[Gfoss] Map Maker (google) sbarca anche in italia

http://www.tomshw.it/cont/news/map-maker-in-italia-solo-tu-puoi-migliorare-google-maps/48473/1.html

... e temo che ci saranno tante PA che si faranno fregare dal fascino della grande G

--
FBK - Fondazione Bruno Kessler
Trento - Italy
tel +39 0461 314341
http://goo.gl/LT1vp
http://ict.fbk.eu/people/profile/napo

E allora dovremo cercare di vigilare e fare corretta informazione... ma come prevenire?
Ale

On 08/20/2013 11:51 AM, Maurizio Napolitano wrote:

http://www.tomshw.it/cont/news/map-maker-in-italia-solo-tu-puoi-migliorare-google-maps/48473/1.html

... e temo che ci saranno tante PA che si faranno fregare dal fascino della grande G

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Alessandro Sarretta

e-mail: alessandro.sarretta@gmail.com
skype: alesarrett
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Google scholar: http://scholar.google.it/citations?hl=it&user=IsyXargAAAAJ
ORCID: http://orcid.org/0000-0002-1475-8686
ResearchGate: https://www.researchgate.net/profile/Alessandro_Sarretta/

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: “cesare gerbino” <cesaregerbino@gmail.com>
Data: 20/ago/2013 12:28
Oggetto: Re: [Gfoss] Map Maker (google) sbarca anche in italia
A: “Maurizio Napolitano” <napo@fbk.eu>

Temo anche io … Ci sono esempi / best precise “significativi” (della portata della recente esperienza da parte di ENEL …), nel mondo PA
da citare a riferimento prima che qualcuno si imbarchi su questa strada pensando che sia l’unica? Se ne potrebbe dare pubblicità’ su diversi canali … Nel mio piccolo sono disponibile … Grazie e ciao!

Il giorno 20/ago/2013 11:51, “Maurizio Napolitano” <napo@fbk.eu> ha scritto:

http://www.tomshw.it/cont/news/map-maker-in-italia-solo-tu-puoi-migliorare-google-maps/48473/1.html

… e temo che ci saranno tante PA che si faranno fregare dal fascino della grande G


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Sì, dovremmo sfruttare tutti i mezzi a disposizione per fare informazione, perché la cosa è critica…

Un primo post al riguardo: http://marcosbox.blogspot.it/2013/08/perche-non-usare-google-map-maker.html

Io proporrò la cosa agli altri di TANTO.

giovanni

···

Il giorno 20 agosto 2013 12:29, cesare gerbino <cesaregerbino@gmail.com> ha scritto:

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: “cesare gerbino” <cesaregerbino@gmail.com>
Data: 20/ago/2013 12:28
Oggetto: Re: [Gfoss] Map Maker (google) sbarca anche in italia
A: “Maurizio Napolitano” <napo@fbk.eu>

Temo anche io … Ci sono esempi / best precise “significativi” (della portata della recente esperienza da parte di ENEL …), nel mondo PA
da citare a riferimento prima che qualcuno si imbarchi su questa strada pensando che sia l’unica? Se ne potrebbe dare pubblicità’ su diversi canali … Nel mio piccolo sono disponibile … Grazie e ciao!

Il giorno 20/ago/2013 11:51, “Maurizio Napolitano” <napo@fbk.eu> ha scritto:

http://www.tomshw.it/cont/news/map-maker-in-italia-solo-tu-puoi-migliorare-google-maps/48473/1.html

… e temo che ci saranno tante PA che si faranno fregare dal fascino della grande G

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Giovanni Allegri
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blog: http://blog.spaziogis.it
GEO+ geomatica in Italia http://bit.ly/GEOplus

Visto che ci saranno diverse PA o aziende che lavorano x la PA al prossimo GFOSS forse potrebbe essere utile ribadire, in modo professionale e non in antitesi, l’alternativa osm con i suoi pro rispetto a google e viste anche le iniziative del mondo open data e dell’agenda digitale …

Il giorno 20/ago/2013 12:29, “Alessandro Sarretta” <alessandro.sarretta@gmail.com> ha scritto:

E allora dovremo cercare di vigilare e fare corretta informazione… ma come prevenire?
Ale

On 08/20/2013 11:51 AM, Maurizio Napolitano wrote:

http://www.tomshw.it/cont/news/map-maker-in-italia-solo-tu-puoi-migliorare-google-maps/48473/1.html

… e temo che ci saranno tante PA che si faranno fregare dal fascino della grande G


Alessandro Sarretta

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On Tue, 20 Aug 2013 12:35:18 +0200, cesare gerbino wrote:

Visto che ci saranno diverse PA o aziende che lavorano x la PA al
prossimo GFOSS forse potrebbe essere utile ribadire, in modo
professionale e non in antitesi, l'alternativa osm con i suoi pro
rispetto a google e viste anche le iniziative del mondo open data e
dell'agenda digitale .....

