[Gfoss] Riflessione sul software gfoss.

Salve,
volevo sottoporre, piu’ uno sfogo che una domanda, quello che mi puo’ capitare di vedere spesso con il software GFoss.

Diciamo un caso di uso:

Startup: utente che sta usando un software commerciale.
Causa: scopre che una certa operazione non si puo’ fare.
Reazione: con pazienza si ingegnerà per farne a meno o si sforzera’ di trovare una soluzione.

Caso di uso con software gfoss (sono due)

Startup: utente che sta usando un software gfoss.
Causa: scopre che una certa operazione non si puo’ fare.
Reazione: con sconcerto tenderà a rinunciare ipotizzando che sia tutto tempo perso.

Mi ha fatto venire in mente questo pensiero un collega il quale si era messo di buona volonta’ a usare un software gfoss.
Ma alla prima difficoltà si e’ ributtato armi e bagagli sul “vecchio” software commerciale.

Questo mi ha spinto a riflettere sul perche’ un utente con il software gfoss ritiene che sia tempo perso cercare una strada per risolvere i problemi che si pongono.
Mentre con i software commerciali la reazione e’ opposta, ovvero sforzarsi di trovare una soluzione (e spesso questo ti porta a trovarla).

E da qui a pormi la domanda se questa reazione sia piu’ frequente in certe casistiche di utenze rispetto ad altre il passo e’ breve.
Infatti sono portato a pensare che questa reazione sia indica di una certa incertezza sull’informatica.
Cioe’ l’utente meno avvezzo all’informatica e alle sue regole tende ad usare dei parametri abbastanza euristici per decidere le strade da intraprendere.
Nel caso di un software commerciale, il fatto stesso che il software abbia un costo generi una sorta di effetto “sicurezza” ovvero garantisca che il software e’ buono
e quindi se una cosa non si puo’ fare va comunque bene o comunque da la garanzia di avere sotto le mani qualcosa di affidabile e di conseguenza vale la pena cercare una soluzione perche’ il difetto non sta’ o non puo’ stare nel software.

Invece in un software gratuito (perche’ cosi’ e’ percepito) se la medesima cosa non si puo’ fare diviene la spiegazione del perche’ esso e’ gratuito.
E quindi non vale la pena perderci altro tempo. Una strada se anche si trovasse si scontrerebbe con qualche altro difetto poco dopo e quindi inutile perderci tempo.

Insomma un software Gfoss non puo’ permettersi neanche uno starnuto. A differenza di un software commerciale.


Andrea Peri
. . . . . . . . .
qwerty àèìòù

Risposta a fini statistici. 8 ) - Utente medio/basso (in rapporto al livello di questa lista!) - professione: Archeologo (non esiste, ma lo dico lo stesso)

Per la mia esperienza è stata l’esatto contrario, ovvero:

software commerciale = tutti a cracckare come dei matti, emule, limewire, giorni persi a scaricare kg e kg di software per piratarlo, ogni volta dentro al file .rar o c’era il sw in giapponese oppure c’erano le giapponesi osè; poi la paura che poi ti becchino e alla fine “credere” che se una cosa non si può fare, è perchè le leggi della fisica e dell’informatica te lo impediscano e ti senti stupido e depresso, oppure altamente professionale e qualificato quando fai una cosa con una funzione che ha solo quel software e che tolgono alla versione successiva.
Non parliamo se poi ho pagato…tristezza se non va tutto al meglio e non ha pure l’apriscatole, non lo compro più, mah, ahimè, ormai i miei file sono in quel formato, dovrò aggiornare a vita…noooooooooo…

Dopo aver scoperto il software open e free: scarico in massimo 10 minuti un software, lo provo quanto voglio e se funziona ho costo zero, quindi il mio lavoro non è sprecato. Impari ad andare nel retrobottega del software, e ti accorgi che alla fine funzionano per il 70% tutti allo stesso modo, e gli algoritmi del copia&incolla e affini, sono sempre quelli, e continui a ripagarli su ogni software commerciale.
Non riesco a fare una cosa? Ho scoperto i forum e le liste!!! Efficientissimi e se uno ti consiglia una soluzione, è gratis e open e ci metto le mani dove voglio…mica come quando chiedi su una lisa di autocad, che per ogni consiglio finisci per doverti rifare i preventivi per mangiare a fine mese (questa è un po’ esagerata, ma almeno mi prendo l’applauso )

In una frase: il software commerciale mi cristallizza e se pago deve fare anche il caffè…il FOSS, mi stimola a crescere con la mentalità di una community e se qualcosa non va…apro un ticket o un post e prima o poi le cose si sistemano, intanto mi appoggio ad un altro software…tanto è open e free!!

