[Gfoss] made in italy????

Conoscete sta roba?
Sembra sia stata fatta con un prodotto che si chiama Geo-Platform
creato da geoSDI !

http://maps.geosdi.org/geo-portal/

Il 08/06/2012 08:11, Pasquale Di Donato ha scritto:

Conoscete sta roba?
Sembra sia stata fatta con un prodotto che si chiama Geo-Platform
creato da geoSDI !

http://maps.geosdi.org/geo-portal/

L'utilizzo di SITDPC è ammesso esclusivamente nell'ambito delle attività del Servizio
Nazionale di Protezione Civile, attraverso apposito account non cedibile a terzi.
Medesima restrizione si applica anche alle stampe dei contenuti informativi del sistema.
Non è consentito divulgare a terzi dati, informazioni ed immagini contenuti nel
sistema, se non esplicitamente autorizzato dal Dipartimento della Protezione Civile.

mmmh
--
Paolo Cavallini - Faunalia
www.faunalia.eu
Full contact details at www.faunalia.eu/pc

Il 08/06/2012 08:16, Paolo Cavallini ha scritto:

http://maps.geosdi.org/geo-portal/

L'utilizzo di SITDPC è ammesso esclusivamente nell'ambito delle attività del Servizio
Nazionale di Protezione Civile, attraverso apposito account non cedibile a terzi.
Medesima restrizione si applica anche alle stampe dei contenuti informativi del sistema.
Non è consentito divulgare a terzi dati, informazioni ed immagini contenuti nel
sistema, se non esplicitamente autorizzato dal Dipartimento della Protezione Civile.

Dunque:
- e' geoext, non e' immediatamente chiaro cosa aggiunga geo-platform
- mi sfugge perche' non possa essere usato al di fuori della protezione civile
(ovviamente l'aggiunta di dati non puo' essere fatta da chiunque, ma questo e' un
altro discorso)
- ci sono alcuni piccoli bugs, specialmente nella gestione delle legende
- usa i geocoding di alcuni provider commerciali (non ho riletto la licenza di
recente, ma mi pareva che questi servizi si potessero usare gratuitamente solo in
applicazioni aperte a tutti, confermate?)
- a proposito di geocoding, e' interessante (ma il discorso non riguarda solo questa
app) che anche enti statali usino provider commerciali, invece dei dati che le
Regioni ed altri enti devono pur avere.
Se qualcuno ha notizie piu' dettagliate, farebbe cosa gradita a far sapere in lista.
Grazie Pasquale della segnalazione.
--
Paolo Cavallini - Faunalia
www.faunalia.eu
Full contact details at www.faunalia.eu/pc

Giusto per sapere se qualcuno aveva fatto esperienze con Geo-Platform
e, magari, anche con:
http://suite.opengeo.org/geoexplorer/composer/

Similitudini e differenze.

Il 08 giugno 2012 08:24, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

Il 08/06/2012 08:16, Paolo Cavallini ha scritto:

http://maps.geosdi.org/geo-portal/

L'utilizzo di SITDPC è ammesso esclusivamente nell'ambito delle attività del Servizio
Nazionale di Protezione Civile, attraverso apposito account non cedibile a terzi.
Medesima restrizione si applica anche alle stampe dei contenuti informativi del sistema.
Non è consentito divulgare a terzi dati, informazioni ed immagini contenuti nel
sistema, se non esplicitamente autorizzato dal Dipartimento della Protezione Civile.

