[Gfoss] resoconto GFOSS day

Ciao a tutti

Vi invio un personale resoconto sul GFOSSday.

Sorvolo sulle cose che sempre accadono a questo tipo di incontri e che sempre li rendono piacevoli: vedere i vecchi amici, dare un volto a tante mail lette, fare nuove gradite conoscenze, ascoltare interventi interessanti, discutere di ideali comuni.

Voglio solo raccontare ciò che più mi ha colpito dell'edizione di quest'anno: negativamente e positivamente.

Partendo con la prima, come noto si è cercato di creare un momento di discussione con la Regione Puglia, relativamente alla legge in corso di approvazione, di cui tutti ben sappiamo (l'idea era quella di apportare alla legge il contributo dei rappresentanti dei movimenti per il Software libero e per gli Open data, dare quindi un taglio "popolare" alle scelte). Purtroppo gli assessori regionali Frantoianni e Barbanente, che avrebbero dovuto esporre lo stato dell'arte della legge e rispondere alle domande dei presenti, hanno avuto impegni istituzionali urgenti e hanno inviato un loro delegato, Tina Caroppo. Ciò ha creato un po' di tensione: parte del pubblico ha accolto l'annuncio con un applauso provocatorio (da intendersi: bravi! un'altra promessa non mantenuta!) e la delegata ha ovviamente interpretato ciò come uno sgarbo nei suoi confronti. Da qui in poi è stato impossibile qualunque dialogo perché ogni domanda è stata interpretata dalla Caroppo come "provocazione" e "polemica".
A mio avviso, ciò che (a posteriori) va contestato agli assessori Frantoianni e Barbanente non è la loro assenza (credo che in questo contesto politico abbiano davvero avuto impegni inderogabili e non previsti), ma è l'aver scelto il loro delegato senza criterio e senza fare il passaggio di consegne, sprecando così una importante occasione di dialogo, confronto, appoggio popolare.
La Caroppo è infatti un "tecnico" e si è limitata pertanto (giustamente) ad esporre i dettagli tecnici relativi alla cartografia pugliese, chiarendo fin dal principio che nessuno le aveva spiegato cosa avrebbe dovuto rispondere alle domande sulle licenze e chiarendo che lei non si occupava di politica e quindi di aspetti legislativi.
L'incontro però non era finalizzato solo a una mera presentazione dello stato dell'arte del SIT della regione puglia (che merita sicuramente un elogio, per il grandissimo recente lavoro di costituzione cartografica e per il processo di apertura già in atto), ma era mirato anche a una discussione/dialogo tra rappresentanti regionali ed esponenti dei movimenti per il software libero e per gli Open data, così da eviscerare eventuali punti critici e consentire al pubblico di apportare un contributo in termini di commenti, suggerimenti, proposte e (perché no?) anche critiche a quanto ancora in corso di definizione e quindi in stato di cambiamento.
Da un lato c'era così un pubblico (deluso per l'assenza degli assessori) che si aspettava delle risposte o che perlomeno si aspettava di avere un interlocutore che avrebbe fatto da portavoce verso le istituzioni, dall'altro c'era un tecnico che non era in grado di rispondere alle domande di tipo legislativo che gli venivano rivolte, che non capiva (forse non gli era stato spiegato?) e non sapeva di conseguenza gestire il suo ruolo di delegato istituzionale in questo contesto. Anche volendo ammettere che qualcuno del pubblico abbia usato un tono provocatorio (è possibile, ma sicuramente non realistico che tutti siano stati polemici) io credo che le risposte e l'atteggiamento del "delegato istituzionale" avrebbero dovuto mantenersi consoni a un rappresentante del popolo, quindi avrebbero dovuto rimanere rispettosi dei presenti. Nei casi di incertezza avrebbe potuto dire "non è mio compito, farò da portavoce delle vostre richieste" invece di dare risposte con toni e parole che mi sarei aspettata da un Brunetta o da una Brambilla, non da un delegato di una corrente di sinistra che si professa di ispirazione popolare.
Questo incontro Regione-popolo è stato a mio avviso un fallimento. Ci si aspettava un interlocutore che avrebbe fatto da intermediario tra il pubblico e gli assessori Frantoianni e Barbanente sulle problematiche sollevate. Nessuno ha messo in dubbio l'egregio lavoro svolto, ci si è solo posti domande sulle licenze dei dati, sulle modalità di divulgazione, con l'intento di migliorare quanto già di ottimo livello e di proporre un modello e un esempio di eccellenza. Tra i presenti, alcuni dei "provocatori" erano tra i maggiori esperti italiani di apertura dei dati geografici o i colleghi della Regione Piemonte, parimenti impegnati nell'apertura dei dati.
Sono dispiaciuta dello spreco di una simile opportunità di confronto con persone di alto livello e con la regione Piemonte: direi in questo caso che il controsenso appare evidente. Sono dispiaciuta per una certa mancanza di rispetto avuta in certi momenti verso il pubblico, dato che è avvenuta da parte di una delegata delle due cariche istituzionali di Frantoianni e Barbanente.

