[Gfoss] Spatial Is Indeed Special

Giro questo blog post carino
http://justinholman.com/2012/03/20/spatial-is-indeed-special/

in risposta all'osservazione di Spatial Isn't Special
http://www.weogeo.com/blog/Spatial_Isnt_Special.html

in sintesi l'autore continua (giustamente) ad indicare
perché spaziale è speciale, ma mette in evidenza il fatto
che qualcosa va rivisto.

Interessante anche il riferimento a questo blog post
"GIS is dead long live gis"
http://donmeltz.com/blog/index.php/2009/10/25/gis-is-dead-long-live-gis/
dove si sostiene che il software gis diventerà sempre più facile al punto da essere utilizzato come un word processor

e che l'autore di Spatial Is Indeed Special commenta così

But just like word processing didn’t make good writers obsolete, easy to use GIS and mapping software won’t make good geospatial analysts obsolete either.

Interessante il suggerimento finale sulle scelte da fare per chi
vuole intraprendere una carriera nel mondo GIS

Napo,

grazie per le segnalazioni: dibattito veramente interessante e
che contiene molti utili spunti di riflessione, specie per
quanto riguarda le evoluzioni futuribili del settore.
mi permetto di aggiungere di mio altre due letture altrettanto
interessanti e strettamente attinenti.

http://lbs360.directionsmag.com/articles/printer.php?article_id=623
dove si narra di un'epico scontro (un po' datato: 2004) tra Jack
Dangermond di ESRI schierato dalla parte "spatial is special" e Jack
Pellicci di Oracle schierato dalla parte "spatial is not special".
evidentemente si tratta di visioni che tagliano trasveralmente lo
scenario, tanto nel mondo del sw libero che in quello proprietario.

http://www.galdosinc.com/archives/1209
questo invece e' decisamente piu' recente (2011): per chi non li avesse
mai sentito nominare, ricordo che Galdos e' uno degli attori maggiormente
impegnati sul fronte GML e web-services standard WMS/WFS etc

insomma, il paradigma GIS "spatial is special" ha ormai esattamente
trent'anni di storia sulle spalle (prima release di ArcINFO: 1982).
forse i tempi e le tecnologie sono ormai mature per consentirci di
superare positivamente alcune vecchie fratture insiste nelle architetture
informatiche che stavano alla base di quel paradigma.

la buona notizia: sicuramente il sw geografico libero non parte affatto
svantaggiato in questi nuovi scenari futuribili: la vasta disponibilita'
di librerie di base facilmente portabili sulle piu' svariante piattaforme
rappresenta sicuramente un consistente bonus competitivo.
ed anche sul versante Spatial DBMS e web-map server abbiamo ben poco
da invidiare a chicchessia :wink:

ciao Sandro

On Tue, 27 Mar 2012 14:58:14 +0200, Maurizio Napolitano wrote:

Giro questo blog post carino
http://justinholman.com/2012/03/20/spatial-is-indeed-special/

in risposta all'osservazione di Spatial Isn't Special
http://www.weogeo.com/blog/Spatial_Isnt_Special.html

in sintesi l'autore continua (giustamente) ad indicare
perché spaziale è speciale, ma mette in evidenza il fatto
che qualcosa va rivisto.

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I messaggi di questa lista non rispecchiano necessariamente
le posizioni dell'Associazione GFOSS.it.
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believed to be clean.

Il punto fondamentale, secondo me, è la formazione. Quella italiana in particolare.
Ho avuto l’opportunità di studiare al CGT, dove per fortuna accanto ai corsi su ArcGIS c’erano quelli di geostatistica, cartografia numerica, cartografia tematica, ecc. Niente di trascendentale da un punto di vista del contenuto scientifico, ma averli frequentati mi ha permesso, almeno, di approcciare criticamente (nel senso analitico) l’impiego degli strumenti informatici geografici, e di capire la profonda differenza che c’è tra GISystem e GIScience.

Avrei voluto approfondire l’approccio scientifico che fa essere “spatial, special”, ma a mio avviso sono veramente pochi gli istituti, in Europa e nel mondo, ad offrire una formazione “alta” sull’argomento.

Se i corsi continuano a raccontare la parte “not special” e basta, sarà difficile che l’imprenditore o l’amministratore pubblico di domani percepisca il valore dell’analisi geografica, o di una vestizione cartografica ben fatta. E continueremo ad entusiasmarci per le quotidiane notizie del nuovo componente in grado di disegnare un punto su Google Maps.

Anche questo, secondo me, dovrebbe essere un ruolo di GFOSS.it.
Lo dissi 6 anni fa, quando stava per nascere l’associazione, e lo riaffermo oggi :wink:

giovanni

Il giorno 27 marzo 2012 17:28, <a.furieri@lqt.it> ha scritto:

Napo,

grazie per le segnalazioni: dibattito veramente interessante e
che contiene molti utili spunti di riflessione, specie per
quanto riguarda le evoluzioni futuribili del settore.
mi permetto di aggiungere di mio altre due letture altrettanto
interessanti e strettamente attinenti.

http://lbs360.directionsmag.com/articles/printer.php?article_id=623
dove si narra di un’epico scontro (un po’ datato: 2004) tra Jack
Dangermond di ESRI schierato dalla parte “spatial is special” e Jack
Pellicci di Oracle schierato dalla parte “spatial is not special”.
evidentemente si tratta di visioni che tagliano trasveralmente lo
scenario, tanto nel mondo del sw libero che in quello proprietario.