Cesare,
direi che questa e' sicuramente un'ottima idea ed uno spunto di
lavoro decisamente valido.

del resto non e' certo una novita', visto che anche nelle precedenti
edizioni del GfossDay abbiamo sempre cercato di dare una dignita' ed
una rilevanza di pari rango tanto alle tematiche del sw libero quanto
a quelle degli open data in ambito geografico.

chi ha letto l'annuncio rilasciato giusto ieri avra' notato che
quest'anno OSMit si terra' la settimana immediatamente precedente
al GfossDay.
non dovrebbe risultare poi troppo difficile provare ad imbastire
un percorso comune tra i due eventi, approfittando dell'occasione
per diffondere un'informazione corretta ed equilibrata su queste
nuove iniziative di Big G e per mettere bene in evidenza come
esistano delle alternative credibili che sono genuinamente free.

ciao Sandro

--
Il messaggio e' stato analizzato alla ricerca di virus o
contenuti pericolosi da MailScanner, ed e'
risultato non infetto.

Ciao a tutti,
le PA sicuramente troveranno affascinante il nuovo sistema.
Considerate quante PA (e politici, partiti, sindacati, associazioni,
...) si sono affacciate su Facebook per sfruttarne le potenzialità per
fini di "comunicazione".

Pensate a quanto sia rilevante, usato, anche utile il servizio
StreetView di Google (in alcuni casi utile anche per le stesse PA per
"vedere" dei luoghi ai fini di istruttorie o indagini urbanistiche o
ambientali).

Per quel che riguarda la PA, vale comunque l'esigenza di disporre, per
le proprie esigenze, di dati certificati, e quindi se è vero che
Google (o altri) possono fornire servizi utili anche per le PA,
evidentemente non possono fornire e garantire quella conoscenza
indispensabile per poggarvi sopra processi decisionali,
amministrativi, partecipativi, ecc.

Credo che, se in una prima fase, alcune evoluzioni del mondo "Open"
(open source, open map, open data, e più in generale "openness") hanno
avuto talvolta percorsi anche alternativi o in concorrenza con la PA
(ed in alcuni casi questo è risultato anche utile e corretto: vedi
rilevazioni di Goletta Verde o di LegaAmbiente, o Italia Nostra o
altri soggetti ed associazioni che "stimolano" e "sollecitano"
verifiche, monitoraggi, presidi ambientali alle PA, per intavolare
confronti ed interlocuzioni che sicuramente poi sono utili (quando non
decadono in battaglie integraliste o in polemiche) ad indirizzare
meglio le decisioni urbanistiche ed ambientali), oggi possano
prefigurarsi anche percorsi di collaborazione.

Immagino infatti che la sfida prossima possa essere l'avvio di un
processo collaborativo tra il mondo "Open" con la PA, accettando di
sottostare (concordando opportunamente le regole, eventualmente anche
concordando assolutamente possibili "condivisioni dei costi") a quei
processi di progettazione (secondo standard interoperabili cui la PA
deve sottostare - es.: Inspire, ecc.) e certificazione dei dati (ma
perchè no, potrebbe riguardare anche certificazione di alcuni SW ed
altro) e di loro documentazione necesari affinché tali informazioni
possano essere utilizzate nei procedimenti amministrativi.

Non mi dispiacerebbe se in uno dei prossimi GfossDay si potesse
organizzare una sorta di tavola rotonda tra esponenti dei mondi "Open"
(associazioni GFOSS, Open Map, Open Licenses, ecc.) e delle "PA"
(nazionali, interregionali (Cisis), regionali) per uno scambio di
idee, opinioni, esperienze.

Un caro saluto,
Maurizio

Il 20/08/13, a.furieri@lqt.it<a.furieri@lqt.it> ha scritto:

On Tue, 20 Aug 2013 12:35:18 +0200, cesare gerbino wrote:

Visto che ci saranno diverse PA o aziende che lavorano x la PA al
prossimo GFOSS forse potrebbe essere utile ribadire, in modo
professionale e non in antitesi, l'alternativa osm con i suoi pro
rispetto a google e viste anche le iniziative del mondo open data e
dell'agenda digitale .....

Cesare,
direi che questa e' sicuramente un'ottima idea ed uno spunto di
lavoro decisamente valido.

del resto non e' certo una novita', visto che anche nelle precedenti
edizioni del GfossDay abbiamo sempre cercato di dare una dignita' ed
una rilevanza di pari rango tanto alle tematiche del sw libero quanto
a quelle degli open data in ambito geografico.

chi ha letto l'annuncio rilasciato giusto ieri avra' notato che
quest'anno OSMit si terra' la settimana immediatamente precedente
al GfossDay.
non dovrebbe risultare poi troppo difficile provare ad imbastire
un percorso comune tra i due eventi, approfittando dell'occasione
per diffondere un'informazione corretta ed equilibrata su queste
nuove iniziative di Big G e per mettere bene in evidenza come
esistano delle alternative credibili che sono genuinamente free.

ciao Sandro

--
Il messaggio e' stato analizzato alla ricerca di virus o
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Mi sembra che qualcosa del genere sia stato fatto ad inizio anno (Febbraio??), a Venezia nel corso del primi open data day italiano, ma non so se poi i discorsi sono andati avanti o meno. Sicuramente un incontro “ufficiale” per attivare collaborazioni fattive e stabilire circoli virtuosi non sarebbe male …

