[Gfoss] Parisdata

Dati liberi a Parigi:
http://opendata.paris.fr/opendata/jsp/site/Portal.jsp

e un esempio di utilizzo:
http://demo.3liz.fr/opendataparis

Ale

Bel lavoro, con una licenza chiara e mi pare ben preparata.
Quanto ci vorra' a fare lo stesso in Italia?
Saluti.

Il giorno lun, 07/02/2011 alle 21.47 +0100, Alessandro Sarretta ha
scritto:

Dati liberi a Parigi:
http://opendata.paris.fr/opendata/jsp/site/Portal.jsp

e un esempio di utilizzo:
http://demo.3liz.fr/opendataparis

Ale
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Bhè, intanto il Piemonte qualcosa ha fatto.
http://www.dati.piemonte.it/

Il giorno 08 febbraio 2011 09:46, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

Bel lavoro, con una licenza chiara e mi pare ben preparata.
Quanto ci vorra’ a fare lo stesso in Italia?
Saluti.

Il giorno lun, 07/02/2011 alle 21.47 +0100, Alessandro Sarretta ha
scritto:

Dati liberi a Parigi:
http://opendata.paris.fr/opendata/jsp/site/Portal.jsp

e un esempio di utilizzo:
http://demo.3liz.fr/opendataparis

Ale


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On Tue, 08 Feb 2011 09:46:11 +0100, Paolo Cavallini wrote

Bel lavoro, con una licenza chiara e mi pare ben preparata.
Quanto ci vorra' a fare lo stesso in Italia?

Quanto ci vorrà ... chissà .
Certo, forse un piccolo fattore che fa la differenza
è che il sindaco di Parigi si chiama Bertrand
Delanoe (PS), ed ha conquistato l'Hotel de Ville
con una maggioranza rosso-verde dopo svariati
decenni di egemonia incontrastata dei gaullisti.

Ha fatto una campagna elettorale fortemente
basata sulla laicità : ha avuto diverse polemiche
anche molto aspre con Benedetto XVI sul tema
sessualità , preservativi, contraccezione etc.

Ha varato un piano del traffico pesantemente
punitivo per le autovetture private, mentre ha
finanziato al massimo il trasporto collettivo,
le piste ciclabili ed i percorsi pedonali.

Durante la campagna elettorale del 2001
fece scalpore perchè dichiarò pubblicamente
di essere gay (e prese un oceano di voti).

Sono gente strana questi francesi; guarda
un po' te che razza di sindaci che si vanno
a scegliere :stuck_out_tongue:

i politici italiani "per nostra fortuna"
sono fatti di ben altra pasta :slight_smile:

ciao Sandro

Con tutto il rispetto per le idee di ciascuno, non condivido la politicizzazione di una discussione su questa ML. E comunque, l’erba del vicino è sempre più verde… vi posso elencare gli scandali della politica francese, ma preferisco elogiare il lavoro del Piemonte.

giovanni

PS: laico non significa contro la chiesa, ma non facente parte del clero.

Il giorno 08 febbraio 2011 10:30, <a.furieri@lqt.it> ha scritto:

On Tue, 08 Feb 2011 09:46:11 +0100, Paolo Cavallini wrote

Bel lavoro, con una licenza chiara e mi pare ben preparata.
Quanto ci vorra’ a fare lo stesso in Italia?

Quanto ci vorrà … chissà.
Certo, forse un piccolo fattore che fa la differenza
è che il sindaco di Parigi si chiama Bertrand
Delanoe (PS), ed ha conquistato l’Hotel de Ville
con una maggioranza rosso-verde dopo svariati
decenni di egemonia incontrastata dei gaullisti.

Ha fatto una campagna elettorale fortemente
basata sulla laicità: ha avuto diverse polemiche
anche molto aspre con Benedetto XVI sul tema
sessualità, preservativi, contraccezione etc.

Ha varato un piano del traffico pesantemente
punitivo per le autovetture private, mentre ha
finanziato al massimo il trasporto collettivo,
le piste ciclabili ed i percorsi pedonali.

Durante la campagna elettorale del 2001
fece scalpore perchè dichiarò pubblicamente
di essere gay (e prese un oceano di voti).

Sono gente strana questi francesi; guarda
un po’ te che razza di sindaci che si vanno
a scegliere :stuck_out_tongue:

i politici italiani “per nostra fortuna”
sono fatti di ben altra pasta :slight_smile:

ciao Sandro


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Il giorno mar, 08/02/2011 alle 10.47 +0100, G. Allegri ha scritto:

Con tutto il rispetto per le idee di ciascuno, non condivido la
politicizzazione di una discussione su questa ML. E comunque, l'erba
del vicino è sempre più verde... vi posso elencare gli scandali della
politica francese, ma preferisco elogiare il lavoro del Piemonte.

