[Gfoss] pubblicazione dati PA

salve,
sono di ritorno dalla riunione con i miei reponsabili per affrontare il
problema della pubblicazione dei dati geologici in nostro "possesso".
Faccio un piccolo riassunto delle puntate precedenti.
Finalmente come servizio geologico della provincia di VE abbiamo a
disposizione i mezzi (open source)per condividere le base di dati che
gestiamo. Avevo pensato di proporre la pubblicazione ai miei dirigenti.
Tempo fa avevo chiesto alla lista una mano per affrontare il problema, e
pibinko mi aveva consigliato di contattare ufficialmente GFOSS.
Oggi ci siamo trovati...
Ho presentato la situazione, con il passaggio da db access a db postgres,
geoserver, WMS - WFS, tutto molto bello e ben accolto.
Purtroppo quando si parla di base di dati, entra in gioco il fattore TEMPO e
quindi futuro.
Purtroppo il nostro ufficio è composto totalmente da personale precario
(tranne il dirigente e il funzionario), quindi il mettere in piedi un
sistema complesso che richiede assistenza e personale qualificato, non si
sposa con la politica della PA. Ad aprile prossimo ci sono le elezioni
provinciali e potrebbe cambiare assessore...a settembre 2009 il dirigente
andrà in pensione...maggio 2009 io scado...
Pensando positivo...dopo un iniziale incertezza da parte del "capo" sulla
pubblicazione totale dei dati, si è arrivati alla decisione di liberalizzare
tutto.
Il primo passo sarà una delibera del dirigente che prevede la
liberalizzazione dei dati.
Purtroppo molti dati provengono da progetti in condivisione con altri enti,
quindi bisognerà consultare acnhe questi per l'accordo.
Insomma un primo passo è stato fatto!
Spero di poter contattare GFOSS quanto prima, per adesso mi sembra
prematuro.
Saluti
--
View this message in context: http://www.nabble.com/pubblicazione-dati-PA-tp18400216p18400216.html
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bracc ha scritto:

Purtroppo il nostro ufficio è composto totalmente da personale precario
(tranne il dirigente e il funzionario), quindi il mettere in piedi un
sistema complesso

Pensando positivo...dopo un iniziale incertezza da parte del "capo" sulla
pubblicazione totale dei dati, si è arrivati alla decisione di liberalizzare
tutto.
Il primo passo sarà una delibera del dirigente che prevede la
liberalizzazione dei dati.

Insomma un primo passo è stato fatto!

Bella notizia, grazie!
Io pero' penserei piu' alla licenza dei dati che al sistema per
distribuirli. Quello si trova, in un modo o nell'altro, mentre liberare
realimente i dati e' un passo cruciale.
Grazie ancora (e auguri per il vostro futuro!).
pc
--
Paolo Cavallini, see: * http://www.faunalia.it/pc *

Ciao... argomento interessante direi...
grazie per i tuoi costanti report!!

mi sono trovato anche io recentemente, per puro caso, a parlare di
queste cose con funzionari pubblici.. anche se molto superficialmente...
Va fatto notare che alle province arrivano molte pratiche per le
procedure edilizie e quindi hanno a disposizione una gran quantità di
sondaggi, prove geognostiche, ecc...

ecco alcune obiezioni poste da costoro in merito alla pubblicazione
online dei dati geologico-geotecnici a loro disposizione:

1) ma i dati sono di proprietà dei committenti dei lavori!
2) ma i dati sono anche di proprietà dei professionisti che li hanno
prodotti!
3) si potrebbe fare ma solo con i dati provenienti da committenti
pubblici (regioni, province comuni, ecc..)!
4) ma poi se mettiamo online questi dati i professionisti cosa fanno?
smettono di lavorare?

tralasciando l'ultimo punto, che si autocommenta, cosa si può dire in
merito ai precedenti tre?
avete già affrontato l'argomento?
se la risposta è "si" e me ne fossi perso il thread, me ne scuso....

ciao...

