[Gfoss] Inspire, ISO, CEN, UNI, ... ma quanti standard ?

(sottotitolo: Standard geografici e attività di normazione in Italia)

http://www.freegis-italia.org//index.php?option=com_content&task=view&id=400&Itemid=33

Spero sia utile, per questioni legate a Inspire, o per argomenti come " Catalogo webGIS" su GFOSS. O anche solo a titolo informativo.

Premessa
Per " standard " si intendono quelle norme tecniche definite da enti di normazione riconosciuti: ISO a livello mondiale, CEN a livello europeo, UNI a livello italiano.
A scala internazionale l’attività di standardizzazione per le Informazioni Geografiche e la Geomatica è quasi completamente svolta sotto il cappello ISO/TC211 .
Questo non significa che non vi siano altri organismi che si occupano di scrivere e proporre specifiche. Al contrario: OGC, DGIWG, INSPIRE , … sono esempi di organizzazioni o iniziative che hanno come obiettivo la definizione ed il miglioramento di specifiche tecniche per le Informazioni Geografiche e la Geomatica; alcune di queste specifiche sono già diventate “standard” (es. OGC WMS = ISO19128 ).

Attività in Italia
In Italia l’attività è svolta da … [segue]


Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com

Piergiorgio Cipriano ha scritto:
...

INSPIRE <http://it.wikipedia.org/wiki/Inspire&gt; , ... sono esempi di organizzazioni o iniziative che hanno come obiettivo la definizione ed il miglioramento di specifiche tecniche per le Informazioni Geografiche e la Geomatica; alcune di queste specifiche sono già diventate "standard" (es. OGC WMS <http://it.wikipedia.org/wiki/Web_Map_Service&gt; = ISO19128 <http://www.iso.org/iso/iso_catalogue/catalogue_tc/catalogue_detail.htm?csnumber=32546&commid=54904&gt; ).

Ma ISO19128 è WMS 1.3, ovvero uno standard che solo Deegree implementa
nel mondo open source (a quanto ne so io, almeno)...
Mi chiedo, quali server (open source o commerciali) implementano WMS 1.3 (so solo di Deegree)? E quali client riescono a gestirlo (non ne conosco alcuno)?

Ciao
Andrea

Ciao Andrea,
al momento sul sito OGC (http://www.opengeospatial.org/resource/products/byspec) risulta che solo Cubewerx è già “compliant”. Gli altri sono ancora in fase di implementazione (quindi non hanno ancora effettuato o superato il test di compliance), ma non vedo traccia di Deegree:

Cadcorp
SIS Active Server Component 6.2
SIS Map Server 6.2
con terra
sdi.suite mapClient 2.1
CubeWerx
CubeServe Cascading Web Map Server 4.6 (compliant)
Generic Logic
GLG Map Server 2.10
Manifold
Manifold System 6.50
Newgrove
Address cafè - Web 4.2

pg

Il 11/10/07, Andrea Aime <aaime@openplans.org> ha scritto:

Piergiorgio Cipriano ha scritto:

INSPIRE < http://it.wikipedia.org/wiki/Inspire> , … sono esempi di
organizzazioni o iniziative che hanno come obiettivo la definizione ed
il miglioramento di specifiche tecniche per le Informazioni Geografiche
e la Geomatica; alcune di queste specifiche sono già diventate
“standard” (es. OGC WMS <http://it.wikipedia.org/wiki/Web_Map_Service > =
ISO19128
<http://www.iso.org/iso/iso_catalogue/catalogue_tc/catalogue_detail.htm?csnumber=32546&commid=54904 >
).

Ma ISO19128 è WMS 1.3, ovvero uno standard che solo Deegree implementa
nel mondo open source (a quanto ne so io, almeno)…
Mi chiedo, quali server (open source o commerciali) implementano WMS 1.3
(so solo di Deegree)? E quali client riescono a gestirlo (non ne conosco
alcuno)?