La liberazione dei dati *e'* una scelta politica, in Francia come in
Italia.
Comunque, benissimo elogiare il Piemonte: vi risulta che il suo modello
sia pienamente condivisibile? Se e' cosi', partiamo subito a chiedere
alle altre Regioni di adottarlo.
Saluti.
--
Paolo Cavallini: http://www.faunalia.it/pc

Il 08 febbraio 2011 10:58, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

Comunque, benissimo elogiare il Piemonte: vi risulta che il suo modello
sia pienamente condivisibile? Se e' cosi', partiamo subito a chiedere
alle altre Regioni di adottarlo.

per me si, da quello che ho visto non c'è nessun elemento contrario ai
principi della nostra associazione

Saluti.
--
Paolo Cavallini: http://www.faunalia.it/pc

--
ciao
Luca

http://gis.cri.fmach.it/delucchi/
www.lucadelu.org

Anch’io penso che la “non liberazione” dei dati sia una conseguenza di un certo modo di intendere la politica (=“so io cos’è meglio per te”)

Il modello del piemonte ha di buono che c’è, e val la pena promuovere quello, ma anche Parigi, essendo in europa, è di casa,
per cui se la loro licenza è adottabile si può partire da quella…

amefad

Il 08/02/2011 11.04, Amedeo Fadini ha scritto:

Il modello del piemonte ha di buono che c'è, e val la pena
promuovere quello, ma anche Parigi, essendo in europa, è di casa,
per cui se la loro licenza è adottabile si può partire da quella...

Innanzitutto, e' bello leggere di "open data" in questa lista.
Qualche giorno fa si parlava anche di IODL e delle perplessita' che ha
suscitato finora. Ebbene, dati.piemonte.it rilascia i dati in CC0
(pubblico dominio): cosa volere di più dalla vita?

buona giornata
Antonio

--
Antonio Falciano
http://www.linkedin.com/in/antoniofalciano

Scusa Giovanni,
non che voglia prendere le difese di nessuno ma non mi sembra grave
quello che ha scritto sandro..
è una opinione..

magari sarebbe opportuno se tu invece rispondessi con gli scandali della
politica francese

sarebbe una opinione anche quella.. egualmente legittima..

IMHO se usare il software OS per lavoro è spesso una scelta vantaggiosa
(ma non solo ovviamente.. l'etica vuole la sua parte), decidere di
promuoverlo o adottare licenze open, soprattutto in una PA, è una scelta
politica... e noi in parte dobbiamo confrontarci anche con questo..

cari saluti

ivan

Il giorno mar, 08/02/2011 alle 10.47 +0100, G. Allegri ha scritto:

Con tutto il rispetto per le idee di ciascuno, non condivido la
politicizzazione di una discussione su questa ML. E comunque, l'erba
del vicino è sempre più verde... vi posso elencare gli scandali della
politica francese, ma preferisco elogiare il lavoro del Piemonte.

giovanni

PS: laico non significa contro la chiesa, ma non facente parte del
clero.

Il giorno 08 febbraio 2011 10:30, <a.furieri@lqt.it> ha scritto:
        On Tue, 08 Feb 2011 09:46:11 +0100, Paolo Cavallini wrote
        > Bel lavoro, con una licenza chiara e mi pare ben preparata.
        > Quanto ci vorra' a fare lo stesso in Italia?
        >
        
        Quanto ci vorrà ... chissà.
        Certo, forse un piccolo fattore che fa la differenza
        è che il sindaco di Parigi si chiama Bertrand
        Delanoe (PS), ed ha conquistato l'Hotel de Ville
        con una maggioranza rosso-verde dopo svariati
        decenni di egemonia incontrastata dei gaullisti.
        
        Ha fatto una campagna elettorale fortemente
        basata sulla laicità: ha avuto diverse polemiche
        anche molto aspre con Benedetto XVI sul tema
        sessualità, preservativi, contraccezione etc.
        
        Ha varato un piano del traffico pesantemente
        punitivo per le autovetture private, mentre ha
        finanziato al massimo il trasporto collettivo,
        le piste ciclabili ed i percorsi pedonali.
        
        Durante la campagna elettorale del 2001
        fece scalpore perchè dichiarò pubblicamente
        di essere gay (e prese un oceano di voti).
        