Ivan

Il giorno ven, 11/07/2008 alle 02.44 -0700, bracc ha scritto:

salve,
sono di ritorno dalla riunione con i miei reponsabili per affrontare il
problema della pubblicazione dei dati geologici in nostro "possesso".
Faccio un piccolo riassunto delle puntate precedenti.
Finalmente come servizio geologico della provincia di VE abbiamo a
disposizione i mezzi (open source)per condividere le base di dati che
gestiamo. Avevo pensato di proporre la pubblicazione ai miei dirigenti.
Tempo fa avevo chiesto alla lista una mano per affrontare il problema, e
pibinko mi aveva consigliato di contattare ufficialmente GFOSS.
Oggi ci siamo trovati...
Ho presentato la situazione, con il passaggio da db access a db postgres,
geoserver, WMS - WFS, tutto molto bello e ben accolto.
Purtroppo quando si parla di base di dati, entra in gioco il fattore TEMPO e
quindi futuro.
Purtroppo il nostro ufficio è composto totalmente da personale precario
(tranne il dirigente e il funzionario), quindi il mettere in piedi un
sistema complesso che richiede assistenza e personale qualificato, non si
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provinciali e potrebbe cambiare assessore...a settembre 2009 il dirigente
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Il primo passo sarà una delibera del dirigente che prevede la
liberalizzazione dei dati.
Purtroppo molti dati provengono da progetti in condivisione con altri enti,
quindi bisognerà consultare acnhe questi per l'accordo.
Insomma un primo passo è stato fatto!
Spero di poter contattare GFOSS quanto prima, per adesso mi sembra
prematuro.
Saluti

--
Ti prego di cercare di non inviarmi files .dwg, .doc, .xls, .ppt.
Preferisco formati liberi.
Please try to avoid to send me .dwg, .doc, .xls, .ppt files.
I prefer free formats.
http://it.wikipedia.org/wiki/Formato_aperto
http://en.wikipedia.org/wiki/Open_format

Ivan Marchesini
Department of Civil and Environmental Engineering
University of Perugia
Via G. Duranti 93/a
06125
Perugia (Italy)
Socio fondatore GFOSS "Geospatial Free and Open Source Software" http://www.gfoss.it
e-mail: marchesini@unipg.it
        ivan.marchesini@gmail.com
tel: +39(0)755853760
fax (university): +39(0)755853756
fax (home): +39(0)5782830887
jabber: geoivan73@jabber.org

buon giorno a tutti,
mi sento chiamato in causa in quanto geologo professionista in parziale
accordo con la pubblicazione dei dati ambientali.
Sicuramente questo intervento susciterà molte polemiche

Si devono fare dei distinguo secondo me.
Il dato ambientale bruto (ad esempio .... Qc ed Fs penetrometrici, ..... per
i non addetti dei numeri che indicano le resistenze a rottura dei terreni e
sulla base dei quali è possibile risalire, previa elaborazione, a litologie,
portanze, permeabilità dei vari litotipi ecc; oppure la successione
litologica di un sondaggio) sono di proprietà del committente privato e
pubblico, e quindi se sono pubblici ... lo dice il termine stesso, se sono
privati, sono di proprietà del committente che se non altro dovrebbe poter
dare la sua autorizzazione alla pubblicazione. Potrebbe capitare altrimenti
che il vicino del signor taldeitali usufruisca del suo dato geognostico
senza pagarlo, traendo quindi un vantaggio economico notevole (qualche
centinaio - migliaio di euro). In assenza di pubblicazione se non altro
dovrebbe chiederglielo.

I dati elaborati (stratigrafie, prove di portata dei pozzi, ecc,) sono
frutto del lavoro di "ingegno" e quindi in teoria protetti, d'altronde i
professionisti vivono di queste elaborazioni, e sono preparati per
estrapolare ed utilizzare i dati.
Sicuramente i professionisti continuerebbero a lavorare (sarebbe come
curarsi con l'enciclopedia medica e non andare da medico), ma provate a
chiedere ad un ing edile, o ad un qualsiasi progettista di pubblicare un suo
progetto, non a caso sulle tavole di progetto molti riportano il divieto di
copia senza autorizzazione.
Oppure un piano di riqualificazione ambientale, un piano di miglioramento
agricolo, tutti i progetti, cioè il lavoro frutto dell'ingegno.

