nei
confronti di un determinato prodotto.

E' suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona
salute. Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia
credibile, dedicare parte del suo tempo a curarlo. Se si considera
il ruolo del committer come una rendita di posizione , non si fa'
il gioco del prodotto e questo alla lnga lo penalizza. E ci rimette
pure il committer perche' alla fine si ritrova solo nel deserto.

Il giorno 09 ottobre 2013 23:34, Simone Giannecchini
<simone.giannecchini@geo-solutions.it
<mailto:simone.giannecchini@geo-solutions.it>> ha scritto:

Se certo uno commissiona una fix o un evoluzione importante alla
ditta/professionista X che: - non ha mai scritto una lista in list
devel o user - nn ha nessuno nel PSC - nn ha mai fatto un commit o
una pull

e poi si aspetta che qualcuno investa _a gratis_ il proprio tempo
sul progetto faccia review e merge a gratis, beh forse c'e' un bug
nell'algoritmo alla base della scelta iniziale :wink:

Salve.
Grazie per questa discussione, che credo cruciale per il futuro dei
GIS liberi, in Italia ed altrove.
Le responsabilita' degli sviluppatori nei confronti del software che
sviluppano sono chiare, e largamente assolte.
Quello che Andrea dice riguardo ai committers si puo' tranquillamente
ripetere per gli utenti,ed in particolare per quelli piu' "pesanti",
ovvero quelli istituzionali:

"Chi ha diritti di uso gode di un ruolo di arbitrato nei confronti di
un determinato prodotto.
E' suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona
salute.
Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia credibile,
dedicare parte del suo tempo a curarlo."

"Se si considera il ruolo dell'utente come una rendita di posizione ,
non si fa' il gioco del prodotto e questo alla lunga lo penalizza.
E ci rimette pure l'utente perche' alla fine si ritrova solo nel
deserto."

Intendiamoci: Andrea e' uno degli utenti che piu' a contribuito allo
sviluppo del GFOSS in Italia, quindi non imputo certo a lui questa
posizione. Uso pero' questo scambio di opinioni per far capire come il
ruolo di ciascuno di noi sia importante, in un ecosistema articolato e
dinamico come questo in cui operiamo.

Per essere piu' chiari: chi spende milioni di euro (!)
nell'integrazione di sistemi basati su software libero, senza
preoccuparsi che una parte significativa di questi fondi vada a
contribuire al progresso del sw che stanno usando, fa un'operazione
sostanzialmente miope.

Spero che questo dibattito contribuisca a far aprire gli occhi a
qualcuno, e spinga a comportarsi nel modo piu' produttivo.

La Francia, dopo molto ponderare, ha iniziato a muoversi in questa
direzione, e i risultati cominciano ad essere evidenti, per tutti i
soggetti coinvolti.

Saluti.
- --
Paolo Cavallini - Faunalia
www.faunalia.eu
Full contact details at www.faunalia.eu/pc
Nuovi corsi QGIS e PostGIS: http://www.faunalia.it/calendario
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Version: GnuPG v1.4.14 (GNU/Linux)
Comment: Using GnuPG with Mozilla - http://enigmail.mozdev.org/

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Paolo ti rispondo tra le righe:

La mia risposta a Giannecchini era molto piu'lunga e articolata, ma vista l'ora ho ritenuto di tagliarla per essere breve (pensa un po').

Ma il succo è che quando si mette un software in licenza GFOss , si manda un preciso segnale che va in una ben precisa direzione.
Ed è una proposta di far crescere intorno a quel software una comunita di utenti e utilizzatori che diano tutti una mano a farlo crescere.
La mano significa sia mettere sicuramente risorse economiche , da parte di chi le ha e puo' mettere quelle oppure vuole evoluzioni finalizzate a sue specifiche esigenze che attualmente non ci sono.
Ma non cisono solo i soldi. Altrimenti sarebbe solo una spesa inutile e sostalzialmente improduttiva.
Serve anche il tempo e questo in uno spirito collaborativo lo mette chi non ha soldi e pero' ha interesse in tale software.

Lo dico perche' spesso negli informatici aleggia l'idea (sbagliatissima) he chi paga debba pure farsi carico di testare il software che lui ha commissionato .
Il che è intrinsecamente sbagliato.
Perche' il cliente pagante vuole essere servito , punto e basta.
Per questo ha sucesso l'idea GFOSS, perche' riunisce attorno a un software aperto tree differenti platee, quella di chi sviluppa e ha le competenze per sviluppare.
Quella di chi vuole usarlo e ha i fondi per supportarne lo sviluppo, e quella di chi vuole usarlo ma fondi non ne ha.

In tutto questo pero' esiste un ruolo centrale, ed è quello del gruppo che coordina gli sviluppi di tale software.
Altrimenti è anarchia e caos, che in informatica è da scansare come la peste .
Ma se il gruppo che coordina è semplicemente un gruppo che accentra su di se' tutti gli incarichi di sviluppo perhe'solo loro sono in gradodi aprire la porta del reposotory centrale allora non va bene (secondo me ovviamente).
E che accetta di parlare solo con il cliente pagante, ignorando gli altri.

Si capisce bene che la cosa va a esaurisi presto.
Il cliente che paga vuole risultati, e quando vede che i bachi persistono e che chi dovrebbe risolverli gli chiede test-cases , esempi e testing vari.
Fa presto a chiudere il rubinetto.
E a rivolgersi altrove.