        Sono gente strana questi francesi; guarda
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        a scegliere :stuck_out_tongue:
        
        i politici italiani "per nostra fortuna"
        sono fatti di ben altra pasta :slight_smile:
        
        ciao Sandro
        
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http://en.wikipedia.org/wiki/Open_format

Ivan Marchesini
Perugia (Italy)
Socio fondatore GFOSS "Geospatial Free and Open Source Software" http://www.gfoss.it
e-mail: marchesini@unipg.it
        ivan.marchesini@gmail.com
fax (home): +39(0)5782830887
jabber: geoivan73@jabber.org
skype: geoivan73

Anche la mia è un’opinione :wink:
Ovvio che la questione dei dati aperti, dei software liberi, ecc. è anche “politica”, ma la lettura di Sandro sulle “qualità” del sindaco di Parigi non mi sono sembrate attinenti. Tutto qua

ciao,
giovanni

Il giorno 08 febbraio 2011 12:24, ivan marchesini <ivan.marchesini@gmail.com> ha scritto:

Scusa Giovanni,
non che voglia prendere le difese di nessuno ma non mi sembra grave
quello che ha scritto sandro…
è una opinione…

magari sarebbe opportuno se tu invece rispondessi con gli scandali della
politica francese

sarebbe una opinione anche quella… egualmente legittima…

IMHO se usare il software OS per lavoro è spesso una scelta vantaggiosa
(ma non solo ovviamente… l’etica vuole la sua parte), decidere di
promuoverlo o adottare licenze open, soprattutto in una PA, è una scelta
politica… e noi in parte dobbiamo confrontarci anche con questo…

cari saluti

ivan

Il giorno mar, 08/02/2011 alle 10.47 +0100, G. Allegri ha scritto:

Con tutto il rispetto per le idee di ciascuno, non condivido la
politicizzazione di una discussione su questa ML. E comunque, l’erba
del vicino è sempre più verde… vi posso elencare gli scandali della
politica francese, ma preferisco elogiare il lavoro del Piemonte.

giovanni

PS: laico non significa contro la chiesa, ma non facente parte del
clero.

Il giorno 08 febbraio 2011 10:30, <a.furieri@lqt.it> ha scritto:
On Tue, 08 Feb 2011 09:46:11 +0100, Paolo Cavallini wrote

Bel lavoro, con una licenza chiara e mi pare ben preparata.
Quanto ci vorra’ a fare lo stesso in Italia?

Quanto ci vorrà … chissà.
Certo, forse un piccolo fattore che fa la differenza
è che il sindaco di Parigi si chiama Bertrand
Delanoe (PS), ed ha conquistato l’Hotel de Ville
con una maggioranza rosso-verde dopo svariati
decenni di egemonia incontrastata dei gaullisti.

Ha fatto una campagna elettorale fortemente
basata sulla laicità: ha avuto diverse polemiche
anche molto aspre con Benedetto XVI sul tema
sessualità, preservativi, contraccezione etc.

Ha varato un piano del traffico pesantemente
punitivo per le autovetture private, mentre ha
finanziato al massimo il trasporto collettivo,
le piste ciclabili ed i percorsi pedonali.

Durante la campagna elettorale del 2001
fece scalpore perchè dichiarò pubblicamente
di essere gay (e prese un oceano di voti).

Sono gente strana questi francesi; guarda
un po’ te che razza di sindaci che si vanno
a scegliere :stuck_out_tongue:

i politici italiani “per nostra fortuna”
sono fatti di ben altra pasta :slight_smile:

ciao Sandro


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Ti prego di cercare di non inviarmi files .dwg, .doc, .xls, .ppt.
Preferisco formati liberi.
Please try to avoid to send me .dwg, .doc, .xls, .ppt files.
I prefer free formats.
http://it.wikipedia.org/wiki/Formato_aperto
http://en.wikipedia.org/wiki/Open_format

Ivan Marchesini
Perugia (Italy)
Socio fondatore GFOSS “Geospatial Free and Open Source Software” http://www.gfoss.it
e-mail: marchesini@unipg.it
ivan.marchesini@gmail.com
fax (home): +39(0)5782830887
jabber: geoivan73@jabber.org
skype: geoivan73

Come esempio virtuoso vorrei citare anche la Regione Friuli Venezia
Giulia: da anni il servizio cartografico si è fatto promotore dello
scambio di dati sia tra le diverse amministrazioni sia verso i
cittadini e attualmente chiunque può accedere ad una mole di dati
cartografici davvero notevole. La licenza d'uso assomiglia molto a una
CC-NC, non è la CC0 del Piemonte ma di certo non manca interesse e
sensibilità verso la liberazione dei dati.

Esiste anche un forum dove i tecnici regionali rispondono in modo
cortese e competente alle domande degli utenti.

Il processo di liberalizzazione (fino a qualche anno fa la CTRN si
pagava) è durato parecchio e non è sicuramente concluso però la strada
è ben delineata.

My 2 cents,

Stefano

Il giorno mar, 08/02/2011 alle 10.30 +0100, a.furieri@lqt.it ha scritto:

Quanto ci vorrà ... chissà.
Certo, forse un piccolo fattore che fa la differenza
è che il sindaco di Parigi si chiama Bertrand
Delanoe (PS), ed ha conquistato l'Hotel de Ville
con una maggioranza rosso-verde dopo svariati
decenni di egemonia incontrastata dei gaullisti.

