Il giorno 17/gen/09, alle ore 12:07, Stefano Costa ha scritto:
Premesso che sono abbastanza d'accordo con le tue osservazioni generali
(vedi la mia e-mail precedente), ci sono alcuni passaggi che non mi
tornano.
Anzitutto ti faccio notare che Giuseppe aveva correttamente parlato di
"software proprietario" e non come hai scritto più volte tu
"commerciale". Ti invito a leggere uno dei numerosi testi presenti in
rete anche sul sito gfoss.it per capire la differenza tra i due concetti
e il motivo per cui non vanno confusi.
Si hai ragione. Pero' nell'articolo di Giuseppe il nocciolo della questione era il COSTO delle licenze, e il fatto che il sw open sia gratuito, quindi ritengo che quanto ho scritto sia comunque sensato anche se ho parlato sempre, in maniera formalmente non corretta, di software commerciale.
Poi: teniamo presente che - per fortuna - non è una sola persona a
doversi occupare di tutti gli strumenti elencati, quindi non basteranno
licenze singole se non per alcuni particolari software (ma un sistema
operativo, una suite da ufficio e un programma di fotoritocco serve a
tutti).
Certo, non lo nego. Io ragionavo sull'allestimento di un laboratorio con una postazione singola di ogni prodotto, cosi' come era stato impostato nel post originale di Giuseppe.
Esistono comunque, anche nel software proprietario, soluzioni bundle multilicenza e multiutente, licenze floating, utilizzabili un utente alla volta su piu' macchine.... insomma, esistono varie soluzioni, e spesso queste sono piu' convenienti delle versioni monoutente. In ogni caso non tutti i software servono a tutti allo stesso modo, e in un gruppo di lavoro non e' detto che se ci sono n operatori ci debbano essere n postazioni complete di tutti i software, cosi' come non servono n stazioni totali, n GPS, n distanziometri eccetera. Che il software di fotoritocco serva a tutti e' opinabile: magari ha piu' senso parlare di modularita'. Ad esempio, il 90% delle persone avra' bisogno di funzioni basiche per la gestione immagine, ottenibili con software inclusi nel SO (nessuno vieta di lavorare anche con MS Paint....) o magari utilizzando GIMP, mentre chi si occupa per la maggior parte del tempo di fotoritocco avra' necessita' di un tool piu' specifico e quindi per esempio non vorra' rinunciare a Photoshop... Tanto per fare un esempio come un altro.
Per il tipo di ricerca che svolge il mio gruppo in università,
mi servirebbe anche una piattaforma per analisi statistiche (Excel *non*
è un software statistico, ovviamente).
... su questo non so che dire. Cosa intendevi?
Parzialmente collegato a questo tema, c'è anche da rimarcare
l'importanza della formazione: per la mia tesi di laurea triennale,
presso il DIBE di Genova ho imparato a usare Max. Se avessi voluto
dedicarmi professionalmente al 3D, mi conveniva comprare un altro
prodotto che non conoscevo, oppure comprare Max, più caro ma che già
conoscevo?
E' da vedersi, dipende. Dipende da quello che ci devi fare, dalle funzionalita' che il software alternativo ti proponeva paragonate a quello che gia' conoscevi, dal tempo che avresti stimato di dover impiegare per formarti sul nuovo software, e dal budget a tua disposizione. In soldoni, dipende dal rapporto costi/benefici, che tiene conto di tutte queste variabili. E' il rapporto costi/benefici che guida anche, almeno nel mio caso, la scelta di una soluzione software proprietaria da una soluzione software open.
Il software libero rivoluziona queste situazioni,
permettendo a tutti di accedere a software di livello professionale
senza limitazioni.
Capisco poco l'esempio applicato al discorso del 3d, potresti argomentare meglio? Se io prendo Blender, open, che tipo di approccio rivoluzionario ho rispetto al prendere Max, Lightwave, Maya o pinco pallo, proprietari, a parte il fatto che non lo pago? In ogni caso, devo comunque impararlo e diventare produttivo, ed investire quindi risorse, tempo e quindi denaro. Limitazioni ce ne sono sempre, non c'e' pezza, in un modo o in un altro. Alla fine per me conta, come gia' detto, il rapporto costi/benefici.
Infine, non capisco perché, nell'ipotesi di utilizzare solo software
proprietario, consideri l'idea di "ArcGIS che puoi certamente sostituire
con software opensource, oppure con una combinazione di software open
+commerciale".
