[Gfoss] Verso un’informazione armonizzata in Europa in materia di ambiente: dite la vostra sugli standard che influenzeranno la vita di ciascuno

>D'accordissimo Paolo.
>Però c'è da distinguere tra complicato e complesso. Certo, un operatore
>chiamato a contribuire dev'essere in grado di capire la complessità del
>sistema (perché un qualsiasi sistema che abbia gli scopi di INSPIRE è
>inevitabilmente complesso), e quindi:
>
> - o l'interessato non ha le competenze per capire, e allora le cose
>appaiono complicate
> - o chi gestisce INSPIRE non è stato di gestire la complessità, e ne è
>venuto fuori qualcosa di realmente complicato.
>
>Non giudico le competenze di Paolo, quindi il primo punto non è >riferito a
>lui. Credo però in generale che la verità sia un mix di queste due >cose...
>
>giovanni

Dovrei rivedere le emails, ma la prima volta che ho sentito parlare di Inspire credo fosse nel 2004-2005 , ma forse anche prima....

Da allora Inspire e' sempre stata una nemesi nel mio lavoro, nel senso che qualunque cosa facevo, avevo sempre la raccomandazione di non perdere di vista Inspire....
E ho cercato nei limiti del possibile di tenerlo sempre presente.
Ma tra il dire e il fare ci stà di mezzo .... tante cose.

Specie quando i fondi per supportarlo sono pari a 0.

E se erano 0 in quei periodi figuriamoci oggi.

Il problema di Inspire e' che egli voleva essere troppe cose.
Una infrastruttura per i dati geografici.
Un termine che per alcuni voleva dire macchine.
Per altri voleva dire servizi web.
Per altri ancora voleva dire dati geografici.
Per altri ancora metadati.
Poi ci si metteva pure chi metteva in linea un servizio WMS e dichiarava di essere Inspire Compliant (ale').

Una babele.

Ma a parte rimettere tutto insieme, la cosa che a mio parere e' piu' complicata in Inspire e' la parte servizi-web.

Perche' Inspire , a mio personalissimo parere, non mi sembra tornare molto con le tecniche previste dal codice digitale della PA.
Anzi a me sembra che vada in alcuni passaggi in direzioni opposte.

Intanto Inspire non ha detto fin da subito quali tecnologie intendeva adottare, ma rimandando all'infinito questa scelta ha messo in condizione chiunque di ritenere che la sua architettura potesse essere Inspire compliant.
Infatti, il fatto che Inspire non avesse messo in campo fin da subito una infrastruttura europea che facesse da riferimento, ha aumentato la confusione.

Solamente pochi mesi fà ho avuto notizia proprio su questa ML di una aggiudicazione di un bando per la costruzione di tale infrastruttura.

NOn so' se ad oggi sia dato di sapere CON ASSOLUTA CERTEZZA quali meccanismi, quali protocolli soap e quali versioni dei medesimi si dovrà comunicare con Inspire. Addirittura da qualche parte leggo che invece del Soap si pensa di usare il Rest (boh!).

Qualche anno fa' , facendo parte di un gruppo interregionale che doveva studiare l'infrastruttura per i dati geografici, mi dedicai a leggermi tutti i documenti della filiera inspire (gli implementing rules) della parte networking e cercai di capire i punti di compatibilita' tra la Ipotetica struttura di rete Inspire (che era solo ipotetica) e l'infrastruttura ICAR che le Regioni usano per la cooperazione applicativa.
Certamente non era un super-esperto della CART e quindi il mio era un approccio di massima, ma quello che ne ricavai fu' un quadro per me sconcertante.
Non vi era un solo protocollo o standard che matchasse tra le due parti.
Il che voleva dire che si sarebbe dovuto studiare dei livelli software che interfacciassero i due ambienti.

Da allora non so' se Inspire ha rilasciato delle specifiche piu' nette e definitive sui protocolli da usare e sulle loro versioni, ma certamente lo spero..

Un altro aspetto mai del tutto chiarito ,
e' capire come si integrasse Inspire e la sua esigenza di accedere a dati ufficiali con il nostro codice digitale.