···

Cesare Gerbino

http://cesaregerbino.wordpress.com/
http://www.facebook.com/cesare.gerbino
http://www.facebook.com/pages/Cesare-Gerbino-GIS-Blog/246234455498174?ref=hl
https://twitter.com/CesareGerbino
http://www.linkedin.com/pub/cesare-gerbino/56/494/77b

Il giorno 20 agosto 2013 13:30, Maurizio Trevisani <maurizio.trevisani@gmail.com> ha scritto:

Ciao a tutti,
le PA sicuramente troveranno affascinante il nuovo sistema.
Considerate quante PA (e politici, partiti, sindacati, associazioni,
…) si sono affacciate su Facebook per sfruttarne le potenzialità per
fini di “comunicazione”.

Pensate a quanto sia rilevante, usato, anche utile il servizio
StreetView di Google (in alcuni casi utile anche per le stesse PA per
“vedere” dei luoghi ai fini di istruttorie o indagini urbanistiche o
ambientali).

Per quel che riguarda la PA, vale comunque l’esigenza di disporre, per
le proprie esigenze, di dati certificati, e quindi se è vero che
Google (o altri) possono fornire servizi utili anche per le PA,
evidentemente non possono fornire e garantire quella conoscenza
indispensabile per poggarvi sopra processi decisionali,
amministrativi, partecipativi, ecc.

Credo che, se in una prima fase, alcune evoluzioni del mondo “Open”
(open source, open map, open data, e più in generale “openness”) hanno
avuto talvolta percorsi anche alternativi o in concorrenza con la PA
(ed in alcuni casi questo è risultato anche utile e corretto: vedi
rilevazioni di Goletta Verde o di LegaAmbiente, o Italia Nostra o
altri soggetti ed associazioni che “stimolano” e “sollecitano”
verifiche, monitoraggi, presidi ambientali alle PA, per intavolare
confronti ed interlocuzioni che sicuramente poi sono utili (quando non
decadono in battaglie integraliste o in polemiche) ad indirizzare
meglio le decisioni urbanistiche ed ambientali), oggi possano
prefigurarsi anche percorsi di collaborazione.

Immagino infatti che la sfida prossima possa essere l’avvio di un
processo collaborativo tra il mondo “Open” con la PA, accettando di
sottostare (concordando opportunamente le regole, eventualmente anche
concordando assolutamente possibili “condivisioni dei costi”) a quei
processi di progettazione (secondo standard interoperabili cui la PA
deve sottostare - es.: Inspire, ecc.) e certificazione dei dati (ma
perchè no, potrebbe riguardare anche certificazione di alcuni SW ed
altro) e di loro documentazione necesari affinché tali informazioni
possano essere utilizzate nei procedimenti amministrativi.

Non mi dispiacerebbe se in uno dei prossimi GfossDay si potesse
organizzare una sorta di tavola rotonda tra esponenti dei mondi “Open”
(associazioni GFOSS, Open Map, Open Licenses, ecc.) e delle “PA”
(nazionali, interregionali (Cisis), regionali) per uno scambio di
idee, opinioni, esperienze.

Un caro saluto,
Maurizio

Il 20/08/13, a.furieri@lqt.it<a.furieri@lqt.it> ha scritto:

On Tue, 20 Aug 2013 12:35:18 +0200, cesare gerbino wrote:

Visto che ci saranno diverse PA o aziende che lavorano x la PA al
prossimo GFOSS forse potrebbe essere utile ribadire, in modo
professionale e non in antitesi, l’alternativa osm con i suoi pro
rispetto a google e viste anche le iniziative del mondo open data e
dell’agenda digitale …

Cesare,
direi che questa e’ sicuramente un’ottima idea ed uno spunto di
lavoro decisamente valido.

del resto non e’ certo una novita’, visto che anche nelle precedenti
edizioni del GfossDay abbiamo sempre cercato di dare una dignita’ ed
una rilevanza di pari rango tanto alle tematiche del sw libero quanto
a quelle degli open data in ambito geografico.

chi ha letto l’annuncio rilasciato giusto ieri avra’ notato che
quest’anno OSMit si terra’ la settimana immediatamente precedente
al GfossDay.
non dovrebbe risultare poi troppo difficile provare ad imbastire
un percorso comune tra i due eventi, approfittando dell’occasione
per diffondere un’informazione corretta ed equilibrata su queste
nuove iniziative di Big G e per mettere bene in evidenza come
esistano delle alternative credibili che sono genuinamente free.

ciao Sandro


Il messaggio e’ stato analizzato alla ricerca di virus o
contenuti pericolosi da MailScanner, ed e’
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Mi pare sia una naturale (ancorche’ non auspicabile) evoluzione della situazione attuale.

Le mappe geografiche sono un tassello fondamentale delle strategie di divulgazione e promozione dei sistemi Mobile smartphone.

Ma vanno tenute aggiornate e questo costa e non poco.
Se BigG riuscisse a farsele aggiornare quota parte da utenti interessati tanto di guadagnato.

Per cui non ne sono sorpreso.