Perche' io, in realta', ho preso in considerazione un'opzione "ibrida", dove cerco di allestire una postazione di lavoro nella maniera piu' funzionale e spendendo il meno possibile. Rispondendo a Giuseppe, che aveva fatto un conteggio su n software senza calcolare ArcGIS di cui non aveva avuto la quotazione, io ho detto che il suo conto era sovrabbondante di circa il 70%. Con i 7.000 euro che poteva risparmiare, in ogni caso non riesce certo a comperarsi ArcGIS. Io ritengo che ci siano software proprietari che sia piu' conveniente utilizzare anche se proprietari e a pagamento, perche' il rapporto costi/benefici e' a loro favore. Nel caso di ArcGIS, ritengo che il rapporto costi/benefici sia molto piu' difficilmente a favore di ArcGIS e quindi suggerivo di trovare una soluzione opensource o ibrida. In particolare su un sw GIS complesso come ArcGIS mi aspetto di dover fare analisi complesse, e quindi di programmare, utilizzare tool avanzati eccetera: in questo caso, si', ha davvero senso ragionare sul mondo del sw libero, dove posso contare sulla possibilita di personalizzare lo strumento utilizzando il know-how della comunita'. Ma se il mio scopo e' caricare shapefile su un geotiff, e magari fare una mappa tematica, cosa me ne faccio di ArcGIS?
Tutti i software elencati da Giuseppe si possono
sostituire con software libero, pur con alcune eccezioni.
Su questo, mi spiace, non sono d'accordo, anche se so bene che in questo gruppo di discussione questa idea e' predominante e ne e' anzi la filosofia di fondo. In ogni caso, pure qui dipende dalle specifiche necessita'.
A parte che c'e' anche un discorso di "affinita'" dell'utente con la metafora di un software e quindi di facilita' d'uso dello stesso - ci sono grafici che odiano Photoshop e la metafora Adobe: e' questione di forma mentis, e questa non si puo' imporre a nessuno, GIMP puo' sostituire Photoshop per un uso "medio", ma ti assicuro che alcune cose non riesci a farle con altrettanta comodita' e potenza. Inkscape non e' minimamente paragonabile a Illustrator, Freehand o CorelDraw. Flash non ha, semplicemente, alcuna corrispondenza nel mondo open. Dreamweaver, praticamente, pure (NVU e' fermo da molto tempo). A tutt'oggi non sono a conoscenza di un CAD 3d opensource con potenzialita' sufficienti per essere utilizzato professionalmente in certi ambiti, in particolare quello edilizio/architettonico (ben vengano indicazioni... non e' certo detto che io conosca tutto il mondo open).
Sempre pronto ad essere smentito, ma la mia filosofia e' quella di prendere cio' che mi e' piu' utile sia dal mondo open sia dal mondo del software proprietario. E per utile intendo cio' che mi fa fare le cose che mi servono con il miglior rapporto costi/benefici.
ma che si e' sempre disposti a buttare soldi in hardware che
diventa immediatamente obsoleto
La mia esperienza è diversa. Potresti fare qualche esempio più concreto
in merito? È un argomento interessante.
Ho avuto esperienze di partecipazione a bandi di gara per forniture di attrezzature hardware, software e servizi ad Enti pubblici e Amministrazioni.
Con mio grande disappunto ho verificato come si blindasse fin da subito la fornitura di attrezzature a determinate specifiche, inviolabili e non aggiornabili, anche se, per esempio, i concorsi per l'assunzione del personale e la formazione sarebbero stati banditi due anni dopo. Sicche' l'ente si trovava, ad esempio, ad avere acquisito dei computer con determinate caratteristiche, del software senza contratto di aggiornamento, e a non avere i tecnici per utilizzare le attrezzature. Quando i tecnici sono stati assunti (uno di questi ero io), dopo due anni e passa, si doveva lavorare su hardware obsoleto, e il software non era piu' aggiornato, benche' le cifre coinvolte dal bando fossero decisamente importanti. Si sarebbe potuto sicuramente fare di meglio, in termini di costi/benefici! Ad esempio, si sarebbe potuto fare un contratto di assistenza e maintainance sul sw. Fare maintainance sull'hardware e' molto piu' complicato, ma in genere il "cliente" e' piu' disposto a spendere per un bene "materiale" (c'e' del ferro! della roba che pesa!) piuttosto che su un bene immateriale come un sw.
Mi e' anche capitato di dover fornire hardware ad un ente (assieme a software e formazione) e non sapere dove andarlo a pescare, perche' ormai uscito di produzione - ma il bando, scritto mesi e mesi prima, blindava la fornitura a quel determinato hardware, e non era valido nemmeno fornire un hardware piu' moderno. Semplicemente, non si poteva. Alla fine l'hardware richiesto e' stato comunque fornito, ma a un costo pari a quello che sarebbe stato necessario per fornire hardware migliore!
Probabilmente questi sono casi paradossali, ma sono convinto che siano casi isolati...
Ciao
Marco