Credo che basterebbe chiedere l'autorizzazione alla pubblicazione dei dati,
e non pubblicarli tout court, perchè l'ambiente è di tutti!

Non me ne vogliate per quanto detto, ma sono rimasto scottato da questo
argomento perchè molti miei lavori sono finiti su Internet in una banca dati
on line, senza che io abbia dato alcuna autorizzazione, e questo mi ha fatto
parecchio in... innervosire.
--
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che bel thread interessante per un venerdì pomeriggio (non scherzo). ci voleva.

Riccardo - ti ringrazio e non vedo possibilità di risposte polemiche,
quanto la possibilità attraverso contributi diversi di ragionare.

vedi sotto qualche spunto

2008/7/11 riccardo <riccardo.giaccari@tiscali.it>:

buon giorno a tutti,
mi sento chiamato in causa in quanto geologo professionista in parziale
accordo con la pubblicazione dei dati ambientali.
Sicuramente questo intervento susciterà molte polemiche
....

Non me ne vogliate per quanto detto, ma sono rimasto scottato da questo
argomento perchè molti miei lavori sono finiti su Internet in una banca dati
on line, senza che io abbia dato alcuna autorizzazione, e questo mi ha fatto
parecchio in... innervosire.

se questo è successo, credo sia stato a opera di persone che non
pensato ad alcuni passaggi essenziali in tema di pubblicazione di dati
e di informazioni in generale (as esempio consultare prima l'autore).

la considerazione facile è che, se pensiamo alla quantita di dati (e
di codice) che secondo licenza dovrebbero essere disponibili a tutti
in modo trasparente e non lo sono, non so se siano ancora di più. ma
non vorrei indurre confusione.

altro spunto: condividere dati di sondaggio geognostici ? non dico di
sì a priori...però sarebbe interessante uno studio che simula come
sarebbe il mondo con un "open boring project"....tutti spunti di
lavoro per economisti ambientali (c'è qualcuno che ci legge ?).

l'altro aspetto che non potrà mai essere realmente superato se un dato
rimane "blindato" è il controllo qualità. mentre posso capire che ci
siano lavori in cui non è opportuno pubblicare tutto, ce ne sono altri
in cui la disponibilità di un dato costituirebbe una possibile fonte
di controllo incrociato, a tutela della qualità del lavoro svolto.
...il sottosuolo è cosa complessa...

insomma: un tema parecchio aperto.

rispondo anche ad andrea rosina su un altro aspetto del thread.

andrea giacomelli
vicepresidente e responsabile comunicazione GFOSS.it

--

mi associo a Ivan nel ringraziare andrea di questi reportage...mi
sento un po' veneto anche io potendo seguire così da vicino le vicende
:wink:

1) circa il fattore tempo:

esiste anche il passato (e riuscire a dare a soggetti interessati a
liberare un dato un quadro storico è utile per far capire che non sono
pionieri allo sbaraglio)

esiste anche il presente e il futuro programmato (a meno di cose
impreviste), e -di nuovo- condividere questi eventi con chi è
interessato a confrontarsi sul tema è un modo per portare avanti il
discorso non solo in mailing list.

2) circa la precarietà: non vedo questo come un freno a un programma
di lavoro. comunque ci sono dei referenti stabili

e chi -purtroppo- collabora con strutture in modo precario non potrà
che avere soddisfazione dal partecipare ad avviare un processo di un
certo tipo, piuttosto che non ad aspettare una posizione meno precaria
per farlo altrove.

3) le elezioni. certo: la congiuntura politica (così come quella
economica e quella meteorologica, fra altre) hanno un ruolo su alcune
dinamiche. allo stesso tempo vedo un valore nel portare avanti un
ragionamento che non è spot

4) da non trascurare anche il commento di Paolo: la licenza è
svincolata dalla distribuzione (così come dal formato fisico dei dati,
dal sistema operativo delle macchine su cui si appoggiano, dal giorno
della settimana e dal colore delle scarpe di chi li usa).
quindi nel presentare il discorso licenza può essere utile scindere la
cosa da altri aspetti che fanno parte di un possibile percorso più
generale di migrazione da un contesto meno libero a uno più libero.