Ciao
Andrea


Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com


http://www.freegis-italia.org

Piergiorgio Cipriano ha scritto:

Ciao Andrea,
al momento sul sito OGC (http://www.opengeospatial.org/resource/products/byspec) risulta che solo Cubewerx è già "compliant". Gli altri sono ancora in fase di implementazione (quindi non hanno ancora effettuato o superato il test di compliance), ma non vedo traccia di Deegree:

Deegree è la reference implementation di WMS 1.3:
http://cite.opengeospatial.org/reference

Ciao
Andrea

ooopss … mea culpa!

Nella ricerca per “specifica” ho visto ora che WMS 1.3.0 compare due volte:

  • Web Map Service v. 1.3.0 (l’elenco di prima)
  • Web Map Service (WMS) Implementation Specification v. 1.3.0

Nel secondo caso l’elenco è più corposto e compare anche deegree (2.0.0) come “implementing”.
Sorry.

pg

Il 11/10/07, Andrea Aime <aaime@openplans.org> ha scritto:

Piergiorgio Cipriano ha scritto:

Ciao Andrea,
al momento sul sito OGC
(http://www.opengeospatial.org/resource/products/byspec) risulta che
solo Cubewerx è già “compliant”. Gli altri sono ancora in fase di
implementazione (quindi non hanno ancora effettuato o superato il test
di compliance), ma non vedo traccia di Deegree:

Deegree è la reference implementation di WMS 1.3:
http://cite.opengeospatial.org/reference

Ciao
Andrea


Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com


http://www.freegis-italia.org

On Thu, 2007-10-11 at 15:48 +0200, Piergiorgio Cipriano wrote:

Premessa
Per " standard" si intendono quelle norme tecniche definite da enti di
normazione riconosciuti: ISO a livello mondiale, CEN a livello
europeo, UNI a livello italiano.

Le definizioni di standard sono molteplici :slight_smile: Qualcosa a riguardo è
descritto anche in http://www.amfm.it/conferenza2006/atti/maffulli1.pdf

A scala internazionale l'attività di standardizzazione per le
Informazioni Geografiche e la Geomatica è quasi completamente svolta
sotto il cappello ISO/TC211 .
Questo non significa che non vi siano altri organismi che si occupano
di scrivere e proporre specifiche. Al contrario: OGC, DGIWG,
INSPIRE , ... sono esempi di organizzazioni o iniziative che hanno
come obiettivo la definizione ed il miglioramento di specifiche
tecniche per le Informazioni Geografiche e la Geomatica; alcune di
queste specifiche sono già diventate "standard" (es. OGC WMS =
ISO19128).

Il problema di tutte queste organizzazioni è che le procedure di
approvazione dello standard non tengono conto delle condizioni di
licenza di eventuali brevetti. Di fatto, gli standard ISO non sono
necessariamente utilizzabili da chiunque senza limitazioni come dovrebbe
essere uno standard per poter raggiungere l'interoperabilità. E senza
interoperabilità gli standard sono inutili e costosi.

A proposito di interoperabilità segnalo questo pezzo dell'economist:
http://www.economist.com/business/displaystory.cfm?story_id=9944806

bye
stef

Grazie per le precisazioni Stefano.
Sulla definizione di standard, si, ce ne sono varie. Io per semplicitià sono partito da quella di "standard (informatica) " che trovi in Wikipedia, non lontano da quanto si trova in questo documento CNIPA.
La distinzione fatta nel tuo paper di AMFM 2006 è ottima.

Il problema di tutte queste organizzazioni è che le procedure di
approvazione dello standard non tengono conto delle condizioni di
licenza di eventuali brevetti. Di fatto, gli standard ISO non sono
necessariamente utilizzabili da chiunque senza limitazioni come dovrebbe
essere uno standard per poter raggiungere l’interoperabilità. E senza
interoperabilità gli standard sono inutili e costosi.

Domanda1: a quali ti riferisci in particolare? Puoi fare qualche esempio concreto (magari di standard 19100)?

Domanda2: secondo te (voi) perchè in Italia pochissimi si prendono la briga di partecipare attivamente all’attività ISO o CEN?
Sarebbe molto utile una partecipazione più nutrita e costruttiva.
In modo da non limitarsi a dire “beh, questo standard così come lo hanno scritto non è applicabile” ma piuttosto contribuire a “scrivere” gli standard.
Che ne pensi (pensate)?

pg

p.s.
Non ho letto tutto l’articolo che hai segnalato: perdonami, sono quasi 3mila parole, e nelle prime 1000 non ho trovato molta attinenza con il tema delle informazioni geografiche.
Sarà che è lunedi mattina e che sono ancora abbastanza …ito!

