[Gfoss] La licenza Creative Commons “SA – Condividi allo stesso modo” è open?

Questa la domanda di Giovanni Biallo, nel suo ultimo editoriale per GEOforU.

Nel mio blog ho scritto alcune considerazioni a riguardo: http://ilsarrett.wordpress.com/2013/05/07/la-licenza-cc-by-sa-e-open/

Voi che ne dite?
Ale

···
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Alessandro Sarretta

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On 7 May 2013 23:33, Alessandro Sarretta <alessandro.sarretta@gmail.com> wrote:

Questa la domanda di Giovanni Biallo, nel suo ultimo editoriale per GEOforU.

Nel mio blog ho scritto alcune considerazioni a riguardo:
http://ilsarrett.wordpress.com/2013/05/07/la-licenza-cc-by-sa-e-open/

Voi che ne dite?

la penso come te, anzi in alcuni casi (vedi OSM) il fattore di
rilasciare il dato (soprattutto se modificato) con la stessa licenza è
un elemento fondamentale

Ale

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Alessandro Sarretta

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ciao
Luca

http://gis.cri.fmach.it/delucchi/
www.lucadelu.org

On 23:33 Tue 07 May , Alessandro Sarretta wrote:

Nel mio blog ho scritto alcune considerazioni a riguardo:
http://ilsarrett.wordpress.com/2013/05/07/la-licenza-cc-by-sa-e-open/

Condivisibili in toto.

Aggiungo un'altra considerazione sull'affermazione "il dato della PA
deve essere aperto perché possa generare business e sviluppo ".

La PA rilascia i dati per lo stesso motivo per cui li ha creati ed
elaborati, cioé per migliorare la gestione del territorio e il
benessere, fisico e culturale, dei cittadini, e non per generare utili
per le imprese. In altre parole, la creazione del dato non è il fine
ma il mezzo per perseguire un fine pubblico.

Al contrario, l'impresa privata che opera nel settore elabora il dato
al solo scopo di commercializzarlo; quindi l'elaborazione del dato per
l'azienda è l'obiettivo ultimo.

Ci sono alcuni che, in questo campo, pensano che la PA debba avere gli
stessi obiettivi dell'impresa privata.

Ciao,
  Marco

On Tue, 07 May 2013 23:33:14 +0200, Alessandro Sarretta wrote:

Questa la domanda di Giovanni Biallo, nel suo ultimo editoriale [1]
per GEOforU. [2] [3]

Nel mio blog ho scritto alcune considerazioni a riguardo:
http://ilsarrett.wordpress.com/2013/05/07/la-licenza-cc-by-sa-e-open/
[4]

Voi che ne dite?

Ciao Ale,

condivido sostanzialmente la tua posizione, che del resto e' perfettamente
allineata con quella "storica" portava avanti ufficialmente dall'associazione
(e con largo consenso da parte della maggioranza dei Soci) a partire dalla
iniziativa sugli Open Data di Bologna 2011 [1].

le clausole che sicuramente non possiamo considerare "open" sono la NC
(esclusi usi commerciali) e la ND (proibizione di modificare il dato
originale): queste effettivamente impongono tali vincoli restrittivi da
rendere praticamente inefficace e sterile l'apertura dei dati.

la SA (condividi allo stesso modo), la BY (attribuzione) e la CC-0 (public
domain) evidentemente sono tutte perfettamente compatibili "open".

scegliere quando applicare l'una o l'altra non puo' e non deve essere materia
astrattamente ideologica: dipende essenzialmente dalla natura specifia dei
datasets, ma soprattuto dipende dal tipo di processo organizzativo che intendi
mettere in piedi:
- se hai in mente un qualche tipo di processo partecipativo (di comunita')
   allora ha fortemente senso applicare la SA (o la ODbL)
- se invece si cerca semplicemente di semplificare al massimo i processi
   amministrativi riducendo i costi di distribuzione al minimo, allora la CC-BY
   e/o la CC-0 sono decisamente piu' appetibili dal punto di vista della PA.

piu' in generale, penso che Giovanni Biallo sbagli fortemente nella scelta dei
propri presupporti di partenza (come del resto metti bene in evidenza anche tu
nel tuo blog): lo scopo primario degli Open Data (tutti, geografici e non;
personalmente non riesco a vedere barriere e steccati tra le due categorie,
se non di mero carattere tecnologico-informatico) deve essere la libera
condivisione della conoscenza, e la trasparente informazione nei confronti
dei cittadini/contribuenti quando si tratta di dati prodotti dalla PA.

