Prima ho una domanda preliminare che non centra ma che è fondamentale: come faccio a editare l’oggetto e evitare di “rispondere al Digest intero”??
Detto questo, mi sembra davvero interessante l’esperienza riportata da Silvio Grosso.
In particolare il fatto che nonostante tutto, la PA dove lavora ha mantenuto tecnologie obsolete su tutto, tranne che per gli aspetti relativi alla gestione cartografica e all’elaborazione di dati geo-spaziali a cui si è affidata a QGIS, quindi alla tecnologia GIS Open Source, mica una cosa da ridere!
E lasciamo perdere quale versione utilizzi la PA in cui lavora, dato che più vai indietro e più è complesso fare dei lavori con QGIS, quindi servono maggiori competenze!
Davvero interessante!
Però a questo punto riporto anche la mia esperienza: ho lavorato 6 mesi in una azienda ligure che si occupa di servire assistenza e sviluppo applicativi GIS Geomedia per le PA. Alcuni di questi io stesso li ho seguiti nei dettagli perché Co-sviluppati. Bhe, di clienti ne hanno! Moltissimi comuni liguri, oltre che della Sardegna, Puglia e Basilicata. Sono le loro principali aree clientelari. Hanno fatto qualcosa anche in Piemonte ma poco o nulla. Eppure sappiamo bene come è messa la Liguria in quanto a monitoraggio del rischio idrogeologico…
Ma queste PA sono davvero messe malaccio…Non è un discorso di capire e dotarsi o meno di un GIS…Quello magari lo fanno e investono sulle soluzioni commerciali…che spesso sono anche banali…ma costose… E questo rientra nella normale logica “degli sprechi” delle PA…
Il problema sono la mancanza di competenze informatiche di base di troppi dipendenti tecnici delle PA… E lo dico perché l’ho vissuto per 6 mesi…
Bla!..
Sigh!!!