Il 15/10/07, Stefano Maffulli <stef@maffulli.net > ha scritto:

On Thu, 2007-10-11 at 15:48 +0200, Piergiorgio Cipriano wrote:

Premessa
Per " standard" si intendono quelle norme tecniche definite da enti di
normazione riconosciuti: ISO a livello mondiale, CEN a livello
europeo, UNI a livello italiano.

Le definizioni di standard sono molteplici :slight_smile: Qualcosa a riguardo è
descritto anche in http://www.amfm.it/conferenza2006/atti/maffulli1.pdf

A scala internazionale l’attività di standardizzazione per le
Informazioni Geografiche e la Geomatica è quasi completamente svolta
sotto il cappello ISO/TC211 .
Questo non significa che non vi siano altri organismi che si occupano
di scrivere e proporre specifiche. Al contrario: OGC, DGIWG,
INSPIRE , … sono esempi di organizzazioni o iniziative che hanno
come obiettivo la definizione ed il miglioramento di specifiche
tecniche per le Informazioni Geografiche e la Geomatica; alcune di
queste specifiche sono già diventate “standard” (es. OGC WMS =
ISO19128).

Il problema di tutte queste organizzazioni è che le procedure di
approvazione dello standard non tengono conto delle condizioni di
licenza di eventuali brevetti. Di fatto, gli standard ISO non sono
necessariamente utilizzabili da chiunque senza limitazioni come dovrebbe
essere uno standard per poter raggiungere l’interoperabilità. E senza
interoperabilità gli standard sono inutili e costosi.

A proposito di interoperabilità segnalo questo pezzo dell’economist:
http://www.economist.com/business/displaystory.cfm?story_id=9944806

bye
stef


Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com


http://www.freegis-italia.org

On Mon, 2007-10-15 at 10:10 +0200, Piergiorgio Cipriano wrote:

Domanda1: a quali ti riferisci in particolare? Puoi fare qualche
esempio concreto (magari di standard 19100)?

Non ho esempi di standard ISO 19100 approvati ma coperti da brevetti, ma
ho seguito direttamente la vicenda della tentata approvazione in UNINFO
(e ISO, a livello internazionale) del non-standard Microsoft OfficeXML
(OOXML). Lì si è visto in modo chiaro quanto ISO sia vulnerabile
all'approvazione di formati e protocolli che non consentono alcuna
interoperabilità reale. Nel tempo ho raccolto un po' di webografia al
riguardo:
http://del.icio.us/smaffulli/OOXML (segnalo gli articoli di Groklaw)

Domanda2: secondo te (voi) perchè in Italia pochissimi si prendono la
briga di partecipare attivamente all'attività ISO o CEN?

Ah, questa è una bella domanda cui posso solo rispondere con ipotesi:
perché scrivere uno standard è cosa complessa e noiosa? Perché non ci
sono grandi aziende che possono investire nello sviluppo di standard?
Posso però far notare che gli iscritti ad UNINFO sono passati da 5 a
oltre 80 nelle settimane precedenti al voto su OOXML.

Sarebbe molto utile una partecipazione più nutrita e costruttiva.
In modo da non limitarsi a dire "beh, questo standard così come lo
hanno scritto non è applicabile" ma piuttosto contribuire a "scrivere"
gli standard.
Che ne pensi (pensate)?

Penso che la partecipazione dovrebbe aumentare, ma anche la tutela
dell'interoperabilità dovrebbe essere garantita. Il W3C si è dotato di
una policy sui brevetti abbastanza chiara che garantisce l'uso
indiscriminato e gratuito per tutti i formati e protocolli
standardizzati dall'ente. Gli altri enti, ISO in primis, dovrebbero
imitare il W3C.

p.s.
Non ho letto tutto l'articolo che hai segnalato: perdonami, sono quasi
3mila parole, e nelle prime 1000 non ho trovato molta attinenza con il
tema delle informazioni geografiche.
Sarà che è lunedi mattina e che sono ancora abbastanza ...ito!