Occorre avere equilibrio, ma non certo pensare solo a riempire la pancia di clienti paganti e ignorare gli altri:

Io ho tanti esempi di buone pratiche.
GDAL ad esempio per me è un faro.
Chi gestisce tale prodotto è sempre presente, quando puo' risponde, contribuisce attivamente su tutti i fronti.
E pero' non per questo non ha lavoro. E' ovvio che se si cerca qualcosa di veramente pesante e sofisticato non si puo' pensare di chiederlo a un nacchero qualsiasi , ma bisogna passare da lui o da qualcuno come lui.
Ma per le cose di piccolo cabotaggio, immagino che lui non abbia neanche il tempo di pensarci.
Se poi arriva una patch, che risolve un problema e migliora il prodotto. Perche' non dovrebbe recepirla. La prova , se è fatta bene la recepisce e gdal migliora e se migliora tutti sono piu contenti e anche lui.
Perche' i clienti pesanti mal sopportano i difetti.

E sapere che ci sono milioni di utenti che provano e testano un software per chi lo usa (gdal) in ambito professionale fa la sua bella differenza.

Ma se chi gestisce gdal cominciasse a ricevere solo le patches che ha prodotto lui solamente, rifiutasse tutte le altre, o pretendesse di avere lui l'incarico di lavoro sempre e comunque.

E rifiutasse di interloquire con chi non paga ,
Allora non sarebbe piu' vero che gdal ha milioni di testatori, perche' alla fine il collo di bottiglia sarebbe colui che lo gestisce che ridrrebbe quindi la platea a lui solamente perche' rappresenterebbe il limite stesso del prodotto. Solo le sue patch (pagategli entrano le altre no).
Lui puo' lavorare solo 18 ore al giorno e quindi ha un impiego molto limitato e il software cresce e si ripra molto lentamente, troppo lentamente.

Ergo gdal/ogrperderebbe di credibilia' e presto si affosserebbe.

Lo so' che sto ' prendendo ad esmepio un software che è riusito a ritagliarsi un ruolo centralissimo.
gdal/ogr è usato da Safe, è usato da Esri, forse anche Oracle lo usa, per non parlare dei GFOss, mapserver, qgis, postgis, etc..

E probabilmente chi gestisce gdal lavora internamente a una struttura che gli lascia il tempo di occuparsene.

Altri software qgis ad esempio devono sgomitare e ancora non hanno raggiunto quel livello di impiego (parlo di utente pesanti) tali da garantire una rendita econoica certa per chi lo cura.

Per riassumere.

Gli utilizzatori non paganti vanno coltivati come una erbetta medica che cura tutte le malattie e che rende sano un orto.
Perche' il cliente pagante, se vede che ci sono queste platee immense di perosne che, usano un software e che sono potenzialei testers del prodotto tanto da garantire una sua solidita' e una sua sbacatura rapida.
E' tranquillizzato e non ha grosse remore a tirare fuori il vaino,
ma se vede che intorno al software vi è un deserto di sale che essicca qualsiasi tentativo da parte di utenti non paganti di usarlo.
Capisce che se si imbarca in tale software poi sara' lui solo a doverlo testare e a scoprirne i bachi e pure a pagare per risolverli. :slight_smile:

Per cui capisce di dover pagare due volte e poi deve pure farsi lui il lavoro che altri avrebbero altrimenti fatto gratis (testarlo).

Dimmi te chi è cosi' pazzo da mettersi in una condizione del genere.

Chi paga vuole certezze, e questo periodo di spendiw-review aumenta questo fabbisogno.

Andrea.

On 10/10/2013 08:21, Paolo Cavallini wrote:

-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
Hash: SHA1

Il 10/10/2013 02:26, Andrea Peri ha scritto:

Chi ha diritti di commit gode di un ruolo di arbitrato nei
confronti di un determinato prodotto.

E' suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona
salute. Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia
credibile, dedicare parte del suo tempo a curarlo. Se si considera
il ruolo del committer come una rendita di posizione , non si fa'
il gioco del prodotto e questo alla lnga lo penalizza. E ci rimette
pure il committer perche' alla fine si ritrova solo nel deserto.
Il giorno 09 ottobre 2013 23:34, Simone Giannecchini
<simone.giannecchini@geo-solutions.it
<mailto:simone.giannecchini@geo-solutions.it>> ha scritto:
Se certo uno commissiona una fix o un evoluzione importante alla
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una pull

e poi si aspetta che qualcuno investa _a gratis_ il proprio tempo
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nell'algoritmo alla base della scelta iniziale :wink:

Salve.
Grazie per questa discussione, che credo cruciale per il futuro dei
GIS liberi, in Italia ed altrove.
Le responsabilita' degli sviluppatori nei confronti del software che
sviluppano sono chiare, e largamente assolte.
Quello che Andrea dice riguardo ai committers si puo' tranquillamente
ripetere per gli utenti,ed in particolare per quelli piu' "pesanti",
ovvero quelli istituzionali:

"Chi ha diritti di uso gode di un ruolo di arbitrato nei confronti di
un determinato prodotto.
E' suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona
salute.
Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia credibile,
dedicare parte del suo tempo a curarlo."