Quello che non capisco pero’ è quanto questa iniziativa sia effettivamente pericolosa e perchè.

Certo se si dice che l’utente aggiorna il dato che poi una volta aggiornato resta di proprieta’ di Google che puo’ rivenderlo o farne che vuole e lui solamente, si capisce bene che cosi non andrebbe assolutamente bene, ma dubito che passato il primo periodo di euforia, la gente continuerebbe a fare aggiornamenti. :slight_smile:

In OSM uno aggiorna perche’ poi spera di riusare tale dato.
Ma aggiornare e poi sentirsi negare l’utilizzo per i propri scopi è una cosa che non sta ne’ in cielo ne’ in terra.
Voglio vedere quanti sula base di queste premesse si ripresenterebbero per una seconda sessione di aggiornamento.

E comunque , una cosa di questo genere finirebbe per mettere le mappe di Google sul medesimo piano di quelle di OSM.
Ovvero incognite sul piano della affidabilità e precisione del dato.

Per cui secondo me alla fine sommando tutto BigG finirà per rimetterci.

Primo perche’ non riuscirà mai ad avere dietro di se’ un movimento di utenti come quello di OSM perche’ la licenza dei dati scoraggia.
E secondo perche’ se ora BigG puo’ rivendicare una qualita’ del dato basata su meccanismi di qualche natura (qualunque essi siano) , l’idea che ora la precisione del dato possa essere “annacquata” da modifiche e suggerimenti perventi da “chissà chi” avrà solo l’effetto di fargli perdere il titolo di dato credibile e affidabile (se mai lo ha avuto)

Leggo che i dati modificati sarebbero sottoposti al vaglio di “un team di esperti”.

Frase magica che sgombra sempre da ogni dubbio, ma è come dire"abracadabra".

A.

···

Il giorno 20 agosto 2013 11:51, Maurizio Napolitano <napo@fbk.eu> ha scritto:

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Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

2013/8/20 Andrea Peri <aperi2007@gmail.com>:

Primo perche' non riuscirà mai ad avere dietro di se' un movimento di utenti
come quello di OSM perche' la licenza dei dati scoraggia.

Scusate se banalizzo, ma a google tutto sommato non serve un movimento
come quello di OSM alle spalle, ha già le sue macchine in giro per il
mondo. Gli serve che qualcuno corregga il senso unico sbagliato di
fianco a casa sua, o che aggiunga la sua pizzeria preferita nella
mappa.

Diego Guidi

Puo’ darsi che BigG abbia questo approccio,
ma allora si autoesclude da un determinato mercato.

Faccio un esempio:
se il proprietario di una pizzeria si registra su Google e edita le sue mappe dicendogli che la sua è l’unica pizzeria della zona di firenze, e tutte le altre hanno chiuso (magari solertemente provvede pure a cancellarle).

Che fa BigG ?
Chiede al suo team di esperti di verificare se è vero che in tale zona le pizzerie han tutte chiuso salvo una ?

Si tratta di invocare il solito “abracadabra” appunto.

Anche OSM ha questo rischio, ma nel medio periodo il DB di osm è abbastanza stabile.
Nel senso che se uno scrive qualche cavolata, disponendo di una certa massa critica di utenti, prima o poi qualcuno che conosce la zona si accorge dell’errore e lo corregge.

Ovviamente si parla di medio periodo, mentre su breve l’affidabilita’ è ridotta.

In ogni caso per questo approccio serve una “massa critica” di utenze motivate.

E non qualche disperso volontario, che magari è il proprietario dell’unica pizzeria presente nelle mappe di Google.
:slight_smile:

Diverso se lo scopo è di fare una operazione mediatica rivolta a rinverdire un certo calo di interesse verso le sue mappe.

Sacrificando in questo approccio l’affidabilità e la precisione alla ricerca di una maggiore ricchezza di informazioni.

Ovvero dataset piu’ ricco di informazioni, ma meno preciso ovvero con maggiore probabilita’ di errori.

···

Il giorno 20 agosto 2013 14:48, Diego Guidi <diegoguidi@gmail.com> ha scritto:

2013/8/20 Andrea Peri <aperi2007@gmail.com>:

Primo perche’ non riuscirà mai ad avere dietro di se’ un movimento di utenti
come quello di OSM perche’ la licenza dei dati scoraggia.

Scusate se banalizzo, ma a google tutto sommato non serve un movimento
come quello di OSM alle spalle, ha già le sue macchine in giro per il
mondo. Gli serve che qualcuno corregga il senso unico sbagliato di
fianco a casa sua, o che aggiunga la sua pizzeria preferita nella
mappa.