Dunque:
- e' geoext, non e' immediatamente chiaro cosa aggiunga geo-platform
- mi sfugge perche' non possa essere usato al di fuori della protezione civile
(ovviamente l'aggiunta di dati non puo' essere fatta da chiunque, ma questo e' un
altro discorso)
- ci sono alcuni piccoli bugs, specialmente nella gestione delle legende
- usa i geocoding di alcuni provider commerciali (non ho riletto la licenza di
recente, ma mi pareva che questi servizi si potessero usare gratuitamente solo in
applicazioni aperte a tutti, confermate?)
- a proposito di geocoding, e' interessante (ma il discorso non riguarda solo questa
app) che anche enti statali usino provider commerciali, invece dei dati che le
Regioni ed altri enti devono pur avere.
Se qualcuno ha notizie piu' dettagliate, farebbe cosa gradita a far sapere in lista.
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Pasquale Di Donato
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chat: padido@jabber.org

Non ho visionato il software, ma ho esposto pubblicamente una critica un paio di settimane fa verso geoSDI. Mi sembra inopportuno che un gruppo di ricerca del CNR si metta a vendere servizi commerciali di questo tipo, allo stesso livello delle aziende di settore (la pagina sembra più quella di un’azienda che non di un gruppo di ricerca, http://www.geosdi.org/index.php/it/ ).
Una spinoff di un CNR ha senso come canale di trasferimento tecnologico/scientifico di eccellenza, frutto di un lavoro di ricerca e di un know-how maturato all’interno di tale lavoro. Ma che senso ha vendere servizi webgis “classici” ? Primo sfasci il mercato, secondo non dai ragione del tuo lavoro specifico, che è produrre conoscenza di ben altro livello…

So che alzerò un polverone, ma sono piuttosto convinto di queste argomentazione :slight_smile:
giovanni

Il giorno 08 giugno 2012 08:30, Pasquale Di Donato <pasquale.didonato@gmail.com> ha scritto:

Giusto per sapere se qualcuno aveva fatto esperienze con Geo-Platform
e, magari, anche con:
http://suite.opengeo.org/geoexplorer/composer/

Similitudini e differenze.

Il 08 giugno 2012 08:24, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

Il 08/06/2012 08:16, Paolo Cavallini ha scritto:

http://maps.geosdi.org/geo-portal/

L’utilizzo di SITDPC è ammesso esclusivamente nell’ambito delle attività del Servizio
Nazionale di Protezione Civile, attraverso apposito account non cedibile a terzi.
Medesima restrizione si applica anche alle stampe dei contenuti informativi del sistema.
Non è consentito divulgare a terzi dati, informazioni ed immagini contenuti nel
sistema, se non esplicitamente autorizzato dal Dipartimento della Protezione Civile.

Dunque:

  • e’ geoext, non e’ immediatamente chiaro cosa aggiunga geo-platform
  • mi sfugge perche’ non possa essere usato al di fuori della protezione civile
    (ovviamente l’aggiunta di dati non puo’ essere fatta da chiunque, ma questo e’ un
    altro discorso)
  • ci sono alcuni piccoli bugs, specialmente nella gestione delle legende
  • usa i geocoding di alcuni provider commerciali (non ho riletto la licenza di
    recente, ma mi pareva che questi servizi si potessero usare gratuitamente solo in
    applicazioni aperte a tutti, confermate?)
  • a proposito di geocoding, e’ interessante (ma il discorso non riguarda solo questa
    app) che anche enti statali usino provider commerciali, invece dei dati che le
    Regioni ed altri enti devono pur avere.
    Se qualcuno ha notizie piu’ dettagliate, farebbe cosa gradita a far sapere in lista.
    Grazie Pasquale della segnalazione.

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Il 08/06/2012 09:03, G. Allegri ha scritto:

Una spinoff di un CNR ha senso come canale di trasferimento tecnologico/scientifico
di eccellenza, frutto di un lavoro di ricerca e di un know-how maturato all'interno
di tale lavoro. Ma che senso ha vendere servizi webgis "classici" ? Primo sfasci il
mercato, secondo non dai ragione del tuo lavoro specifico, che è produrre conoscenza
di ben altro livello...

