[Gfoss] Pavia libera i dati geografici

Mi pare un'ottima notizia:
http://www.comune.pv.it/site/home/servizi-al-cittadino/sit---sistema-informativo-territoriale.html
Hanno usato la CC, con i limiti che sappiamo, ma sicuramente un passo
nella direzione giusta.
Saluti.
--
http://www.faunalia.it/pc

Il giorno mer, 02/03/2011 alle 08.13 +0100, Paolo Cavallini ha scritto:

Mi pare un'ottima notizia:
http://www.comune.pv.it/site/home/servizi-al-cittadino/sit---sistema-informativo-territoriale.html
Hanno usato la CC, con i limiti che sappiamo, ma sicuramente un passo
nella direzione giusta.

Mi permetto di dissentire abbastanza vigorosamente dal definire questa
una "ottima notizia".

La licenza usata è CC-BY-NC-SA ("CC" non vuol dire niente senza
specificazione, e dovremmo averlo imparato almeno noi), ovvero una
licenza che permette solo usi non commerciali. In pratica, mettere a
disposizione questi dati per il libero uso privato da parte dei
cittadini è il minimo sindacale nell'anno 2011 per una amministrazione
che non abbia problemi più gravi da risolvere. Non è una "licenza open
source" come indicato alla pagina
http://www.comune.pv.it/site/home/servizi-al-cittadino/articolo10109.html

La vera ottima notizia sarebbe stata l'adozione di una vera licenza
libera (CC0, CC-BY, CC-BY-SA, ODBL, ODC-BY). Non serve inventare niente
di nuovo, le licenze esistono ed è importante usare quelle giuste.

I dati pubblici liberi sono una infrastruttura per lo sviluppo sociale,
culturale ed economico, non (solo) un passatempo della domenica.

Ciao
steko

--
Stefano Costa
http://www.iosa.it/ Open Archaeology

Il 02 marzo 2011 09:28, Stefano Costa <steko@iosa.it> ha scritto:

La vera ottima notizia sarebbe stata l'adozione di una vera licenza
libera (CC0, CC-BY, CC-BY-SA, ODBL, ODC-BY). Non serve inventare niente
di nuovo, le licenze esistono ed è importante usare quelle giuste.

I dati pubblici liberi sono una infrastruttura per lo sviluppo sociale,
culturale ed economico, non (solo) un passatempo della domenica.

+ 1

Ciao.
luca

Il giorno mer, 02/03/2011 alle 09.28 +0100, Stefano Costa ha scritto:

Mi permetto di dissentire abbastanza vigorosamente dal definire questa
una "ottima notizia".

Certamente hai ragione; quello che mi pare ottimo e' che le
amministrazioni ormai abbiano capito che i dati li devono liberare. Poi,
se non hanno ancora capito *come* devono farlo, per quello esiste
GFOSS.it (e onfpad, ecc.).

La vera ottima notizia sarebbe stata l'adozione di una vera licenza
libera (CC0, CC-BY, CC-BY-SA, ODBL, ODC-BY). Non serve inventare niente
di nuovo, le licenze esistono ed è importante usare quelle giuste.

Allora, io avevo capito che nessuna licenza esistente si adatta bene ai
dati geografici; questo ci hanno detto piu' di una volta i legali: ci
stai dicendo che invece la CC-BY, ad es., va benissimo?
Ci potresti dire in due parole la differenza fra le 5 che ci proponi?

Grazie.
--
http://www.faunalia.it/pc

Il giorno mer, 02/03/2011 alle 09.46 +0100, Paolo Cavallini ha scritto:

Allora, io avevo capito che nessuna licenza esistente si adatta bene
ai dati geografici; questo ci hanno detto piu' di una volta i legali:
ci stai dicendo che invece la CC-BY, ad es., va benissimo?
Ci potresti dire in due parole la differenza fra le 5 che ci proponi?

In due parole (e scusate se sono brusco ma vorrei che certi concetti
fossero chiari): sono 3 anni che inseguiamo la licenza perfetta, e
intanto alcune amministrazioni hanno capito che liberare i dati è
importante. Qualcuna ha seguito percorsi ragionati che hanno portato a
scelte ottime (Regione Piemonte), altre secondo me hanno avuto un
percorso affrettato (come in questo caso).