se da tutto questo puo' nascere un indotto economico senza ulteriori costi
a carico della PA se non quelli marginali di distribuzione, evidentemente
tanto meglio per tutti. dopo tutto, e' semplicemente un modo intelligente
per "dare fiato" a costo zero alla libera iniziativa privata riutilizzando
al meglio tutto quanto e' gia' stato prodotto in passato per altri scopi
di natura istituzionale.

vicevera pretendere di valutare i GeoOpenData piu' che altro nell'ottica di
una buona occasione di business professionale evidentemente rappresenta una
specie di inversione logica, ed in qualche modo tradisce e svilisce gli scopi
originali del movimento Open Data.

le eventuali ricadute business non sono certo il diavolo, anzi assolutamente
ben vengano; ma sono in qualche modo un "sottoprodotto accessorio" del processo
Open Data, non si puo' pretendere di farle diventare il motore primario e la
principale giustificazione.

ciao Sandro

[1] http://www.gfoss.it/drupal/opendata

--
Il messaggio e' stato analizzato alla ricerca di virus o
contenuti pericolosi da MailScanner, ed e'
risultato non infetto.

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Il 08/05/2013 01:10, a.furieri@lqt.it ha scritto:

le eventuali ricadute business non sono certo il diavolo, anzi assolutamente
ben vengano; ma sono in qualche modo un "sottoprodotto accessorio" del processo
Open Data, non si puo' pretendere di farle diventare il motore primario e la
principale giustificazione.

Completamente d'accordo: per questo ho trovato scellerato lasciare la scena a
soggetti che hanno, come ora si dimostra, interessi divergenti dai nostri.
Ma orsu', non piangiamo sul latte versato: vogliamo rendere evidente la nostra
posizione, con un analogo articolo sul sito gfoss.it, e propagarla?
Saluti.

- --
Paolo Cavallini - Faunalia
www.faunalia.eu
Full contact details at www.faunalia.eu/pc
Nuovi corsi QGIS e PostGIS: http://www.faunalia.it/calendario
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Comment: Using GnuPG with Mozilla - http://enigmail.mozdev.org/

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=/u29
-----END PGP SIGNATURE-----

Il giorno 08/mag/2013 08:31, “Paolo Cavallini” <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

Completamente d’accordo: per questo ho trovato scellerato lasciare la scena a
soggetti che hanno, come ora si dimostra, interessi divergenti dai nostri.
Ma orsu’, non piangiamo sul latte versato: vogliamo rendere evidente la nostra
posizione, con un analogo articolo sul sito gfoss.it, e propagarla?

http://www.gfoss.it/drupal/opendata

Saluti.


ciao
Luca

http://gis.cri.fmach.it/delucchi/
www.lucadelu.org

Il 07/05/2013 23:33, Alessandro Sarretta ha scritto:

Questa la domanda di Giovanni Biallo, nel suo ultimo editoriale
<http://www.geoforus.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2621:la-licenza-creative-commons-qsa-condividi-allo-stesso-modoq-e-open&catid=19:il-blog-di-geoforus&Itemid=11&gt;
per GEOforU. <http://www.geoforus.it>
<http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/it/&gt;

Nel mio blog ho scritto alcune considerazioni a riguardo:
http://ilsarrett.wordpress.com/2013/05/07/la-licenza-cc-by-sa-e-open/

Ti faccio il copia incolla di quello che ho commentato a Biallo e - comunque - di questo ne abbiamo discusso tantissimo su questa ML

Come ho scritto tantissime volte, le licenze open data sono di tre tipologie:
- pubblico dominio
- di attribuzione
- di condivisione allo stesso modo
Quando si parla di informazione del settore pubblico si chiede che le licenze da utilizzare siano delle prime due categorie, mentre, su quelle del terzo, si chiede di motivarne fortemente il perche'.
Questo e' scritto anche nella legge adottata dalla regione Piemonte

Nei casi pero' di progetti di comunità o qualora si voglia implementare una qualche logica di business, le licenze di tipo "condividi allo stesso modo" (quindi la cc-by-sa) sono da utilizzare.
Non e' un caso che OpenStreetMap faccia uso della ODbL.