Sandro,
a Parigi magari quello è stato un fattore importante, ma per favore non
vorrei sentire mai più che "gli open data sono di sinistra", prima di
tutto perché è una balla stratosferica, e in secondo luogo perché
preferisco parlare di politica e con la politica basandomi su argomenti
concreti e FATTI piuttosto che scompartimenti precostituiti.

In Piemonte l'iniziativa open data è partita con una giunta ed è
proseguita sotto la nuova giunta di parte opposta (forse anche con più
slancio?). Nel Regno Unito data.gov.uk è stato avviato timidamente da
Gordon Brown ed è stato uno dei cavalli di battaglia della nuova
coalizione. Ci sono iniziative open data a livello nazionale e locale in
mezzo mondo e vi garantisco che non sono esclusiva di nessuna parte
politica.

E non vorrei mai che GFOSS.it o chi si interessa di open data decidesse
a priori che non ci può essere dialogo con alcune parti politiche sul
software libero o sugli open data, perché sarebbe una vera idiozia.

Inoltre, una considerazione: quando "decidiamo" di fare qualcosa
(richieste alla PA, sollecitazioni) poi in pratica come ci stiamo
muovendo o ci siamo mossi? Chiediamo un incontro con il funzionario o
l'assessore responsabile? Facciamo una raccolta di firme? Se andiamo a
parlare con una persona, sappiamo cosa dirgli?

I miei 2 cent,
steko

--
Stefano Costa
http://www.iosa.it/ Open Archaeology

On Tue, 08 Feb 2011 17:41:53 +0100, Stefano Costa wrote

Sandro,
a Parigi magari quello è stato un fattore importante, ma per favore
non vorrei sentire mai più¹ che "gli open data sono di sinistra"

Stefano,

non ho mai detto che "open data = sinistra",
anche perchè non lo penso affatto.

certo, gli open data si sposano perfettamente
con una cultura politica liberale, democratica
e partecipativa, magari portata all'innovazione.
ma il ventaglio delle diverse forze politiche
che si richiamano a questi principi generali
è fortunatamente assai vasto ed articolato,
specie in europa.

si sposano meno bene con prassi di governo
autoritarie, poco trasparenti e/o sfacciatamente
legate alla tutela di determinati interessi
monopolistici: o che ancor più semplicemente
si contentano di vivacchiare conservando
l'esistente.

ma detto questo, a me pare assolutamente ovvio
che dobbiamo essere pronti a confrontarci (ed
eventualmente anche a collaborare) con chiunque
sia sinceramente interessato, a prescindere da
qualsivoglia pregiudiziale di schieramento.

quando "decidiamo" di fare qualcosa
(richieste alla PA, sollecitazioni) poi in pratica come ci stiamo
muovendo o ci siamo mossi? Chiediamo un incontro con il funzionario o
l'assessore responsabile? Facciamo una raccolta di firme? Se andiamo
a parlare con una persona, sappiamo cosa dirgli?

quando "decidiamo di muoverci" faremo
ceramente cosa saggia se prima di tutto
sapremo convincere "il funzionario" sotto
un profilo tecnico e culturale.

ma se riusciremo anche a convincere (più
che il singolo assessore) le forze politiche
che hanno la capacità ed il ruolo istituzionale
di "dettare la linea", probabilmente riusciremo
a costruire un edificio più stabile, più robusto
e più duraturo.

insomma, che si parli di Delanoe o di Obama
oppure di Cameron a me pare che emerge comunque
uno schema comune: vinciamo la battaglia degli
open data quando questi entrano a far parte
del programma di governo come elemento
qualificante e fortemente innovativo.

quando questo "circuito virtuoso" non scatta
(perchè le priorità politiche vanno in tuttaltra
direzione) evidentemente tutto diventa più difficile.

ciao Sandro

Il giorno mar, 08/02/2011 alle 17.41 +0100, Stefano Costa ha scritto:

E non vorrei mai che GFOSS.it o chi si interessa di open data decidesse
a priori che non ci può essere dialogo con alcune parti politiche sul
software libero o sugli open data, perché sarebbe una vera idiozia.

Certamente.
Non mi risulta che nessuno abbia mai chiesto di che parte politica fosse
un soggetto prima di relazionarcisi ufficialmente.
A me personalmente i proclami "siamo per l'open source" non interessano
affatto, e anche le leggi "per l'open source" mi lasciano tiepido (anzi,
a volte fanno piu' danni che altro). Quello che importa sono i *fatti*:
- chi ha liberato dati?
- quanti?
- di che qualita'?
- con quale licenza?
- chi ha contribuito a progetti software liberi?
ecc.

Saluti.
--
http://www.faunalia.it/pc