5) tutto ciò non significa che si debba aprioristicamente puntare alla
liberazione di qualsiasi dato entro mercoledì prossimo...parliamone e
pensiamoci (noi lo stiamo facendo)

un saluto e buon fine settimana

andrea giacomelli
vicepresidente e responsabile comunicazione GFOSS.it

2008/7/11 bracc <bracc.rosina@gmail.com>:

salve,
sono di ritorno dalla riunione con i miei reponsabili per affrontare il
problema della pubblicazione dei dati geologici in nostro "possesso".
Faccio un piccolo riassunto delle puntate precedenti.
Finalmente come servizio geologico della provincia di VE abbiamo a
disposizione i mezzi (open source)per condividere le base di dati che
gestiamo. Avevo pensato di proporre la pubblicazione ai miei dirigenti.
Tempo fa avevo chiesto alla lista una mano per affrontare il problema, e
pibinko mi aveva consigliato di contattare ufficialmente GFOSS.
Oggi ci siamo trovati...
Ho presentato la situazione, con il passaggio da db access a db postgres,
geoserver, WMS - WFS, tutto molto bello e ben accolto.
Purtroppo quando si parla di base di dati, entra in gioco il fattore TEMPO e
quindi futuro.
Purtroppo il nostro ufficio è composto totalmente da personale precario
(tranne il dirigente e il funzionario), quindi il mettere in piedi un
sistema complesso che richiede assistenza e personale qualificato, non si
sposa con la politica della PA. Ad aprile prossimo ci sono le elezioni
provinciali e potrebbe cambiare assessore...a settembre 2009 il dirigente
andrà in pensione...maggio 2009 io scado...
Pensando positivo...dopo un iniziale incertezza da parte del "capo" sulla
pubblicazione totale dei dati, si è arrivati alla decisione di liberalizzare
tutto.
Il primo passo sarà una delibera del dirigente che prevede la
liberalizzazione dei dati.
Purtroppo molti dati provengono da progetti in condivisione con altri enti,
quindi bisognerà consultare acnhe questi per l'accordo.
Insomma un primo passo è stato fatto!
Spero di poter contattare GFOSS quanto prima, per adesso mi sembra
prematuro.
Saluti
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I messaggi di questa lista non rispecchiano necessariamente
le posizioni dell'Associazione GFOSS.it.

Anch'io non ho ben capito la natura di alcuni dati, quindi mi scuso
preventivamente. Però faccio un parallelo con il mio campo
(l'urbanistica).
Sono stato pagato in passato per fare studi ed elaborazioni
finalizzate alla redazione di piani regolatori. Naturalmente il piano
(che è un progetto, come quello di un ingegnere di cui si parlava) è
pubblico quindi tutto deve essere disponibile, on line o negli uffici.
Però anche gli studi che vengono elaborati per svilupparlo sono pagati
da un committente e mi pare ovvio che il committente possa utilizzarli
rendendoli disponibili. Nel caso specifico naturalmente il committente
è sempre pubblico, quindi ritengo che tutti i dati e tutti i rilievi
dovrebbero essere disponibili, non solo le elaborazioni che da tali
dati si fanno.
Per inciso in Toscana dovrebbe essere così, sempre per legge, sia per
i dati geologici contenuti nei piani regolatori che per qualsiasi
altra tipologia di dati. Che poi effettivamente avvenga e con
chiarezza sull'utilizzabilità di tali dati è un altro problema.

Buon fine settimana a tutti.

Iacopo

Per rilievo (o indagine) geognostica, intendiamo tutte quelle indagini
tese a definire cose si trova nel sottosuolo in una determinata area o
punto...
tanto per fare un esempio:
esiste un indagine, detta penetrometrica, che fornisce come output la
resistena alla penetrazione (non vi scatenate con i doppi sensi) ad una
punta standard in un terreno. Questo valore è poi utile per fare
valutazioni sui parametri geomeccanici del terreno.
ovviamente il dato ottenuto è puntuale (in realtà si ottengono più
valori di resistenza lungo una verticale al piano campagna e fino ad una
profondità che dipende dalla necessità del caso, quindi si tratta di
dati 3d), ed è poi compito del geologo definire quanto e come è
possibile estendere quei valori ad un areale nell'intorno di quel
punto...

