caro Luigi -
nel corso dell’incontro abbiamo registrato l’audio degli interventi di Daniele Villa e di Edoardo (se gli autori sono d’accordo li metto in linea), e poi ci siamo scordati di accendere il registratore per quello del sottoscritto ![:wink: :wink:](/images/emoji/twitter/wink.png?v=12)
provo a elaborare sotto, un po’ a memoria e un po’ anche alla luce di spunti precedenti e successivi al 2 luglio:
per chi ha fretta, manifestatevi ai “con-certi” pubblicizzati in fondo alla presentazione (o il 26 luglio, che è una giornata “nata” dopo la presentazione e non è in calendario).
per tutti gli altri: buona lettura!
andrea giacomelli, noto pibinko
vicepresidente e responsabile comunicazione GFOSS.it
“non possessore” di GPS
- organizzatore di mappature per: M(')appare Milano, Verona e documentatore delle stesse cose e di altre (vedi flickr e youtube con chiave di ricerca pibinko)
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slide 13.
1. progetto anglocentrico
come GFOSS.it stiamo collaborando con esponenti della comunità OSM italiana da ottobre 2007.
in questo -come associazione di promozione sociale e soggetto “giuridico” (con codice fiscale)- ci siamo posti anche il problema/valutato l’opportunità di stabilire una relazione formale con la OSM Foundation.
sinora questa cosa non è avvenuta.
altre forme di rapporto con realtà di eccellenza del mondo legato a OSM (e tutte in inghilterra, dove il movimento è più maturo), quali risposte a offerte di sponsorizzazione, non hanno avuto esito.
alla data di ieri, abbiamo confermato che è importante per tutti (GFOSS.it, i singoli mappatori e “gli inglesi”) avere una relazione più strutturata, ma che si può lavorare anche senza.
per cui questa cosa avverrà, prima o poi.
in parallelo, gli unici motivi con cui posso motivare una non risposta rispetto a richieste specifiche è
(a) non gli interessa
(b) non hanno capito
dico questo avendo vissuto 3 anni in inghilterra e collaborando dal 1993 con tante persone a Nord dell Alpi.
nel momento in cui si paleserà un interesse o una comprensione del perché si sta cercando di formalizzare una relazione, sarò più che interessato a riprendere il discorso.
nel frattempo abbiamo anche cose da fare a prescindere da una formalizzazione con la OSM foundation (e da OSM in generale) e su cui ci stanno dando più retta ![:wink: :wink:](/images/emoji/twitter/wink.png?v=12)
…voi che cosa fareste ?
2. non abbastanza persone si chiedono perché mappano liberamente
mappare ha un costo e richiede tempo. mappare 2 ore alla settimana è un hobby. mappare 29000 km in tre anni (come ha fatto un noto mappatore italiano) può essere considerato o una mania, o un secondo lavoro, o il passatempo di una persona che non ha altre necessità impellenti nella giornata (tipo lavorare per vivere).
come GFOSS.it, ritengo importante discriminare quando si stanno svolgendo azioni “dimostrative” da quando si stanno svolgendo attività che potrebbero essere valorizzate al di là dell’intrattenimento (vedi mantra alla fine della presentazione).
per chi non c’era: a chi è andato a M(‘)appare Verona è stato offerto un pasto. che mi risulti è la prima volta che un “mappatore libero” ha avuto una forma di compenso in Italia, e in natura, proprio perché M(’)appare Verona è stato un momento di confronto fra due associazioni e non un incarico professionale.
mi piace però l’idea che esperienze del genere possano pian piano spiegare che un giorno ci possano essere attività di mappatura retribuite in un contesto di software e dato libero (se no si continua a ripetere che il software e i dati liberi sono un’opportunità per il mercato, ma non si vede come questo possa accadere).
inoltre offrire un pasto è diverso da offrire una birra a fine Mapping Party, sebbene a me piaccia molto la birra ![:wink: :wink:](/images/emoji/twitter/wink.png?v=12)
3. alcune dinamiche …
qui si parla della liberazione dei dati…ah! la liberazione dei dati. e -quando saranno liberi che ci facciamo ?.
in inghilterra il problema non si pone -per ora. i dati istituzionali restano chiusi, mi pare, e quindi OSM è quasi indispensabile
in Italia la situazione è estremamente variegata, e ci sono azioni di sensibilizzazione in atto da ben prima che OSM si affacciasse alle nostre latitudini.
quindi: cosa fare in Italia ?
…facciamo un mapping party ogni tre giorni, e trascuriamo priorità della vita per tracciare secondo criteri di qualità non omogenei una rete su cui poi passeremo anni-uomo di lavoro di correzione…
OPPURE
…attraverso uno o più (ma meno sono meglio è) soggetti formali aiutiamo a capire che se una provincia rilascia un grafo stradale GIS esistente il lavoro da fare sarà molto meno, e avremo valorizzato meglio una risorsa (il grafo provinciale) creata con soldi del contribuente ? …e tutto questo in un quadro che abbia un raccordo con “la storia” della liberazione dei dati in Italia
questa valenza “rivoluzionaria” di OSM, che in due anni ha fatto ciò che qualsiasi altro progetto sul dato libero non ha fatto negli ultimi duemila precedenti, e che i OSM riesce a fare questo perché “non è GIS” andrebbe un po’ messa in prospettiva.
