>Il 21 giugno 2012 16:01, Pierluigi Santin Fintel
><[p.santin a fintelengineering.it](http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss)> ha scritto:
>><i> Però non è Geonetwork :-) (con tutto quel che ne viene dietro in termini
</i>>><i> di protocolli di distribuzione e harvesting) e allora mi chiedo fare opendata
</i>>><i> con tutti i crismi significa fare
</i>>><i> come sul sito dell'arpa?
</i>>
>Io sono un contadino :-)
>E il mio motto e': "il meglio e' nemico del bene".
>
>Se aspettavamo l'harvesting & co., eravamo ancora li' ...
>
>Meglio uscire con qualcosa di migliorabile o uscire quando e' tutto a posto?
>
>Ciao.
>
>luca
NOn e’ un titolo di demerito essere un artigiano.
L’artigiano è un serio professionista che garantisce dei lavori molto migliori di quelli che garantisce un soggetto di tipo industriale.
In qualunque ambiente di produzione, i prodotti artigianali hanno sempre del valore aggiunto rispetto ai banali prodotti industriali fatti in serie.
Su internet vale lo stesso principio.
Il problema e’ ricorrere a un artigiano bravo .
Se becchi l’artigiano bravo hai un prodotto eccezionale, se lo becchi scadente, ti prendi il classico “mattone”.
Invece il prodotto industriale e’ solitamente di qualita’ media a volte bassa, e pero’ ha il vantaggio di costare meno.
Questa ultima affermazione (costa poco) su internet non e’ del tutto vero, almeno in certe situazioni.
Venendo alla questione sul piatto:
Per me non è rilevante che dietro un sistema ci sia un GN , una piattaforma custom o altro.
L’importante è che il sistema sia correttamente alimentato.
Questo non centra molto con l’artigianalità del sistema.
Occorrerebbe invece vedere quale sia il processo produttivo e organizzativo che gli sta’ dietro.
se esiste un processo consolidato e concordato per cui costantemente i dati vengono aggiornati , e mantenuti,
allora anche “artigiano è bello”.
Se invece e’ un sito che è nato su una iniziativa estemporanea e si basa su una azione di volontariato , allora non
sarei cosi’ convinto. Indipendentemente che sia fatto custom, con GN o con pagine statiche.
Per garantire che la cosa possa funzionare occorre che esso diventi un processo codificato dell’ente che lo esegue.
Altrimenti prima o poi esso diverrà una foglia secca e ingiallirà rapidamente.
D’altronde per diventare un processo codificato oggi è una operazione delicata.
Perche’ una volta che viene codificato da una norma, esso diviene cogente e obbligatiro, e se poi non è suffragato da opportuna disponibilità di fondi per eseguirlo, diviene una operazione complicata e fonte di grattacapi.
Pensa ad esempio se chi produce un archivio cambiasse la struttura dei suoi dati, per ragioni oggettive, chi si occupa di distribuirli in forma open-data dovrebbe rivedere le sue procedure. E questo comporta costi e oneri non da poco. Quindi i costi tendono a lievitare, specie quelli di manutenzione del sistema.
>significa fare > come sul sito dell’arpa? Io sono un contadino E il mio motto e’: “il meglio e’ nemico del bene”. Se aspettavamo
l’harvesting & co., eravamo ancora li’ … Meglio uscire con qualcosa di migliorabile o uscire quando e’ tutto a posto? Ciao. luca
Invece mi piacerebbe molto capire meglio questa parte del discorso:
sai indicarmi quali sono i punti deboli e problematici dell’harvesting che te lo rendono poco utile ?
La lentezza di scambio dei dati ?
Grazie,