Insomma, e qui chiedo conferma ai miei colleghi geologi (che magari
fanno la professione più di me, anche se anch'io sto iniziando a darmi
da fare), il problema è:
se io devo fare un'indagine in una zona e so che in passato un mio
collega ha fatto già indagini nella stessa area, posso accedere a quelle
informazioni che saranno ovviamente depositate come relazione tecnica in
provincia?
se posso farlo andando in provincia allora è ovvio che dovrei poterlo
fare anche online...

il fatto che la provincia di pisa metta in rete i dati (sebbene come
semplici scansioni) fa pensare che allora si possano consultare, questi
dati... non penso che i dirigenti pisani abbiano corso il rischio di
beccare una mass-denucia...

sono poi d'accordo con steko in merito al fatto che l'accordo politico
debba essere sulle licenze e non sui costi.

come geologo ed ai geologi dico: se avessi la possibilità di accedere
online ai dati di un sondaggio a rotazione con stratigrafia annessa (per
i non addetti al settore un buco, un carotaggio) allora nella particella
catastale vicina invece di fare un altro sondaggio magari farei una
sismica a rifrazione, migliorando la mia capacità di estendere il dato e
evitandone la duplicazione.. (GFOSD: geologic free and open source
data :slight_smile:

in seguito un altro mio collega potrebbe sfruttare la mia sismica per
fare altri tipi di indagini.... e tutti ci specializzeremmoa trattare i
dati,... non solo ad acquisirli... (visto che poi ci lamentiamo sempre
che il committente paga poco per le indagini.... :wink:

sono stato noioso.. lo so..
perdonatemi..

ciao

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Ivan Marchesini
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fax (home): +39(0)5782830887
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da geologo professionista mi inserisco solo per dire che appoggio in
pieno l'idea di Ivan

come geologo ed ai geologi dico: se avessi la possibilità di accedere
online ai dati di un sondaggio a rotazione con stratigrafia annessa (per
i non addetti al settore un buco, un carotaggio) allora nella particella
catastale vicina invece di fare un altro sondaggio magari farei una
sismica a rifrazione, migliorando la mia capacità di estendere il dato e
evitandone la duplicazione.. (GFOSD: geologic free and open source
data :slight_smile:

Comunque per esperienza racconto un breve aneddoto:

stavo seguendo come consulente lo scavo archeologico di una fattoria
romana. Lo scavo è addossato ad una strada al di la della quale sono
state recentemente costruite delle villette. Gli archeologi sospettano
che il sito romano possa proseguire sotto la strada e poi sotto le
villette (sig!). Allora butto là l'idea di andare a verificare se per
caso nelle penetrometrie (per i non addetti ai lavori sono dei buchi
fatti nel terreno...) fatte per la costruzione delle villette vi sono
evidenze della presenza degli strati archeologici.
Mi è stato consigliato di non farlo perchè... i geologi non hanno
piacere che altri geologi vadano a ficcare il naso nei loro lavori
(???)

Ognuno commenti come vuole...

Saluti
Andrea

--
_____________________________

Dott. Geol. Andrea Pacifici, Ph.D.
Via della Billona n°1093,
55100 Lucca (Lu)
Cell. 328-0991808
E-Mail pacifici@gmail.com
Homepage www.geoitt.it

ivan marchesini wrote:

Insomma, e qui chiedo conferma ai miei colleghi geologi (che magari
fanno la professione più di me, anche se anch'io sto iniziando a darmi
da fare), il problema è:
se io devo fare un'indagine in una zona e so che in passato un mio
collega ha fatto già indagini nella stessa area, posso accedere a quelle
informazioni che saranno ovviamente depositate come relazione tecnica in
provincia?
se posso farlo andando in provincia allora è ovvio che dovrei poterlo
fare anche online...