Diego Guidi

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Di mio ho fatto queste considerazioni

Quattro motivi per cui una P.A. deve riflettere nell’uso di Google Maps

1. La toponomastica e il cambio dei numeri civici sono dati che Google
  Maps non può sapere prima di una P.A.

2. Lo strumento di Map Marker di Google Maps trasferisce la proprietà dei dati inseriti a Google e quindi ne limita il riuso

         [...] Pubblicando i Contributi dell’Utente sul Servizio, l’Utente concede a Google una licenza perpetua, irrevocabile, per tutto il mondo, gratuita e non esclusiva, a riprodurre, adattare, modificare, tradurre, pubblicare, rappresentare pubblicamente, visualizzare pubblicamente, distribuire e creare opere derivate da, i Contributi dell’Utente. [...]

     fonte: https://www.google.com/mapmaker/intl/it/mapfiles/s/terms_mapmaker.html

3. Quello che c’è su Google Maps lo decide Google: una attività commerciale potrebbe essere presente sulla mappa mentre un altra no. Questo potrebbe essere interpretato come mancanza di neutralità

  4. Il sistema di geocoding obbliga a visualizzare i dati generati esclusivamente con Google Maps come sfondo (di fatto non sono open data).

         the Geocoding API may only be used in conjunction with a Google map;
         geocoding results without displaying them on a map is prohibited. For complete details on allowed usage, consult the Maps API Terms of Service License Restrictions.

     fonte: https://developers.google.com/maps/documentation/geocoding/#Limits

http://de.straba.us/2013/08/20/4-motivi-per-una-pa-per-non-usare-google-maps/

Anche OSM ha questo rischio, ma nel medio periodo il DB di osm è
abbastanza stabile.
Nel senso che se uno scrive qualche cavolata, disponendo di una certa
massa critica di utenti, prima o poi qualcuno che conosce la zona si
accorge dell'errore e lo corregge.

Rimane il fatto che l'intero stack di OpenStreetMap può essere replicato
in casa.

  1. La toponomastica e il cambio dei numeri civici sono dati che Google
    Maps non può sapere prima di una P.A.

  2. Lo strumento di Map Marker di Google Maps trasferisce la proprietà dei dati inseriti a Google e quindi ne limita il riuso

Uno degli argomenti di questo periodo è il rilascio si/no dei dati geografici come OpenData e che licenza applicargli.

Questo sembra un buon caso di studio sul qale applicre i ragionamenti soliti:
.

Se una PA rilascia i suoi dati (toponimi e civici ad esempio) con una licenza troppo libera,

un competitor forte potrebbe prenderli e inserirli in un suo contesto molto attraente e chiuderli rendendoli difatto usabili solo da li’ dentro.

In questa maniera supererebbe la tua prima obiezione (dati non troppo aggiornati) e riuscirebbe ad applicare la seconda obiezione, ovvero li potrebbe chiudere e consentrne l’impiego solo all’interno del suo contenitore.
Parrebbe che la scelta di rilasciare i dati con una licenza di tipo CC-By-SA sia l’ideale in casi d’uso come questo.

No ?

···

Il giorno 20 agosto 2013 17:55, Maurizio Napolitano <napo@fbk.eu> ha scritto:

Di mio ho fatto queste considerazioni

Quattro motivi per cui una P.A. deve riflettere nell’uso di Google Maps

  1. La toponomastica e il cambio dei numeri civici sono dati che Google
    Maps non può sapere prima di una P.A.

  2. Lo strumento di Map Marker di Google Maps trasferisce la proprietà dei dati inseriti a Google e quindi ne limita il riuso

[…] Pubblicando i Contributi dell’Utente sul Servizio, l’Utente concede a Google una licenza perpetua, irrevocabile, per tutto il mondo, gratuita e non esclusiva, a riprodurre, adattare, modificare, tradurre, pubblicare, rappresentare pubblicamente, visualizzare pubblicamente, distribuire e creare opere derivate da, i Contributi dell’Utente. […]

fonte: https://www.google.com/mapmaker/intl/it/mapfiles/s/terms_mapmaker.html

  1. Quello che c’è su Google Maps lo decide Google: una attività commerciale potrebbe essere presente sulla mappa mentre un altra no. Questo potrebbe essere interpretato come mancanza di neutralità

  2. Il sistema di geocoding obbliga a visualizzare i dati generati esclusivamente con Google Maps come sfondo (di fatto non sono open data).

the Geocoding API may only be used in conjunction with a Google map;
geocoding results without displaying them on a map is prohibited. For complete details on allowed usage, consult the Maps API Terms of Service License Restrictions.

fonte: https://developers.google.com/maps/documentation/geocoding/#Limits

http://de.straba.us/2013/08/20/4-motivi-per-una-pa-per-non-usare-google-maps/


Gfoss@lists.gfoss.it
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Questa e’ una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell’Associazione GFOSS.it.
666 iscritti al 22.7.2013

Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Ciao Andrea,

On 08/21/2013 11:12 AM, Andrea Peri wrote:

>1. La toponomastica e il cambio dei numeri civici sono dati che Google
> Maps non può sapere prima di una P.A.
>
>2. Lo strumento di Map Marker di Google Maps trasferisce la proprietà dei dati inseriti a Google e quindi ne limita il riuso

Uno degli argomenti di questo periodo è il rilascio si/no dei dati geografici come OpenData e che licenza applicargli.

Questo sembra un buon caso di studio sul qale applicre i ragionamenti soliti:
.
Se una PA rilascia i suoi dati (toponimi e civici ad esempio) con una licenza troppo libera,
un competitor forte potrebbe prenderli e inserirli in un suo contesto molto attraente e chiuderli rendendoli difatto usabili solo da li' dentro.