La differenza principale è tra le 5 licenze che ho indicato e tutte le
altre: quelle 5 sono libere, tutte le altre non sono libere.

CC0 equivale *di fatto* al pubblico dominio.
CC-BY e ODC-BY richiedono solo attribuzione.
CC-BY-SA e ODBL richiedono attribuzione e condivisione (tipo GPL).

CC-BY e CC-BY-SA non sono licenze per dati, ma in pratica sono usate in
lungo e in largo. Creative Commons ha anche dichiarato che la versione
4.0 delle licenze sarà adatta anche ai dati. CC è un brand ormai
conosciuto, che però da solo non è sufficiente a garantire che i dati
siano liberi (perché esistono 6 diverse licenze, di cui solo queste 2
libere)

ODC-BY e ODBL sono licenze apposite per i dati, che tengono conto del
diritto sui generis e di tutto il resto.

http://www.opendefinition.org/licenses/

Ciao
steko

--
Stefano Costa
http://www.iosa.it/ Open Archaeology

Il giorno mer, 02/03/2011 alle 09.59 +0100, Stefano Costa ha scritto:

ODC-BY e ODBL sono licenze apposite per i dati, che tengono conto del
diritto sui generis e di tutto il resto.

http://www.opendefinition.org/licenses/

Ottimo, grazie. Quindi la licenza che GFOSS.it dovrebbe ragionevolmente
promuovere e' ODBL, giusto?
Saluti.
--
http://www.faunalia.it/pc

http://www.opendefinition.org/licenses/

Ottimo, grazie. Quindi la licenza che GFOSS.it dovrebbe ragionevolmente
promuovere e' ODBL, giusto?

+1

Il 02 marzo 2011 10:11, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

Ottimo, grazie. Quindi la licenza che GFOSS.it dovrebbe ragionevolmente
promuovere e' ODBL, giusto?

+1

Saluti.
--

--
ciao
Luca

http://gis.cri.fmach.it/delucchi/
www.lucadelu.org

Il giorno mer, 02/03/2011 alle 10.11 +0100, Paolo Cavallini ha scritto:

Ottimo, grazie. Quindi la licenza che GFOSS.it dovrebbe
ragionevolmente promuovere e' ODBL, giusto?

Le 3 "buone per dati" sono CC0, ODC-BY e ODBL. Non vedo nessun motivo
per restringersi solo a ODBL, considerato che abbiamo almeno due
precedenti (Regione Piemonte, Città di Torino) per CC0.

Ciao
steko

--
Stefano Costa
http://www.iosa.it/ Open Archaeology

Il 02 marzo 2011 10:26, Stefano Costa <steko@iosa.it> ha scritto:

Le 3 "buone per dati" sono CC0, ODC-BY e ODBL. Non vedo nessun motivo
per restringersi solo a ODBL, considerato che abbiamo almeno due
precedenti (Regione Piemonte, Città di Torino) per CC0.

si certo, non conosco la ODC-BY ma la grossa differenza che vedo tra
CC0 e ODBL è che la prima è più o meno Public Domain mentre l'altra
assomiglia di più ad una CC-BY-SA (spero di non aver detto una
cavolata). La ODBL "dovrebbe" essere più facile da far digerire alle
amministrazioni, anche se preferirei la CC0

Ciao
steko

--
ciao
Luca

http://gis.cri.fmach.it/delucchi/
www.lucadelu.org

Il 02/03/2011 10.26, Stefano Costa ha scritto:

Il giorno mer, 02/03/2011 alle 10.11 +0100, Paolo Cavallini ha scritto:

Ottimo, grazie. Quindi la licenza che GFOSS.it dovrebbe
ragionevolmente promuovere e' ODBL, giusto?

Le 3 "buone per dati" sono CC0, ODC-BY e ODBL. Non vedo nessun motivo
per restringersi solo a ODBL, considerato che abbiamo almeno due
precedenti (Regione Piemonte, Città di Torino) per CC0.