"Se si considera il ruolo dell'utente come una rendita di posizione ,
non si fa' il gioco del prodotto e questo alla lunga lo penalizza.
E ci rimette pure l'utente perche' alla fine si ritrova solo nel
deserto."

Intendiamoci: Andrea e' uno degli utenti che piu' a contribuito allo
sviluppo del GFOSS in Italia, quindi non imputo certo a lui questa
posizione. Uso pero' questo scambio di opinioni per far capire come il
ruolo di ciascuno di noi sia importante, in un ecosistema articolato e
dinamico come questo in cui operiamo.

Per essere piu' chiari: chi spende milioni di euro (!)
nell'integrazione di sistemi basati su software libero, senza
preoccuparsi che una parte significativa di questi fondi vada a
contribuire al progresso del sw che stanno usando, fa un'operazione
sostanzialmente miope.

Spero che questo dibattito contribuisca a far aprire gli occhi a
qualcuno, e spinga a comportarsi nel modo piu' produttivo.

La Francia, dopo molto ponderare, ha iniziato a muoversi in questa
direzione, e i risultati cominciano ad essere evidenti, per tutti i
soggetti coinvolti.

Saluti.
- -- Paolo Cavallini - Faunalia
www.faunalia.eu
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Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it.
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Ciao Andrea,
ti rispondo sotto.

Regards,
Simone Giannecchini

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2013/10/10 Andrea Peri <aperi2007@gmail.com>:

Ti rispondo alla tua email in questo altro thread:

Il progetto è stato spostato da _poco_ su github quindi li puoi vedere
la lista dei committer. Ad onor del vero la lista è incompleta,
contiene solo chi fatto commit recenti; e.g. Emanuele Tajariol pur
essendo membro del PSC non ha ancora i diritti su github.

in questo caso quando committate qualche patch per conto di un vs cliente
come fate ?

La commissionate a qualcuno che ha i diritti oppure non committate mai e
depositate tutto in repositiory secondary e non integrate nel codice
principale ?

Nel nostro caso specifico questo problema non esiste in quanto
Emanuele come membro del PSC puo' semplicemente
chiedere che vengano ripristinati i diritti di commit.
Questo non significa che poi "famo come ce pare". A meno che non si
parli di bugfixing le modifiche vanno innanzitutto discusse e
concordate
con gli altri committer per avere early feedback ed evitare di
costruire doppioni o prendere strade non gradite dagli altri.

Questa è l'unica garanzia per _chiunque_ che un lavoro fatto su un
progetto OS venga mergiato. Non comunicare con gli (altri)
sviluppatori
prima di fare sviluppi non banali è la strada principe verso il creare un fork.

Per il discorso fork, a me non pare cosi' complicata la situazione
sopratutto per uno esperto come te. E' sempre piuttosto chiaro chi sta
dietro ad un progetto Open Source in termini commerciali, basta che ti
vedi la ML, i membri del PSC e chi fa presentazioni regolarmente.

Se certo uno commissiona una fix o un evoluzione importante alla
ditta/professionista X che:
- non ha mai scritto una lista in list devel o user
- nn ha nessuno nel PSC
- nn ha mai fatto un commit o una pull

appunto, occorre capire chi ha diritti di committ,
ma non va dimenticato che un professionista potrebbe comunque rivolgersi a
un altro soggetto che ha diritto di commit per farlgi depositare lui la
patch nel codice.

Il che è legittimo. Di soliti i diritti di commit non si danno a tutti
quelli che pensano/sperano/vogliono essere in grado di contrbuire.
Si deve dimostrare un track record di patch/commenti/proposte che
fanno si che gli altri sviluppatori non debbano controllare ogni
singola riga di codice che viene donata.

Ovviamente tutto questo è vero in termini generali, poi ogni progetto
ha le sue dinamiche, regole ed idiosincrasie.

e poi si aspetta che qualcuno investa _a gratis_ il proprio tempo sul
progetto faccia review e merge a gratis, beh forse c'e' un bug
nell'algoritmo alla base della scelta iniziale :wink:

su questo non concordo.

Chi ha diritti di commit gode di un ruolo di arbitrato nei confronti di un
determinato prodotto.

E' suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona salute.
Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia credibile, dedicare
parte del suo tempo a curarlo. Questo significa non solo rispondere alle
emails, ma anche prendersi carico delle patches che gli vengono
eventualmente inviate dall'estenro..
Ovviamente parlo di roba fatta bene e credibile.
Poi con il tempo cosi' impara a conoscere nuovi soggetti e a far crescere
una platea di persone in grado di produrre codice all'altezza.

Se si considera il ruolo del committer come una rendita di posizione , non
si fa' il gioco del prodotto e questo alla lnga lo penalizza.
E ci rimette pure il committer perche' alla fine si ritrova solo nel
deserto.

Io direi piuttosto che siamo d'accordo :).

Ben venga che vuole investire su un certo prodotto o chi fa un fix in
modo corretto e lo propone.
Se ti guardi ad esempio la storia di GeoServer che conosco bene vedrai
che negli ultimi anni sono state proposte 354 patch e ce ne sono solo
una decina aperte.
Di queste 354 ovviamente ce ne sono solo una parte che è stata data da
terzi rispetto ai committers ma che io sappia nessuno di questi ha mai
pagato uno di noi
per fare merge, .

