[Gfoss] OT: an open, non-ArcObjects based means for working with File Geodatabases

Buonasera,
non so se la cosa possa essere di interesse e se è già passata:
http://bit.ly/qlragx

Insomma spero che sia utile e non completamente OT.

Buona domenica,

a

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Andrea Borruso

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38° 7' 48" N, 13° 21' 9" E
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Effettivamente non ricordo se sia girata in questa lista, ma ricordo di aver partecipato a vari thread sull’argomento… forse su osgeo.org. Bho.
In ogni caso, credo sia una cosa utile (sebbene da molti vista come la solita mossa commerciale d’aggancio all’OS, sullo stile delle varie big farm), perché offre uno strumento in più verso l’integrazione e l’interoperabilità… Il che può essere sempre uno step verso una migrazione più free.

giovanni

Il giorno 27 agosto 2011 19:13, iomeneandrei <aborruso@tin.it> ha scritto:

Buonasera,
non so se la cosa possa essere di interesse e se è già passata:
http://bit.ly/qlragx

Insomma spero che sia utile e non completamente OT.

Buona domenica,

a


Andrea Borruso


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527 iscritti al 7.7.2011

On Sat, 27 Aug 2011 23:30:11 +0200, G. Allegri wrote

In ogni caso, credo sia una cosa utile (sebbene da molti vista come la solita mossa commerciale
d’aggancio all’OS, sullo stile delle varie big farm), perché offre uno strumento in più verso
l’integrazione e l’interoperabilità…
Il che può essere sempre uno step verso una migrazione più free.

mi sono scaricato le API ESRI del GeoDatabase:
eccovi una veloce e sommaria recensione.

LICENZA:
assolutamente non libera: vietata la redistribuzione
a terzi, ciascun singolo utente deve scaricarsi le API
per proprio conto previa registrazione ed accettazione
dell’accordo di licenza con ESRI.

SW:
si tratta di un insieme di librerie per Windows (32 e 64 bit)
e per Linux (32 e 64 bit): Mac Os X pare del tutto non
supportato, così come qualsiasi altra piattaforma.
lib pesantucce: circa il doppio di SpatiaLite (in MB)

LINGUAGGI:
C++ (per WinOz anche C#)

STRUTTURA DEL DBMS:
sorprendentemente, abbastanza simile a MySQL.
un GeoDBMS in effetti è un’intera cartella, che contiene
al suo interno moltissimi file: una singola “tavola/layer”
richiede 3 o 4 files distinti (dati, indici, spatial index,
struttura).
Più ovviamente ulteriori files per metadati e cataloghi

FUNZIONALITA’:
le API consentono di creare un GeoDB, creare e cancellare
le tavole, interrogare lo schema da un GeoDB già esistente etc.
Inoltre supportano l’interrogazione, inserimento, modifica e
cancellazione di singole features.

LIMITAZIONI:
non è possibile gestire i Rasters, le reti e le topologie
possono essere lette ma la scrittura non è abilitata.
L’unico tipo di Spatial Query supportato è il filtraggio
per BBOX aka MBR (non sono sicurissimo, ma pare di capire
che gli Spatial Index anche quando presenti non possono
essere utilizzati).

SQL:
Assai perplimente: almeno dagli esempi, pare proprio che
SQL sia inteso per gestire tutti i dati “normali”, mentre
non supporta affatto la parte Spatial vera e propria.
Non sono riuscito a trovare la minima traccia di supporto
per OFG-SFS: insomma, scordatevi ST_AsText() o ST_GeomFromTex()
Per qualsiasi operazione Spatial occorre usare le API C++

ACCESSI CONCORRENTI:
più utenti possono accedere simultaneamente in lettura.
secondo la documentazione qualsiasi tentativo di accesso
simultaneo in scrittura può facilmente causare la corruzione
irreversibile del GeoDB.

CONCLUSIONI:
Lo dice la documentazione stessa: queste API sono intese
esclusivamente per consentire la migrazione dei dati
da/per altri sistemi di storage.

Insomma, non si tratta affatto di uno Spatial DBMS vero
e proprio, ma semplicemente di un “formato file”, per
quanto sofisticato e complesso.
Per supportare le funzioni Spatial in modo degno
servono comunque i prodotti ArcXxx “veri” (a pagamento).
Molto più prosaicamente queste API consentono di recuperare
i dati memorizzati in un GeoDB, oppure di creare da zero un
GeoDB trasferendovi dati di altra provenienza.