Passando ora invece a ciò che mi ha colpito positivamente, di tutt'altro tenore sono stati i saluti e le presentazioni del Delegato del Rettore al sistema bibliotecario (Sebastiano Valerio), del Preside della Facoltà di Lettere (Giovanni Cipriani) e del Rettore dell'Università di Foggia (Giuliano Volpe), presso cui era ospitato il convegno.
Non si sono limitati ai saluti di rito o a una introduzione generica e dovuta, ma hanno fatto tre interventi puntuali e mirati ai temi del convegno, parlando del problema (condiviso da molte università) degli attuali "monopoli" sulle riviste elettroniche scientifiche, della necessità di rendere i risultati della ricerca liberi e fruibili da tutti, di conservarli in archivi adeguati e non di proprietà di terzi, dell'importanza dell'utilizzo di strumenti liberi e della condivisione della conoscenza nella ricerca e nella didattica universitaria. In particolare il Magnifico Rettore si è soffermato sul valore e sull'importanza sociale e culturale che rivestono i concetti alla base del software libero e dell'apertura dei dati in contesti come la ricerca e la didattica universitaria e sulla necessità di promuovere a 360 gradi la libertà dell'istruzione e della ricerca, voluta dalla nostra costituzione.
Con gradita sorpresa di tutti i presenti, il Magnifico Rettore non si è fermato al discorso introduttivo ma si è intrattenuto al convegno fino al termine dei lavori (penso che sia stata la prima volta in cui mi è capitato di assistere a un simile evento).
L'Università di Foggia si è dimostrata non solo un ospite di eccellenza (grazie anche alla collaborazione dei tecnici e dei colleghi archeologi, che si sono fermati nei due giorni ben oltre l'orario di lavoro, e ci tengo a precisare che lo hanno fatto gratuitamente), ma ha dimostrato anche di avere voluto ospitare il convegno per una reale condivisione delle idee che stanno alla base dei movimenti del Software Libero e degli Open data. Conoscendo le persone coinvolte non avevo dubbi, ma mi piace che siano riusciti a trasmetterlo a tutti i presenti.

Bilancio: positivo! L'amministrazione pugliese credo abbia solo confermato il suo disinteresse per il confronto popolare. Secondo me è più importante che le idee sociali e culturali che stanno alla base del Software libero e degli Open data attecchiscano nell'Università e nella scuola. Una legge regionale non cambia la mentalità, è il diffondersi di una ideologia che lo fa.

Chiudo con un doveroso ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato all'evento: ho già citato il Magnifico Rettore che ci ha ospitati (Giuliano Volpe), i colleghi archeologi (ricordo tra tutti solo i nomi di Giuliano De Felice, Valentino Romano e Lorenzo Baldassarro), i tecnici del Dipartimento di Scienze dell'Antichità (Roberto D'Ecclesia, Fabio Lascone, Giuseppe Delli Carri). Un particolare ringraziamento va ad Antonio de Maio e ai suoi colleghi della ditta Geovega, i quali hanno promosso e appoggiato il convegno, collaborando all'organizzazione e anche lavorando tantissimo per l'allestimento delle sale e per i coffe breack (che hanno interamente offerto a proprie spese). Grazie a tutti per avere ospitato il convegno nel migliore dei modi: siete riusciti appieno nell'intento! E ovviamente non può mancare anche un ringraziamento agli amici di GFOSS che hanno coordinato l'evento (Alessandro Furieri in primis, Flavio Rigolon, Silvio Grosso e tutti i soci che con noi si sono dati da fare per l'organizzazione) .

Un saluto

Piergiovanna