Ma non nascondiamoci dietro un dito, il caso del povero sviluppatore
che vorrebbe fare una patch e dei committer malvagi che glielo
impediscono per una rendita di posizione difficilmente esiste per gli
stessi motivi che citi tu.

Diciamo che a volte interagire con gli sviluppatori Open Source puo'
essere frustrante vuoi perchè sono molto gelosi dei loro progetti (a
livello tecnico) vuoi perchè ognuno ha i suoi tempi. A volte i fork
sono inevitabili per ragioni di tempi o costi etc.. Spesso invece sono
dettati dall'aver sottovaluto aspetti, citati prima, come
comunicazione corretta, interazione con la comunità e rispetto delle
regole di sviluppo.

Life isn't perfect.

Regards,
Simone Giannecchini

me too.

Andrea.

Il giorno 09 ottobre 2013 23:34, Simone Giannecchini
<simone.giannecchini@geo-solutions.it> ha scritto:

Ciao Andrea,
rispondo brevemente e ti chiederei di continuare in un thread separato
perchè stiamo facendo hijack del thread originale.

Il progetto è stato spostato da _poco_ su github quindi li puoi vedere
la lista dei committer. Ad onor del vero la lista è incompleta,
contiene solo chi fatto commit recenti; e.g. Emanuele Tajariol pur
essendo membro del PSC non ha ancora i diritti su github.

Per il discorso fork, a me non pare cosi' complicata la situazione
sopratutto per uno esperto come te. E' sempre piuttosto chiaro chi sta
dietro ad un progetto Open Source in termini commerciali, basta che ti
vedi la ML, i membri del PSC e chi fa presentazioni regolarmente.

Se certo uno commissiona una fix o un evoluzione importante alla
ditta/professionista X che:
- non ha mai scritto una lista in list devel o user
- nn ha nessuno nel PSC
- nn ha mai fatto un commit o una pull

e poi si aspetta che qualcuno investa _a gratis_ il proprio tempo sul
progetto faccia review e merge a gratis, beh forse c'e' un bug
nell'algoritmo alla base della scelta iniziale :wink:

Regards,
Simone Giannecchini

Our support, Your Success! Visit http://opensdi.geo-solutions.it for
more information.

Ing. Simone Giannecchini
@simogeo
Founder/Director

GeoSolutions S.A.S.
Via Poggio alle Viti 1187
55054 Massarosa (LU)
Italy
phone: +39 0584 962313
fax: +39 0584 1660272
mob: +39 333 8128928

http://www.geo-solutions.it
http://twitter.com/geosolutions_it

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2013/10/9 Andrea Peri <aperi2007@gmail.com>:
> Avevo gia' in programma di testarla.
>
> Non a brevissimo pero.
> Faro' sapere appena fatto.
>
>
>>Cmq sia, come ben sapete e fate per altri software Open Source, il
>>modo di prioritizzare i fix esiste ed è dotarsi di supporto
>>professionale.
>
> Non mie ne parlare, Geonetwork su questo fronte è un disastro a quattro
> zampe.
> Ma è anche il piu' amletico dei progetti GFoss.
>
> Le mie perplessita' sull'approccio migliore da usare nei suoi confronti
> sono
> massime.
> NOn ho alcuna certezza o punto fermo.
>
> Non mi è chiaro per niente che relazione ci sia tra chi sviluppa GN e
> eventuali soggetti terzi.
> Ad esempio: chi ha diritto di commit sul repo di GN ?

La situazione è in flusso in quanto il progetto è passato recentemente
su github.
Per esempio il nostro Emanuele Tajariol, che è membro del PSC, non ha
ancora mandato i dati del suo account e quindi
non ha ancora accesso a GIT.
Generally speaking fa fede la lista dei committer sulle repo del
progetto, cosa che su github è ben esplicitata.

> E che regole hanno per accettare patch o evoluzioni sviluppate da altri
> soggetti ?
>

Questa è piu' una domanda filosofica che pratica onestamente.

> Il dubbio non è da poco, infatti se per ipotesi qualcuno affidasse a un
> professionista lo sviluppo di evoluzioni o patch per GN,
> il timore è che queste patch o evoluzioni restino nel limbo, ovvero non
> vengano poi recepite nel repo di prodotto.
>
> Il che comporta , come sai bene, che la patch (o evoluzione) resterebbe
> locale al cliente che la ha fatta realizzare perche' sara' solo nella
> sua
> versione privata .
> Magari lui potra' metterla scaricabile dal suo sito privato, ma non è lo
> stesso di averla gia' incorporata nel prodotto GN.
>
> E oltre tutto alla prima occasione che si evolvono la patch (o
> evoluzione )
> realizzata al di fuori del circuito GN perderebbe di sostanza.
> Insomma il rischio è che poi il supporto professionale possa solo
> produrre
> patch locali al cliente che non entrano mai nel repository principale.
> Con la perdita secca del vantaggio principale che è la messa a fattor
> comune
> del lavoro sviluppato.
>
> Uno scenario pessimo.
>