Il problema è che il commerciale è una droga con la pubblicità…il FOSS è ancora troppo associato ad utenti di alto livello a mio parere.

Rileggendo è mooolto di parte, ma che ci posso fare, è la mia esperienza dopotutto…

Ciaoo

Luca

Grazie GFOSS di esistere, se non ci foste bisognerebbe Crackarvi!

On Fri, Jan 28, 2011 at 08:03:53AM +0100, Luca Mandolesi wrote:

Grazie GFOSS di esistere, se non ci foste bisognerebbe Crackarvi!
              
        VIOLET: Questa e' la mia lista dei regali, Charlie Brown...
                Queste son tutte le cose che mi aspetto di ricevere
                per Natale dai miei due nonni, dalle mie due nonne,
                e dai miei otto zii e zie!
CHARLIE BROWN: E tu cosa regalerai?
        VIOLET: Io cosa?
CHARLIE BROWN: Lo sapevo!

--strk;

  () Free GIS & Flash consultant/developer
  /\ http://strk.keybit.net/services.html

Il giorno 28 gennaio 2011 08:03, Luca Mandolesi <mandoluca@gmail.com>
ha scritto:

intanto mi appoggio ad un altro software....tanto è open e free!!

Non perdiamo di vista che il software libero ed Open Source necessita
di contributi per andare
avanti e mantenere un certo standard. Non parlo solo di inviare
codice, ma anche di traduzioni, bug
reporting e donazioni economiche che permettono agli sviluppatori di
dedicarsi a specifici problemi.
A tal proposito ricordo la sezione "donazioni" sul sito di gfoss.it

Ciao
Luca
--
Luca Casagrande
http://www.lucacasagrande.net
twitter: lucacasagrande

On Fri, 28 Jan 2011 01:20:28 +0100, Andrea Peri wrote

Startup: utente che sta usando un software gfoss.
Causa: scopre che una certa operazione non si puo’ fare.
Reazione: con sconcerto tenderà a rinunciare ipotizzando che sia tutto tempo perso.

Andrea,

hai sollevato uno spunto di riflessione
sicuramente stimolante.
io personalmente però terrei in considerazione
anche un altro paio di ulteriori fattori:

a) per loro natura gli esseri umani sono
conservatori (e anche pigri).
una volta che hanno acquisito un determinato
modus operandi tendono a cristallizzarsi,
e quindi vivranno qualsiasi stravolgimento
dello scenario in termini critici e negativi.

b) molti utilizzatori hanno una consapevolezza
assai modesta di cosa sia veramente il sw;
ergo tendono ad applicare approcci meccanici,
stereotipati e ripetitivi.
chiaro che se a questi qua gli sposti un
semplice bottone poi scoppiano i drammi …

c) spesso usare “il meglio del meglio”
(ossia la soluzione più costosa) viene
usato come comodo alibi per camuffare
la propria incompetenza ed i propri limiti.
“non sono io che non sono capace, vuol
proprio dire che col computer non si
può fare assolutamente”.

d) infine c’è lo “spirito del branco”:
se tutti quanti usano XXXX, perchè mai
io dovrei assumermi il rischio e la fatica
di imparare ad usare qualcosa di diverso ?

insomma, i fattori di resistenza al cambiamento
sono svariati. e non tutti necessariamente
legati all’introduzione del sw libero come
rimpiazzo di quello proprietario.

potrei citarti un sacco di casi in cui
problemi identici sono nati sostituendo un sw
proprietario con un altro sw proprietario:
si finiva sempre con lo scoprire che “il programma
vecchio funzionava molto meglio, questo nuovo fa
proprio schifo”.

ciao Sandro

Il giorno ven, 28/01/2011 alle 01.20 +0100, Andrea Peri ha scritto:

Nel caso di un software commerciale, il fatto stesso che il software
abbia un costo generi una sorta di effetto "sicurezza" ovvero
garantisca che il software e' buono
e quindi se una cosa non si puo' fare va comunque bene o comunque da
la garanzia di avere sotto le mani qualcosa di affidabile e di
conseguenza vale la pena cercare una soluzione perche' il difetto non
sta' o non puo' stare nel software.

