[Gfoss] Salviamo la vecchia cartina


Mi sono sempre chiesto come fosse stato possibile che con la caduta dell' Impero Romano fossero andate perse delle conoscenza che 
solo dopo svariati decenni sono state riprese.
Ne e' un esempio l'uso della calce. Ben noto nell'impero Romano e completamente scordato e dimenticato nel primo medioevo.

Ma forse la risposta e' che se tale conoscenza fosse stata liberata e divulgata non sarebbe andata persa.

Ma subito un altro dubbio mi viene alla mente:
E' piu' importante la conoscenza del materiale o la conoscenza del processo ?

E' sufficiente sapere gli ingredienti per produrre qualcosa o serve anche una conoscenza del metodo da usare, 
i tempi le dosi , le azioni da compiere ?

E allora se e' vero che "mutatis mutandis"... I dati bastano ?

E' sufficiente disporre degli ingredienti base per riuscire a produrre una medicina, o il rischio e' che si finisca per produrre un inutile sciroppone ?
Mi vengono alla mente i famigerati pseudo dottori che nel far-west dei B-movie imperversavano nelle fiere di paese promettendo medicine miracolose capaci 

di risolvere qualunque male.

Certamente Gutemberg ebbe il merito della geniale intuizione dei caratteri mobili, 
ma la stampa esisteva gia', e gia' da tempo conviveva con i codici miniati .

Ognuno faceva il suo e nessuno osteggiava l'altro.

Anche perche' se si voleva mettere una cartina in una pagina, il disegno sul master andava fatto a mano.
Poi lo si stampava in tante copie quante si voleva.
E anche con l'avvento di Gutemberg il processo rimase sostanzialmente il medesimo.

Gutemberg con i suoi favolosi caratteri mobili interveniva solo nella parte testuale .
Oggi si direbbe "alfanumerica".
Per dirla in termini moderni Gutemberg ha abbattuto i costi di stampa. I caratteri mobili permettevano di essere riciclati e non andavano tutte le volte ricreati.

ma la parte "mappe" rimane sempre in capo alla capacita' del maestro incisore di saper realizzare il "master".

Comunque su una cosa concordo:

non mi risulta che a quei tempi vi fosse il copyright sui contenuti dei testi miniati.

Altrimenti il buon Gutemberg avrebbe dovuto pagare il copyright :)

Sta di fatto che di Bibbie dai tempi di Gutemberg ad oggi ne siano state stampate molte, ma il fatto che solo alcune sono realmente riconosciute e citate come opere d'arte,

vuol dire che non basta avere un dato libero perche' il prodotto finale sia buono e all'altezza delle aspettative.

Penso che lo stesso sia per i dati geografici (fatte le dovute proporzioni) .
Che siano liberi oppure no , la qualita' finale del prodotto offerto dipende "da chi" e "da come".

Riuscire con un sistema di consultazione online a ottenere un risultato comfrontabile con una mappa caertacea in termini di simbolismi, grafia, posizionamenti dei testi ,
varieta' di etichette, barbette e campiture varie, spessori di linee , e cosi via, mi sembra molto difficile.

Se si dice che un gis-online permette una consultazione piu' interattiva e dinamica e' in fin dei conti piu' veloce, posso essere daccordo.
Ma se si dice che la qualita' dei sistemi gis-online e' tale che si puo' fare a meno delle mappe cartacee allora non sono per niente daccordo.

On Mon, Apr 20, 2009 at 07:13:05PM +0200, Andrea Peri wrote:
> *L'articolo si riferisce al confronto tra la cartine tradizionale e i*
> *sistemi GIS-online.*

§ Andrea §
§ Peri §