Inspire prevedeva un approccio a web-service online e accesso alle informazioni che potrei definire "online ondemand".

Mentre la copperazione applicativa prevedeva un approccio di tipo "publish-and-subscribe"

In soldoni:

Il metodo publish-an-subscribe prevede che un ente che ha una informazione la spedisce con metodi certificati e attraverso protocolli secure (cooperazione-applicativa) a un destinatario, o a un set di destinatari pre-determinato sulla base di accordi tra le parti.
Il tutto con una logica di tipo punto-punto.

tanto che se si deve spedire a 10 enti, si stabilisce 10 accordi e si spedisce a tutti e 10 l'informazione ogni volta che essa viene rilasciata.
Ovvero chi produce l'informazione, la spedisce a chi ha dichiarato di essere interessato a riceverla.

Invece il metodo Inspire, prevede che nessun debba spedire nulla.
Ma prevede lui a prelevare quando gli interessa.

Puo' essere una domanda sciocca, ma ancora non ho capito come si puo' far coesistere queste due modalita' che io vedo cosi' lontane.

Tra l'altro.
A questo si aggiunge una differenziazione tra la parte metadati e quella dati.
Infatti, mentre per i metadati una norma nazionale prevede che sia demandato a uno speciale repository nazionale chiamato
Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali (RNDT) il compito di raccogliere i metadati e quindi potraà fungere da punto di raccolta e di riferimento per Inspire (immagino).
Per i dati questo non è.

Il che dal puto di vista di Inspire non crea alcun problema, infatti Inspire chiede che nella scheda di metainformazione sia presente il link per scaricare i dati geografici.
Ma:
Anche ammesso che tale link ci sia (cosa del resto abbastanza banale da adempiere), e anche ammettendo che Inspire si diriga poi al link indicato per scaricare l'archivio.

Saremo alla curiosa circostanza che per INspire l'archivio scaricato e' buono ed ufficiale perche' scaricato da un link indicato su una scheda di metadati messa a disposizione da un sito deputato allo scopo.
Poi Inspire se lo scarichera' con WMS, WFS o chissa' che altro ancora.

Ma, poiche' tale archivio non e' stato prelevato con i metodi previsti dal codice digitale della PA,
potrà esso essere considerato ufficiale da parte nostra ?

Infatti saremo all'assurdo che per Inspire basta scaricare dal WFS di un ente per sostenere che tale dato e' stato prelevato dal sito ufficiale di un ente e quindi e' ufficiale per lui.
Mentre se da tale link lo scaricasse un altro ente, esso non sarebbe ufficiale. Perche' per la legge del codice digitale i dati ufficiali devono transitare in cooperazione-applicativa e quindi non tramite uno scarico WFS ancorche' protetto da password.

Ovviamente non lo so', ma il dubbio resta.

Andrea.

Andrea -

ti ringrazio per la carrellata, ricca di spunti utili.

per ridurre per un momento il campo, penso sia bene precisare che il
comunicato che ho girato in lista riguarda solo le specifiche dati, e
l'attività che invitato a considerare era legata a quelle (poi,
chiaramente, ci sono tutti gli altri "capitoli" della storia)

comunque: se questo è il quadro che vedi, hai/avete nel tuo lavoro
modo di fornire questi input ai responsabili della Direttiva ?

un saluto!

andrea
http://www.pibinko.org

Il 07 luglio 2011 18:39, aperi2007 <aperi2007@gmail.com> ha scritto:
...

Dovrei rivedere le emails, ma la prima volta che ho sentito parlare di
Inspire credo fosse nel 2004-2005 , ma forse anche prima....

Da allora Inspire e' sempre stata una nemesi nel mio lavoro, nel senso che
qualunque cosa facevo, avevo sempre la raccomandazione di non perdere di
vista Inspire....
E ho cercato nei limiti del possibile di tenerlo sempre presente.
Ma tra il dire e il fare ci stà di mezzo .... tante cose.

....

Ovviamente non lo so', ma il dubbio resta.

Andrea.
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