Ciao a tutti, i dati geognostici sono nei comuni, raramente in provincia, e
non credo che siano consultabili da privati, ..... il problema è proprio
l'uso che si fà del dato, secondo me!

ma il vicino è daccordo? ....
esempio, valutate voi quanto possa essere calzante!

un privato chiede un programma fatto con software OS.
Il programmatore usa librerie Open, pezzi di codice personali e codici nuovi
e tira fuori il suo bel programma.

Il programma è libero?
Io direi di no.
Le librerie Open si,
il codice personale ... dipende da quanto il programmatore è votato all'OS
....
per il prodotto finale, costato dei bei soldi ... il programmatore deve
chiederlo al proprietario se avesse intenzione di renderlo pubblico ...
altrimenti minimo perderebbe il cliente!
pensate poi se arrivasse un ente per la tutela dei dati OS che dicesse ...
il programma è libero perchè le librerie usate sono OS !!! credo che nè i
programmatori nè i clienti finali che hanno comperato il software sarebbero
contenti!

Il problema è che le province non hanno committenti ed i professionisti sono
tenuti al Segreto Professionale, cioè non devono divulgare dati e conoscenze
relative al lavoro, ma arriva l'ente illuminato che apre le porte e divulga
tutto.

Se gli enti non avessero paura di maxxi denunce sarebbe più facile arrivare
alle banche dati, che invece sono parzialmente nascoste, e poi, che io
sappia, non ci sono moltre altre province che lo hanno fatto. questo mi fa
pensare che ci sia qualche insicurezza e comunque .... cui bono? chi avrebbe
beneficio a mettersi contro un ente locale?

Non so se ho reso l'idea

--
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un privato chiede un programma fatto con software OS.
Il programmatore usa librerie Open, pezzi di codice personali e codici nuovi
e tira fuori il suo bel programma.

Il programma è libero?
Io direi di no.
Le librerie Open si,
il codice personale ... dipende da quanto il programmatore è votato all'OS

OT: dipende dalla licenza. Se il codice delle librerie è, ad es., GPL,
il codice prodotto è senz'altro libero. Questo non vuol dire certo che
si è obbligati e distribuire, ma non può certo essere proprietario!

in realtà la precisazione di Giovanni (che ringrazio) non è OT..-

Riccardo ci fa un esempio riportato al software per spiegare meglio
agli sviluppatori (o a chi legge la lista) una questione legata ai
dati.

dalla precisazione di Giovanni, vediamo che l'esempio non è proprio esatto....

....mi viene quindi da pensare che

(a) ci sia anche un margine di ragionamento a monte, sui dati, che si
può rivedere e

(b) ci sia, una volta di più, necessità di ripassare periodicamente ed
estendere alcuni concetti comuni legati al concetto di "libero" nel
campo dell'informazione digitale.

un saluto!

ora rispondo al messaggio originale

andrea giacomelli, noto pibinko
vicepresidente e responsabile comunicazione GFOSS.it

2008/7/14 G. Allegri <giohappy@gmail.com>:

un privato chiede un programma fatto con software OS.
Il programmatore usa librerie Open, pezzi di codice personali e codici nuovi
e tira fuori il suo bel programma.

Il programma è libero?
Io direi di no.
Le librerie Open si,
il codice personale ... dipende da quanto il programmatore è votato all'OS

OT: dipende dalla licenza. Se il codice delle librerie è, ad es., GPL,
il codice prodotto è senz'altro libero. Questo non vuol dire certo che
si è obbligati e distribuire, ma non può certo essere proprietario!

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le posizioni dell'Associazione GFOSS.it.

2008/7/14 riccardo <riccardo.giaccari@tiscali.it>:

ivan marchesini wrote:

......

Ciao a tutti, i dati geognostici sono nei comuni, raramente in provincia, e
non credo che siano consultabili da privati, ..... il problema è proprio
l'uso che si fà del dato, secondo me!

ma il vicino è daccordo? ....
esempio, valutate voi quanto possa essere calzante!

un privato chiede un programma fatto con software OS.
Il programmatore usa librerie Open, pezzi di codice personali e codici nuovi
e tira fuori il suo bel programma.