Funzioni sicuramente utili e forse anche preziose quando
l’integrazione spinta con sistemi ESRI è un must assoluto.
Ma altrettanto sicuramente del tutto inutili in qualsiasi
altro contesto, cioè quando l’uso di sw ESRI non è previsto
in nessuna fase.

ciao Sandro

Il 28/08/2011 09:36, a.furieri@lqt.it ha scritto:

CONCLUSIONI:
Lo dice la documentazione stessa: queste API sono intese
esclusivamente per consentire la migrazione dei dati
da/per altri sistemi di storage.

grazie per l'ottima review.
a quello che hai visto, c'e' asimmetria?
ovvero, e' ugualmente possibile e facile migrare da formati proprietari a formati
liberi e vice versa? se fosse cosi' tutto sommato un'utilita' ce l'avrebbe,
altrimenti e' la solita nassa per pescioloni.
saluti.
--
Paolo Cavallini: http://www.faunalia.it/pc

On Sun, 28 Aug 2011 11:33:52 +0200, Paolo Cavallini wrote

a quello che hai visto, c'e' asimmetria?
ovvero, e' ugualmente possibile e facile migrare da formati
proprietari a formati liberi e vice versa? se fosse cosi' tutto
sommato un'utilita' ce l'avrebbe, altrimenti e' la solita
nassa per pescioloni.

c'è una ragionevolmente simmetria:
dovrebbe essere ugualmente possibile lavorare in
entrambe le direzioni (closed->free, free->closed).

con le eccezioni delle topologie, grafi etc, che
sono supportati in sola lettura, quindi vanno closed->free
mentre non possono andare free->closed
ma non pare un limite fondamentale nella maggior parte dei
casi d'uso 'normali'.

vedo comunque che sarà supportato direttamente da OGR 1.9:
http://www.gdal.org/ogr/drv_filegdb.html

insomma, alla fine GeoDatabase diventa un "formato gis" tra
i tanti disponibili, con possibilità di conversione (in
entrambe le direzioni) a seconda delle necessità .

sicuramente bel un passo avanti che semplificherà la reale
interoperabilità tra sistemi eterogenei quando serve
assolutamente integrarsi con il mondo ESRI.
nulla di meno, nulla di più

ciao Sandro

Grazie Sandro per la review. Seguo da un po’ di mesi l’evoluzione di queste API, proprio per capire quale migliore utilizzo si possa farne. Inizialmente erano esclusivamente in lettura, e se così fosse rimaste non c’era da farsene granché. Da quando peò è stata implementata la scrittura (nei limiti che hai già descritto) bhè, allora la cosa comincia ad avere una sua reale utilità. Se le avessi avute a disposizione un anno fa, mi avrebbero semplificato moltossimo un workflow che stiamo adoperando con un cliente per tenere in piedi un suo ambiente misto ESRI/FOSS!

giovanni

Il giorno 28 agosto 2011 12:03, <a.furieri@lqt.it> ha scritto:

On Sun, 28 Aug 2011 11:33:52 +0200, Paolo Cavallini wrote

a quello che hai visto, c’e’ asimmetria?
ovvero, e’ ugualmente possibile e facile migrare da formati
proprietari a formati liberi e vice versa? se fosse cosi’ tutto
sommato un’utilita’ ce l’avrebbe, altrimenti e’ la solita
nassa per pescioloni.

c’è una ragionevolmente simmetria:
dovrebbe essere ugualmente possibile lavorare in
entrambe le direzioni (closed->free, free->closed).

con le eccezioni delle topologie, grafi etc, che
sono supportati in sola lettura, quindi vanno closed->free
mentre non possono andare free->closed
ma non pare un limite fondamentale nella maggior parte dei
casi d’uso ‘normali’.

vedo comunque che sarà supportato direttamente da OGR 1.9:
http://www.gdal.org/ogr/drv_filegdb.html

insomma, alla fine GeoDatabase diventa un “formato gis” tra
i tanti disponibili, con possibilità di conversione (in
entrambe le direzioni) a seconda delle necessità.

sicuramente bel un passo avanti che semplificherà la reale
interoperabilità tra sistemi eterogenei quando serve
assolutamente integrarsi con il mondo ESRI.
nulla di meno, nulla di più

ciao Sandro


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