Pienamente d'accordo con te, Stefano. Grazie per aver
sviscerato brillantemente la questione, come sempre.

ciao
Antonio

--
Antonio Falciano
http://www.linkedin.com/in/antoniofalciano

Il 02 marzo 2011 09:46, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

quello che mi pare ottimo e' che le
amministrazioni ormai abbiano capito che i dati li devono liberare.

Purtroppo non e' ancora cosi'.
Sono ancora in molti, in Italia, che non rendono disponibili i dati,
oppure rendono disponibili solo alcune elaborazioni, o solo gli ultimi
dati.
In ogni caso "rendere disponibili" e "liberare" non sono sinonimi.
Ancora in troppi considerano che pubblicare dei file di qualche tipo,
es. PDF sia sufficiente.

"liberare i dati" deve diventare sinonimo di "rendere disponibile per
ogni scopo".
E qui siamo ancora lontani ...
Manca quasi del tutto la cultura del "commons", un bene comune a cui
tutti, legittimamente, possono accedere.

Approfitto per segnalarvi un bel post:
http://idl3.wordpress.com/2011/03/01/software-libero-e-risorse-comuni/

Allora, io avevo capito che nessuna licenza esistente si adatta bene ai
dati geografici; questo ci hanno detto piu' di una volta i legali:

Al di la' di quello che dicono i legali, e' prima fondamentale sapere
cosa si vuole e dove si vuole arrivare.
Poi ci sono varie strade e gradazioni.

Secondo me l'obiettivo di lungo periodo deve essere: "tutto cio' che
e' pagato con i soldi pubblici deve essere pubblico" e quindi deve
finire in CC0 o equivalente.
Senza vincoli. Tutti devono, legittimamente, poter accedere ed
utilizzare dati e informazioni acquisite e prodotte con i soldi delle
tasse.
Gli unici vincoli, da motivare caso per caso, devono essere la
"riservatezza" e la "sicurezza nazionale". Motivata, ovviamente, non
una specie di "sbandu" come quando si giocava da bambini :slight_smile:

Speriamo che il ministro Calderoli, prima o poi trovi il tempo per
pensare anche a queste "semplificazioni" :wink:

Abbiamo ancora un po' di strada da fare ...

Ciao.
luca

Il 02 marzo 2011 10:26, Stefano Costa <steko@iosa.it> ha scritto:

Le 3 "buone per dati" sono CC0, ODC-BY e ODBL. Non vedo nessun motivo
per restringersi solo a ODBL, considerato che abbiamo almeno due
precedenti (Regione Piemonte, Città di Torino) per CC0.

+ 1
Cerchiamo di essere pragmatici e lasciare tranquilli gli avvocati :wink:

Le 3 "buone per dati" sono CC0, ODC-BY e ODBL. Non vedo nessun motivo
per restringersi solo a ODBL, considerato che abbiamo almeno due
precedenti (Regione Piemonte, Città di Torino) per CC0.

In effetti concordo con Stefano.
Tra l'altro, seppur qualcuno mi possa considerare folle, la CC0 è la licenza che meglio si adegua ai dati geografici.
In fin dei conti non c'è niente di più public domain dei dati geografici: che sia un fiume, o un punto di interesse (fermata dell'autobus, numero civico ...), i dati sono lì e alla portata di tutti...
La "wiki geografia" lo sta dimonstrando [0]

Questo almeno per la maggior parte dei dati geografici.

[0] si veda:
The wikification of GIS and its consequences: Or Angelina Jolie’s new tattoo and the future of GIS

On Wed, 02 Mar 2011 12:12:23 +0100, Maurizio Napolitano wrote

... seppur qualcuno mi possa considerare folle, la CC0 è
la licenza che meglio si adegua ai dati geografici. In fin dei conti
non c'è niente di più public domain dei dati geografici: che sia
un fiume, o un punto di interesse (fermata dell'autobus, numero
civico ...), i dati sono lì e alla portata di tutti...

Sostanzialmente concordo con Maurizio.

Anche se (a mio gusto personalissimo) sia la CC-BY-SA
che la ODBL sono ancora meglio, visto che introducono
una clausola *virale* stile GPL che obbliga a
redistribuire tutti i materiali derivati.
E come ci insegna la GPL per il sw, questa è la
migliore garanzia per tutelare la libertà di tutti.