In questa maniera supererebbe la tua prima obiezione (dati non troppo aggiornati) e riuscirebbe ad applicare la seconda obiezione, ovvero li potrebbe chiudere e consentrne l'impiego solo all'interno del suo contenitore.

perché dici che li chiuderebbe?
Chiunque altro potrebbe usare li stessi dati in altri contesti e con altri scopi, ovviamente prendendoli alla fonte e non da Google.

Parrebbe che la scelta di rilasciare i dati con una licenza di tipo CC-By-SA sia l'ideale in casi d'uso come questo.

No ?

Non credo che il problema sia impedire o meno utilizzi commerciali, ma piuttosto agevolare al massimo il riuso.
Ale

--
Alessandro Sarretta

e-mail: alessandro.sarretta@gmail.com
skype: alesarrett
Web: http://ilsarrett.wordpress.com
Twitter: https://twitter.com/alesarrett
Google scholar: http://scholar.google.it/citations?hl=it&user=IsyXargAAAAJ
ORCID: http://orcid.org/0000-0002-1475-8686
ResearchGate: https://www.researchgate.net/profile/Alessandro_Sarretta/

Ovviamente si parla di agevolare stando bene attenti a non privilegiare. Ma questo non vuol dire dare tutto a tutti e con massima libertà, perché difatto equivale a privilegiare chi ha una posizione avvantaggiata e dargli un vantaggio competitivo ulteriore.

Il giorno 21/ago/2013 11:34, “Alessandro Sarretta” <alessandro.sarretta@gmail.com> ha scritto:

Ciao Andrea,

On 08/21/2013 11:12 AM, Andrea Peri wrote:

  1. La toponomastica e il cambio dei numeri civici sono dati che Google
    Maps non può sapere prima di una P.A.

  2. Lo strumento di Map Marker di Google Maps trasferisce la proprietà dei dati inseriti a Google e quindi ne limita il riuso

Uno degli argomenti di questo periodo è il rilascio si/no dei dati geografici come OpenData e che licenza applicargli.

Questo sembra un buon caso di studio sul qale applicre i ragionamenti soliti:
.
Se una PA rilascia i suoi dati (toponimi e civici ad esempio) con una licenza troppo libera,
un competitor forte potrebbe prenderli e inserirli in un suo contesto molto attraente e chiuderli rendendoli difatto usabili solo da li’ dentro.

In questa maniera supererebbe la tua prima obiezione (dati non troppo aggiornati) e riuscirebbe ad applicare la seconda obiezione, ovvero li potrebbe chiudere e consentrne l’impiego solo all’interno del suo contenitore.

perché dici che li chiuderebbe?
Chiunque altro potrebbe usare li stessi dati in altri contesti e con altri scopi, ovviamente prendendoli alla fonte e non da Google.

Parrebbe che la scelta di rilasciare i dati con una licenza di tipo CC-By-SA sia l’ideale in casi d’uso come questo.

No ?

Non credo che il problema sia impedire o meno utilizzi commerciali, ma piuttosto agevolare al massimo il riuso.
Ale


Alessandro Sarretta

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Ciao Andrea,
visto che hai fatto l’esempio degli indirizzi varrebbe la pena leggere cosa hanno fatto paesi come la Danimarca con i key registries di libero accesso:
https://joinup.ec.europa.eu/community/core_vocabularies/news/dk-will-denmark-open-its-basic-data-using-core-vocabularies

pg

Il giorno 21/ago/2013 12:19, “Andrea Peri” <aperi2007@gmail.com> ha scritto:

Ovviamente si parla di agevolare stando bene attenti a non privilegiare. Ma questo non vuol dire dare tutto a tutti e con massima libertà, perché difatto equivale a privilegiare chi ha una posizione avvantaggiata e dargli un vantaggio competitivo ulteriore.

Il giorno 21/ago/2013 11:34, “Alessandro Sarretta” <alessandro.sarretta@gmail.com> ha scritto:

Ciao Andrea,

On 08/21/2013 11:12 AM, Andrea Peri wrote:

  1. La toponomastica e il cambio dei numeri civici sono dati che Google
    Maps non può sapere prima di una P.A.

  2. Lo strumento di Map Marker di Google Maps trasferisce la proprietà dei dati inseriti a Google e quindi ne limita il riuso

Uno degli argomenti di questo periodo è il rilascio si/no dei dati geografici come OpenData e che licenza applicargli.

Questo sembra un buon caso di studio sul qale applicre i ragionamenti soliti:
.
Se una PA rilascia i suoi dati (toponimi e civici ad esempio) con una licenza troppo libera,
un competitor forte potrebbe prenderli e inserirli in un suo contesto molto attraente e chiuderli rendendoli difatto usabili solo da li’ dentro.

In questa maniera supererebbe la tua prima obiezione (dati non troppo aggiornati) e riuscirebbe ad applicare la seconda obiezione, ovvero li potrebbe chiudere e consentrne l’impiego solo all’interno del suo contenitore.

perché dici che li chiuderebbe?
Chiunque altro potrebbe usare li stessi dati in altri contesti e con altri scopi, ovviamente prendendoli alla fonte e non da Google.