Andrea,
riflessione veramente interessante e credo largamente condivisibile, che
fa anche capire quanto sia importante investire in formazione
"culturale" sul software libero.

Due esperienze che fanno da corollario e mi piace condividere con voi.

Nel 2007 ho tenuto un corso su GIMP per una pubblica amministrazione, a
40 persone di livello medio o medio-alto utenti di Adobe Photoshop.
Durante il corso abbiamo verificato che le cose che insegnavo su GIMP
erano in buona parte concetti generali di image processing, che
sarebbero stati comunque utili con qualunque software del genere - ma
nessuno gliele aveva mai insegnate usando Photoshop.

Spesso accade che un computer in laboratorio si pianti, o non sia
possibile fare una certa operazione con il software in uso. La maggior
parte delle volte le persone avvertono un senso di sollievo se dico loro
che se il programma si pianta è un bug del programma e non colpa di
quello che fanno loro, e che se manca una funzionalità è il programma a
mancarne e non loro a essere strani. Ma la politica commerciale delle
software house produce anche questo senso di drammatica inferiorità
rispetto alle macchine, secondo il quale solo le cose possibili dentro
la "scatola" sono ammesse.

GFOSS e il software libero mi hanno sempre insegnato a capire quali
limiti erano miei e quali degli strumenti che sto usando.

Ciao
steko

--
Stefano Costa
http://www.iosa.it/ Open Archaeology

Il giorno ven, 28/01/2011 alle 01.20 +0100, Andrea Peri ha scritto:

Nel caso di un software commerciale se una cosa non si puo' fare va
comunque bene o comunque da
la garanzia di avere sotto le mani qualcosa di affidabile.

Discussione *molto* interessante e su cui ogni giorno si spendono fiumi di
inchiostro :slight_smile:

Concordo con tutti coloro che mi hanno preceduto sul vantaggio del software
open source rispetto a quello proprietario.
Io, pur essendo molto di parte, posso dire di aver scelto da tempo il
software open source :slight_smile:
Aggiungo pero' che, come per ogni argomento "delicato" e' *veramente*
difficile generalizzare.

Un utente "medio", secondo studi della stessa Microsoft, usa circa il 10-20%
delle opzioni di Excel (il resto delle funzionalita' di Excel sono quindi
ignorate o non considerate necessarie).
Una delle tante motivazioni per cui e' stata creata la nuova interfaccia
"Ribbon" per Office 2007 era proprio quella di rendere tali opzioni piu'
visibili (con Office 2003 e le sue versioni precedenti era considerato piu'
"difficile" accedere ai vari menu').
Questo studio della Microsoft e' indice del fatto che un utente medio
potrebbe usare un software meno "potente" (magari gratuito oppure open
source).
Si potrebbe pero' anche replicare che nel caso servano le altre opzioni (il
restante 80%) Excel e' pronta a soddisfare l'utente "medio" :slight_smile:

La discussione e' quindi complicata e puo' essere ripetuta all'infinito: es.
Gimp vs Photoshop.
I sostenitori di Gimp porteranno certe argomentazioni; quelli di Photoshop
altre.
Le discussioni saranno spesso accese e, spesso, alla fine, ciascuno dei
"contendenti" manterra' la propria opinione :slight_smile: [1]

Naturalmente, anche in questo caso la stragrande maggioranza degli utenti
"medi" potrebbe utilizzare Gimp.
Tuttavia, gli stessi sviluppatori di Gimp si sono sempre guardati dal
sostenere che Gimp e' altrettanto potente di Photoshop...

Imparare ad usare software open source e', secondo me, un "investimento" su
se stessi in senso generale e, se mi consentite, "filosofico".
E' pero' altrettanto vero che saper usare software commerciale (e
proprietario) e' spesso richiesto in Italia a livello di curriculum per
trovare lavoro...
Ecco di nuovo evidenziato quanto la discussione sia "complicata" e difficile
da terminare :slight_smile:

Per chi volesse leggere qualche spunto interessante nel fine settimana
consiglio la lettura di questi 2 post di Alexandre Prokoudine (un sostenire
del software open source in ambito grafico).
Il primo articolo mette in evidenza i vantaggi del software open source [2].
Il secondo, per la par condicio :-), mette in evidenza le sue debolezze [3].