+1
Uno spinoff e' un'azienda, quindi non vedo problemi a che stia sul mercato. Un gruppo
di ricerca e' una cosa diversa, e non ha fini di profitto, a quel che so.
Una nota positiva: hanno del codice in GPL3 http://code.google.com/p/geo-platform/
Saluti.
--
Paolo Cavallini - Faunalia
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Il giorno 08/giu/2012, alle ore 09:03, G. Allegri ha scritto:

Mi sembra inopportuno che un gruppo di ricerca del CNR si metta a vendere servizi commerciali di questo tipo, allo stesso livello delle aziende di settore (la pagina sembra più quella di un’azienda che non di un gruppo di ricerca, http://www.geosdi.org/index.php/it/ ).

Concordo al 101%, purtroppo ho vissuto e vivo tuttora questo problema sulla mia pelle di imprenditore, non tanto nel settore specifico del GIS ma in quello delle simulazioni 3d, ma il discorso e’ del tutto analogo.

Una spinoff di un CNR ha senso come canale di trasferimento tecnologico/scientifico di eccellenza, frutto di un lavoro di ricerca e di un know-how maturato all’interno di tale lavoro. Ma che senso ha vendere servizi webgis “classici” ? Primo sfasci il mercato, secondo non dai ragione del tuo lavoro specifico, che è produrre conoscenza di ben altro livello…

Di nuovo concordo. Inoltre vorrei dire che anche gli spinoff su competenze scientifiche di eccellenza, e non di base, spesso e volentieri prima sfasciano il mercato, e poi si arenano presto appena la “coperta” dell’Istituto di Ricerca “padre” viene ripiegata. E nel frattempo, il mercato di settore (o piuttosto, quello specifico progetto sul quale si stava cercando di investire) e’ andato spesso a pallino e alla fine ci si ritrova tutti con un pugno di mosche in mano, incluso il committente.

So che alzerò un polverone, ma sono piuttosto convinto di queste argomentazione :slight_smile:

Io pure.
Aggiungo che da imprenditore nel settore geomatico da oltre 20 anni, che si e’ formato una esperienza di nicchia completamente da solo, investendo risorse proprie senza supporti spin-off, accademici o similari (negli anni '90 non si parlava di creare spin-off ma al limite di andare a vendere aspirapolveri visto che una laurea in geologia nel ‘92 serviva piu’ o meno per fare aeroplanini di carta, per non dir di peggio), vedere come gira il mercato con l’offerta di servizi e la commistione pubblico/privato fa veramente girare le scatole.

Cornuti e mazziati, in soldoni.

Ciao
Marco

Il giorno 08/giu/2012, alle ore 09:30, Paolo Cavallini ha scritto:

Il 08/06/2012 09:03, G. Allegri ha scritto:

Una spinoff di un CNR ha senso come canale di trasferimento tecnologico/scientifico
di eccellenza, frutto di un lavoro di ricerca e di un know-how maturato all'interno
di tale lavoro. Ma che senso ha vendere servizi webgis "classici" ? Primo sfasci il
mercato, secondo non dai ragione del tuo lavoro specifico, che è produrre conoscenza
di ben altro livello...

+1
Uno spinoff e' un'azienda, quindi non vedo problemi a che stia sul mercato.

In teoria e' vero e quindi concordo, in pratica spesso e volentieri il confine tra spin-off e gruppo di ricerca rimane labile e, come dicevo, talvolta lo spin-off ragiona come gruppo di ricerca "coperto" dalla garanzia dell'Universita' X, Fondazione Y, Istituto di ricerca Z, che "trova i lavori", avvalendosi della sua sponsorship accademica.
Se lo spin-off sta sul mercato secondo me non dovrebbe manco dire che e' uno spin-off dell'ente xyz, dovrebbe semplicemente vendere i suoi prodotti per la loro validita', se ne e' capace.

Un gruppo
di ricerca e' una cosa diversa, e non ha fini di profitto, a quel che so.

Nello specifico il problema del CNR e' che non hanno piu' una lira di finanziamento e quindi non riescono a pagare le borse di studio, e quindi devono raccattare denari mettendosi sul mercato, per FARE RICERCA. :frowning:

Ciao
Marco