[Gfoss] Indagine dell'Agenzia del Territorio - Corriere della Sera

>Ciao a tutti,
>un po' in ritardo, ma volevo segnalare che sul Corriere della Sera di
>oggi 2 giugno 2011 si trova a pagina 15 un articolo sull'indagine
>dell'Agenzia del Territorio in merito alle "case fantasma".
>
>C'è un box che occupa 1/3 della pagina dove viene illustrata la
>metodologia, che (prevedibilmente, per chi frequenta questo spazio di
>discussione) consiste nell'incrociare i dati catastali esistenti con
>fotografie aeree e modelli digitali del terreno, da cui vengono estratte
>con procedure automatiche le abitazioni. Non è frequente vedere il
>"GIS" (in senso lato) nei mezzi di informazione di massa, e per questo
>sono rimasto colpito.
>
>Domani metto a disposizione una scansione.
>
>Ciao,
>steko

Anche in altri giornali vi erano articoli, nel mio caso un piccolo articoletto, ma che ha alcuni spunti interessanti:

dice che hanno “individuato” 2.228.143 immobili.

Pero’ poi l’ articolo riporta anche che allo stato attuale hanno completato l’indagine per
1.065.484 particelle
e in 492.981 di esse (particelle) sono stati individuati
560.837 unita immobiliari (poco più di 1:1)
Ma la cosa interessante e’ che aggiungono che per le restanti 572.000 particelle gli immobili rilevati non erano veramente da accatastare,
perche’ (dicono) erano in costruzione, erano troppo piccoli o erano “errori”.

Ora, partendo dal presupposto che un software che individua gli immobili fantasma immagino di portergli dire di scartare tutto quello che sia sotto una dimensione minima che per legge lo individua come non accatastabile.
E presupponendo che quelli in costruzione non fossero cosi’ tanti, visto che dicono l’edilizia e’ ferma :slight_smile:

Questo vuol dire che la maggior parte sono errori.
Per cui dire che su 1.065.484 particelle con sospetti immobili fantasmi hanno un numero di errore cosi’ elevato,
mi sembra che lascia nascere un dubbio sulle procedure.

Inoltre, se come pare sempre di capire dai discorsi a fronte di una indagine software si deve fare una istruttoria a mano per isolare i casi.
Se alla fine della istruttoria hai rilevato un abusivo, allora hai giustificato il lavoro svolto perche’ ottieni un incremento catastale.
Ma se dalla istruttoria emerge che in realta’ era in regola, allora hai lavorato per niente…

E da qui si rileva che il 50% dei casi erano in regola.

A questo punto la domanda e’ :
quanto costa una singola istruttoria per isolare i falsi positivi ?

Intendiamoci, non sto’ dicendo che non vanno scovati i furbi che non accatastano, ci mancherebbe, ma tecnicamente , non mi pare che questa tecnica basata sul confronto dei dati catastali con ortofoto e dati lidar brilli per efficienza. Visto che cosi’ a braccio ha una percentuale di errore intorno al 50%.
Tanto valeva tirare a sorte.

E se si pensa che gliene resta da verificare ancora una milionata …

Per cui attendo con impazienza di vedere questa scansione dell’articolo con i dettagli dell’algoritmo usato.
sono proprio curioso di vedere come hanno fatto.

E come mai ha una percentuale di errore cosi’ alta.

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Ciao!
Qualche esperimento pratico sull'argomento in questione l'ho visto anch'io.

Intanto leggo che su 1.000.000 di particelle sospette, ce ne erano la
metà in cui gli edifici non erano accatastabili.
Ma il SW ha estratto il milione di particelle dalla massa complessiva,
di cui non ci dicono l'entità.

Su scala comunale solitamente si dispone di mezzi molto più efficaci
di quelli dell'Agenzia del Territorio su scala nazionale:
* la cartografia catastale la puoi confrontare con una carta tecnica
comunale, solitamente disponibile, sfruttando il fatto che c'è già
stato qualcuno che ha interpretato le foto aeree per te per
riconoscere un fabbricato, una baracca, ecc.
e lo ha fatto un cartografo, con stereorestitutore e immagini di
qualità altissima;
* magari nell'ufficio comunale un impiegato a cui non sai cosa far
fare lo trovi, e lo metti lì a spazzolarsi il territorio sul GIS (o
webgis) per riconoscere i casi sospetti a vista, per ispezione

Per inciso. su scala comunale di cartografia tecnica ne hai una, ed è
facile procedere.
Su scala nazionale di cartografie tecniche ne hai migliaia,
disomogenee, e quindi usarle è un casino per problemi di
omogeneizzazione.