Cordiali saluti

Silvio

[1] http://troy-sobotka.blogspot.com/2011/01/why-gimp-is-inadequate.html
[2] http://prokoudine.info/blog/2010/12/things-we-do-better/
[3] http://prokoudine.info/blog/2010/12/things-we-should-do-better/
--
View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Riflessione-sul-software-gfoss-tp5968307p5969920.html
Sent from the Gfoss -- Geographic Free and Open Source Software - Italian mailing list mailing list archive at Nabble.com.

On Fri, Jan 28, 2011 at 05:57:27AM -0800, Silvio Grosso wrote:

Tuttavia, gli stessi sviluppatori di Gimp si sono sempre guardati dal
sostenere che Gimp e' altrettanto potente di Photoshop...

Cosa ?
Se non sbaglio lo slogan con cui _nasce_ il Gimp e':

  "Gimp is just like photoshop only better"

Ovvero:

  "Gimp e' come photoshop... solo meglio"

Ora non vedo piu' lo slogan sulla homepage.
Non mi meraviglierei se la Adobe abbia fatto pressioni
sventolando il trademark (lo hanno fatto con Gnash, facendo
togliere la scritta "Flash" dal nome..)

--strk;

  () Free GIS & Flash consultant/developer
  /\ http://strk.keybit.net/services.html

On Fri, Jan 28, 2011 at 03:26 pm strk wrote:

Cosa ?

Se non sbaglio lo slogan con cui _nasce_ il Gimp e':

"Gimp is just like photoshop only better".

Io uso da anni Gimp e, sinceramente, non mi ricordo di aver mai letto tale
scritta sul sito ufficiale di Gimp :slight_smile:
Magari non l'ho notata.

Probabilmente, se c'era, era un po' "scherzosa".
Secondo me, e' un po' l'atteggiamento degli sviluppatori riguardante il nome
"Gimp".
Alcuni utenti, in passato, hanno chiesto agli sviluppatori di cambiare il
nome del software in quanto in inglese americano "Gimp" significa storpio e
questo non e' un gran nome per un software che si rivolge agli utenti
avanzati di grafica :slight_smile:
Gli sviluppatori hanno sempre rifiutato spiegando ogni volta che loro, al
contrario, "apprezzano" molto questo sottinteso molto scherzoso :slight_smile:

Scherzi a parte, secondo me, Gimp, pur essendo *molto*, molto potente non e'
comparabile come funzionalita' a Photoshop.
Quando Gegl sara' integrata completamente in Gimp (si spera nella prossima
versione, quella dopo la imminente 2.8) la sfida sara' certamente piu' alla
pari :slight_smile:

Detto questo io, comunque, preferisco usare Gimp (a Photoshop) :wink:

Per la cronaca, che io sappia, gli sviluppatori ufficiali di Gimp sono
attualmente 4:
Sven Neumann (ultimamente poco attivo), Michael Natterer, Martin Nordholts,
Alexia Death.

Cordiali saluti

Silvio
--
View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Riflessione-sul-software-gfoss-tp5968307p5970113.html
Sent from the Gfoss -- Geographic Free and Open Source Software - Italian mailing list mailing list archive at Nabble.com.

Il giorno ven, 28/01/2011 alle 01.20 +0100, Andrea Peri ha scritto:

Salve,
volevo sottoporre, piu' uno sfogo che una domanda, quello che mi puo'
capitare di vedere spesso con il software GFoss.

Insomma un software Gfoss non puo' permettersi neanche uno starnuto. A
differenza di un software commerciale.

Molto interessante; grazie Andrea per sollevare questa discussione.
Credo che un punto importante risieda nel termine "commerciale".
Ricordiamoci e ripetiamoci sempre che il software libero puo' essere, ed
e', commerciale come ogni altro.
Nella mia esperienza, chi investe nel sw libero non ha la reazione che
correttamente descrivi. Quel tipo di reazione e' propria di chi usa il
sw libero solo perche' e' gratis.
Per questo secondo me avere una efficace parte commerciale e' uno
strumento potente per la diffusione del sw libero.
Saluti.
--
http://www.faunalia.it/pc