> Il miglior prodotto disponibile a giro sui metadati, è anche il piu'
> misterioso.
>
> Andrea.
>
>
>
> Il giorno 09 ottobre 2013 19:22, Simone Giannecchini
> <simone.giannecchini@geo-solutions.it> ha scritto:
>
>> Ciao Andrea,
>> grazie per la segnalazione, sicuramente con il passaggio di tutte le
>> nostre istallazioni alla 2.10.x risolveremo anche questo problemino,
>> visto che la lingua italiana
>> ci interessa un pochino :slight_smile:
>>
>> Cmq sia, come ben sapete e fate per altri software Open Source, il
>> modo di prioritizzare i fix esiste ed è dotarsi di supporto
>> professionale.
>> Detto questo, mi sembra che la issue _potrebbe_ essere stata fixata da
>> un commit correlato, quindi magari se potessi fare un test veloce
>> (dovresti usare una nightly da qui:
>> http://nightlybuild.geonetwork-opensource.org/210branch/) per
>> confermare o smentire il fix potrebbe essere utile.
>>
>>
>> Regards,
>> Simone Giannecchini
>> ==
>> Our support, Your Success! Visit http://opensdi.geo-solutions.it for
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>> Ing. Simone Giannecchini
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>>
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>>
>>
>> 2013/10/9 Andrea Peri <aperi2007@gmail.com>:
>> > Colgo l'occasione di questa tua iniziativa per segnalarti che la
>> > versione
>> > 2.10 è difettosa.
>> > Il difetto è proprio nella gestione della lingua italiana.
>> > ...Tacci sua, poteva sbagliare lo "zuavo".
>> >
>> > Fatto sta' che se si commuta in italiano su una scheda gerarchica
>> > sostituisce al titolo l' UUID.
>> >
>> > https://github.com/geonetwork/core-geonetwork/issues/213
>> >
>> > Decisamente poco pratico.
>> > Tienilo presente perche' altrimenti rischi di dover rifare il lavoro
>> > poi
>> > anche sulla 2.11 successiva.
>> > Ovesi spera che risolvano il problema.
>> >
>> > Io il ticket lo ho aperto.
>> > Hanno anche rilasciato una patch, ma non lo ho provata e comunque
>> > ormai
>> > la
>> > 2.10.1 è persa,
>> > la patch verrà applicata sul prossimo rilascio che non so' quando
>> > sara'.
>> >
>> > Andrea.
>> >
>> >
>> >
>> > Il giorno 09 ottobre 2013 14:16, Simone Giannecchini
>> > <simone.giannecchini@geo-solutions.it> ha scritto:
>> >>
>> >> Buongiorno a tutti,
>> >>
>> >> dico subito che il topic della email potrebbe essere sensibile, cmq
>> >> credo che possa essere di interesse generale e spero non generare un
>> >> flame :slight_smile:
>> >>
>> >> Stiamo valutando di riportare le customizazzioni fatte e rilasciate
>> >> su
>> >> GeoNetwork 2.6.x per il supporto ad RNDT su una versione recente di
>> >> GeoNetwork (nello specifico 2.10.x)
>> >> dove esiste la possibilità di esternalizzare il supporto per profili
>> >> specifici di 191XX come plugin condivisibili.
>> >> L'obiettivo sarebbe di creare un plugin per il profilo RNDT esterno
>> >> rispetto a GeoNetwork e quindi pubblicarlo in modo che sia
>> >> (relativamente) facile e diretto (e gratuito) per _tutti_
>> >> utilizzarlo,
>> >> specialmente rispetto
>> >> a quanto abbiamo dovuto customizzare per la 2.6.x.
>> >>
>> >> Venendo al dunque, se qualcuno fosse interessato a finanziare, anche
>> >> in piccola parte, questo sviluppo o anche solo ad avere maggiori
>> >> dettagli mi puo' tranquillamente contattare in privato.
>> >> Al momento abbiamo già alcune adesioni, ma ho pensato potessero
>> >> esserci altri enti/aziende interessati.
>> >>
>> >> Ripeto, il risultato verrà condiviso in modo aperto e gratuito per
>> >> tutti secondo i canali standard di GeoNetwork.
>> >>
>> >> Regards,
>> >> Simone Giannecchini
>> >> ==
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>> >> Gfoss@lists.gfoss.it
>> >> http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
>> >> Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
>> >> I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le
>> >> posizioni
>> >> dell'Associazione GFOSS.it.
>> >> 666 iscritti al 22.7.2013
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > --
>> > -----------------
>> > Andrea Peri
>> > . . . . . . . . .
>> > qwerty àèìòù
>> > -----------------
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>
>
>
> --
> -----------------
> Andrea Peri
> . . . . . . . . .
> qwerty àèìòù
> -----------------

--
-----------------
Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù
-----------------

Intendiamoci: Andrea e’ uno degli utenti che piu’ a contribuito allo
sviluppo del GFOSS in Italia, quindi non imputo certo a lui questa
posizione. Uso pero’ questo scambio di opinioni per far capire come il
ruolo di ciascuno di noi sia importante, in un ecosistema articolato e
dinamico come questo in cui operiamo.

Paolo,

mi preme di correggerti parzialmente.

Capisco il senso del tuo discorso e ti ringrazio, ma se non chiarissi farei un torto a chi viene ingiustamente escluso.

I meriti non sono miei, ma sono principalmente di Trevisani che in qualità di dirigente del nostro servizio ha voluto (sottolineo “voluto”) la svolta GFOSS. Lui piu’ di ogni altro (me compreso) ha compreso e sostenuto il punto cardine che al gfoss occorre contribuire. E ci ha creduto a tal punto di spingere fortemente per il suo impiego nel nostro servizio.