Hai perfettamente ragione. Non riguarda le informazioni geografiche ma
l'interoperabilità in informatica:

        Part of the explanation for the catastrophe was the sheer
        complexity of the A380. The cabin wiring—more than 330 miles of
        it and over 40,000 connectors in each aircraft—caused problems
        because two incompatible versions of computer-aided design
        software were used. The Germans in Hamburg had one system, the
        French in Toulouse another. When the electrical harnesses came
        to be fitted in the forward and aft fuselage sections, many
        didn't connect with each other. Despite efforts to resolve this,
        it was decided in October last year that only by updating the
        computer-design tools would Airbus get on top of the problem.
        That meant a third delay.

È simile alla storia del satellite sparato oltre Marte per un errore di
conversione da sistema strampalato a sistema metrico.

cheers
stef

Utilissimo l’esempio su OOXML, grazie davvero Stefano.
Su wikipedia ho trovato questo sintetico resoconto:

… the specification is currently undergoing fast-track standardization within the International Organization for Standardization (ISO) as DIS 29500 (Draft International Standard 29500), but the draft text has failed (as of the September 2007 ballot) to reach sufficient approval from ISO national body members to be accepted as a standard.

e qui il resoconto del ballot:

This has been observed to be perhaps the most controversial and unusual ISO ballot ever convened, both in number of comments in opposition, and in unusual actions during the voting process. Various factions have strongly supported and opposed this fast track process: primarily on one side Microsoft affiliated companies in support and on the opposing side free or open source software organizations, IBM and affiliates, SUN Microsystems, and Google.

Mi sembra dia bene l’idea di cosa a volte si può fare per impedire proprio “maneggi” stile Microsoft, agendo formalmente e all’interno di enti di standardizzazione.
(Per cronaca: l’Italia si è “astenuta”, cosa che capita spesso (purtroppo) anche per standard ISO19100.)
Mi chiedo: succederà qualcosa di simile anche con KML (Google>OGC>ISO) ??

Perché non ci sono grandi aziende che possono investire nello sviluppo di standard?
Posso però far notare che gli iscritti ad UNINFO sono passati da 5 a
oltre 80 nelle settimane precedenti al voto su OOXML.

Sicuramente scrivere o anche solo leggere standard non è entusiasmante, ma dovrebbe far parte del nostro lavoro, no?
Sull’investimento: non credo che qualche centinaio di euro all’anno possano essere un freno per un’azienda (anche media) o un’associazione (!).
Il problema, secondo me, non è economico ma culturale: tra gli attuali iscritti a UNINFO ci sono Politecnici, Istituti di ricerca, Enti pubblici; nonostante alcuni di questi siano “soci di diritto” (cioè non pagano) il loro contributo è pressochè nullo.
Perchè?

pg

Il 15/10/07, Stefano Maffulli <stef@maffulli.net> ha scritto:

On Mon, 2007-10-15 at 10:10 +0200, Piergiorgio Cipriano wrote:

Domanda1: a quali ti riferisci in particolare? Puoi fare qualche
esempio concreto (magari di standard 19100)?

Non ho esempi di standard ISO 19100 approvati ma coperti da brevetti, ma
ho seguito direttamente la vicenda della tentata approvazione in UNINFO
(e ISO, a livello internazionale) del non-standard Microsoft OfficeXML
(OOXML). Lì si è visto in modo chiaro quanto ISO sia vulnerabile
all’approvazione di formati e protocolli che non consentono alcuna
interoperabilità reale. Nel tempo ho raccolto un po’ di webografia al
riguardo:
http://del.icio.us/smaffulli/OOXML (segnalo gli articoli di Groklaw)

Domanda2: secondo te (voi) perchè in Italia pochissimi si prendono la
briga di partecipare attivamente all’attività ISO o CEN?

Ah, questa è una bella domanda cui posso solo rispondere con ipotesi:
perché scrivere uno standard è cosa complessa e noiosa? Perché non ci
sono grandi aziende che possono investire nello sviluppo di standard?
Posso però far notare che gli iscritti ad UNINFO sono passati da 5 a
oltre 80 nelle settimane precedenti al voto su OOXML.