Con questi mezzi meno tecnologici ho visto ottenere risultati notevoli.
Mezzi poco tecnologici, ma dati di qualità infinitamente migliore e
cervello umano che capisce molto meglio di qualsiasi software.

Far riconoscere i fabbricati ad un software partendo da un DEM o da
foto aeree la vedo cosa molto più acida.
Sarei curioso di leggere anch'io l'articolo. Spero di trovarlo ancora domani.
Su internet questo è l'articolo:

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/economia/2011/2-giugno-2011/scatta-allarme-case-fantasma-record-italiano-salerno-190780700420.shtml

Ciaociao
Vitomeuli
---
https://sites.google.com/site/vitomeuli/

Il 02 giugno 2011 21:43, Andrea Peri <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Ciao a tutti,
un po' in ritardo, ma volevo segnalare che sul Corriere della Sera di
oggi 2 giugno 2011 si trova a pagina 15 un articolo sull'indagine
dell'Agenzia del Territorio in merito alle "case fantasma".

C'è un box che occupa 1/3 della pagina dove viene illustrata la
metodologia, che (prevedibilmente, per chi frequenta questo spazio di
discussione) consiste nell'incrociare i dati catastali esistenti con
fotografie aeree e modelli digitali del terreno, da cui vengono estratte
con procedure automatiche le abitazioni. Non è frequente vedere il
"GIS" (in senso lato) nei mezzi di informazione di massa, e per questo
sono rimasto colpito.

Domani metto a disposizione una scansione.

Ciao,
steko

Anche in altri giornali vi erano articoli, nel mio caso un piccolo
articoletto, ma che ha alcuni spunti interessanti:

dice che hanno "individuato" 2.228.143 immobili.

Pero' poi l' articolo riporta anche che allo stato attuale hanno completato
l'indagine per
1.065.484 particelle
e in 492.981 di esse (particelle) sono stati individuati
560.837 unita immobiliari (poco più di 1:1)
Ma la cosa interessante e' che aggiungono che per le restanti 572.000
particelle gli immobili rilevati non erano veramente da accatastare,
perche' (dicono) erano in costruzione, erano troppo piccoli o erano
"errori".

Ora, partendo dal presupposto che un software che individua gli immobili
fantasma immagino di portergli dire di scartare tutto quello che sia sotto
una dimensione minima che per legge lo individua come non accatastabile.
E presupponendo che quelli in costruzione non fossero cosi' tanti, visto che
dicono l'edilizia e' ferma :slight_smile:

Questo vuol dire che la maggior parte sono errori.
Per cui dire che su 1.065.484 particelle con sospetti immobili fantasmi
hanno un numero di errore cosi' elevato,
mi sembra che lascia nascere un dubbio sulle procedure.

Inoltre, se come pare sempre di capire dai discorsi a fronte di una indagine
software si deve fare una istruttoria a mano per isolare i casi.
Se alla fine della istruttoria hai rilevato un abusivo, allora hai
giustificato il lavoro svolto perche' ottieni un incremento catastale.
Ma se dalla istruttoria emerge che in realta' era in regola, allora hai
lavorato per niente....

E da qui si rileva che il 50% dei casi erano in regola.

A questo punto la domanda e' :
quanto costa una singola istruttoria per isolare i falsi positivi ?

Intendiamoci, non sto' dicendo che non vanno scovati i furbi che non
accatastano, ci mancherebbe, ma tecnicamente , non mi pare che questa
tecnica basata sul confronto dei dati catastali con ortofoto e dati lidar
brilli per efficienza. Visto che cosi' a braccio ha una percentuale di
errore intorno al 50%.
Tanto valeva tirare a sorte.

E se si pensa che gliene resta da verificare ancora una milionata ....

Per cui attendo con impazienza di vedere questa scansione dell'articolo con
i dettagli dell'algoritmo usato.
sono proprio curioso di vedere come hanno fatto.

E come mai ha una percentuale di errore cosi' alta.

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Andrea Peri
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qwerty àèìòù
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