Ma il merito va anche ai nostri colleghi del servizio che con entusiasmo hanno accettato di cambiare modo di lavorare e passare da software commerciale a software gfoss.

Colleghi che ogni giorno si trovano a lavorare su dati geografici a verificarli, correggerli, manutenerli e distribuirli e impiegarli nel lavoro quotidiano. Per alcni di loro passare da determinati softwares ad altri non è stato uno sforzo da poco.

Devi tenere presente che per certe persone che da una vita usavano un determinato prodotto gis commerciale e hanno sempre usato quello li’.

Hanno acccettato di buon grado. Con pazienza e perseveranza hanno cominciato a usarlo e piano piano se ne stanno impadronendo.

Poi ci sono i colleghi piu’ giovani (certo piu’ giovani, ma non di tanto direi … ) che hanno addirittura preso a cuore con entusiasmo la sfida di usare grass per determinate routine particolarmente impegnative. NOn senza difficolta’ direi.
Difficolta’ , a quel che so’ , che hanno superato riuscendo a ottenere risultati che io francamente non avrei pensato.
Oppure imparato a lavorare in python su qgis.Un nostro collega addirittura si è riscritto in python sotto qgis le sue procedure di decodifica dei dati catastali. Procedure che a suo tempo si era scritto in avenue.

Il merito va anche e di piu’ a loro.
Perche’ è dal loro lavoro e dal loro sforzo che si trova le motivazioni per investire in determinati prodotti. Perche’ alla fine si vede che l’investimento ripaga e non va perso.

Per me tutto sommato

Invece va apprezzato lo sforzo di chi accetta di fare un cambiamento cosi’ radicale nel software impeigato per il suo lavoro.
Allo sforzo che han dovuto e stanno facendo per usarlo.

Il punto è che alla fine lo sforzo sta ripagando.
Per quanto riguarda il nostro servizio il software GFOss direi che ormai è entrato e l’uso che ne stanno facendo i miei colleghi dimostra che esso è usabile.

La loro esperienza lo dimostra piu’ della mia.

Andrea.

···

Il giorno 10 ottobre 2013 08:21, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
Hash: SHA1

Il 10/10/2013 02:26, Andrea Peri ha scritto:

Chi ha diritti di commit gode di un ruolo di arbitrato nei
confronti di un determinato prodotto.

E’ suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona
salute. Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia
credibile, dedicare parte del suo tempo a curarlo. Se si considera
il ruolo del committer come una rendita di posizione , non si fa’
il gioco del prodotto e questo alla lnga lo penalizza. E ci rimette
pure il committer perche’ alla fine si ritrova solo nel deserto.

Il giorno 09 ottobre 2013 23:34, Simone Giannecchini
<simone.giannecchini@geo-solutions.it
mailto:[simone.giannecchini@geo-solutions.it](mailto:simone.giannecchini@geo-solutions.it)> ha scritto:

Se certo uno commissiona una fix o un evoluzione importante alla
ditta/professionista X che: - non ha mai scritto una lista in list
devel o user - nn ha nessuno nel PSC - nn ha mai fatto un commit o
una pull

e poi si aspetta che qualcuno investa a gratis il proprio tempo
sul progetto faccia review e merge a gratis, beh forse c’e’ un bug
nell’algoritmo alla base della scelta iniziale :wink:

Salve.
Grazie per questa discussione, che credo cruciale per il futuro dei
GIS liberi, in Italia ed altrove.
Le responsabilita’ degli sviluppatori nei confronti del software che
sviluppano sono chiare, e largamente assolte.
Quello che Andrea dice riguardo ai committers si puo’ tranquillamente
ripetere per gli utenti,ed in particolare per quelli piu’ “pesanti”,
ovvero quelli istituzionali:

“Chi ha diritti di uso gode di un ruolo di arbitrato nei confronti di
un determinato prodotto.
E’ suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona
salute.
Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia credibile,
dedicare parte del suo tempo a curarlo.”

“Se si considera il ruolo dell’utente come una rendita di posizione ,
non si fa’ il gioco del prodotto e questo alla lunga lo penalizza.
E ci rimette pure l’utente perche’ alla fine si ritrova solo nel
deserto.”

Intendiamoci: Andrea e’ uno degli utenti che piu’ a contribuito allo
sviluppo del GFOSS in Italia, quindi non imputo certo a lui questa
posizione. Uso pero’ questo scambio di opinioni per far capire come il
ruolo di ciascuno di noi sia importante, in un ecosistema articolato e
dinamico come questo in cui operiamo.

Per essere piu’ chiari: chi spende milioni di euro (!)
nell’integrazione di sistemi basati su software libero, senza
preoccuparsi che una parte significativa di questi fondi vada a
contribuire al progresso del sw che stanno usando, fa un’operazione
sostanzialmente miope.

Spero che questo dibattito contribuisca a far aprire gli occhi a
qualcuno, e spinga a comportarsi nel modo piu’ produttivo.

La Francia, dopo molto ponderare, ha iniziato a muoversi in questa
direzione, e i risultati cominciano ad essere evidenti, per tutti i
soggetti coinvolti.

Saluti.