Sarebbe molto utile una partecipazione più nutrita e costruttiva.
In modo da non limitarsi a dire “beh, questo standard così come lo
hanno scritto non è applicabile” ma piuttosto contribuire a “scrivere”
gli standard.
Che ne pensi (pensate)?

Penso che la partecipazione dovrebbe aumentare, ma anche la tutela
dell’interoperabilità dovrebbe essere garantita. Il W3C si è dotato di
una policy sui brevetti abbastanza chiara che garantisce l’uso
indiscriminato e gratuito per tutti i formati e protocolli
standardizzati dall’ente. Gli altri enti, ISO in primis, dovrebbero
imitare il W3C.

p.s.
Non ho letto tutto l’articolo che hai segnalato: perdonami, sono quasi
3mila parole, e nelle prime 1000 non ho trovato molta attinenza con il
tema delle informazioni geografiche.
Sarà che è lunedi mattina e che sono ancora abbastanza …ito!

Hai perfettamente ragione. Non riguarda le informazioni geografiche ma
l’interoperabilità in informatica:

Part of the explanation for the catastrophe was the sheer
complexity of the A380. The cabin wiring—more than 330 miles of
it and over 40,000 connectors in each aircraft—caused problems
because two incompatible versions of computer-aided design
software were used. The Germans in Hamburg had one system, the
French in Toulouse another. When the electrical harnesses came
to be fitted in the forward and aft fuselage sections, many
didn’t connect with each other. Despite efforts to resolve this,
it was decided in October last year that only by updating the
computer-design tools would Airbus get on top of the problem.
That meant a third delay.

È simile alla storia del satellite sparato oltre Marte per un errore di
conversione da sistema strampalato a sistema metrico.

cheers
stef


Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com


http://www.freegis-italia.org

Piergiorgio Cipriano ha scritto:
...

Il problema, secondo me, non è economico ma culturale: tra gli attuali iscritti a UNINFO ci sono Politecnici, Istituti di ricerca, Enti pubblici; nonostante alcuni di questi siano "soci di diritto" (cioè non pagano) il loro contributo è pressochè nullo.
Perchè?

Eh, qui non mi tengo, devo proprio dirla. Perché in Italia l'attività
universitaria per eccellenza è di ricerca teorica, qualcunque cosa sappia di pratico, applicativo, "qui e ora" è di serie B, C o D,
qualcosa in cui semmai si sporcheranno le mani studenti con tesi
compilative di analisi di questo o quello standard (ovviamente, dopo
che è stato approvato).
Con questo taglio mentale non stupisce che la partecipazione
del mondo della ricerca a ISO sia praticamente nullo.

Ciao
Andrea

Si, anch’io penso sia così.
Nonostante ci siano persone eccellenti che, all’interno di un’università priva di mezzi, lavorano da anni su questi temi, magari a scala nazionale o comunque senza un contatto diretto con UNINFO, CEN, ISO, …
E sugli Enti pubblici, invece?

Proviamo a metterla sul propositivo: cosa potremmo (tutti insieme) fare per partecipare di più a queste attività? Per conoscere e far conoscere meglio questa “spiattellata” (passatemi il termine) di standard e di specifiche tecniche più o meno open?

pg

Il 15/10/07, Andrea Aime <aaime@openplans.org> ha scritto:

Piergiorgio Cipriano ha scritto:

Il problema, secondo me, non è economico ma culturale: tra gli attuali
iscritti a UNINFO ci sono Politecnici, Istituti di ricerca, Enti
pubblici; nonostante alcuni di questi siano “soci di diritto” (cioè non
pagano) il loro contributo è pressochè nullo.
Perchè?

Eh, qui non mi tengo, devo proprio dirla. Perché in Italia l’attività
universitaria per eccellenza è di ricerca teorica, qualcunque cosa
sappia di pratico, applicativo, “qui e ora” è di serie B, C o D,
qualcosa in cui semmai si sporcheranno le mani studenti con tesi
compilative di analisi di questo o quello standard (ovviamente, dopo
che è stato approvato).
Con questo taglio mentale non stupisce che la partecipazione
del mondo della ricerca a ISO sia praticamente nullo.