Se effettivamente (così come annunciato) le CC-v.4
introdurranno clausole di totale equivalenza con ODBL,
alla fine avremo che la CC0 e la CC-BY-SA diventeranno
nei fatti le uniche due "Licenze Libere Universali";
con ovvia e gradita semplificazione dello scenario.

my 2 cents
Sandro

2011/3/2 Maurizio Napolitano <napo@fbk.eu>

In effetti concordo con Stefano.
Tra l’altro, seppur qualcuno mi possa considerare folle, la CC0 è la licenza che meglio si adegua ai dati geografici.
In fin dei conti non c’è niente di più public domain dei dati geografici:

Non ti considero folle ma dissento: tutti possono vedere un fiume dal vivo o anche su una foto aerea, ma quando disegno una linea e ci scrivo il nome del fiume, la portata, la qualità delle acque… sto inserendo dei dati che danno valore a quella linea…

“Liberare questi dati” a mio giudizio significa che gli altri li possono usare e integrare come credono ma al tempo stesso vorrei veder riconosciuto il mio lavoro (e perché no anche valutato, se ho sbagliato il rilievo o il campionamento qualcuno me lo dovrà dire…)

E se qualcuno usa il mio lavoro, vorrei a mia volta poter riutilizzare il suo…

Quindi IMHO crea più sviluppo una licenza BY-SA che una CC0

Tutte e tre vanno bene, ma forse se ci focalizziamo su una sola possiamo far passare un’idea

amefad

Non ti considero folle ma dissento: tutti possono vedere un fiume dal
vivo o anche su una foto aerea, ma quando disegno una linea e ci scrivo
il nome del fiume, la portata, la qualità delle acque... sto inserendo
dei dati che danno valore a quella linea...

"Liberare questi dati" a mio giudizio significa che gli altri li possono
usare e integrare come credono ma al tempo stesso vorrei veder
riconosciuto il mio lavoro (e perché no anche valutato, se ho sbagliato
il rilievo o il campionamento qualcuno me lo dovrà dire...)

E se qualcuno usa il mio lavoro, vorrei a mia volta poter riutilizzare
il suo...

Sulla critica riguardo l'uso della CC0 concordo in parte, ma non sto qui a sindacare, se tutto fosse CC0 non ci sarebbe questo problema, ma e' meglio uscire dal mondo idilliaco e guardare in faccia la realtà.
Pertanto concordo che BY-SA e' importante per garantire questa libertà.
Ogni tanto mi viene un dubbio assurdo (ma anche questa e' una pippa mentale): una stampa con la mappa di openstreetmap mi dovrebbe obbligare a stampare assieme anche l'elenco degli autori di ogni contributo rappresentato nel disegno? Al momento me la cavo scrivendo "cc-by openstreetmap" ma ogni tanto il dubbio mi rimane.

Quindi IMHO crea più sviluppo una licenza BY-SA che una CC0

Tutte e tre vanno bene, ma forse se ci focalizziamo su una sola possiamo
far passare un'idea

Giusto per la cronaca: in Trentino, da qualche mese, e' partita l'iniziativa Trentino Open Data, al tavolo ci sono diverse realta' locali (aziende, provincia, universita' e ricerca).
Dopo la parola "Open" si sta aggiungendo la parola "Linked" e dopo "Data" la parola "Gov"

On 02/03/2011 08:13, Paolo Cavallini wrote:

Mi pare un'ottima notizia:
http://www.comune.pv.it/site/home/servizi-al-cittadino/sit---sistema-informativo-territoriale.html
Hanno usato la CC, con i limiti che sappiamo, ma sicuramente un passo
nella direzione giusta.
Saluti.

Per la verita' e' da quasi un anno che sono online.
Vedi delibera
http://servizi1.epavia.it/albopretorioonline/download.php?id=yltb7oji10hfbs2ledbj

Quando parli dei limiti della CC, che in questo caso e' la CC-BY,
ti riferisci al diritto sui generis o altro?

mmm ... ho il client di posta elettronica con la data configurata io :slight_smile:
Sorry!