http://www.galdosinc.com/archives/1209
questo invece e’ decisamente piu’ recente (2011): per chi non li avesse
mai sentito nominare, ricordo che Galdos e’ uno degli attori maggiormente
impegnati sul fronte GML e web-services standard WMS/WFS etc

insomma, il paradigma GIS “spatial is special” ha ormai esattamente
trent’anni di storia sulle spalle (prima release di ArcINFO: 1982).
forse i tempi e le tecnologie sono ormai mature per consentirci di
superare positivamente alcune vecchie fratture insiste nelle architetture
informatiche che stavano alla base di quel paradigma.

la buona notizia: sicuramente il sw geografico libero non parte affatto
svantaggiato in questi nuovi scenari futuribili: la vasta disponibilita’
di librerie di base facilmente portabili sulle piu’ svariante piattaforme
rappresenta sicuramente un consistente bonus competitivo.
ed anche sul versante Spatial DBMS e web-map server abbiamo ben poco
da invidiare a chicchessia :wink:

ciao Sandro

On Tue, 27 Mar 2012 14:58:14 +0200, Maurizio Napolitano wrote:

Giro questo blog post carino
http://justinholman.com/2012/03/20/spatial-is-indeed-special/

in risposta all’osservazione di Spatial Isn’t Special
http://www.weogeo.com/blog/Spatial_Isnt_Special.html

in sintesi l’autore continua (giustamente) ad indicare
perché spaziale è speciale, ma mette in evidenza il fatto
che qualcosa va rivisto.

Interessante anche il riferimento a questo blog post
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Aggiungo. “Spatial is special” se ci sono i dati, perché gli strumenti aiutano ma sono secondari alla disponibilità d’informazione.

John Snow ha fatto quel che ha fatto senza il ben di dio di strumenti che abbiamo oggi :wink:

giovanni

Il giorno 27 marzo 2012 23:11, G. Allegri <giohappy@gmail.com> ha scritto:

Il punto fondamentale, secondo me, è la formazione. Quella italiana in particolare.
Ho avuto l’opportunità di studiare al CGT, dove per fortuna accanto ai corsi su ArcGIS c’erano quelli di geostatistica, cartografia numerica, cartografia tematica, ecc. Niente di trascendentale da un punto di vista del contenuto scientifico, ma averli frequentati mi ha permesso, almeno, di approcciare criticamente (nel senso analitico) l’impiego degli strumenti informatici geografici, e di capire la profonda differenza che c’è tra GISystem e GIScience.

Avrei voluto approfondire l’approccio scientifico che fa essere “spatial, special”, ma a mio avviso sono veramente pochi gli istituti, in Europa e nel mondo, ad offrire una formazione “alta” sull’argomento.

Se i corsi continuano a raccontare la parte “not special” e basta, sarà difficile che l’imprenditore o l’amministratore pubblico di domani percepisca il valore dell’analisi geografica, o di una vestizione cartografica ben fatta. E continueremo ad entusiasmarci per le quotidiane notizie del nuovo componente in grado di disegnare un punto su Google Maps.

Anche questo, secondo me, dovrebbe essere un ruolo di GFOSS.it.
Lo dissi 6 anni fa, quando stava per nascere l’associazione, e lo riaffermo oggi :wink:

giovanni

Il giorno 27 marzo 2012 17:28, <a.furieri@lqt.it> ha scritto:

Napo,

grazie per le segnalazioni: dibattito veramente interessante e
che contiene molti utili spunti di riflessione, specie per
quanto riguarda le evoluzioni futuribili del settore.
mi permetto di aggiungere di mio altre due letture altrettanto
interessanti e strettamente attinenti.

http://lbs360.directionsmag.com/articles/printer.php?article_id=623
dove si narra di un’epico scontro (un po’ datato: 2004) tra Jack
Dangermond di ESRI schierato dalla parte “spatial is special” e Jack
Pellicci di Oracle schierato dalla parte “spatial is not special”.
evidentemente si tratta di visioni che tagliano trasveralmente lo
scenario, tanto nel mondo del sw libero che in quello proprietario.

http://www.galdosinc.com/archives/1209
questo invece e’ decisamente piu’ recente (2011): per chi non li avesse
mai sentito nominare, ricordo che Galdos e’ uno degli attori maggiormente
impegnati sul fronte GML e web-services standard WMS/WFS etc

insomma, il paradigma GIS “spatial is special” ha ormai esattamente
trent’anni di storia sulle spalle (prima release di ArcINFO: 1982).
forse i tempi e le tecnologie sono ormai mature per consentirci di
superare positivamente alcune vecchie fratture insiste nelle architetture
informatiche che stavano alla base di quel paradigma.

la buona notizia: sicuramente il sw geografico libero non parte affatto
svantaggiato in questi nuovi scenari futuribili: la vasta disponibilita’
di librerie di base facilmente portabili sulle piu’ svariante piattaforme
rappresenta sicuramente un consistente bonus competitivo.
ed anche sul versante Spatial DBMS e web-map server abbiamo ben poco
da invidiare a chicchessia :wink:

ciao Sandro

On Tue, 27 Mar 2012 14:58:14 +0200, Maurizio Napolitano wrote:

Giro questo blog post carino
http://justinholman.com/2012/03/20/spatial-is-indeed-special/

in risposta all’osservazione di Spatial Isn’t Special
http://www.weogeo.com/blog/Spatial_Isnt_Special.html

in sintesi l’autore continua (giustamente) ad indicare
perché spaziale è speciale, ma mette in evidenza il fatto
che qualcosa va rivisto.

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dove si sostiene che il software gis diventerà sempre più facile al
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