Ciao
Andrea


Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com


http://www.freegis-italia.org

Stefano,
ho appena letto questa pagina su wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/OpenDocument

Mi sembra un buon esempio di “contrattacco” rispetto al caso OOXML che citavi.
OOXML non è stato accettato come standard ISO.
OpenDocument si.
E da gennaio è anche norma nazionale (UNI CEI ISO/IEC 26300 ).

O sbaglio?

pg

Il 15/10/07, Stefano Maffulli <stef@maffulli.net> ha scritto:

On Mon, 2007-10-15 at 10:10 +0200, Piergiorgio Cipriano wrote:

Domanda1: a quali ti riferisci in particolare? Puoi fare qualche
esempio concreto (magari di standard 19100)?

Non ho esempi di standard ISO 19100 approvati ma coperti da brevetti, ma
ho seguito direttamente la vicenda della tentata approvazione in UNINFO
(e ISO, a livello internazionale) del non-standard Microsoft OfficeXML
(OOXML). Lì si è visto in modo chiaro quanto ISO sia vulnerabile
all’approvazione di formati e protocolli che non consentono alcuna
interoperabilità reale. Nel tempo ho raccolto un po’ di webografia al
riguardo:
http://del.icio.us/smaffulli/OOXML (segnalo gli articoli di Groklaw)

Domanda2: secondo te (voi) perchè in Italia pochissimi si prendono la
briga di partecipare attivamente all’attività ISO o CEN?

Ah, questa è una bella domanda cui posso solo rispondere con ipotesi:
perché scrivere uno standard è cosa complessa e noiosa? Perché non ci
sono grandi aziende che possono investire nello sviluppo di standard?
Posso però far notare che gli iscritti ad UNINFO sono passati da 5 a
oltre 80 nelle settimane precedenti al voto su OOXML.

Sarebbe molto utile una partecipazione più nutrita e costruttiva.
In modo da non limitarsi a dire “beh, questo standard così come lo
hanno scritto non è applicabile” ma piuttosto contribuire a “scrivere”
gli standard.
Che ne pensi (pensate)?

Penso che la partecipazione dovrebbe aumentare, ma anche la tutela
dell’interoperabilità dovrebbe essere garantita. Il W3C si è dotato di
una policy sui brevetti abbastanza chiara che garantisce l’uso
indiscriminato e gratuito per tutti i formati e protocolli
standardizzati dall’ente. Gli altri enti, ISO in primis, dovrebbero
imitare il W3C.

p.s.
Non ho letto tutto l’articolo che hai segnalato: perdonami, sono quasi
3mila parole, e nelle prime 1000 non ho trovato molta attinenza con il
tema delle informazioni geografiche.
Sarà che è lunedi mattina e che sono ancora abbastanza …ito!

Hai perfettamente ragione. Non riguarda le informazioni geografiche ma
l’interoperabilità in informatica:

Part of the explanation for the catastrophe was the sheer
complexity of the A380. The cabin wiring—more than 330 miles of
it and over 40,000 connectors in each aircraft—caused problems
because two incompatible versions of computer-aided design
software were used. The Germans in Hamburg had one system, the
French in Toulouse another. When the electrical harnesses came
to be fitted in the forward and aft fuselage sections, many
didn’t connect with each other. Despite efforts to resolve this,
it was decided in October last year that only by updating the
computer-design tools would Airbus get on top of the problem.
That meant a third delay.

È simile alla storia del satellite sparato oltre Marte per un errore di
conversione da sistema strampalato a sistema metrico.

cheers
stef


Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com

(conosci … http://www.freegis-italia.org ??)

On Thu, 2007-10-18 at 21:56 +0200, Piergiorgio Cipriano wrote:

Stefano,
ho appena letto questa pagina su wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/OpenDocument

Mi sembra un buon esempio di "contrattacco" rispetto al caso OOXML che
citavi.

