[Gfoss] Smart City: al via la consultazione pubblica telematica

Mi pare interessante (anche se non ho capito se Smart City sia la nuova buzzword, o
abbia un contenuto reale):
http://www.digitpa.gov.it/notizie/raccomandazioni-le-pa-modello-tecnologico-le-smart-city-consultazione-pubblica-telematica
Sarebbe interessante dare un contributo come comunita' gfoss, o come associazione
GFOSS.it.
Pareri?
Saluti.
--
Paolo Cavallini - Faunalia
www.faunalia.eu
Full contact details at www.faunalia.eu/pc
Nuovi corsi QGIS e PostGIS: http://www.faunalia.it/calendario

Mi metto a leggere lo schema, perchè sono interessato... Grazie per la
comunicazione.

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il boom dei dati geografici è in corso, aspettiamoci quello delle informazioni spaziali #Local Intelligent Marketing#

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2012/7/11 Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it>

Mi pare interessante (anche se non ho capito se Smart City sia la nuova buzzword, o
abbia un contenuto reale):

Direi che è utile contribuire, potremmo vedere di aggregare alcuno idee su una pagina wiki e elaborare qualcosa con un po’ di firme sotto, ma ritengo utile che i singoli inviino anche i propri suggerimenti via mail.

amefad

Ad una rapida occhiata il documento si concentra solo su una serie di tecnologie, vengono elencati i sei assi fondamentali del paradigma smartcity ( economy- enviroment - governance - living - mobility - people) ma solo per citare alcuni esempi (eterogenei) di tecnologie utilizzate

Quando poi si parla di “governance” (altra buzzword di successo) e si riduce tutto a “istituire un a commissione” mi sembra davvero da cambiare.

amefad

Paolo,

siamo alle solite: si adottano paroloni inglesi, per riproporre a livello urbanistico/territoriale i concetti (bellissimi e da nababbi) delle “casa intelligente”. Vi ricordate il frigo che doveva ordinare da solo al supermercato il latte che era terminato? Oppure, i quadri che cambiano aspetto a seconda dell’umore di chi gli passa davanti?
OK, queste sono le “smart city”.
In più, visto che in Italia nessuno ha una “smart home” (se non qualche politico che se la trova installata in casa a sua insaputa :wink: ), qui da noi si “istituisce una bella commissione”, con i soliti noti (che sono gli stessi che hanno bloccato l’innovazione, finora) per sapere come utilizzare 300 milioni di euro (che pagheranno i “soliti” contribuenti, per non realizzare nulla).

Parlando, invece, di iniziative urbanistiche MOOLTO piu’ utili delle “smart city”, te ne propongo una:

Proponiamo e attiviamoci per realizzare un layer OpenStreetMap che faccia un censimento nazionale degli scivoli per portatori di handicap (e dei percorsi per non vedenti, ecc), sia lungo i marciapiedi che agli ingressi degli edifici pubblici.

Semplice, realizzabile ed utile, soprattutto considerando la denuncia sociale derivante dal rendere evidente a tutti l’impegno dei nostri amministratori della cosa pubblica relativamente a servizi obbligatori per legge, e che vengono disattesi dagli stessi amministratori pagati con i nostri fondi.

Questa e’ una semplice cosa che potrebbe cominciare a rendere piu’ “smart” le nostre “city”.

Ciao

Roberto

Bene! ho letto il documento e lo ritengo interessante. Tra i capitoli mi ha
particolarmente fatto venire un po' di idee, quando si parla dei "modelli di
integrazione" (cap 5.1 pag 25): quello tra i servizi, quello tra i dati ed
infine quello partecipativo... a grandi linee un gruppo di lavoro può
basarsi sulla recensione di quali dispositivi disponibili possono accedere a
taluni servizi, creare modelli di schema dei dati ed infini coinvolgere il
maggior numero di persone attraverso interenet ed i social network. Per chi
è sempre stato interessato a questi argomenti, nel documento le novità che
si possono percepire, sono: la categorizzazione dei temi (cap 3 pag 14), che
come si è visto divenire importante nell'Agenda21 e nella Valutazione
ambientale strategica, queste categoria vengono riprese anche per un
decennio (quindi incominciamo a preparare le icone); ma anche che si
comincia a parlare in questo modo di Smart cities, nel senso che da un lato
in Europa se ne parla già da qualche anno ed in Italia con alcuni esempi, ma
molto indirizzati al risparmio energetico (su cui si sono dimenticati tutt
il lavoro di Agenda21) e controllo. Detto questo il documento, come si sta
già dicendo in questa discussione, sembra una relazione vecchia un po'
intortata, fatta dai soliti... può benissimo essere, ma si può fare comunque
qualcosa di nuovo...
- ho sentito in qualche intervista che è inutile raccogliere tutti i dati
stile OpenStreetMap, dalle fontanelle (rampe per disabili), agli alberi,
agli impianti solari, se poi alla gente non interessa... infatti non ho mica
capito perchè i comuni creano la loro carta tecnica comunale, tanto a nessun
cittadino interessa e tanto meno agli uffici tecnici comunali (è vero che la
usano ogni giorno, ma usano quella non aggiornata da 10 anni in media...)
- ho sentito dire che il GIS è solo un nuovo modo per fare spendere soldi e
fare impazzire i professionisti
- ho sentito di province, che hanno creato un database topografico al
dettaglio di scala 1:2000 e il lavoro più gettonato è quello di convertirlo
in cad
- ho sentito regioni che per oltrepassare il problema di formattare i dati
geografici nel modo che loro hanno previsto ti consigliano vivamente di
spendere qualche migliaio di euro per comprare il GIS che ti dicono loro,
sneza nessuna alternativa
- ... ho creato un sistema (opensource) per gestire un intero comune, dagli
edifici alla sua pianificazione territoriale ... lo avrei dato insieme ai
dati come consegna, visto che solo in quel modo avrei potuto fare il lavoro
e loro non lo volgiono e adesso non so cosa farmene...