- IGEBQDP
Carlo Stemberger (il cui nome avevo confuso con Steinberger quando ci siamo visti al Poli ;))
ha già spiegato l’acronimo astruso. è un modo diverso per spiegare il punto (2)
slide 14 -
Qua devo correggere Carlo… dal vivo non pretendo di essere sempre lineare, per cui potrei non essermi spiegato bene, o non aver dato tutti i dettagli.
La tabella è tratta da un documento, che ho anche in PDF e se volete recupero, ma è estremamente noioso [non me ne vogliano gli autori]
Il documento è un rapporto del 2000, credo, in cui la commissione europea tracciava le linee guida di quella che poi sarebbe diventata la direttiva INSPIRE (approvata infine nel maggio 2007).
La direttiva INSPIRE è lo strumento che la Commissione (pagata dal contribuente) offre ai soggetti a livello nazionale (pagati dal contribuente) che negli stati membri si occupano di dati territoriali per armonizzare l’interscambio, le politiche di accesso, alcuni servizi di base per la visualizzazione e la ricerca ecc ecc.
la tabella è per me molto comoda, perché definisce un elenco di tematismi e li rapporta a una serie di altre direttive/linee di azione comunitarie che sono poi quelle “applicate”.
che me ne fo di una mappa se non la applico a una valutazione di impatto ambientale, a un algoritmo di routing ecc ecc. ?
dall’incrocio di questi dati con quelle politiche scaturiscono poi cose tipo “diamo più contributi per l’agricoltura in Franza o in Spagna ?”, o più in Basilicata o in Abruzzo ?
quello che cercavo di spiegare è che -secondo me- openstreetmap, per sua natura e nome, si occupa in modo “centrato” di una serie di tematismi che sono UNA FRAZIONE di quelli che vengono usati per “fare” sul territorio e che -sempre secondo me-
portare altri tematismi dentro il modello OSM potrebbe far fare più confusione di quanta già non ve ne sia, mentre esistono altri spazi (che convivono e parlano con OSM) in cui questi dati già si trattano.
come dicono in inghilterra, patria di OSM: “the hasty pussycat made blind kittens” (la gatta frettolosa fece i gattini
ciechi). no - non si dice
…però dicono per esempio “a stitch in time saves nine”.
ora sto un po’ drammatizzando - ma se per ogni 100 km mappati si facesse un aperitivo (a carico dei partecipanti) per parlare dal vivo di questi temi forse si arriverebbe allo stesso risultato finale con una coscienza differente.
…ogni volta che si riesce a fermarsi e pensare alle implicazioni reali dei dati (e del software) liberi e dei principali freni attuali alla diffusione degli stessi, ci troviamo a dire che il problema principale è un problema culturale di fondo, e non la versione di ubuntu che stiamo usando.
…ora che ci penso: come GFOSS.it da ottobre scorso abbiamo organizzato credo 1 evento al mese per ritrovarsi e parlare, per cui credo che non abbiamo fatto mancare gli spazi di confronto ![:wink: :wink:](/images/emoji/twitter/wink.png?v=12)
detto questo: il bello dei progetti collaborativi è che nessuno li coordina.
quindi fate un po’ come vi piace
(“fays ce que voudras”, diceva Rabelais, ben prima di Céline Dion).
inoltre: nei progetti che GFOSS.it vede come prioritari, i metodi che usiamo sono gli stessi che avete visto in M(')appare Milano, o Verona, o Arezzo (per citare tre eventi di interesse per talk-it in cui abbiamo proposto modalità strutturate, soprattutto nella comunicazione e nella promozione), e pare che diano risultati interessanti e “curriculum” per chi partecipa.
allo stesso tempo vi invito a NON iscrivervi a GFOSS.it solo per questo, se no sembra che faccia pubblicità…tanto più che l’iscrizione all’associazione NON è un prerequisito per collaborare (abbiamo esempi eccellenti di questo).
un saluto,
[ sul sottofondo di Respect nella versione di Otis Redding, sempre trascurata in favore di quella di Aretha Franklin]
2008/7/16 Luigi Toscano <ltosky@yahoo.it>:
andrea giacomelli ha scritto:
buonasera a tutti -
- ho messo una versione leggermente adattata per il web della
presentazione usata come traccia per i ragionamenti che ho esposto
nell’incontro di chiusura del progetto M(')appare Milano un paio di
settimane fa.
il file è scaricabile dalla pagina
http://www.gfoss.it/drupal/materiale, sezione presentazioni.
[…]
invito gli interessati a visionarla e volentieri se ne parla per
posta, o in occasione dei prossimi incontri
Potrei chiedere in mail privata, ma penso che interessi anche altri: è
possibile avere qualche spiegazione in più sulle slide 13 (la parte
finale) e 14 (immagino correlata alla precedente)?
Grazie ![:slight_smile: :slight_smile:](/images/emoji/twitter/slight_smile.png?v=12)
Luigi
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