Parrebbe che la scelta di rilasciare i dati con una licenza di tipo CC-By-SA sia l’ideale in casi d’uso come questo.

No ?

Non credo che il problema sia impedire o meno utilizzi commerciali, ma piuttosto agevolare al massimo il riuso.
Ale


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Ciao PG.

ps:
Dataset di toponimi e dataset di civici non equivale ad avere un dataset di indirizzi. :slight_smile:

Grazie per la segnalazione.
purtroppo non posso dedicarmici a studiarlo come servirebbe, ma alcune considerazioni di massima posso condividerle.

Mi pare che diano conclusioni o aspettative senza fornire elementi certi per valutarne l'attendibilita'.

Leggo infatti che tra gli obiettivi per cui rilascino i dati sono:

> Increase the efficiency and the transparency of public administrations;
> Reduce costs and administrative burdens; and
> Facilitate the development of new open-data-driven services and products by businesses thus, stimulating economic growth and >development.

Ma manca ogni riferimento a come arrivare a questi risultati.
Certamente non puo' essere solo la condivisione.

Altrimenti siamo sullo stesso piano di chi dice che mette un chischetto di bibite fresche e gratuite e conta con questo di risollevare l'economia.

Se non vi è uno studio serio che accompagna dalle premesse al risultato, non si capisce perche' le due cose siano conseguenziali.

Poi, la strada prescelta, ovvero la messa a disposizione di quei dataset definiti "vocabolari" mi pare che non dia molto aiuto a comprendere come si fa' a raggiungere l'obiettivo.

Mi spiego con un paragone:

Uno potrebbe anche dire:

"Mi costruisco una villa e cosi' faccio ripartire l'economia."

Ottimo proposito, ma se la persona non dice dove prende i soldi, se non dice quanto intende spendere per la costruzione di questa villa e non spiega in che modo la semplice costruzione di una villa fara' ripartire l'economia.
Alla fine tale azione avrebbe come unico risultato certo che tale persona avra' una villa. :slight_smile:

Pero' ribadisco, non ho ancora letto il documento in dettaglio e quindi queste mie considerazioni sono tutto sommate gratuite.

Forse a questo link, trovato a partire da quello che hai condiviso ci potrà essere qualche risposta alle mie domande:
http://uk.fm.dk/publications/2012/good-basic-data-for-everyone/~/media/Publikationer/Imported/2012/Gode%20grunddata%20til%20alle/BasicData_UK_web_2012.10.08.ashx

Anche li' ho dato una rapida scorsa al documento:

alcune affermazioni meriterebbero di essere piu' esplose, ad esempio:

>Even if basic data is made accessible for
>everyone, the public authorities will still have
>to spend resources on producing, maintaining
>and ensuring the quality of the data.

>This work will still have to be financed to
>ensure the continued availability of quality
>basic data. Therefore the government and
>Local Government Denmark have agreed to
>redistribute the costs of basic data, so that
>public authorities contribute to basic data
>via their allocation or block grant.

>Free access to good basic data for everyone
>is good business; for the public sector and
>for society in general. Once the initiatives
>have been fully implemented in 2020,
>revenues for society are expected to be
>approx. DKK 800 million annually.

Quindi, ammettono che non basta condividere, ma serve mantenere la qualità e per questo occorre spendere.
SUl fronte del lavoro da svolgere ammettono che ancora non è stato finanziato niente e
stimano un costo di DKK 800 milioni annuali.

E resta sullo sfondo che non è chiaro come poi questi dati, divulgati e mantenuti a queste cifre faranno ripartire l'economia.

Andrea.

On 21/08/2013 13:30, Piergiorgio Cipriano wrote:

Ciao Andrea,
visto che hai fatto l'esempio degli indirizzi varrebbe la pena leggere cosa hanno fatto paesi come la Danimarca con i key registries di libero accesso:
https://joinup.ec.europa.eu/community/core_vocabularies/news/dk-will-denmark-open-its-basic-data-using-core-vocabularies

pg

Il giorno 21/ago/2013 12:19, "Andrea Peri" <aperi2007@gmail.com <mailto:aperi2007@gmail.com>> ha scritto:

    Ovviamente si parla di agevolare stando bene attenti a non
    privilegiare. Ma questo non vuol dire dare tutto a tutti e con
    massima libertà, perché difatto equivale a privilegiare chi ha una
    posizione avvantaggiata e dargli un vantaggio competitivo ulteriore.

    Il giorno 21/ago/2013 11:34, "Alessandro Sarretta"
    <alessandro.sarretta@gmail.com
    <mailto:alessandro.sarretta@gmail.com>> ha scritto:

        Ciao Andrea,

        On 08/21/2013 11:12 AM, Andrea Peri wrote:

            >1. La toponomastica e il cambio dei numeri civici sono
            dati che Google
            > Maps non può sapere prima di una P.A.
            >
            >2. Lo strumento di Map Marker di Google Maps
            trasferisce la proprietà dei dati inseriti a Google e
            quindi ne limita il riuso

            Uno degli argomenti di questo periodo è il rilascio si/no
            dei dati geografici come OpenData e che licenza applicargli.

