[Gfoss] Salviamo la vecchia cartina

http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_20/mappe_online_geografi_jacomella_a4dca55c-2d83-11de-b92c-00144f02aabc.shtml

Vito

2009/4/20 Vito Borneo <borneo.vito@tiscali.it>:

http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_20/mappe_online_geografi_jacomella_a4dca55c-2d83-11de-b92c-00144f02aabc.shtml

secondo me questo articolo dimostra come l'IGM sia arretrato e
impaurito dalle novità, hanno paura di perdere importanza, tra l'altro
secondo me rispecchia un po' la situazione generale... esemplificativa
è la prima frase (Una «perdita vertiginosa di informazioni») come si
fa a dire una cosa simile, certo se uno lavora solo con
fotorilevamento si possono perdere alcune informazioni, però ce ne
sono anche altre che senza fotorilevamento non si sarebbe in grado di
ricavare, però se si somma quest'attività a quella di campo le
informazioni sono nettamente superiori a quelle che potevano essere
raccolte precedentemente. Poi attualmente attraverso i database
spaziali si possono mantenere un'altissimo numero di informazioni...

Vito

Luca

Luca Delucchi ha scritto:

secondo me questo articolo dimostra come l'IGM sia arretrato e
impaurito dalle novità, hanno paura di perdere importanza, tra l'altro
secondo me rispecchia un po' la situazione generale... esemplificativa
è la prima frase (Una «perdita vertiginosa di informazioni») come si

Concordo: la cosa curiosa e' che l'Italia ha un posto di rilievo nei GIS
liberi, e loro non se ne sono accorti. De Agostini aveva fatto timidi
accenni sull'OS pochi anni fa, poi si e' tirata indietro, e questi sono
i risultati.
--
Paolo Cavallini: http://www.faunalia.it/pc

2009/4/20 Vito Borneo <borneo.vito@tiscali.it>:

http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_20/mappe_online_geografi_jacomella_a4dca55c-2d83-11de-b92c-00144f02aabc.shtml

Perche' non gli si propone di rilasciare tutto il materiale sotto
CreativeCommons con l'unico vincolo dell'attribuzione?

--
Usiamo formati aperti: http://it.wikipedia.org/wiki/Formato_aperto
Usiamo OpenOffice: http://it.openoffice.org/

Paolo Cavallini wrote:

Luca Delucchi ha scritto:

secondo me questo articolo dimostra come l'IGM sia arretrato e
impaurito dalle novità, hanno paura di perdere importanza, tra l'altro
secondo me rispecchia un po' la situazione generale... esemplificativa
è la prima frase (Una «perdita vertiginosa di informazioni») come si

Concordo: la cosa curiosa e' che l'Italia ha un posto di rilievo nei GIS
liberi, e loro non se ne sono accorti. De Agostini aveva fatto timidi
accenni sull'OS pochi anni fa, poi si e' tirata indietro, e questi sono
i risultati.
--

Scusate ma io non ho parole...

L'articolo citato mette in evidenza una situazione drammatica: sta svanendo
e perdendosi la tradizione cartografica italiana. Quella stessa tradizione
sulla
quale ci siamo fatti le ossa anche noi, senza la quale non esisterebbero
nemmeno i GFOSS.

L'IGM sarà anche poco sensibile al software libero, come pure DeAgostini,
ma qui stiamo parlando di due istituzioni depositarie della scienza
cartografica
italiana, e di una mole di dati e informazioni incredibili, tra carte e foto
aeree storiche.

Mi pare anche che lo stesso IGM stia facendo dei pur timidi passi in avanti,
mettendo a disposizione ad esempio il catalogo delle foto aeree online, come
pure la lenta ma progressiva digitalizzazione del materiale cartaceo.

Io penso che gente che lavora - anche se in maniera e con strumenti diversi
dai nostri - non meriti di essere derisa o liquidata semplicemente perchè
non
usa software OS. Probabilmente una strategia più aperta (con la
"liberazione"
di alcuni dati) avrebbe consentito loro di "stare più sul mercato", ma c'è
pure
un problema di paradigma cartografico che è cambiato: dalle mappe di carta
a quelle digitali.

Cosa che fa perdere completamente il valore di cosa c'è dietro una mappa,
dalla matematica e geometria per realizzarla, alla scelta dei simboli,
finanche
dell'allestimento. Si perde il valore di una mappa come vera e propria opera
d'arte, con un enorme valore storico.

Possiamo permetterci anche noi rinunciare a tutta questa conoscenza?
Possiamo pretendere che gente che lavora sulla cartografia da decenni
debba rinunciare al diritto di camparci solo perchè ormai i dati digitali
sono
disponibili gratuitamente (liberamente o meno)?

Se Piri Reis fosse ancora vivo, cosa credete ne penserebbe?

Ciao,
PB
--
View this message in context: http://www.nabble.com/Salviamo-la-vecchia-cartina-tp23140016p23175771.html
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PietroBlu ha scritto:

L'articolo citato mette in evidenza una situazione drammatica: sta svanendo
e perdendosi la tradizione cartografica italiana. Quella stessa tradizione
sulla
quale ci siamo fatti le ossa anche noi, senza la quale non esisterebbero
nemmeno i GFOSS.

...

Deridere chi lavora non va mai bene (posso citare Alberto Sordi e il
prossimo primo maggio).
Resta il fatto che quel mondo, con le sue indubbie ed innegabili
qualita', si e' lasciato scappare l'occasione di ammodernarsi, di stare
al passo con i tempi, di riutilizzare il suo patrimonio di competenze,
ed il fallimento attuale ne e' l'esito, sicuramente infelice.
Il punto e': avrebbero potuto fare di meglio? Secondo me si', ne avevano
gli strumenti. Ma forse in questo paese manca la voglia di innovare,
soprattutto nelle realta' piu' consolidate. Per questo mi auguro che
questi scossoni servano per far capire a questi soggetti che c'e' un
modo nuovo di fare geografia, e che ci si devono confrontare.
E non credo che questo nuovo modo faccia necessariamente perdere il
valore alla matematica sottesa.
Insomma, spero che il signor Deagostini, o il signor Igm, siano i
prossimi iscritti a GFOSS.it. :slight_smile:
Saluti.
--
Paolo Cavallini: http://www.faunalia.it/pc

Il 22 aprile 2009 19.30, PietroBlu <p.giandonato@gmail.com> ha scritto:

Io penso che gente che lavora - anche se in maniera e con strumenti diversi
dai nostri - non meriti di essere derisa o liquidata semplicemente perchè
non
usa software OS. Probabilmente una strategia più aperta (con la
"liberazione"
di alcuni dati) avrebbe consentito loro di "stare più sul mercato", ma c'è
pure
un problema di paradigma cartografico che è cambiato: dalle mappe di carta
a quelle digitali.

Si puo' anche scherzare, ma deridere le persone mai.
Le persone meritano sempre grande rispetto.

Il mondo pero' e' cambiato, non e' colpa di nessuno.
Ora IGM, come qualsiasi altra istituzione, deve valutare qual'e' la
forma migliore per conservare e valorizzare questo grande patrimonio.
Forse, ma e' un'opinione personale, una riflessione sulla "proprieta'"
di tutto questo materiale e del "sapere" connesso, potrebbe permettere
che non venisse irrimediabilmente perduto.

Ciao.
luca

--
Usiamo formati aperti: http://it.wikipedia.org/wiki/Formato_aperto
Usiamo OpenOffice: http://it.openoffice.org/