[Gfoss] Rete Italiana dell'Open Source Professionale: first call

> il brand di Rete e l'azione di “lobbying”. L'organismo “Rete”
>promuove, con il suo brand, azioni di marketing a favore di tutte le
>sue aziende, permettendo loro di aumentare la propria visibilità
>tramite azioni che probabilmente sarebbero troppo onerose per la
>singola azienda (partecipazione ad eventi come ForumPA, SMAU, ecc...,
>presentazioni a PA, a grandi system integrator e ad associazioni di
>categoria come Confindustria, ANIA, ecc..). Inoltre il soggetto “Rete”
>è un interlocutore diretto con i livelli politico/amministrativi, nel
>rappresentare le esigenze, le proposte e le opportunità che provengono
>da una realtà economica diffusa, coesa ed attiva;
>
>- l'internazionalizzazione e la partecipazione a bandi e
>finanziamenti. L'organismo “Rete” offre supporto alle aziende per la
>partecipazione a bandi nazionali ed europei, accede a forme di
>finanziamento agevolato previste dall'ABI, da diverse Regioni e da
>Istituti Bancari, può creare partnership con analoghi cluster a
>livello internazionale (anche la UE promuove in tutto il suo
>territorio la creazione di cluster), può aprire sedi all'estero dove
>vengono commercializzati i prodotti ed i servizi di tutte le sue
>aziende.
>

OpenSource o Foss ?

>Sappiamo tutti che, soprattutto in Italia, il settore dell'Open Source
>soffre di sottoesposizione, mentre potrebbe contribuire in modo molto
>più significativo alla nostra economia, specialmente in un periodo di
>crisi come quello attuale.

Sono abbastanza scettico.

Non e’ la qualifica di “OpenSource” che rende un software valido commercialmente.
E’ la qualita’ delle persone che lo coordinano o lo sviluppano a determinarne il valore, ooltre naturalmente
alla tipologia di licenza.
Solo la GFoss apre a un nuovo modo di fare business (anche se non so dire quanto sia piu’ profiquo),
OpenSource a mio modo di vedere è legato ancora a vecchi concetti.

Non mi stupirei che molte ditte mettano opensource gli scarti di produzione.

Andrea Peri
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