SmartCities(Communities) è da qualche anno il mio interesse principale, ma è
sempre difficile, senza canali preferenziali, o tramite qualche grossa
azienda, entrare nell'ambito professionale per produrre qualche applicazione
in concreto .. penso inoltre che non ci sia nemmeno concorrenza, per le
realtà locali sono talmente così tante, che nemmeno se tutti gli iscritti a
questa mailing-list, lavorassero su questo tema, ci sarebbe comunque lavoro
in eccesso...

Quindi Gfoss è una di quelle comunità che mediante la partecipazione
nazionale di professionisti può creare/dare linee guida per creare un
sistema di pianificazione territoriale, tramite l'utilizzo di software GIS,
geodatabase, WebApp tutto OpenSource??? è possibile realizzare per qualche
Comune pilota, il Piano territoriale comunale Smart City? perchè se solo si
rendono congruenti tutti i dati relativi alle decine di piani e studi che
ogni Comune già possiede, sarebbe un successo!

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Proponiamo e attiviamoci per realizzare un layer OpenStreetMap che
faccia un censimento nazionale degli scivoli per portatori di handicap
(e dei percorsi per non vedenti, ecc), sia lungo i marciapiedi che agli
ingressi degli edifici pubblici.

Stai parlando di wheelmap.org?

Semplice, realizzabile ed utile, soprattutto considerando la denuncia
sociale derivante dal rendere evidente a tutti l'impegno dei nostri
amministratori della cosa pubblica relativamente a servizi obbligatori
per legge, e che vengono disattesi dagli stessi amministratori pagati
con i nostri fondi.

Curiosamente ho scoperto che non tutti i parcheggi per disabili non possono essere resi pubblici per questioni di violazione di privacy.
Attualmente un disabile avvia una pratica per avere il parcheggio
sotto casa.

Al di la' di questo, la cosa che mi preoccupa maggiormente delle
smartcities e' il rischio che la gestione dei servizi finisca in
mano a pochi, rischiando quindi di avere una sorta di provider
come e' facebook: tanti bei vantaggi, ma il coltello dalla parte
del manico lo hanno loro.

Stai parlando di wheelmap.org?

Ottimo!
Come diceva una pubblicita’: “Gia’ fatto ?!?”
:slight_smile:

Semplice, realizzabile ed utile, soprattutto considerando la denuncia

sociale derivante dal rendere evidente a tutti l’impegno dei nostri

amministratori della cosa pubblica relativamente a servizi obbligatori

per legge, e che vengono disattesi dagli stessi amministratori pagati

con i nostri fondi.

Curiosamente ho scoperto che non tutti i parcheggi per disabili non possono essere resi pubblici per questioni di violazione di privacy.
Attualmente un disabile avvia una pratica per avere il parcheggio
sotto casa.

Questo non lo trovo sbagliato. Non e’ la localizzazione degli handicappati che bisogna ottenere, ma dei servizi di accessibilita’.

Al di la’ di questo, la cosa che mi preoccupa maggiormente delle
smartcities e’ il rischio che la gestione dei servizi finisca in
mano a pochi, rischiando quindi di avere una sorta di provider
come e’ facebook: tanti bei vantaggi, ma il coltello dalla parte
del manico lo hanno loro.

Esattamente quello che rischia di succedere. :frowning:
Hai colto perfettamente nel segno.

Ciao
Rob


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La prima "opzione" per fare realmente "smart" le nostre "city" dovrebbe essere quella di ... abolire i termini "smart city", che diventeranno lo slogan dei politici nei prossimi mesi.
Facciamoci venire idee utili.
Che non e' detto che non siano gia' esistenti, ma magari semplicemente non sono conosciute.
Forse, per fare diventare intelligenti le nostre citta' ( e le campagne? ) basta organizzare e informare (e magari migliorare) sull'esistenza dei servizi web che ottimizzano le risorse.