Colgo l'occasione anche per spiegare la questione della differenza fra CC-BY-SA e ODbL.
CC-BY-SA
l'effetto di condivisione allo stesso modo avviene su tutti i prodotti derivati.
C'e' da dire che questo tipo dl licenze non ricopre il diritto sui generis, quindi, per assurdo, la banca dati potrebbe non essere protetta (qui si apre poi la questione quando si applica o meno e con che formula il diritto sui generis).
Per fare un esempio con il software la CC-BY-SA e' paragonabile alla licenza GPL

ODbL
l'effetto di condivisione allo stesso modo avviene solo ed esclusivamente sui dati: le modifiche ai dati (compresi i loro miglioramenti) devono essere rilasciate (qualora il dato sia reso pubblico), i prodotti derivati (es. una mappa) possono essere invece rilasciati con qualsiasi tipologia licenza a patto pero' che si citi la fonte.
Se la modifica al dato e' ottenuta tramite un algoritmo (che puo' essere reso pubblico) allora meglio spiegare come si ottiene questa modifica.
Per fare un esempio con il software, questo tipo di licenza e' paragonabile alla LGPL

Detto questo invito a documentarsi sulla questione del diritto sui geners e alla lettura di questo annuncio delle Creative Commons 3.0 in italiano dove viene espressamente detto che le CC non si adattato ai dati.
http://www.creativecommons.it/3.0

Se dovessi scegliere una licenza sui dati di tempo share a like andrei dritto sulla ODbL in quanto e' quella utilizzata da OpenStreetMap.
D'altronde il cambio di licenza e' stato proprio per mettere un po' chiarezza sul cosa vuol dire usare la cc-by-sa (che comunque non protegge le banche dati).
Faccio un esempio banale:
che licenza avrebbe un grafico derivato da dei dati con licenza share a like?
- se CC-BY-SA anche il grafico sara' in CC-BY-SA, e se quindi lo porto nelle pagina di un giornale, allora anche la pagina (o forse anche l'interno giornale?) dovra' essere in CC-BY-SA
- se ODbL il grafico potra' avere la licenza che si vuole, ma dovra' avere il vincolo di citare la fonte

Spostiamo il discorso sulla creazione di una mappa:
se CC-BY-SA
la mappa dovra' essere a sua volta in CC-BY-SA e compresi tutti i prodotti che se ne deriveranno
se ODbL
le modifiche ai dati per generare la mappa dovranno essere rese in ODbL (se si tratta di operazioni riproducibili, allora si consiglia di
fornire la sequenza di operazioni), mentre la mappa dovra' solo riportare che usa quei dataset.

In generale, comunque, adotterei le licenze di tipo share a like sui dati di una PA se e solo se ho forti motivazioni che dimostrano un effettivo ritorno (grafo stradale?) ma stare attento a non segarmi la compatibilità con OpenStreetMap (come, ad esempio, il caso della licenza dei dati della regione sardegna)

Concludo con il discorso IODL.
La versione 1.0 e' una share a like che permette la compatibilita' con la CC-BY-SA e la ODbL
La versione 2.0 e' una CC-BY, tant'e' che si dichiara compatibile con quella licenza.

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Il 08/05/2013 08:58, Luca Delucchi ha scritto:

http://www.gfoss.it/drupal/opendata

appunto:

[ Il presente documento non è ancora nella sua forma definitiva. Stiamo aspettando
che vengano definitivamente formalizzate alcune adesioni da parte di alcuni
soggetti che hanno manifestato una disponibilità di massima. i processi di
valutazione da parte di alcune Associazioni ed Amministrazioni sono ancora in
itinere. ]

Possiamo procedere con interventi concreti?
Saluti.
- --
Paolo Cavallini - Faunalia
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la penso come te, anzi in alcuni casi (vedi OSM) il fattore di
rilasciare il dato (soprattutto se modificato) con la stessa licenza è
un elemento fondamentale

che va benissimo nel caso di OpenStreetMap dove si preserva la comunita'
e fa uso della giusta licenza (= ODbL) ma che, nel caso della PA, oltre
a non rientrare in quelle che sono le direttive europee che ho gia'
citato tantissime volte, genera anche il problema della gestione delle
violazioni.