            Questo sembra un buon caso di studio sul qale applicre i
            ragionamenti soliti:
            .
            Se una PA rilascia i suoi dati (toponimi e civici ad
            esempio) con una licenza troppo libera,
            un competitor forte potrebbe prenderli e inserirli in un
            suo contesto molto attraente e chiuderli rendendoli
            difatto usabili solo da li' dentro.

            In questa maniera supererebbe la tua prima obiezione (dati
            non troppo aggiornati) e riuscirebbe ad applicare la
            seconda obiezione, ovvero li potrebbe chiudere e
            consentrne l'impiego solo all'interno del suo contenitore.

        perché dici che li chiuderebbe?
        Chiunque altro potrebbe usare li stessi dati in altri contesti
        e con altri scopi, ovviamente prendendoli alla fonte e non da
        Google.

            Parrebbe che la scelta di rilasciare i dati con una
            licenza di tipo CC-By-SA sia l'ideale in casi d'uso come
            questo.

            No ?

        Non credo che il problema sia impedire o meno utilizzi
        commerciali, ma piuttosto agevolare al massimo il riuso.
        Ale

        -- Alessandro Sarretta

        e-mail: alessandro.sarretta@gmail.com
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Il 21/08/2013 11:12, Andrea Peri ha scritto:

>1. La toponomastica e il cambio dei numeri civici sono dati che Google
> Maps non può sapere prima di una P.A.
>
>2. Lo strumento di Map Marker di Google Maps trasferisce la
proprietà dei dati inseriti a Google e quindi ne limita il riuso

Uno degli argomenti di questo periodo è il rilascio si/no dei dati
geografici come OpenData e che licenza applicargli.

NOTA: ho fatto un errore, non si trasferisce la proprieta', ma si
licenzia a Google di fare quello che vuole con quei dati.
Di fatto pero', se si usa solo map maker, quanto hai inserito non
te lo riprendi.
Ho corretto anche il blog post.

Questo sembra un buon caso di studio sul qale applicre i ragionamenti
soliti:
.
Se una PA rilascia i suoi dati (toponimi e civici ad esempio) con una
licenza troppo libera,
un competitor forte potrebbe prenderli e inserirli in un suo contesto
molto attraente e chiuderli rendendoli difatto usabili solo da li' dentro.

>

In questa maniera supererebbe la tua prima obiezione (dati non troppo
aggiornati) e riuscirebbe ad applicare la seconda obiezione, ovvero li
potrebbe chiudere e consentrne l'impiego solo all'interno del suo
contenitore.
Parrebbe che la scelta di rilasciare i dati con una licenza di tipo
CC-By-SA sia l'ideale in casi d'uso come questo.

No ?

Ni,
a parte che penso sia meglio usare ODbL per le ragioni di permettere
maggior circolazione anche sui prodotti derivati.

Anche se so che rischio il flame (visto che ne abbiamo discusso spesso)
volenti o nolenti google maps e' usato e usatissimo.
Su android spopola, ci possono essere anche sistemi di navigazione assistita migliori, ma i tempi con cui Google riesce a geolocalizzarti
(anche senza GPS) sono mostruosamente veloci (frutto del gran numero
di dati che recupera dai cellulari android).
Quindi, se i dati di una PA finisco in Google Maps allora ne giovano
un po' tutti.
Penso solo alla quantità di mezzi di trasporto che circolano usando
navigatori assistiti con dati sbagliati.
Il mio punto e' che deve essere Google a muoversi per fare
quel lavoro e non le PA che vanno a fare il lavoro di inserimento, ringraziano e poi non si possono estrarre i dati generati sulla base
di map maker.
Sto pensando ai casi infami nati intorno a Google Transit
http://de.straba.us/2011/12/28/dati-dei-trasporti-ma-perche-solo-per-google/

NOTA a margine:
ieri un collega mi ha mostrato il servizio di device manager di
google su android
https://www.google.com/android/devicemanager
se avete uno smartphone android e, nella registrazione avete
dato il vostro account google penso rimarrete sorpresi.

-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
Hash: SHA1

Il 22/08/2013 10:04, Maurizio Napolitano ha scritto:

Quindi, se i dati di una PA finisco in allora ne giovano
un po' tutti.

NOTA a margine:
ieri un collega mi ha mostrato il servizio di device manager di

Per cortesia, non pubblicizzare software proprietario tramite questa lista.
Grazie.
- --
Paolo Cavallini - Faunalia
www.faunalia.eu
Full contact details at www.faunalia.eu/pc
Nuovi corsi QGIS e PostGIS: http://www.faunalia.it/calendario
-----BEGIN PGP SIGNATURE-----
Version: GnuPG v1.4.14 (GNU/Linux)
Comment: Using GnuPG with Icedove - http://www.enigmail.net/

iEYEARECAAYFAlIVyOEACgkQ/NedwLUzIr5nzACfVXQekkWromzTd4h9y4vIzbg4
y6AAn1E5BoAWRjmoBzNvuR3WX1Ztb6p1
=tBu4
-----END PGP SIGNATURE-----