Paolo Cavallini - Faunalia
www.faunalia.eu
Full contact details at www.faunalia.eu/pc
Nuovi corsi QGIS e PostGIS: http://www.faunalia.it/calendario
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Version: GnuPG v1.4.14 (GNU/Linux)
Comment: Using GnuPG with Mozilla - http://enigmail.mozdev.org/

iEYEARECAAYFAlJWR4IACgkQ/NedwLUzIr7U4QCfc+CpFwtPkqUOlCJ+LepqLxqj
3ScAn1MN13TRbGMtWqv4cm92dZZqTniI
=GG4B
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Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell’Associazione GFOSS.it.
666 iscritti al 22.7.2013

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Ciao Andrea,
è una bellissima mail questa che ho letto e spero che con il vostro intervento di domani la vostra esperienza e in particolare il vostro entusiasmo emerga e “contagi” i presenti.
Saluti,
Marica

···

Il giorno 10 ottobre 2013 08:21, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
Hash: SHA1

Il 10/10/2013 02:26, Andrea Peri ha scritto:

Chi ha diritti di commit gode di un ruolo di arbitrato nei
confronti di un determinato prodotto.

E’ suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona
salute. Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia
credibile, dedicare parte del suo tempo a curarlo. Se si considera
il ruolo del committer come una rendita di posizione , non si fa’
il gioco del prodotto e questo alla lnga lo penalizza. E ci rimette
pure il committer perche’ alla fine si ritrova solo nel deserto.

Il giorno 09 ottobre 2013 23:34, Simone Giannecchini
<simone.giannecchini@geo-solutions.it
mailto:[simone.giannecchini@geo-solutions.it](mailto:simone.giannecchini@geo-solutions.it)> ha scritto:

Se certo uno commissiona una fix o un evoluzione importante alla
ditta/professionista X che: - non ha mai scritto una lista in list
devel o user - nn ha nessuno nel PSC - nn ha mai fatto un commit o
una pull

e poi si aspetta che qualcuno investa a gratis il proprio tempo
sul progetto faccia review e merge a gratis, beh forse c’e’ un bug
nell’algoritmo alla base della scelta iniziale :wink:

Salve.
Grazie per questa discussione, che credo cruciale per il futuro dei
GIS liberi, in Italia ed altrove.
Le responsabilita’ degli sviluppatori nei confronti del software che
sviluppano sono chiare, e largamente assolte.
Quello che Andrea dice riguardo ai committers si puo’ tranquillamente
ripetere per gli utenti,ed in particolare per quelli piu’ “pesanti”,
ovvero quelli istituzionali:

“Chi ha diritti di uso gode di un ruolo di arbitrato nei confronti di
un determinato prodotto.
E’ suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona
salute.
Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia credibile,
dedicare parte del suo tempo a curarlo.”

“Se si considera il ruolo dell’utente come una rendita di posizione ,
non si fa’ il gioco del prodotto e questo alla lunga lo penalizza.
E ci rimette pure l’utente perche’ alla fine si ritrova solo nel
deserto.”

Intendiamoci: Andrea e’ uno degli utenti che piu’ a contribuito allo
sviluppo del GFOSS in Italia, quindi non imputo certo a lui questa
posizione. Uso pero’ questo scambio di opinioni per far capire come il
ruolo di ciascuno di noi sia importante, in un ecosistema articolato e
dinamico come questo in cui operiamo.

Per essere piu’ chiari: chi spende milioni di euro (!)
nell’integrazione di sistemi basati su software libero, senza
preoccuparsi che una parte significativa di questi fondi vada a
contribuire al progresso del sw che stanno usando, fa un’operazione
sostanzialmente miope.

Spero che questo dibattito contribuisca a far aprire gli occhi a
qualcuno, e spinga a comportarsi nel modo piu’ produttivo.

La Francia, dopo molto ponderare, ha iniziato a muoversi in questa
direzione, e i risultati cominciano ad essere evidenti, per tutti i
soggetti coinvolti.

Saluti.


Paolo Cavallini - Faunalia
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Comment: Using GnuPG with Mozilla - http://enigmail.mozdev.org/

iEYEARECAAYFAlJWR4IACgkQ/NedwLUzIr7U4QCfc+CpFwtPkqUOlCJ+LepqLxqj
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Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Grazie per questa mail Andrea, e grazie a tutti i dirigenti/dipendenti
pubblici che hanno a cuore il buon funzionamento dell'attivita' che svolgono.
E' cosi' che si costruisce uno stato migliore :slight_smile:

--strk;

On Thu, Oct 10, 2013 at 09:34:33PM +0200, Andrea Peri wrote:

>
>Intendiamoci: Andrea e' uno degli utenti che piu' a contribuito allo
>sviluppo del GFOSS in Italia, quindi non imputo certo a lui questa
>posizione. Uso pero' questo scambio di opinioni per far capire come il
>ruolo di ciascuno di noi sia importante, in un ecosistema articolato e
>dinamico come questo in cui operiamo.

Paolo,
mi preme di correggerti parzialmente.
Capisco il senso del tuo discorso e ti ringrazio, ma se non chiarissi farei
un torto a chi viene ingiustamente escluso.

I meriti non sono miei, ma sono principalmente di Trevisani che in qualità
di dirigente del nostro servizio ha voluto (sottolineo "voluto") la svolta
GFOSS. Lui piu' di ogni altro (me compreso) ha compreso e sostenuto il
punto cardine che al gfoss occorre contribuire. E ci ha creduto a tal punto
di spingere fortemente per il suo impiego nel nostro servizio.