Temo quando si istituiscono commissioni e si stanziano soldi :frowning:

Anch’io seguo l’evolversi delle Smart cities & communities da diversi tempo. Diciamo da quando è partito a livello mondiale e alcuni big, in testa Siemens, hanno cominciato a smuovere mari e monti per dare il via a questo gigante anche a livello europeo e poi nazionale.
Inizialmente, se non ricordo male, non si parlava nemmeno di communities…

Non ho mai vista di buon occhio tutto questo movimento di truppe commerciali, perché ho ritenuto che si stesse impacchettando un bel cavallo di Troia, dal nome altisonante e attraente, nel quale celare degli interesse industriali da capogiro.
Credo che tutt’oggi, per quanto si stia cercando di dare una ragione morale e civile alle smart cities, il propellente stia nel bel giro di soldi che si sta generando (per pochi).

Concordo con molti di voi, avrei preferito si fosse semplicemente parlato di “infrastrutture intelligenti”. Sarebbe veramente ridicolo delegare l’attribuzione di “smartness” di una città alle sue infrastrutture, proprio perché ciò che qualifica una città è un prodotto di fattori che vanno ben al di là delle reti, dei protocolli e dei modelli di dati! Forse è anche per questo che ad un certo punto è spuntato il termine “communities”, ma per ora non ho percepito proposte davvero interessanti di nuovi approcci di governance. E comunque prima di parlare di e-gov, parliamo di gov :slight_smile:

Il punto è che questo processo è stato avviato. Il bando c’è, i milioni di euro verranno spesi. Penso che a questo punto sia opportuno stare nel gioco, essere presenti e attivi (per quanto sarà possibile) per promuovere e proporre idee e soluzioni, e monitorare lo sviluppo dei progetti che partiranno.

Sono convinto che le risorse per sostenere processi che favoriscano la convivenza e la coesione sociale, l’inclusione, l’integrazione, il sostegno alle fasce deboli, ecc., ci siano già. Il problema è riuscire ad usarle e a dargli gambe economiche. Facciamo in modo che queste centinaia di milioni che stanno per piovere vadano in questa direzione, piuttosto che in macchinoni iperingegnerizzati da campagna elettoriale…

giovanni

Il giorno 16 luglio 2012 07:54, Geodrinx <geodrinx@gmail.com> ha scritto:

La prima “opzione” per fare realmente “smart” le nostre “city” dovrebbe essere quella di … abolire i termini “smart city”, che diventeranno lo slogan dei politici nei prossimi mesi.
Facciamoci venire idee utili.
Che non e’ detto che non siano gia’ esistenti, ma magari semplicemente non sono conosciute.
Forse, per fare diventare intelligenti le nostre citta’ ( e le campagne? ) basta organizzare e informare (e magari migliorare) sull’esistenza dei servizi web che ottimizzano le risorse.

Temo quando si istituiscono commissioni e si stanziano soldi :frowning:


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Discussione interessante! concordo sul fatto che
Paolo Cavallini wrote

Smart City sia la nuova buzzword perchè

Geodrinx wrote

diventeranno lo slogan dei politici nei prossimi mesi (già sta succedendo)
...

secondo me l'idea
Geodrinx wrote

siano gia' esistenti, ma magari semplicemente non sono conosciute. Forse,
per fare diventare intelligenti le nostre citta' ( e le campagne? ) basta
organizzare e informare (e magari migliorare) sull'esistenza dei servizi
web che ottimizzano le risorse ...

Quando mi interfaccio con gli uffici tecnici comunali, mi rendo conto di
quanto materiale hanno già nei loro uffici come elaborati, carte e tabelle
... e utilizzano solo alcuni di questi e solo quando c'è la necessità ... va
bene parlare di congruenza con i dati, ma a tutti gli effetti
l'aerofotogrammetrico (carta tecnica comunale ufficiale) è il riferimento
principale e quindi senza stravolgere (intendo solo come impegno di tempo e
di burocrazia) le informazioni di base e molte analisi sono già pronte per
essere inserite in una "dashboard" con cui interfacciarsi con le nuove
tecnologie e fare diventare le nostre città più intelligenti ...

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le informazioni di base e molte analisi sono già pronte per essere inserite in una "dashboard" con cui interfacciarsi con le nuove
tecnologie e fare diventare le nostre città più intelligenti ...

E gia'!

Anche il solo organizzare le informazioni e renderle disponibili a tutti e' "intelligente" e puo' essere fonte di risorse economiche.

Sicuramente adesso si faranno avanti i soliti "smartizzatori". Contiamo fino a cinque:

"Uno!..."

Due!

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Il 16/07/2012 10:03, G. Allegri ha scritto:

Sono convinto che le risorse per sostenere processi che favoriscano la
convivenza e la coesione sociale, l'inclusione, l'integrazione, il
sostegno alle fasce deboli, ecc., ci siano già. Il problema è riuscire
ad usarle e a dargli gambe economiche. Facciamo in modo che queste
centinaia di milioni che stanno per piovere vadano in questa
direzione, piuttosto che in macchinoni iperingegnerizzati da campagna
elettoriale...

Sempre sull'argomento:
http://saperi.forumpa.it/story/69425/non-facciamo-diventare-la-smart-city-una-moda-vuota
Pare quindi che i dubbi siano diffusi.
Saluti.

--
Paolo Cavallini - Faunalia
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