[Gfoss] [OT] Spesa media per licenze sw

Credo che qui ci sia un fraintendimento: qua si parla di software
*libero*, non di software *gratuito*. La rivoluzione del software libero
c'e', eccome. Altrimenti non ci sarebbe differenza fra sw gratis (come
internet explorer) e sw libero (come Firefox). E magari neppure fra un
programma libero e uno rubato (che all'atto pratico per l'utente finale
e' gratis allo stesso modo).

Non vorrei inserirmi nel thread e rovinarne l'armonia

Pero' ti volevo far notare che prima dici che

qua si parla di software *libero*, non di software *gratuito*.

poi pero' nel prosieguo della frase dici:

E magari neppure fra un programma libero e uno rubato (che all'atto pratico per l'utente finale e' gratis allo stesso modo)

Da cui si potrebbe intenderei che il software libero e' gratis.

Ciao,

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§ Andrea §
§ Peri §
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Intanto mi scuso con Beppe per non aver scritto quello che volevo proprio ieri e che alla fine è stato scritto da lui stesso; quindi adesso provo a scriverlo pure io.
Qui il problema sta nel tipo di ambiente di lavoro in cui opera Beppe e in cui ci sono pure io: l’archeologia.

In archeologia, l’informatizzazione del dato non è che non è pagata, non è neppure richiesta il più delle volte e nemmeno te la insegnano la maggior parte delle università, e quando lo fanno ti ritrovi a usare programmi per lo più commerciali, con licenze a pagamento, ma per farla più terra terra, li definirei: QUELLI FAMOSI!

Se ad un ragazzo di 20 anni che fa l’università ora, è probabile che alla domanda: cosa useresti per digitalizzare gli strati? ti risponderebbe: AUTOCAD!!! Non gli viene nemmeno in mente di andarsi a cercare l’equivalente OS.

Il dibattito nato negli anni ottanta in seno alla comunità scientifica, metteva in primo piano la necessità degli archeologici, totali sprovveduti con tutto ciò che ha meno di 1.000.000 di anni (heheehe), di munirsi degli strumenti informatici, per evitare i professionisti del settore al fine di abbattere i costi, evitare incomprensioni nel linguaggio e realizzarsi le proprie applicazioni.

Il bello dell’OS è che ora molti ragazzi sviluppano in seno alle università, nelle società, da soli, le proprie applicazioni, magari URENDE dal punto di vista informatico, ma che riducono i costi notevolmente. Ora, perchè è fondamentale l’idea di Beppe per il suo capitolo: proprio per il motivo che esprimeva lui: la maggior parte degli archeologi sono degli utenti di livello medio/basso con esigenze medio/alte e alle quali non possono accedervi economicamente. Quindi molti cosa fanno, accorrono ai software FAMOSI e crackano, un po’ perchè non conosco l’OS, un po’ perchè non hanno i soldi. Quando un ricercatore universitario è successo a me) mi risponde: a cosa serve io tuo plugin per QGIS, io ho ARCGIS craccato! Cosa devi rispondergli?

Si diceva poi che non è possibile che dello stesso sw servano più licenze contemporaneamente su più postazioni: NI!
Ne parlavo oggi sul cantiere con un altro ragazzo: in archeologia un mese stai senza guardare il foto raddrizzamento, il mese dopo ti servono 5 licenze perchè non ci stai dietro. Oggi mi serve il GIS, poi per un anno non mi serve. E’ questo il problema in archeologia ed è utile per le società avere chiaro che non serve ricorrere a programmi a pagamento, ma vi sono soluzioni gratuite efficienti. Certo che deve essere buona norma che i fruitori entrino pure nel modus operandi di un tale mondo, contribuendo sia economicamente ai vari progetti, sia rilasciando codice o dando proprio opinioni, un po’ il discorso che faceva Stefano sulla formazione, che secondo me, alla fine da i suoi frutti.

Insomma, noi archeologi, per farla in breve, vorremmo applicazioni sviluppate da noi stessi, ma non siamo programmatori esperti. Nessuno ci paga per usarle e nessuno le richiede per il nostro lavoro. Rasentiamo gli ideali delle crociate a volte…8 )…ma continuiamo a provarci, a scapito di chi in soprintendenza magari ci dice che non è possibile usare i GIS sullo scavo perchè ArcGIS costa troppo e la soprintendenza non lo può acquistare e se gli parli di Qgis non si fidano…per non parlare del fatto che se gli fai vedere il GIS ti chiedono se stampa in A3…

Una bella tabella comparativa con i vantaggi economici e tecnici mi pare un’ottima idea per dare una smossa all’ambiente, sia a livello di PA che di ditte.

Bene credo di essere andato OT e di aver fatto ancora più casino.

Ciao a tutti…continuo a preparare la scheda US per Qgis…che non mi stampa ancora i PDF perchè mi tocca studiare reportlab…tanto per cambiare

mando