Ma il merito va anche ai nostri colleghi del servizio che con entusiasmo
hanno accettato di cambiare modo di lavorare e passare da software
commerciale a software gfoss.
Colleghi che ogni giorno si trovano a lavorare su dati geografici a
verificarli, correggerli, manutenerli e distribuirli e impiegarli nel
lavoro quotidiano. Per alcni di loro passare da determinati softwares ad
altri non è stato uno sforzo da poco.

Devi tenere presente che per certe persone che da una vita usavano un
determinato prodotto gis commerciale e hanno sempre usato quello li'.
Hanno acccettato di buon grado. Con pazienza e perseveranza hanno
cominciato a usarlo e piano piano se ne stanno impadronendo.
Poi ci sono i colleghi piu' giovani (certo piu' giovani, ma non di tanto
direi ... ) che hanno addirittura preso a cuore con entusiasmo la sfida di
usare grass per determinate routine particolarmente impegnative. NOn senza
difficolta' direi.
Difficolta' , a quel che so' , che hanno superato riuscendo a ottenere
risultati che io francamente non avrei pensato.
Oppure imparato a lavorare in python su qgis.Un nostro collega addirittura
si è riscritto in python sotto qgis le sue procedure di decodifica dei dati
catastali. Procedure che a suo tempo si era scritto in avenue.

Il merito va anche e di piu' a loro.
Perche' è dal loro lavoro e dal loro sforzo che si trova le motivazioni per
investire in determinati prodotti. Perche' alla fine si vede che
l'investimento ripaga e non va perso.

Per me tutto sommato
Invece va apprezzato lo sforzo di chi accetta di fare un cambiamento cosi'
radicale nel software impeigato per il suo lavoro.
Allo sforzo che han dovuto e stanno facendo per usarlo.

Il punto è che alla fine lo sforzo sta ripagando.
Per quanto riguarda il nostro servizio il software GFOss direi che ormai è
entrato e l'uso che ne stanno facendo i miei colleghi dimostra che esso è
usabile.

La loro esperienza lo dimostra piu' della mia.

Andrea.

Il giorno 10 ottobre 2013 08:21, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha
scritto:

> -----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
> Hash: SHA1
>
> Il 10/10/2013 02:26, Andrea Peri ha scritto:
>
> > Chi ha diritti di commit gode di un ruolo di arbitrato nei
> > confronti di un determinato prodotto.
> >
> > E' suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona
> > salute. Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia
> > credibile, dedicare parte del suo tempo a curarlo. Se si considera
> > il ruolo del committer come una rendita di posizione , non si fa'
> > il gioco del prodotto e questo alla lnga lo penalizza. E ci rimette
> > pure il committer perche' alla fine si ritrova solo nel deserto.
>
> > Il giorno 09 ottobre 2013 23:34, Simone Giannecchini
> > <simone.giannecchini@geo-solutions.it
> > <mailto:simone.giannecchini@geo-solutions.it>> ha scritto:
>
> > Se certo uno commissiona una fix o un evoluzione importante alla
> > ditta/professionista X che: - non ha mai scritto una lista in list
> > devel o user - nn ha nessuno nel PSC - nn ha mai fatto un commit o
> > una pull
> >
> > e poi si aspetta che qualcuno investa _a gratis_ il proprio tempo
> > sul progetto faccia review e merge a gratis, beh forse c'e' un bug
> > nell'algoritmo alla base della scelta iniziale :wink:
>
> Salve.
> Grazie per questa discussione, che credo cruciale per il futuro dei
> GIS liberi, in Italia ed altrove.
> Le responsabilita' degli sviluppatori nei confronti del software che
> sviluppano sono chiare, e largamente assolte.
> Quello che Andrea dice riguardo ai committers si puo' tranquillamente
> ripetere per gli utenti,ed in particolare per quelli piu' "pesanti",
> ovvero quelli istituzionali:
>
> "Chi ha diritti di uso gode di un ruolo di arbitrato nei confronti di
> un determinato prodotto.
> E' suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona
> salute.
> Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia credibile,
> dedicare parte del suo tempo a curarlo."
>
> "Se si considera il ruolo dell'utente come una rendita di posizione ,
> non si fa' il gioco del prodotto e questo alla lunga lo penalizza.
> E ci rimette pure l'utente perche' alla fine si ritrova solo nel
> deserto."
>
> Intendiamoci: Andrea e' uno degli utenti che piu' a contribuito allo
> sviluppo del GFOSS in Italia, quindi non imputo certo a lui questa
> posizione. Uso pero' questo scambio di opinioni per far capire come il
> ruolo di ciascuno di noi sia importante, in un ecosistema articolato e
> dinamico come questo in cui operiamo.
>
> Per essere piu' chiari: chi spende milioni di euro (!)
> nell'integrazione di sistemi basati su software libero, senza
> preoccuparsi che una parte significativa di questi fondi vada a
> contribuire al progresso del sw che stanno usando, fa un'operazione
> sostanzialmente miope.
>
> Spero che questo dibattito contribuisca a far aprire gli occhi a
> qualcuno, e spinga a comportarsi nel modo piu' produttivo.
>
> La Francia, dopo molto ponderare, ha iniziato a muoversi in questa
> direzione, e i risultati cominciano ad essere evidenti, per tutti i
> soggetti coinvolti.
>
> Saluti.