Il 08/05/2013 10:32, Paolo Cavallini ha scritto:

-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
Hash: SHA1

Il 08/05/2013 08:58, Luca Delucchi ha scritto:

http://www.gfoss.it/drupal/opendata

appunto:

[ Il presente documento non è ancora nella sua forma definitiva. Stiamo aspettando
che vengano definitivamente formalizzate alcune adesioni da parte di alcuni
soggetti che hanno manifestato una disponibilità di massima. i processi di
valutazione da parte di alcune Associazioni ed Amministrazioni sono ancora in
itinere. ]

Possiamo procedere con interventi concreti?

Quello e' l'ultimo dei problemi.
In realta' bisognerebbe rivedere diverse cose.

1 - le amministrazioni fanno difficoltà a firmarlo in quanto serve
un atto politico e, comunque, deve essere in linea con le attuali
modifiche fatte al Codice di Amministrazione Digitale in particolare
gli articoli 68 e 52
Per semplicità rimando a quanto scritto da Simone qui
http://aliprandi.blogspot.it/2012/12/nuovo-art68CAD.html
per quello che riguarda l'articolo 68 comma 3
---
Agli effetti del presente decreto legislativo si intende per:

     a) formato dei dati di tipo aperto, un formato di dati reso pubblico, documentato esaustivamente e neutro rispetto agli strumenti tecnologici necessari per la fruizione dei dati stessi;
     b) dati di tipo aperto, i dati che presentano le seguenti caratteristiche:

     sono disponibili secondo i termini di una licenza che ne permetta l'utilizzo da parte di chiunque, anche per finalità commerciali;
     sono accessibili attraverso le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ivi comprese le reti telematiche pubbliche e private, in formati aperti ai sensi della lettera a), sono adatti all'utilizzo automatico da parte di programmi per elaboratori e sono provvisti dei relativi metadati;
     sono resi disponibili gratuitamente attraverso le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ivi comprese le reti telematiche pubbliche e private, oppure sono resi disponibili ai costi marginali sostenuti per la loro riproduzione e divulgazione. L'Agenzia per l'Italia digitale può stabilire, con propria deliberazione, i casi eccezionali, individuati secondo criteri oggettivi, trasparenti e verificabili, in cui essi sono resi disponibili a tariffe superiori ai costi marginali.
---
2 - mancano totalmente esempi di riferimento su quando sia meglio
usare il caso del pubblico dominio, dell'attribuzione e della condivisione allo stesso modo (che posso
3 - serve dare maggiore enfasi alla questione dei metadati e ad
eventuale collegamento di questo genere sui
4 - lo schema delle licenze deve prevedere anche la IOdL 1.0 e 2.0
e deve presentare la tipologia di ricadute attese

Per fare questo serve tempo per scrivere qualcosa di sensato e che,
in particolare, sia ben condiviso all'interno dell'associazione.

Se guardo i thread di questa ML mi sembra che sul tema "share a like"
sui dati della PA ci siamo 3 posizioni (piu' quella dei silenti)
1 - chi sostiene che o per norme europee o per problematiche gestionali
o per restrizioni sui modelli di sviluppo economico, questo non si
adatti alle PA
2 - chi sostiene che invece la casistica vada ponderata in relazione al dataset da utilizzare
3 - chi sostiene invece che bisogna usare solo ed esclusivamente licenze di tipo cc-by-sa

Non mi sembra poi che ci sia una posizione condivisa su quando usare CC-BY-SA, ODbL e IODL 1.0 oltre che tutto l'argomento inerente
licenze ad hoc (vedi caso sardo).

Sono pronto a dare il mio contributo ma solo quando si ha veramente
una idea condivisa come associazione e/o comunita'.
Al momento mi sembra che invece si discuta da tre anni sul nulla
senza convergere a qualcosa di concreto.
Se invece che continuare con gli stessi discorsi (arrivando anche
a sparare vere idiozie sul fronte giuridico con riferimenti alla
costituzione italiana) si fosse dedicato il tempo a dare contributi
al documento, penso che ora avremmo veramente qualcosa di concreto.

Se qualcuno vuole prendere in esame il documento, consiglio di partire da queste slide
https://freegis.net/documents/10157/12938/Workshop+Strumenti+giuridici.pdf
e questo video
https://vimeo.com/60084608