Perché dici contrattacco? ODF ISO 26300 è stato sviluppato e approvato
dall'ente di certificazione OASIS anni prima che Microsoft pensasse a
OOXML. Vistasi accerchiata da pubbliche amministrazioni pronte ad usare
uno standard ISO, Microsoft ha iniziato a pensare a standardizzare il
suo formato proprietario. Per ottenere il risultato ha anche
paralizzato il lavoro dei comitati ISO, facendo scempio
dell'organizzazione. Qualche tempo fa preparai una timeline per
illustrare la sequenza di eventi (dovrei aggiornarla, perché nel
frattempo alcuni eventi si sono avverati):
http://fsfe.org/en/fellows/maffulli/img/xml_timeline

OOXML non è stato accettato come standard ISO.

Non è ancora stato rifiutato: la partita 'fast track' si chiuderà con il
meeting di Febbraio, sempre che Microsoft non faccia la cosa giusta e
ritiri la richiesta di fasttrack lasciando che OOXML segua il processo
normale di standardizzazione (ci vorranno un paio d'anni).

OpenDocument si.
E da gennaio è anche norma nazionale (UNI CEI ISO/IEC 26300).

O sbaglio?

ODF è norma nazionale, non sbagli. È supportato da vari programmi,
inclusa la versione di Mac OS X (in uscita) e Google Apps.

a presto
stef

Grazie per le correzioni Stefano
La timeline che hai preparato su ODF>ISO è molto interessante, sarebbe utile fare cose analoghe anche per le specifiche OGC (o di altra fonte) che diventano ISO19100 e poi EN e UNI. Aggiungendo, in questi casi, anche le IRs Inspire.
Hai qualche suggerimento?

pg

Il 19/10/07, Stefano Maffulli <stef@maffulli.net> ha scritto:

On Thu, 2007-10-18 at 21:56 +0200, Piergiorgio Cipriano wrote:

Stefano,
ho appena letto questa pagina su wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/OpenDocument

Mi sembra un buon esempio di “contrattacco” rispetto al caso OOXML che
citavi.

Perché dici contrattacco? ODF ISO 26300 è stato sviluppato e approvato
dall’ente di certificazione OASIS anni prima che Microsoft pensasse a
OOXML. Vistasi accerchiata da pubbliche amministrazioni pronte ad usare
uno standard ISO, Microsoft ha iniziato a pensare a standardizzare il
suo formato proprietario. Per ottenere il risultato ha anche
paralizzato il lavoro dei comitati ISO, facendo scempio
dell’organizzazione. Qualche tempo fa preparai una timeline per
illustrare la sequenza di eventi (dovrei aggiornarla, perché nel
frattempo alcuni eventi si sono avverati):
http://fsfe.org/en/fellows/maffulli/img/xml_timeline

OOXML non è stato accettato come standard ISO.

Non è ancora stato rifiutato: la partita ‘fast track’ si chiuderà con il
meeting di Febbraio, sempre che Microsoft non faccia la cosa giusta e
ritiri la richiesta di fasttrack lasciando che OOXML segua il processo
normale di standardizzazione (ci vorranno un paio d’anni).

OpenDocument si.
E da gennaio è anche norma nazionale (UNI CEI ISO/IEC 26300).

O sbaglio?

ODF è norma nazionale, non sbagli. È supportato da vari programmi,
inclusa la versione di Mac OS X (in uscita) e Google Apps.

a presto
stef


Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano@gmail.com

(conosci … http://www.freegis-italia.org ??)

On Fri, 2007-10-19 at 10:04 +0200, Piergiorgio Cipriano wrote:

Grazie per le correzioni Stefano
La timeline che hai preparato su ODF>ISO è molto interessante, sarebbe
utile fare cose analoghe anche per le specifiche OGC (o di altra
fonte) che diventano ISO19100 e poi EN e UNI. Aggiungendo, in questi
casi, anche le IRs Inspire.
Hai qualche suggerimento?

non ho mai seguito abbastanza da vicino altre iniziative simili.
Purtroppo sono sempre cose molto complesse e variegate. Ho appena letto
di quest'altro processo di standardizzazione strano:

http://www.fsf.org/news/oppose-tls-authz-standard.html

buon weekend
stef