Il programma è libero?
Io direi di no.
Le librerie Open si,
il codice personale ... dipende da quanto il programmatore è votato all'OS
....
per il prodotto finale, costato dei bei soldi ... il programmatore deve
chiederlo al proprietario se avesse intenzione di renderlo pubblico ...
altrimenti minimo perderebbe il cliente!
pensate poi se arrivasse un ente per la tutela dei dati OS che dicesse ...
il programma è libero perchè le librerie usate sono OS !!! credo che nè i
programmatori nè i clienti finali che hanno comperato il software sarebbero
contenti!

come ha detto Giovanni, dipende dal tipo di licenza OS.

tra l'altro: pensa anche a quanto potrebbe aver risparmiato lo stesso
ente, nel momento in cui ha deciso di appoggiarsi usando a OS già
sviluppate, per fare il lavoro di cui ha bisogno...se alla fine sarà
"stato meglio" (per costo, qualità, riusabilità...vedete voi), sarà
bene...o no ?

Il problema è che le province non hanno committenti ed i professionisti sono
tenuti al Segreto Professionale, cioè non devono divulgare dati e conoscenze
relative al lavoro, ma arriva l'ente illuminato che apre le porte e divulga
tutto.

Se gli enti non avessero paura di maxxi denunce sarebbe più facile arrivare
alle banche dati, che invece sono parzialmente nascoste, e poi, che io
sappia, non ci sono moltre altre province che lo hanno fatto. questo mi fa
pensare che ci sia qualche insicurezza e comunque .... cui bono? chi avrebbe
beneficio a mettersi contro un ente locale?

Non so se ho reso l'idea

--

un po' - il quadro che descrivi l'ho visto in varie forme, a varie
latitudini e per diversi "tematismi"
....però è un quadro che può essere considerato uno stato il migliore
dei mondi possibili solo se non ci si dà tempo per valutare bene le
opzioni attuali (in termini di politiche su SW e dati), e il percorso
in atto.

fatto questo esercizio di "fattibilità" (è meglio tenere i dati
chiusi, o aprirli ?, è meglio adottare una licenza sul codice libera o
proprietaria, dove "meglio" va messo in relazione al mandato di un
dato ente o soggetto), magari si decide che è meglio tenere i dati
chiusi.
ma -per le decine di esempi che abbiamo visto essere in corso in
questi mesi- mi pare di capire che siamo molto agli inizi di un
processo.

tutto questo processo non si deve completare venerdì prossimo :wink: per
cui ben vengano gli stimoli e le posizioni di dubbio, e magari fra sei
mesi avremo fatto progressi reali.

un saluto,

andrea giacomelli, noto pibinko

p.s. Tra l'altro: la stessa identica questione si manifesta pari pari
anche per contenuti diversi dal dato geografico, quindi: buon lavoro
di riflessione sul tema.
[OT] avete letto che per la musica la UE ha proposto di estendere da
50 a 95 anni il periodo in cui vale il diritto d'autore ?

Non voglio tirar su un dibattito troppo acceso... ma credo che le idee
chiare su questa cosa non ce le abbia nessuno...
or ora ho chiamato la provincia di perugia alla quale ho fatto presente
l'esistenza del webgis di pisa...
loro sono caduti dalle nuvole... dicendo che non pensavano che i dati si
potessero pubblicare...
insomma... un bel pastrocchio...

ringrazio andrea peri per la disponibilità del codice... nel caso in
cui si decidesse di farlo magari ti cerchiamo....

un altra utile e simpatica cosa potrebbe essere un'opengeomap (OGM) ma
certo l'acronimo non aiuta :-))

rimango dell'idea che i dati debbano essere liberi e che la loro
duplicazione sia costosa, inutile e non produttiva

d'accordo con francesco in merito alla necessità di aggiornare modello
economico e sociale ai nuovi strumenti e metodi di comunicazione...
consiglio, a questo proposito:
http://www.andreapiazza.it/os/

ciao

Il giorno lun, 14/07/2008 alle 02.47 -0700, riccardo ha scritto:

ivan marchesini wrote:
>
> Insomma, e qui chiedo conferma ai miei colleghi geologi (che magari
> fanno la professione più di me, anche se anch'io sto iniziando a darmi
> da fare), il problema è:
> se io devo fare un'indagine in una zona e so che in passato un mio
> collega ha fatto già indagini nella stessa area, posso accedere a quelle
> informazioni che saranno ovviamente depositate come relazione tecnica in
> provincia?
> se posso farlo andando in provincia allora è ovvio che dovrei poterlo
> fare anche online...
>

Ciao a tutti, i dati geognostici sono nei comuni, raramente in provincia, e
non credo che siano consultabili da privati, ..... il problema è proprio
l'uso che si fà del dato, secondo me!

ma il vicino è daccordo? ....
esempio, valutate voi quanto possa essere calzante!

un privato chiede un programma fatto con software OS.
Il programmatore usa librerie Open, pezzi di codice personali e codici nuovi
e tira fuori il suo bel programma.

Il programma è libero?
Io direi di no.
Le librerie Open si,
il codice personale ... dipende da quanto il programmatore è votato all'OS
....
per il prodotto finale, costato dei bei soldi ... il programmatore deve
chiederlo al proprietario se avesse intenzione di renderlo pubblico ...
altrimenti minimo perderebbe il cliente!
pensate poi se arrivasse un ente per la tutela dei dati OS che dicesse ...
il programma è libero perchè le librerie usate sono OS !!! credo che nè i
programmatori nè i clienti finali che hanno comperato il software sarebbero
contenti!

Il problema è che le province non hanno committenti ed i professionisti sono
tenuti al Segreto Professionale, cioè non devono divulgare dati e conoscenze
relative al lavoro, ma arriva l'ente illuminato che apre le porte e divulga
tutto.

Se gli enti non avessero paura di maxxi denunce sarebbe più facile arrivare
alle banche dati, che invece sono parzialmente nascoste, e poi, che io
sappia, non ci sono moltre altre province che lo hanno fatto. questo mi fa
pensare che ci sia qualche insicurezza e comunque .... cui bono? chi avrebbe
beneficio a mettersi contro un ente locale?

Non so se ho reso l'idea

--
Ti prego di cercare di non inviarmi files .dwg, .doc, .xls, .ppt.
Preferisco formati liberi.
Please try to avoid to send me .dwg, .doc, .xls, .ppt files.
I prefer free formats.
http://it.wikipedia.org/wiki/Formato_aperto
http://en.wikipedia.org/wiki/Open_format

Ivan Marchesini
Department of Civil and Environmental Engineering
University of Perugia
Via G. Duranti 93/a
06125
Perugia (Italy)
Socio fondatore GFOSS "Geospatial Free and Open Source Software" http://www.gfoss.it
e-mail: marchesini@unipg.it
        ivan.marchesini@gmail.com
tel: +39(0)755853760
fax (university): +39(0)755853756
fax (home): +39(0)5782830887
jabber: geoivan73@jabber.org

In effetti c'è gran confusione.
Penso che un primo passo sia quello della pubblicazione del dato pubblico,
inteso come quel dato raccolto in seguito ad indagini pagate con soldi
pubblici.
Inoltre vi sono una gran mole di dati soprattutto ambientali derivanti dai
piani di caratterizzazione, che sono si pagati da aziende private, ma che
una volta presentati alle conferenze di servizi, diventano pubblici.
Una liberalizzazione totale potrebbe favorire i furbetti?
c'è anche una sorta di autodifesa della categoria "geologi" che già
maltrattata rispetto ad altri professionisti diventa reticente a
liberalizzare il dato che gli da da mangiare.
Quanti architetti o ingegneri si inventano le relazioni geologiche?
Insomma vien fuori l'italietta...per questo prima della liberalizzazione
necessitano regole precise
ricordo che c'è un progetto europeo (non ricordo il nome) che raccoglie
stratigrafie di vari stati (olanda in primis).
saluti

--
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